sabato 11 ottobre 2008

BALBUZIE, momentanea incapacità

BALBUZIE, momentanea incapacità ad iniziare a parlare a causa di una esitazione, un'interruzione o un blocco che fanno ripetere o prolungare sillabe o parole. A ciò si accompagnano talora spasmi del viso e di tutto l'apparato fonatorio. Le cause della balbuzie sono sostanzialmente sconosciute: alcuni pensano ad un fenomeno di origine psicologica, altri ad una lesione cerebrale organica, altri ancora ad un fatto ereditario. Colpisce di preferenza le età più giovanili, dal momento stesso in cui inizia il linguaggio comunicativo, per attenuarsi spontaneamente nella grande maggioranza dei casi, dopo l'adolescenza. L'età di maggior frequenza va dai tre ai cinque anni.

Da un punto di vista sintomatologico si distinguono abitualmente tre forme: quella tonica (in cui la parola è prolungata all'inizio, come se fosse trascinata), quella clonica (in cui la prima sillaba è ripetuta più volte) e quella mista (in cui i due precedenti aspetti si assommano). Per quanto riguarda le cause di un fenomeno così esteso e che sembra colpire una gran parte della popolazione mondiale (con valori che oscillerebbero dall'1 per cento di certi Autori al 5 per cento di altri), chi pensa a cause genetiche si basa sulla maggior frequenza di balbuzie nei gemelli monovulari (nati dallo stesso uovo e perciò con identico patrimonio genetico, assolutamente identici e dello stesso sesso), rispetto a quelli biovulari ( nati da due diverse uova fecondate, non sono necessariamente dello stesso sesso e si somigliano come i comuni fratelli). Altri si limitano ad affermare che di genetico nella balbuzie vi è solamente la predisposizione. Questa sarebbe legata a molti geni, disposti su vari cromosomi.

BALANOBLENORREA, infiammazione acuta del glande

BALANOBLENORREA, infiammazione acuta del glande, causata dalla infezione blenorragica (detta scolo). È colpita dall'infezione, oltre che la parte più sporgente dell'organo sessuale maschile, anche la piega di pelle che l'avvolge (prepuzio), sicché si determina un gonfiore notevole dell'organo con strozzamento alla base del glande stesso (paralimosi). L'infezione è causata direttamente da un germe, il gonococco, che viene trasmesso attraverso contatto sessuale: si tratta quindi di una malattia venerea.

Sono colpiti pertanto gli uomini in età adulta, ed eccezionalmente bambini attraverso infezione contratta con materiale inquinato (pannolini, lenzuoli, ecc.). I sintomi sono: violento rossore e gonfiore della parte infetta, erosione della mucosa e presenza di pus, che fuoriesce dal meato o foro urinario. Gli esami clinici sono d'obbligo: precisamente occorre dimostrare la presenza del germe, il gonococco, nel pus, un esame che si compie al microscopio. La cura è basata sulla azione della penicillina, per via orale o per iniezioni intramuscolari, alla quale il gonococco difficilmente resiste.

Un preparato ancora più attivo è la spectinomicina, per iniezione: è sufficiente una sola iniezione di due grammi. Come per tutte le infezioni veneree, la dieta deve essere' molto severa: priva di alcoolici, di spezie, droghe, cibi piccanti, selvaggina, raccomandabile, per i primi giorni di malattia, una dieta latteovegetariana. Come conseguenza può insorgere la parafimosi già citata, cioè lo strozzamento alla base del glande, dovuto al gonfiore enorme della parte.

Che cos'è la SINDROME DI AVELLIS o sindrome bulbare ?

SINDROME DI AVELLIS o sindrome bulbare posteriore, lesione della parte alta del midollo spinale che si continua verso la massa cerebrale con il mesencefalo, detta bulbo. t causata da una lesione. vascolare, infiammatoria o tumorale che colpisce, nella zona posteriore del bulbo, la parte in.. terna del nervo accessorio spinale. Ne consegue un'emiparesi del. velo pendulo, della faringe e della laringe, che provoca disartria, difficoltà di deglutizione e anestesia del faringe e della laringe. Nella forma francamente bulbare (centrale e non periferica del nervo spinale) si ha anche una concomitante lesione delle vie che conducono la sensibilità della, parte opposta del corpo ( vie spinotalamiche), che causa un'anestesia termodolorifica del tronco e degli arti. Nel bulbo è colpito il nucleo ambiguo. Se la lesione di tale nucleo è bilaterale, le corde vocali paralizzate si avvicinano tra loro e nell'inspirazione chiudono la glottide provocando un principio di soffocamento cui seguono anche disturbi cardiaci.

INCIDENTE AUTOMOBILISTICO Soccorso

INCIDENTE AUTOMOBILISTICO, può avere conseguenze più gravi del prevedibile quando i soccorritori del traumatizzato, che in genere non sono medici né infermieri, vogliono fare più del necessario. Le prime cure e le modalità di trasporto hanno un'importanza determinante per l'avvenire del ferito. Bisogna dunque sapere ciò che occorre fare, con calma e sangue freddo, e ciò che non si deve fare per troppo zelo. Si estragga l'infortunato dall'automobile cercando di non piegare la schiena né flettere il capo, nell'eventualità che vi siano fratture della colonna vertebrale, e lo si trasporti sul margine della strada per evitare ulteriori incidenti. Lo si adagi in posizione orizzontale, non supino, ma prono o sul fianco, per facilitare la respirazione ed evitare l'ostruzione delle vie respiratorie da materiale estraneo, come sangue e vomito. Contrariamente a quanto in genere si crede, non sulle emorragie, bensì sul mantenimento della respirazione devono concentrarsi le prime cure, perciò se la respirazione è molto stentata si provveda alla respirazione artificiale. Altri provvedimenti d'urgenza sono: tamponare in qualche modo una ferita che perda sangue; mettere con grande delicatezza gli arti fratturati in posizione comoda, su un cuscino o qualcosa di simile. Il ferito in stato di shock, riconoscibile per l'incoscienza, il pallore, la sudorazione, il polso debole e frequente, sarà tenuto assolutamente immobile, con le gambe un po' sollevate. Le fratture della colonna vertebrale, sospettabili per il dolore alla schiena e al collo e per l'incapacità di movimenti del tronco, richiedono la massima cura nello spostamento del ferito: un soccorritore sosterrà la testa, un altro le gambe, un terzo il tronco, tenendo queste parti rigidamente in linea. Se si presume che ci sia una frattura del cranio (fuoruscita di sangue dal naso, dalla bocca, dalle orecchie), massima immobilità e impacchi freddi sul capo. Praticamente tutto deve ridursi a ciò, in attesa dell'ambulanza. Se questa non potesse arrivare si ricorrerà ad un mezzo di fortuna, ossia ad un'automobile,ma esclusivamente in mancanza dell'ambulanza: è molto meglio attendere che effettuare un trasporto immediato ma inadatto, responsabile di sofferenze che potrebbero causare un collasso. Il trasporto sull'ambulanza è importantissimo per il futuro del traumatizzato. Nell'attesa non si permetta mai all'infortunato di sedersi o di camminare, non si diano alcoolici o stimolanti, e non lo si lasci senza sorveglianza. Infine è un errore portare il ferito ad un pronto soccorso qualsiasi per l'ossessione della premura: è meglio percorrere alcuni chilometri in più ma giungere ad un ospedale attrezzato per il complesso di cure, trasfusioni, interventi, di cui sovente il traumatizzato ha bisogno.

AUTOEROTISMO, sensazioni e emozioni sessuali

AUTOEROTISMO, la ricerca nella propria persona di sensazioni o di emozioni chiaramente sessuali o riconducibili a un significato sessuale. L'autoerotismo caratterizza la sessualità infantile. Fu il sessuologo Havelock Ellis a ideare questo neologismo per definire l'inizio della sessualità infantile, durante il quale le pulsioni vengono soddisfatte dal bambino con il proprio corpo. I tre primi stadi di questa sessualità corrispondono a tre zone erogene: orale, anale, genitale. In queste prime fasi dell'erotismo l'individuo considera se stesso oggetto del proprio amore: questo investimento della « libido » nell'« Io » si chiama narcisismo, ma non va confuso tuttavia con l'autoerotismo che, senza sceglierne alcuna in particolare, si accontenta di qualunque parte del corpo. Il termine autoerotismo ,è anche sinonimo di masturbazione.

AUTISMO INFANTILE acquisizioni psichiche

AUTISMO INFANTILE, mancate acquisizioni psichiche in rapporto alla realtà. L assente il sorriso nei primi mesi di vita; il bambino non dimostra alcun interessamento al mondo esterno con dolorosa delusione dei genitori; non appare la parola e inoltre è prèsente una scarsa reazione ai suoni. I giocattoli sono manipolati secondo impulsi propri, con esclusione dei suggerimenti dei parenti. Si ha una ripetizione stereotipata di gesti, come guardare le proprie mani divaricando le dita. Talvolta agitazione, angoscia immotivata ed esplosioni di ira. Lo sviluppo intellettuale subisce un ritardo sempre più grave, man mano che passano i mesi e gli anni. Si fanno cure psicologiche, se possibile un minimo di collaborazione; si somministrano medicamenti agenti sulla psiche.