giovedì 27 novembre 2008

BLOCCO PSICOLOGICO

BLOCCO PSICOLOGICO, ostacolo, sempre inconscio nelle ragioni e nelle modalità con cui si realizza, che impedisce o rende molto difficile il fluire del pensiero e, quindi, del discorso. Spesso il sintomo saliente è la difficoltà di rievocazione mnemonica delle esperienze e dei vissuti del passato ai quali è legata una forte partecipazione affettiva. Talora è la situazione del momento in cui si trova a determinare il blocco: presenza di pubblico, impressione di sentirsi giudicati, interlocutore con cui si ha un rapporto intenso, come nelle prime fasi delle esperienze amorose sentimentali. La comparsa episodica di un blocco psicologico si può avere in chiunque, per ansia ed anche per stanchezza, ma è frequente negli insicuri di se stessi, negli immaturi psicologicamente, nei nevrotici. Se diventa un ostacolo nella vita di relazione può essere utile una farmacoterapia ansiolitica ed una psicoterapia.

BLOCCHI CARDIACI

BLOCCHI CARDIACI, fatti morbosi dovuti ad interruzione del cosiddetto sistema di conduzione
atrio-ventricolare, cioè dello stimolo contrattile del cuore che si propaga a partire dall'atrio destro fino alla punta cardiaca. Lo stimolo nasce precisamente nell'atrio destro dove la vena cava confluisce per scaricare il 1 sangue dentro l'atrio. Qui esiste una piccolissima formazione anatomica neuromuscolare, chiamata nodo del seno. Praticamente essa rappresenta la prima stazione dove nasce l'impulso contrattile per propagarsi ad una seconda stazione intermedia detta nodo atrio-ventricolare. Da questa ultima scende lo stimolo che si incanala per un binario unico del sistema di conduzione chiamato fascio di His. Il fascio scende lungo il setto anatomico che divide il cuore in due parti. Successivamente il fascio si sfiocca in due branche, una detta branca di destra, l'altra branca di sinistra. La parte terminale di questi due filamenti nervosi termina a diretto contatto dell'interno del cuore, arborizzandosi sulle così dette cellule del Purkinie, all'interno delle cavità cardiache ventricolari.

Orbene: il blocco di branca si verifica quando l'arteriosclerosi, il reumatismo che attacca il cuore, le molte altre infezioni che agiscono a livello del muscolo cardiaco, ed in particolare sul miocardio, interrompono o il binario principale del sistema di conduzione ( allora si ha il blocco totale atrioventricolare), oppure le branche che, per divaricazione del tronco principale, si dividono in destra e sinistra ( allora si ha blocco di branca rispettivamente destro o sinistro). Chiaramente, risulta più grave un blocco totale atrio-ventricolare, perché lo stimolo contrattile non può più viaggiare verso il basso, cioè verso i ventricoli. I sintomi che il malato in « blocco » presenta vanno dal rallentamento del numero delle contrazioni ventricolari per ogni minuto alla perpetua irregolarità della frequenza delle battute o sistoli (aritmíe da blocco). Si attua la terapia di base della cardiopatia, e cioè si cura la causa che usura il miocardio e le strutture anatomiche che ospitano tutto il sistema di conduzione atrio-ventricolare. t utile seguire la entità e l'evoluzione di un blocco, mediante sistematici elettrocardiogrammi.

BLESITA' incapacità di pronunciare alcune consonanti

BLESITA', particolare forma di dislalia, consistente nella incapacità di pronunciare alcune consonanti (S, R, L e C palatale) a causa di una lesione anatomica o funzionale delle labbra, della lingua, del palato duro e molle, della glottide e del faringe. I difetti di articolazione della parola hanno significato solo dopo i quattro anni di età. Le cause spesso sono ricercabili in una cattiva comprensione del linguaggio altrui (insufficienzà dell'udito e dell'intelligenza). Le anomalie organiche responsabili possono essere rappresentate da: palatoschisi, lingua grossa, talora asimmetrica, labbro ipotonico, flaccido, mandibola sporgente. Gli esercizi rieducativi devono basarsi sulla precisa conoscenza delle cause del disturbo nel singolo individuo. E' utile l'impiego di un registratore per rendere consapevole il dislalico del proprio disturbo. Gli esercizi sono di respirazione, di movimento delle labbra, della lingua, della muscolatura delle guance, di soffio e di articolazione di sillabe e parole, con una continua rassicurazione e stimolazione, sempre sotto il controllo della vista (specchio).

BLEFAROFIMOSI, malattia congenit

BLEFAROFIMOSI, malattia congenita che comprende molte componenti: una ptosi, cioè un abbassamento della palpebra superiore che non può essere più spontaneamente e volontariamente sollevata; un epicanto, che è la presenza di una piega cutanea che sorge dalla regione del sacco lacrimale, surmonta l'angolo interno o nasale delle palpebre e tende a ricoprire l'occhio dal lato interno; e una anomala ristrettezza della fessura palpebrale. Questa malattia è una affezione ereditaria e familiare, cioè si ripresenta in molti membri della stessa discendenza, poiché ha un carattere ereditario dominante. L'attenta osservazione di questa anomalia così complessa mostra, inoltre, che la ptosi è asso.

Blefarocalasi distrofia della palpebra superiore

BLEFAROCALASI, distrofia della palpebra superiore, quasi sempre bilaterale, caratterizzata dalla formazione di una piega della cute palpebrale eccessivamente lussa che ricade come una tenda al davanti dell'occhio. Si riscontra facilmente nei giovani durante l'età della pubertà o nell'elastoressi generalizzata, malattia congenita, che si manifesta con una esagerata lassezza di alcuni tessuti causata dall'alterazione delle fibre elastiche in essi normalmente contenute. Presso il sesso femminile la blefarocalasi può rendersi più evidente al momento delle mestruazioni o accentuarsi all'epoca della menopausa. L'esatta natura della blefarocalasi è sconosciuta: tuttavia pare essere soprattutto un segno di degerazione del tessuto elastico.

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide delle palpebre

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide del bordo libero delle palpebre. E' estremamente frequente ed ha una marcata tendenza alla cronicità ed alle recidive. La causa della blefarite non è unica. L'eredità neuro-artritica è un fattore predisponente, così come il rachitismo. Una cattiva igiene alimentare con epatismo, turbe digestive e stipsi, crea un terreno favorevole. Le dermatosi, come l'eczema e la foruncolosi, l'accompagnano frequentemente. Altre cause sono soprattutto i difetti di rifrazione, in particolare l'astigmatismo, l'uso di cosmetici o di alcune pomate antibiotiche e per ultime alcune cause specifiche, come la lebbra e la sifilide. I sin- tomi che l'accompagnano sono svariati. Arrossamento semplice, accompagnato frequentemente da squame o da pellicole furfuracee, alla base delle ciglia. Spesso si hanno formazioni di crosticíne oppure di piccole ulcerazioni alla base delle ciglia.