giovedì 24 aprile 2008

Cure Termali

Nella storia dell'uomo, fino dalle sue origini, l'acqua si identifica con la stessa forza generatrice del mondo, strumento primo creato dall'essere divino da cui provengono tutte le cose ed ogni creatura. Nella cosmogonia biblica, in particolare, più volte si insiste nel raffigurare l'acqua come elemento che era nel principio come primum mo-vens dell'intero creato. Nella Genesi è scritto: «Et spiritus Dei ferebatur super aquas».

Anche nelle cosmogonie indiana e assiro-babilonese domina il principio di acqua elemento primogenito, come pure in quelle nord europee, nella germanica e nella giapponese. Accanto all'immagine generatrice, ancor più diffuso e sentito nell'antichità è il concetto di purezza, di fertilità e soprattutto di sacralità dell'acqua. Nella teogonia egiziana Iside rappresentava l'umidità ed il Nilo era venerato come una divinità. Per i Greci, per i popoli indoeuropei, per i Finnici, per le popolazioni degli Urali, le sorgenti, i fiumi ed i laghi erano sacri, oggetto di culto e di sacrifici propiziatori.

Specialmente le sorgenti erano tenute in grande considerazione per l'aspetto misterioso del loro scaturire dalle viscere della terra, considerate perciò apportatrici di qualcosa di divino proveniente dagli dei inferi. In particolar modo alle sorgenti di acque calde venivano attribuite proprietà terapeutiche di natura divina.

martedì 22 aprile 2008

Massificazione psicologia sociale

La psicologia sociale ha approfondito il comportamento collettivo che si registra nella massa umana, nella folla. Sono stati sviluppati concetti psicanalitici secondo i quali la massa evidenzia situazioni inconsce sul piano collettivo.

Sono state sottolineate le conseguenze della collettivazione e della massificazione (e l'uomo-massa è considerato elemento di una struttura organizzata, burocratica, che limita e subordina il suo campo d'azione alla direzione altrui, «eterodirezione» di D. Reisman). Su questo piano si sono analizzati i rapporti tra la massa ed il capo o i capi che la dirigono. Secondo Freud, il capo è il modello verso cui gli altri proiettano il loro desiderio inconscio di sicurezza e di potenza e nel quale tendono ad identificarsi.

E altri studiosi analizzano i rapporti del capo (carismatico, intellettuale, burocratico) con la massa, l'essenza della leadership, la «sindrome autoritaria» (Th. Adorno). Si inseriscono in questo contesto le ricerche sulla comunicazione di massa, sugli effetti delle comunicazioni radiofoniche e televisive; del cinema, dei rotocalchi; specie in rapporto alla propaganda ed alla reclame si descrivono gli effetti di persuasione, che si sviluppano nell'ambito commerciale, politico, nelle condizioni di guerra.

Si è notato che la presentazione unilaterale di un argomento ha effetto positivo sui soggetti meno istruiti, mentre la presentazione oggettiva, in cui si espongono anche gli argomenti della controparte, ha maggiore efficacia su individui più istruiti (ricerche sulle forze armate U.S.A.).
Sono stati fatti anche nuovi studi sull'opinione pubblica, sull'analisi delle opinioni circolanti nella massa (inchieste mediante questionari), sulle stereotipie, sui pregiudizi.

Psicologia sociale

Lo studio degli atteggiamenti umani ha portato allo sviluppo della psicologia sociale, nella quale si affermano i concetti di situazione (come interdipendenza e interreazione tra individuo ed ambiente), diorientamento (a recepire ed eseguire), di direzione (scelta della persona), di livello di aspirazione individuale, ài tendenza all'affermazione dell'io, di processo di socializzazione che si attua largamente attraverso la verbalizzazione e la comunicazione interpersonale.

Interpretazioni diverse (reflessologiche, gestaltiche, ecc.) emergono anche nella psicologia sociale. Particolari sviluppi assumerà la psicologia di gruppo secondo il concetto che più individui riuniti a costituire un gruppo più o meno stabile agiscono secondo una dinamica particolarmente legata alla struttura del gruppo stesso.

Si accenna qui in tema di «dinamica di gruppo» (K. Levin) ad alcuni rilievi: il contatto sociale nel gruppo favorisce la comprensione e la simpatia; il gruppo tende a ridurre le differenze tra i componenti; il gruppo tende ad una coesione tra i membri; nel gruppo si realizza una gerarchia; l'individuo agisce secondo il ruolo (modello di vita) che svolge nel gruppo; i ruoli si affermano nella famiglia, nel lavoro, nei rapporti sessuali, nei rapporti con gli amici e nella vita sociale di ogni giorno.

Lo studio della dinamica del gruppo e nel gruppo è stato particolarmente sviluppato dalla sociometria (I. L. Moreno) e trova applicazione importante in procedimenti terapeutici di gruppo come lo psicodramma ed il role playing, fondati sul concetto di far rivivere al soggetto una situazione di gruppo e indirizzata a fini terapeutici.

disturbi della memoria

Certi studi, compiuti da ricercatori statunitensi, hanno dimostrato «l'interesse che riveste un supplemento in lecitine nell'organismo umano per curare i disturbi della memoria». La lecitina è una sostanza che si trova in quantità interessante nel giallo d'uovo e nel latte, così come anche nel lattice che si trova nei pesci maschi e che serve a fecondare le uova della femmina. Queste varie lecitine, secondo gli stessi ricercatori, favorirebbero la sintesi dell 'aceti/colina cerebrale e la trasmissione fra i neuroni.

Comportamento umano

Filosofi, politici, artisti avevano in passato considerato sotto aspetti diversi il comportamento umano, ma è stato solo in epoca recente che si sono sviluppate, in questo settore, ricerche scientifiche. Il meccanismo del condizionamento dei riflessi studiato dal Pavlov aveva portato la scuola reflessologica russa ad osservare che il comportamento è largamente determinato dal condizionamento sempre più ampio che si verifica attraverso il necessario soddisfacimento dei bisogni e le esigenze della vita sociale.

Largamente attinse a questi concetti «oggetti-visti» e «meccanicisti», B. Watson, che si propose di stabilire il comportamento umano sulla base dei dati osservabili dall'esterno, eliminando ogni riferimento a processi psichici che, in quanto «interni», non potevano essere, egli diceva, in alcun modo convalidati su un metro scientifico. Nella stessa epoca, ossia nei primi due decenni del secolo, si sviluppava, d'altra parta, la corrente tedesca della psicologia gestaltica, che sottolineava il rapido organizzarsi di schemi di comportamento e la possibilità di una subitanea riorganizzazione di questi schemi di fronte ad elementi nuovi.

Fondamentali in questo senso erano stati i pazienti esperimenti che W. Kohler aveva condotto a Tenerife sul comportamento degli scimpanzè, ed in particolare sul loro improvviso organizzare sequenze comportamentali atte a determinati scopi (raggiungere una banana, ecc.). Le ricerche del funzionalismo e del neo-comportamentismo, nonché le ricerche biologiche e mediche, hanno portato nuovi contributi a questo importante tema. Ed al riguardo si può brevemente rilevare:

• l'individualità umana è considerata un tutto in evoluzione, attraverso stadi biopsicologici, che comportano processi successivi di riorganizzazione di sequenza di comportamento, che si complicano e si perfezionano; secondo gli schemi di azione dell'età, il neonato o il lattante reagiscono agli stimoli ambientali con un procedimento simile a quello messo il luce negli animali;

• la mancata soddisfazione del bisogno comporta stato di stress e di frustrazione, nei riguardi delle sequenze bisogno-soddisfazione; e l'organizzazione comportamentale è condizionata dalla tolleranza individuale alle condizioni di stress e di frustrazione;

• il comportamento individuale può essere più o meno stabile e più o meno permeabile all'ambiente; ossia una persona può essere più o meno in grado di mantenere certi comportamenti o di accettare certe necessità di adattamento. Un certo grado di stabilità è necessario per assicurare coerenza, un certo grado di permeabilità è necessario per modificare il proprio comportamento secondo i bisogni (per trasferire le proprie autoreazioni da una sequenza comportamentale ad un'altra);

• la riorganizzazione del comportamento non riguarda solo lo psicologo ma anche lo psichiatra ed in genere il medico. Reazioni anomale, infatti, possono determinare il frantumarsi della organizzazione comportamentale (disorganizzazione) e l'indirizzarsi di una neostrutturazione in senso patologico;

• l'intervento di cause perturbanti che ostacolano una attività in corso di svolgimento, l'incapacità di sostenere un ruolo, ed anche cause fisiche come la prostrazione, la febbre, il patimento cerebrale possono favorire o produrre la disorganizzazione comportamentale. In particolare, sono gli eccitamenti emozionali, le situazioni acute e croniche di conflitto ed in genere le condizioni di frustrazione e di ansia che diventano più o meno gravemente disorganizzanti. E impulsi e conflitti rimossi possono precipitare la ristrutturazione nel senso di un comportamento anomalo e di una malattia psichica;

• la riorganizzazione del comportamento, di fronte ad una situazione di disorganizzazione, deve essere attuata secondo adeguati procedimenti terapeutici, indirizzati al nucleo dinamico disorganizzante ed al disarmo delle strutturazioni patologiche, costruite dal paziente, per riplasmare un comportamento adattativo normale. E spesso si utilizza in questo senso la terapia psichica «di gruppo».

Se si fumano troppe sigarette si perde la memoria

Memoria in pericolo

Se si fumano troppe sigarette si perde la memoria: lo hanno stabilito alcune ricerche condotte in Inghilterra, presso la Scotland's Edinburgh University, su un gruppo dì 74 persone, di cui la metà fumatori (alcuni fumavano da più di 40 anni da 20 a 35 sigarette al giorno). A tutti sono state mostrate 12 foto a colori di individui sconosciuti, di cui venivano letti i nomi. Ogni foto veniva fatta osservare per 3 secondi, in tre occasioni e dopo 10 minuti si doveva dare il nome esatto ad ogni volto. I non fumatori hanno dato 8,81 risposte corrette, in un tempo inferiore di 10 secondi, rispetto ai fumatori, che hanno ricordato solo il 7,73 per cento dei nomi.