domenica 15 giugno 2008
Abreazione scarica emozionale
ABREAZIONE, termine psicanalitico con cui si definisce una scarica emozionale, che nasce quando si rivive psicologicamente un'esperienza passata sgradevole, rimossa nell'inconscio, perché intollerabile. La cura consiste nel liberare il soggetto dall'angoscia legata al fatto disturbante. Talora è sufficiente prenderne coscienza, più spesso occorre raggiungere una maggiore sicurezza generale. Si tratta anche di un metodo usato in psicoterapia.
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scarica emozionale
Abrasione o escoriazione o spellatura
ABRASIONE, o escoriazione, o spellatura, lesione superficiale della pelle, che interessa cioè solo l'epidermide, causata da un trauma: grattamento, frizioni prolungate, cause violente esterne. Può comparire nelle zone più diverse del corpo, ma più spesso su quelle scoperte: hanno importanza medico-legale le abrasioni prodotte dalle unghie su zone del corpo come il collo o il dorso delle mani (in seguito a colluttazioni, tentativi di strangolamento, ecc. ).
L'abrasione si presenta come una lesione di solito lineare, piccola, di colore rossastro o rosso-cupo, per la presenza di sangue coagulato. Talora, attorno alla lesione, si nota un alone infiammatorio. Per gli accertamenti legali è utile un esame con lente di ingrandimento, che potrà definire meglio la profondità e i margini, o la presenza eventuale di sostanze estranee infette.
La cura consiste in una accurata disinfezione con alcool iodato all'1 per cento e successiva medicazione con polvere o pomata cicatrizzante. Conseguenze possibili di una abrasione sono le infezioni da germi piogeni, cioè germi produttori di pus.
L'abrasione si presenta come una lesione di solito lineare, piccola, di colore rossastro o rosso-cupo, per la presenza di sangue coagulato. Talora, attorno alla lesione, si nota un alone infiammatorio. Per gli accertamenti legali è utile un esame con lente di ingrandimento, che potrà definire meglio la profondità e i margini, o la presenza eventuale di sostanze estranee infette.
La cura consiste in una accurata disinfezione con alcool iodato all'1 per cento e successiva medicazione con polvere o pomata cicatrizzante. Conseguenze possibili di una abrasione sono le infezioni da germi piogeni, cioè germi produttori di pus.
Abrachia
Abrachia assenza congenita delle braccia. Grave anomalia congenita condizionata da fattori prenatali sulla base di alterazioni della cellula uovo o di modificazioni nelle moltiplicazioni cellulari, caratteristiche del primo trimestre di gravidanza. Qualsiasi causa che disturba il normale accrescimento in questo periodo prenatale determina questa alterazione compatibile con la vita. Coesistono facoltativamente altri più o meno gravi difetti di sviluppo degli organi interni che bisogna accuratamente ricercare negli esami prematrimoniali.
Aborto interruzione della gravidanza
ABORTO, interruzione della gravidanza in epoca non vitale per il feto, quindi prima del 180° giorno di gestazione. Non è sinonimo di espulsione del feto; infatti si parla di aborto interno quando esso non è seguito dalla espulsione del prodotto del concepimento. Esistono tre varietà di aborto, da un punto di vista cronologico: ovulare, quando avviene nelle prime 4 settimane di gravidanza; embrionale, quando si verifica non oltre il terzo mese di gravidanza; fetale, dal 4° mese al 6° mese.
Una ulteriore classificazione distingue gli aborti in spontanei e provocati: questi ultimi possono essere terapeutici o criminosi. Tra le numerosissime cause d'aborto è classico distinguere tre gruppi: quelle che agiscono sul prodotto del concepimento causandone la morte (sifilide, tbc, intossicazione da piombo, tabacco, benzolo) talora traumi fisici, avvelenamenti, lesioni perforanti l'utero ecc., quelle che agiscono sul prodotto del concepimento, alterando le connessioni materno-ovulari (ipoplasia uterina, insufficienza luteinica, fibromi, retroflessione uterina e postumi aderenziali di fatti infiammatori periuterini ) ; e quelle che agiscono sulla muscolatura uterina determinando contrazioni e quindi distacco ovulare (endometriti deciduali, cardiopatie, infezioni pelviche, farmaci ad azione congestizia, infezioni acute, come tifo, colera, grippe, scarlattina, tireotossicosi, alimentazioni insufficienti o carenziate, particolare fragilità vasale, ecc.).
La sintomatologia è varia: cessano in genere tutti i fenomeni evolutivi caratteristici della gravidanza, i fenomeni simpatici (nausea, vomito, scialorrea), la congestione della mucosa vaginale, l'accrescimento del volume dell'utero (esiste una evidente sproporzione tra l'amenorrea ed il volume uterino), spariscono i movimenti attivi fetali e scompare il battito cardiaco fetale. La paziente può anche stare benissimo e non accusare alcun disturbo. La diagnosi riposa su considerazioni che emergono dai dati sopra citati. Ovviamente una diagnosi biologica di gravidanza, sulle urine delle 24 ore, sarà imprescindibile.
La sua negatività, eventualmente controllata con un parallelo dosaggio dell'ormone gonadotropo coriale, sarà definitivamente discriminante. Una ulteriore distinzione che va fatta è quella tra aborto minacciante (ancora recuperabile) ed aborto in atto (inevitabile): essa si basa sul giudizio critico e clinico di tre dati importanti (l'aborto interno è asintomatico): la entità della perdita ematica, la presenza (o meno) e la qualità delle contrazioni uterine, le condizioni del collo dell'utero (conservato o rammollato, aperto o chiuso).
La terapia varia a seconda che si pensi di poter salvare ancora la gravidanza minacciata, o che l'aborto sia ritenuto inevitabile, oppure sia già in fase espulsiva, oppure sia già avvenuto in modo incompleto (con ritenzione di materiale ovulare). Nel primo caso il riposo a letto è assoluto, si praticano sedativi, antispastici, ormoni (prevalentemente progesterone e gonodotropo coriale; anche estrogeni, se necessario), vitamina E, e (discussi) coagulanti o antiemorragici; eventualmente antibiotici ( in presenza di febbre ). Nel secondo caso si rende necessario uno svuotamento uterino strumentale (detto impropriamente raschiamento) onde allontanare l'uovo emorragico od i residui ovulari che mantengono l'emorragia. Ciò è di regola nei primi tre mesi. Dal 3° compiuto al 6° mese, tutto ciò non è più possibile per la presenza di un embrione che non può essere estratto da un collo insufficientemente dilatabile. Bisogna allora provocare un travaglio espulsivo (parto in miniatura).
Una ulteriore classificazione distingue gli aborti in spontanei e provocati: questi ultimi possono essere terapeutici o criminosi. Tra le numerosissime cause d'aborto è classico distinguere tre gruppi: quelle che agiscono sul prodotto del concepimento causandone la morte (sifilide, tbc, intossicazione da piombo, tabacco, benzolo) talora traumi fisici, avvelenamenti, lesioni perforanti l'utero ecc., quelle che agiscono sul prodotto del concepimento, alterando le connessioni materno-ovulari (ipoplasia uterina, insufficienza luteinica, fibromi, retroflessione uterina e postumi aderenziali di fatti infiammatori periuterini ) ; e quelle che agiscono sulla muscolatura uterina determinando contrazioni e quindi distacco ovulare (endometriti deciduali, cardiopatie, infezioni pelviche, farmaci ad azione congestizia, infezioni acute, come tifo, colera, grippe, scarlattina, tireotossicosi, alimentazioni insufficienti o carenziate, particolare fragilità vasale, ecc.).
La sintomatologia è varia: cessano in genere tutti i fenomeni evolutivi caratteristici della gravidanza, i fenomeni simpatici (nausea, vomito, scialorrea), la congestione della mucosa vaginale, l'accrescimento del volume dell'utero (esiste una evidente sproporzione tra l'amenorrea ed il volume uterino), spariscono i movimenti attivi fetali e scompare il battito cardiaco fetale. La paziente può anche stare benissimo e non accusare alcun disturbo. La diagnosi riposa su considerazioni che emergono dai dati sopra citati. Ovviamente una diagnosi biologica di gravidanza, sulle urine delle 24 ore, sarà imprescindibile.
La sua negatività, eventualmente controllata con un parallelo dosaggio dell'ormone gonadotropo coriale, sarà definitivamente discriminante. Una ulteriore distinzione che va fatta è quella tra aborto minacciante (ancora recuperabile) ed aborto in atto (inevitabile): essa si basa sul giudizio critico e clinico di tre dati importanti (l'aborto interno è asintomatico): la entità della perdita ematica, la presenza (o meno) e la qualità delle contrazioni uterine, le condizioni del collo dell'utero (conservato o rammollato, aperto o chiuso).
La terapia varia a seconda che si pensi di poter salvare ancora la gravidanza minacciata, o che l'aborto sia ritenuto inevitabile, oppure sia già in fase espulsiva, oppure sia già avvenuto in modo incompleto (con ritenzione di materiale ovulare). Nel primo caso il riposo a letto è assoluto, si praticano sedativi, antispastici, ormoni (prevalentemente progesterone e gonodotropo coriale; anche estrogeni, se necessario), vitamina E, e (discussi) coagulanti o antiemorragici; eventualmente antibiotici ( in presenza di febbre ). Nel secondo caso si rende necessario uno svuotamento uterino strumentale (detto impropriamente raschiamento) onde allontanare l'uovo emorragico od i residui ovulari che mantengono l'emorragia. Ciò è di regola nei primi tre mesi. Dal 3° compiuto al 6° mese, tutto ciò non è più possibile per la presenza di un embrione che non può essere estratto da un collo insufficientemente dilatabile. Bisogna allora provocare un travaglio espulsivo (parto in miniatura).
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Aborto
Fenomeno di abadie
Fenomeno di abadie, si ha quando premendo con forza il tendine di Achille, il potente tendine di inserzione del muscolo tricipite del polpaccio sul calcagno, non compare il dolore. È un segno incostante di tabe dorsale, della quale mostra i disturbi della sensibilità profonda, che spesso diminuisce fino a scomparire, mentre rimane conservata la sensibilità superficiale del tatto e del dolore. La stimolazione energica del tendine di Achille non riguarda la sensibilità dolorifica vera e propria, ma la sensibilità propriocettiva, che interessa le ossa, i muscoli, i tendini e le articolazioni.
ABASIA sindrome di Blocq
ABASIA, o sindrome di Blocq delle isteriche, incapacità di camminare dovuta ad insufficiente coordinazione dei movimenti automatici benché l'esame neurologico non mostri alcun segno di lesione. È causata da una impotenza psicologica a comandare, il movimento degli arti inferiori. Colpisce preferibilmente le ragazze in pubertà o le donne in menopausa. È un segno classico dell'isteria e si accompagna a malinconia, aumento dèi desiderio sessuale e della pigmentazione di alcune zone della pelle.
come si previene. L'abasia è un fenomeno sempre meno frequente, perché appare legato ad una cultura ottocentesca e letteraria. La prevenzione è, dunque, esclusivamente educativa e legala alla serenità psicologica dell'ambiente familiare e ad un rapporto affettivo autentico.
come si previene. L'abasia è un fenomeno sempre meno frequente, perché appare legato ad una cultura ottocentesca e letteraria. La prevenzione è, dunque, esclusivamente educativa e legala alla serenità psicologica dell'ambiente familiare e ad un rapporto affettivo autentico.
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