sabato 13 dicembre 2008
IPERPLASIA
IPERPLASIA, proliferazione finalizzata degli elementi costitutivi di un tessuto o di un organo, limitata nel tempo e nello spazio: iperplasie insorgono in organi che funzionano troppo (ad esempio i muscoli di un atleta), in organi che debbono sostituire la funzione di un altro organo (ad esempio un rene residuo dopo asportazione chirurgica dell'altro) o in seguito a stimoli irritativi o infiammatori. L'iperplasia si contrappone da un lato alla displasia, che è un accrescimento di tessuti senza scopo e con segni di irregolarità nella sua struttura microscopica (mentre nell'iperplasia la struttura microscopica ripete esattamente quella dell'organo normale), e alla neoplasia, che è una crescita irregolare, senza scopo, indeterminata nel tempo e a carattere distruttivo maligno.
IPERPARATIROIDISMO
IPERPARATIROIDISMO, condizione morbosa dovuta all'aumento dell'attività incretoria delle paratiroidi. La causa del processo morboso è rappresentata nel 90 per cento dei casi da adenomi solitari delle paratiroidi, e in altri casi da adenomi multipli, da cancro, da sviluppo diffuso del tessuto paratiroideo senza causa definita. Si possono verificare forme acute e forme croniche e i sintomi sono, in genere, costituiti da stanchezza muscolare, scomparsa dei riflessi .
IPEROSTOSI CORTICALE INFANTILE
IPEROSTOSI CORTICALE INFANTILE, malattia che inizia nel primo semestre di vita, caratterizzata da febbre, irrequietezza e tumefazioni ossee che non tendono a produrre suppurazione; sono coesistenti anemia, alterazioni dei globuli bianchi, aumentata velocità di sedimentazione. Dalle radiografie si deducono ingrossamenti multipli delle ossa. La malattia, derivante da causa sconosciuta, è benigna se curata, mortale in assenza di trattamento. La dieta è normale. Nei casi gravi si ricorre a farmaci cortisonici.
IPEROSTOSI eccesso di tessuto osseo
IPEROSTOSI, processo produttivo in eccesso di tessuto osseo, da alterazione del ricambio osteopoietíco. Non ha carattere maligno. L'affezione può colpire qualsiasi formazione scheletrica, ma rivestono particolare importanza le iperostosi a carico della teca cranica, sia della sua parete esterna che interna (endocraniosi), soprattutto in rapporto alla localizzazione. Le iperostosi si possono manifestare a tutte le età; nell'infanzia sono state descritte caratteristiche localizzazioni al femore e all'omero. Generalmente non danno grandi disturbi: quando sono esterne si manifestano con una salienza dolorosa della volta, mentre le endocraniosi possono sostenere cefalee ed emicranie ribelli ad ogni cura.
IPEROSMIA aumento senso dell'olfatto
IPEROSMIA, aumento spiccato del senso dell'olfatto, che diventa insopportabile per il paziente e può provocare sintomi riflessi, quali nausea, vomito e cefalea anche di notevole gravità; può essere imputabile a causa intrinseca per un'affezione neurologica interessante le vie olfattive, o a causa estrinseca, quale la diminuzione spiccata della pressione atmosferica; la terapia è esclusivamente causale.
IPERNEFROMA tumori renali tumori surrenali
IPERNEFROMA, termine, sostanzialmente impreciso, che indica tradizionalmente quei tumori renali che hanno aspetto di tumori surrenali; poiché in realtà questi tumori sono davvero di origine renale, il nome di ipernefroma è oggi da sostituire con quello, più esatto, di adenocarcinoma renale a cellule chiare, poiché è proprio l'aspetto microscopico delle cellule chiare, cioè poco colorabili, che ha indotto in errore gli antichi studiosi e fatto pensare che il tumore derivasse da residui di tessuto surrenale embrionario rimasti inclusi nel rene. La neoformazione rappresenta circa l'uno per cento di tutti i tumori e il 75 per cento dei tumori renali; colpisce con prevalenza il sesso maschile in età adulta e avanzata; ha vario volume, ma non di rado assume dimensioni cospicue, di parecchi centimetri, sino a sostituire per più della metà il rene; l'ipernefroma è di colorito giallastro o bruno ed è frequente sede di emorragie spontanee; al microscopio, come si è detto, è caratterizzato dal fatto di esser costituito da cellule chiare, contenenti glicogeno, ma vi sono pure varietà prive di cellule chiare.
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