BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE, malattia causata da molte sostanze di comune uso industriale o agricolo. Le forme cliniche più conosciute sono le pneuníoconiosi (vedi), dovute fra l'altro, all'inalazione di asbesto (asbestosi) libera (silicosi), carbone (antracosi), ferro (siderosi). Ma le sostanze capaci di provocare, se inalate, malattie professionali interessanti l'apparato respiratorio sono numerose: fra le molte vanno ricordate quelle per cui è previsto, in base alle leggi, l'obbligo assicurativo presso l'INAIL degli operai o dei contadini che con esse vengono a contatto per ragioni di lavoro, quali i silicati, il calcare, le polveri di alluminio, di metalli duri, di scorie Thomas, di legni esotici, di cotone, di fieno e cereali, nonché taluni derivati dermici ed escrementi animali, certi miceti, la farina di frumento, la gomma arabica, gli isocianati.
I disturbi provocati da tali sostanze sono estremamente vari, non solo a seconda dello specifico agente patogeno, ma anche della durata di esposizione al rischio. Nella maggior parte dei casi, comunque, le broncopneumopatie si evidenziano con la normale sintomatologia propria dei fenomeni irritativi delle vie aeree (dolori toracici, tosse, catarro) e delle bronchiti anche asmatiche (con o senza febbre ed enfisema). La diagnosi delle forme professionali si avvale dell'anamnesi lavorativa e, spesso, di tests cutanei; in taluni casi il mezzo diagnostico più semplice e valido è l'osservazione del malato, il quale, allontanato dalla fonte nociva, presenta remissione della sintomatologia. La cura, oltre che del cambiamento dell'attività lavorativa, si avvale di terapie sintomatiche.
giovedì 27 novembre 2008
BRONCOLITIASI, affezione bronchiale
BRONCOLITIASI, affezione bronchiale consistente in formazioni sferulari, dure e lapidee dipendenti dalla precipitazione e concrezione di sali di calcio. Tali formazioni possono essere paragonate a calcoli bronchiali che si formano nel corso di processi infiammatori cronici. Raro però è il loro reperimento.
BRONCHITE, infiammazione dei bronchi
BRONCHITE, infiammazione dei bronchi che va distinta in forme acute e forme croniche Essa può rappresentare una manifestazione di richiamo che si accompagna a numerose malattie polmonari (tubercolosi, bronchiectasie, enfisema). Non bisogna, quindi, sottovalutarne l'importanza clinica anche se i disturbi, che spesso all'inizio non vanno oltre una modesta tosse, sono tollerati dal paziente.
La sintomatologia della bronchite acuta è caratterizzata da tosse e da gorgoglio (rantoli) dipendenti dall'intasamento delle vie respiratorie da parte di materiale mucoso e purulento; ad ogni colpo di tosse si ha emissione di espettorato denso di colore giallognolo o verdastro. Se in questi casi si esegue una radiografia non si osservano addensamenti di aree polmonari (si ha addensamento quando gli alveoli polmonari, anziché da aria, come di norma, sono occupati da catarro e ciò ai raggi X è visibile perché bronchiti acute che nelle persone adulte in buone condizioni di salute non sono preoccupanti, mentre lo possono diventare nei bambini in cui possono assumere una certa gravità. Le bronchiti croniche sono compromettenti nei soggetti con insufficienza polmonare cronica (specie nell'enfisema polmonare).
A differenza di quelle acute, nelle forme infiammatorie croniche sono in causa diversi batteri (streptococchi, pneumococchi, haemphilus influentiae). Secondo i moderni indirizzi, si preferisce definire la bronchite cronica come broncopneumopatia ostruttiva quando la malattia si trasforma in enfisema polmonare con carattere di irreversibilità. La bronchite cronica può riacutizzarsi e ciò ,per lo più avviene per la sovrapposizione di virus respiratori (superinfezione).
Si parla di bronchiolite nei casi in cui vengono interessate dal processo infiammatorio le più piccole diramazioni bronchiali: questa affezione colpisce di preferenza i bambini e le persone anziane e poiché può presentare un decorso fulminante è particolarmente pericolosa. Nella bronchite acuta due semplici misure sono fondamentali: il riposo a letto in un ambiente caldo ma non surriscaldato, ben aereato e accortamente umidificato, e la proibizione del fumo.
La sintomatologia della bronchite acuta è caratterizzata da tosse e da gorgoglio (rantoli) dipendenti dall'intasamento delle vie respiratorie da parte di materiale mucoso e purulento; ad ogni colpo di tosse si ha emissione di espettorato denso di colore giallognolo o verdastro. Se in questi casi si esegue una radiografia non si osservano addensamenti di aree polmonari (si ha addensamento quando gli alveoli polmonari, anziché da aria, come di norma, sono occupati da catarro e ciò ai raggi X è visibile perché bronchiti acute che nelle persone adulte in buone condizioni di salute non sono preoccupanti, mentre lo possono diventare nei bambini in cui possono assumere una certa gravità. Le bronchiti croniche sono compromettenti nei soggetti con insufficienza polmonare cronica (specie nell'enfisema polmonare).
A differenza di quelle acute, nelle forme infiammatorie croniche sono in causa diversi batteri (streptococchi, pneumococchi, haemphilus influentiae). Secondo i moderni indirizzi, si preferisce definire la bronchite cronica come broncopneumopatia ostruttiva quando la malattia si trasforma in enfisema polmonare con carattere di irreversibilità. La bronchite cronica può riacutizzarsi e ciò ,per lo più avviene per la sovrapposizione di virus respiratori (superinfezione).
Si parla di bronchiolite nei casi in cui vengono interessate dal processo infiammatorio le più piccole diramazioni bronchiali: questa affezione colpisce di preferenza i bambini e le persone anziane e poiché può presentare un decorso fulminante è particolarmente pericolosa. Nella bronchite acuta due semplici misure sono fondamentali: il riposo a letto in un ambiente caldo ma non surriscaldato, ben aereato e accortamente umidificato, e la proibizione del fumo.
BRONCHIECTASIE, dilatazioni e sfiancamento dei bronchi
BRONCHIECTASIE, dilatazioni e sfiancamento dei bronchi di media grandezza a causa della distruzione delle strutture elastiche e muscolari della parete bronchiale. Il 50 per cento ed oltre dei pazienti ha sofferto in passato, generalmente nell'infanzia, di malattie broncopolmonari (broncopolmonite, pertosse, tubercolosi). Va annotato però che le affezioni bronchiali croniche, molte delle quali portano alla ostruzione di tratti di canalicoli respiratori, non sempre e non necessariamente determinano bronchiectasie, ragion per cui bisogna ammettere la concorrenza di sconosciuti fattori intrinseci ai bronchi, affinché possa realizzarsi questo stato morboso. Un dato di fatto non facilmente esplicabile è che nella maggior parte dei bronchiectasici è presente una sinusite.
Quando il paziente presenta una sintomatologia simile a quella della bronchite ma poco influenzabile dalla terapia è ragionevole pensare a bronchiectasie che facilmente si 'convertono in polmoniti. Inoltre una polmonite a ritardata risoluzione deve far prospettare l'ipotesi di una broncopatia sottostante, quale può essere la bronchiectasie. Tosse cronica ed abbondante espettorazione costituiscono i sintomi cardinali. Se si lascia sedimentare l'espettorato esso si separa in tre caratteristici strati: uno strato inferiore denso, uno strato intermedio sieroso e uno superficiale schiumoso. In circa la metà dei casi si verifica emottisi o emissione di sangue con l'espettorazione.
Altri sintomi generali sono rappresentati da perdita di peso, debolezza, facilità alla sudorazione, specie notturna; se insorge febbre ciò sta a significare che si è sovrapposta ed esacerbata una infezione polmonare. Con l'evolversi del processo bronchiectasico si verifica distruzione di tessuto polmonare con aree di cicatrizzazione e di enfisema e di conseguenza si attua uno stato di insufficienza polmonare.
Quando il paziente presenta una sintomatologia simile a quella della bronchite ma poco influenzabile dalla terapia è ragionevole pensare a bronchiectasie che facilmente si 'convertono in polmoniti. Inoltre una polmonite a ritardata risoluzione deve far prospettare l'ipotesi di una broncopatia sottostante, quale può essere la bronchiectasie. Tosse cronica ed abbondante espettorazione costituiscono i sintomi cardinali. Se si lascia sedimentare l'espettorato esso si separa in tre caratteristici strati: uno strato inferiore denso, uno strato intermedio sieroso e uno superficiale schiumoso. In circa la metà dei casi si verifica emottisi o emissione di sangue con l'espettorazione.
Altri sintomi generali sono rappresentati da perdita di peso, debolezza, facilità alla sudorazione, specie notturna; se insorge febbre ciò sta a significare che si è sovrapposta ed esacerbata una infezione polmonare. Con l'evolversi del processo bronchiectasico si verifica distruzione di tessuto polmonare con aree di cicatrizzazione e di enfisema e di conseguenza si attua uno stato di insufficienza polmonare.
Intossicazione da Bromo
Intossicazione da Bromo, intossicazione professionale il cui quadro sintomatologico, interessante pelle, mucose, vie respiratorie, è simile a quello dell'intossicazione da cloro, anche se di gravità assai minore. Esposti a tale rischio professionale possono essere gli addetti all'estrazione del bromo dall'acqua marina, alla preparazione di composto, all'uso di questa sostanza come ossidante e al suo impiego nell'industria chimica. La intossicazione acuta, per inalazione di vapori, presenta fenomeni irritativi delle congiuntive e delle prime vie respiratorie (con tosse, catarro, epistassi, dispnea); in casi più gravi la forma può evolversi in bronchite o broncopolmonite; casi mortali sono possibili per edema polmonare o paralisi respiratoria. Tale sintomatologia può essere accompagnata da uno stato di malessere generale (cefalea, diarrea).
BROMIDROSI, sudorazione maleodorante, fetida
BROMIDROSI, sudorazione maleodorante, fetida, legata quasi sempre ad una iperidrosi, cioè ad esagerata sudorazione. Colpisce soprattutto le ascelle e i piedi e talora gli inguini e costituisce veramente una infermità tra le più sgradite. La causa è una disfunzione delle ghiandole della sudorazione cui si aggiungono fattori fermentativi dovuti alla presenza di batteri che decompongono il sebo (grasso) della pelle trasformandolo in acidi grassi volatili ad odore fetido (acido capronico e derivati). I soggetti a temperamento distonico, emotivo sono i più colpiti. Sintomi e diagnosi sono facilmente comprensibili da quanto già prima specificato.
La cura è quella delle applicazioni di raggi X a basse dosi (plessioterapia) sulle zone ghiandolari delle ascelle o dei piedi. Contro l'associazione iperidrosica è utile la terapia generale interna per soggetti distonici: belladonna, anticolinergici. Si raccomandano frizioni locali alcooliche, associate ad acido salicilico e mentolo, soluzioni di tannino, e polveri al tannoformio. La conseguenza di una bromidrosi è la macerazione dei tessuti,
La cura è quella delle applicazioni di raggi X a basse dosi (plessioterapia) sulle zone ghiandolari delle ascelle o dei piedi. Contro l'associazione iperidrosica è utile la terapia generale interna per soggetti distonici: belladonna, anticolinergici. Si raccomandano frizioni locali alcooliche, associate ad acido salicilico e mentolo, soluzioni di tannino, e polveri al tannoformio. La conseguenza di una bromidrosi è la macerazione dei tessuti,
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