Due ricercatori americani, John Brown e Jens Axelgaard, di Minneapolis, hanno recentemente messo a punto un piccolo stimolatore elettrico utile per il trattamento della scoliosi. L'apparecchio (che assomiglia, per dimensioni, ad un pacchetto di sigarette) è in grado di inviare piccole, regolari scosse ai muscoli cui è collegato. Se lo si applica, ad esempio durante la notte, ai muscoli intercostali e paravertebrali del lato opposto alla deviazione scoliotica, li stimola in modo da controbilanciare la deformazione stessa.
E lo fa, particolare non trascurabile, senza produrre il minimo fastidio al paziente ed anzi, almeno secondo i due ricercatori americani, facilitandone il sonno. Naturalmente tale metodo non serve per casi di scoliosi molto gravi, in cui la struttura ossea stessa sia già compromessa. È utile invece nelle forme iniziali, in cui sembra riuscire almeno a prevenire l'ulteriore aggravarsi della malattia. E i risultati sembrano così favorevoli che anche in Italia vi è già chi ricorre a questo piccolo strumento.
sabato 19 aprile 2008
Celluloterapia di Niehans
Tra il 1931 e il 1948 il chirurgo svizzero Paul Niehans ( 1882-1971) mise a punto un particolare metodo di innesti cellulari embrionali per via intramuscolare di tutti gli organi fisiologicamente importanti, affrontando il problema dal punto di vista biologico, im-munologico, istologico, fisiologico e chimico.
Il concetto di curare organi malati con i corrispondenti organi sani si ricollega alle più antiche tradizioni del pensiero medico ed è basilare della moderna opoterapia e ormonoterapia. Il meccanismo di azione della celluloterapia viene spiegato con il trasferimento da cellula a cellula di fattori biologicamente attivi contenuti nelle cellule embrionali vive.
Il concetto di curare organi malati con i corrispondenti organi sani si ricollega alle più antiche tradizioni del pensiero medico ed è basilare della moderna opoterapia e ormonoterapia. Il meccanismo di azione della celluloterapia viene spiegato con il trasferimento da cellula a cellula di fattori biologicamente attivi contenuti nelle cellule embrionali vive.
Bioradiante medicina
Studio dell'energia terapeutica umana per la sua applicazione nella cura dell'individuo, considerato nel suo complesso fisico, psichico e spirituale. La malattia è soprattutto uno squilibrio di natura psicologica che può manifestarsi sotto forma organica o funzionale. Esiste un quid terapeutico che passa dal terapeuta-guaritore (plesioterapista) all'organismo del malato, cioè di una forza oggettiva, la forza bioradiante. Francesco Racanelli, medico e guaritore, recentemente scomparso, è stato la figura italiana più rappresentativa in questo campo.
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Biofeedback
Tecnica basata sull'apprendimento a controllare le funzioni inconsce del corpo. Gli effetti del biofeedback sono ottimi nel trattamento di emicranie, tachicardie, morbo di Raynaud, ulcere gastroduodenali, e per la rieducazione dei muscoli. Il biofeedback è una metodica assai più efficace nella prevenzione che nella cura delle malattie.
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Autoemoterapia terapia con il proprio sangue
Da cinquant'anni l'autoemoterapia (terapia con il proprio sangue) viene impiegata in medicina con alterne vicende: ora obliata, ora rilanciata. Autosiero, autosangue defibrinato di recente, autosangue defibrinato da tempo, autosangue non modificato, autosangue irradiato con raggi ultravioletti, autosangue analizzato, autosangue trattato con onde corte, sono un esempio delle possibili varianti dell'autoemoterapia che ha un vasto campo di applicazione.
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Aromatoterapia oli essenziali
Metodo terapeutico basato sull'uso di oli essenziali e di essenze aromatiche delle piante, dunque dei singoli componenti invece della pianta intera. Già usati anticamente in cosmetologia in Cina, in Egitto e nel Medio Oriente, Jean Valnet ne ha ampiamente divulgato l'uso e definito il campo di applicazione.
Gli oli essenziali hanno il vantaggio, dice Valnet, di essere più facilmente analizzabili rispetto alle piante intere, di un dosaggio più preciso e piccolissimo, di una grande e rapida diffusibilità che ne permette la somministrazione per via orale, sulla pelle, con pomate, per bagni.
Gli oli essenziali hanno il vantaggio, dice Valnet, di essere più facilmente analizzabili rispetto alle piante intere, di un dosaggio più preciso e piccolissimo, di una grande e rapida diffusibilità che ne permette la somministrazione per via orale, sulla pelle, con pomate, per bagni.
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