sabato 11 ottobre 2008
BASALIOMA, tumore tipico della pelle
BASALIOMA, tumore tipico della pelle, insorto per la proliferazione delle cellule profonde (basali) della epidermide, cioè del rivestimento epiteliale della cute. Il basalioma non ha predilezioni di sesso, preferisce l'età matura e avanzata, si localizza più spesso sulle parti scoperte, specie al volto, dove si evidenzia come una piccola ulcerazione che non mostra alcuna tendenza alla guarigione spontanea o con applicazione di pomate cicatrizzanti. La diagnosi del basalioma è, per queste caratteristiche cliniche, assai facile e, per quanto il tumore sia sostanzialmente benigno ed abbia un decorso molto lento, impone una pronta terapia. Un tempo si usava sottoporre il basalioma ad una irradiazione locale (con il metodo della plesioterapia), ora questa pratica tende ad essere soppiantata dalla asportazione chirurgica dell'ulcera e di un poco della pelle sana vicina: questo intervento è nella massima parte dei casi risolutore, cioè comporta una completa e definitiva guarigione; solo in rari casi il basalioma mostra tendenze alla evoluzione infiltrativa in profondità e in tal caso invece che di basalioma si parla di carcinoma basocellulare.
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BARTONELLOSI, o febbre di Oroya infezione acuta o cronica
BARTONELLOSI, o febbre di Oroya, infezione ora acuta, ora cronica, causata da un germe caratterizzato dalla sua variabilità di forma (Bartonella bacilliforme) che viene trasmesso all'uomo attraverso la puntura di un insetto. Fino ad oggi è stata osservata nelle regioni nord-occidentali del Sud America. La bartonellosi determina sintomi generali aspecifici, quali febbre, malessere, mal di testa, dolori alle ossa e alle articolazioni. Però le manifestazioni più caratteristiche sono rappresentate da una grave anemia, da emorragie delle ghiandole linfatiche e da ingrossamento tanto del fegato quanto della milza (epato-splenomegalia). Dopo due-otto settimane si formano verruche (la bartonellosi è anche denominata verruca peruviana) che possono persistere diversi mesi. Per dominare questa infezione si ricorre a dosi elevate di antibiotici (cloramfenicolo, penicillina, streptomicina, tetracicline). Se non viene posta la diagnosi esatta, solo in una parte dei casi si può avere guarigione spontanea nel volgere di alcune settimane; in altri casi la bartonellosi porta a morte.
BARRIERA EMATO-ENCEFALICA, nome struttura anatomica
BARRIERA EMATO-ENCEFALICA, nome che si dà alla struttura anatomica che impedisce a certe sostanze presenti nel sangue (capaci di raggiungere qualsiasi tessuto diffondendosi dai capillari) di entrare nel sistema nervoso centrale. La barriera errato-encefalica si danneggia durante le infezioni (per cui in questa evenienza certi farmaci possono raggiungere la massa del cervello), ma normalmente è permeabile solo a sostanze la cui molecola sia molto piccola (200 àngstróm; un àngstróm è la decimillesima parte del micron, che è la millesima parte del millimetro). Ciò è dovuto al fatto che i capillari cerebrali sono diversi da tutti gli altri. Essi non sono circondati da una membranella esilissima di tessuto connettivo, detta avventizia, ma da speciali manicotti costituiti da cellule, presenti solo nel sistema nervoso centrale, dette cellule della glia. I pedicelli delle cellule gliali sono così vicini tra di loro (intorno al capillare) da lasciare appunto il sottile spazio di circa 200 àngstróm. Le cellule gliali in tal modo esercitano una funzione di filtro selettivo verso tutto ciò che potrebbe essere inutile per il nutrimento delle cellule nervose. Questa è la ragione per cui molti ricostituenti cerebrali sono privi di effetto.
BAROTRAUMA, effetto traumatico cambiamento pressione ambientale
BAROTRAUMA, effetto traumatico provocato da un brusco e notevole cambiamento della pressione ambientale che si manifesta a livello dei seni paranasali (aerosinusite) e dell'occhio (aerotite); causa ne sono le variazioni di pressione che si possono avere soprattutto nelle lavorazioni in cassoni di aria compressa, nelle rapide discese in aereo non pressurizzato e úelle immersioni subacquee. L'aero-sinusite, più frequente nei seni frontali, è il risultato dell'aumento della pressione extrasinusale, in unione spesso alla parziale o totale ostruzione dell'orificio di sbocco del seno, per cui la depressione relativa che si verifica nel seno stesso può provocare vivo dolore, epistassi, emorragia (emoseno) e distacco della mucósa sinusale. Nell'aerotite si ha un versamento emorragico nell'orecchio medio, accompagnato o seguito da perforazione timpanica; l'otalgia è viva e alla perforazione può sovrapporsi una infezione, soprattutto se già coesiste un'infezione cronica rinofaringee; l'evento traumatico è favorito dall'esistenza di una stenosi tubarica
AVVELENAMENTO DA BARBITURICI
AVVELENAMENTO DA BARBITURICI, intossicazione che si ha quando l'assunzione di queste sostanze supera la tolleranza dell'organismo. I sintomi psichiatrici e generali variano a seconda che l'intossicazione sia cronica (in questo caso ci si trova quasi sempre di fronte a personalità nevrotiche) o acuta. Nell'intossicazione cronica, accanto al dimagramento, anche grave, dovuto a disturbi gastrointestinali, si hanno segni di sofferenza del cervelletto (incoordinazione nei movimenti), decadimento mentale, qualche volta eccitazione, spesso allucinazioni e crisi simili a quelle epilettiche (accessi). La prognosi è favorevole se si interrompe l'assunzione delle sostanze barbituriche. Nelle forme acute si ha un disturbo della coscienza che si offusca sino al coma. Le piccole arterie sono paralizzate (polso molle), la frequenza cardiaca aumentata, la sudorazione diventa evidente, i riflessi addominali sono aboliti e la muscolatura dell'occhio paralizzata. La terapia deve essere immediata, basata su sostanze capaci di ripristinare rapidamente ed efficacemente la respirazione, la circolazione e la vigilanza. Utili sono la stricnina, la caffeina, la lobelina e la picrotossina. Occorre la lavatura gastrica, ma la prima manovra da compiere è la respirazione artificiale e, se non si sente più il polso, anche il massaggio cardiaco. Compiute queste manovre, spesso l'intossicato migliora notevolmente, cosicché le successive terapie in ospedale hanno molte possibilità di salvarlo.
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BAMBINI DI BASSO PESO neonati di peso e altezza molto inferiori alla media
BAMBINI DI BASSO PESO, complesso di sintomi presentati da neonati di peso e altezza molto inferiori alla media e con scarsa vitalità. Coloro che nascono prima della ventottesima settimana di gravidanza vengono definiti non vitali. Appartengono alla categoria dei nati di basso peso (immaturi, prematuri, debili congeniti sono termini pressocché analoghi ma non sovrapponibili nella terminologia medica) i bambini che nascono tra la ventottesima settimana, limite minimo di possibile sopravvivenza, e la trentasettesima settimana dall'inizio della gravidanza. Sono debili congeniti i nati che, comunque, sono poco vitali alla nascita; sono immaturi mmaturi i nati con insufficienze funzionali riguardanti soprattutto l'apparato respiratorio e quello dei riflessi di deglutizione; essi hanno inoltre tendenza a non conservare il calore del corpo. Sono prematuri i soggetti nati prima della quarantesima settimana di gravidanza: molti prematuri sono normali e nascono con riflessi validi. Il termine normale di gravidanza è previsto sulle quaranta settimane dopo il primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale. Questo criterio è molte volte insufficiente per errato calcolo materno. Sono in linea generale considerati di basso peso i bambini che alla nascita hanno un peso inferiore ai g 2500 e una lunghezza inferiore ai 47 cm, inoltre circonferenza cranica inferiore ai 33 cm e circonferenza toracica inferiore ai 30 cm. Tali bambini hanno testa relativamente grossa e addome prominente; piccole labbra molto evidenti nelle neonate; testicoli frequentemente non discesi nei maschietti. Frequenza respiratoria aumentata con atti respira- tori accelerati. Facili tumefazioni (edemi), emorragie, grande facilità alle infezioni, tendenza ai raffreddori e cattiva termoregolazione. Deficiente capacità digestiva. Le cure sono incubatrici e particolari attenzioni in appositi reparti specificamente attrezzati; somministrare possibilmente latte materno con aggiunte di proteine e soluzioni polivitaminiche; controllo della dieta sotto sorveglianza medica. Si adottano speciali accorgimenti quando il bambino è incapace di succhiare (tiralatte, tettarelle speciali, cucchiaino o contagocce). Sono facili le intolleranze ai vari latti. Si attua la terapia con tonici ed eventualmente antibioticoterapia con appropriata scelta dei farmaci. La sorveglianza del debile congenito si estende ai vari periodi dell'accrescimento, poiché si hanno ritardi, salvo eccezioni, sia nell'evoluzione somatica sia nelle capacità cerebrali, con possibile minore rendimento scolastico.
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