giovedì 27 novembre 2008

BULIMIA aumento senso della fame

BULIMIA, stato in cui, per ragioni organiche o psicologiche, aumenta smoderatamente il senso della fame. Esistono nel centro della massa cerebrale due gruppi di cellule nervose, la cui stimolazione determina rispettivamente aumento dell'appetito e rifiuto del cibo. I due centri sono normalmente in equilibrio.

Essi sono in grado di misurare la quantità di fondamentalmente medica, basata sulla igiene e sulla disinfezione delle parti periferiche ammalate, nonché sull'uso per via generale di sostanze anticoagulanti, vasodilatanti ed antinfiammatorie. Sotto questo profilo, eccellenti risultati ha fornito la febbre artificiale (piretoterapia) ottenuta con vaccini di vario tipo o col parassita della malaria. La chirurgia ha solo un significato palliativo (gangliectomia) per rinforzare, sul piano della vasomotilità, i rami arteriosi ancora indenni o con interventi di amputazione per asportare le parti irrimediabilmente perdute a causa della gangrena.

Si raccomanda inoltre una vita attiva, dinamica ed una dieta povera di grassi, di zuccheri (paste alimentari, dolci, ecc.), nonché estremamente misurata nell'uso di bevande alcoliche. Ovviamente tutti questi presidi terapeutici non sortiranno l'effetto sperato se l'ammalato non avrà smesso completamente di fumare.

Malattie del Bulbo

Malattie del Bulbo, complesso di fatti morbosi che riguardano la zona del sistema nervoso centrale situato tra il midollo spinale (nella parte alta di esso) e le zone centrali del cervello. Nel bulbo passano vie motorie e sensoriali e di collegamento e sono situati alcuni centri nervosi interessati alla tosse, allo starnuto, allo sbadiglio, al vomito, alla salivazione, alla deglutizione, alla respirazione, al mantenimento del ritmo cardiaco, alla fonazione, alla regolazione dei vasi sanguigni ed alla muscolatura liscia dell'occhio.

La conseguenza sintomatologica della patologia del bulbo è legata alla zona colpita. Si hanno, quindi, nove sindromi bulbari: la sindrome dell'incrocio delle piramidi (emiplegia dello stesso lato o del lato opposto, a seconda dell'altezza della lesione in rapporto all'incrociamento delle vie piramidali che conducono lo stimolo motorio volontario ai muscoli); la sindrome ipoglossica interolivare (emiplegia degli arti del lato opposto, paralisi della lingua dal lato della lesione, talora emianestesia degli arti paralizzati); la sindrome del nucleo ambiguo o di Avellis (vedi Avellis, sindrome di); la sindrome del vago (paralisi del velo pendulo, della corda vocale, dei muscoli sternocleidomastoideo e trapezio, emiplegia ed emianestesia dal lato opposto o quello della lesione); la sindrome di Jackson o del vago e ipoglosso (vedi Jackson, sindrome di); la sindrome di Babinski-Nageotte (vedi Babinski-Nageotte, sindrome di); la sindrome di Cestan-Cbenais (vedi Cestan-Cbenais, sindrome di); la sindrome del nucleo di Deiters (vedi Bonnie, sindrome di) e la sindrome di Wallenberg (vedi Wallenberg, sindrome di).

Tutte queste sindromi possono essere causate da emorragie e rammollimenti del tessuto nervoso (la malattia dei cassoni, vedi cassoni, malattia dei, frequente nei palombari o nei subacquei che risalgono troppo velocemente alla superficie, è dovuta a piccoli emboli gassosi bulbari); da encefalite emorragica; da encefalite cronica degenerativa e da tumori.

Malattia di Buhl

Malattia di Buhl, malattia congenita inguaribile prodotta da setticemia intrauterina. Compaiono sintomi di asfissia, emorragie, grave insufficienza uretrale ed epatica. Ne sono colpiti i neonati. La dieta riesce epatica. Vengono praticate cure antibiotiche, trasfusioni, medicamenti sintomatici, tutti con effetti deludenti.
come si previene. Evitando malattie infettive materne in periodo di gravidanza.

Buftalmo deformità dei globi oculari

BUFTALMO, malattia congenita che si cara dalla mostruosa deformità dei globi oculari sottoposti ad una pressione interna esagerata a causa di una malformazione della zona di deflubso dei liquidi interni dell'occhio. In questi bambini gli occhi si presentano di grandezza notevolmente superiore al normale, le cornee sono ingrandite ed opache, poiché sede di edema e di nebulosità grigiastre, la vista è abolita o notevolmente ridotta.

Questo è lo stadio finale di una malattia, il glaucoma congenito, che deve essere tempestivamente diagnosticata e operata poiché non esiste possibilità di cura medica. La malattia, quando inizia alla nascita e fino ad un anno di età, può, se non curata, provocare la deformità buftalmica, al disopra dell'anno può sussistere anche se non provoca deformità dei globi, ma è solo segnalata dalla grave riduzione visiva. Accanto a questa forma tipica di buftalmo coesistono forme fruste, meno gravi, che tuttavia vanno curate in tempo perché evoluiscono col tempo sempre verso la cecità.

Sindrome di BUDD-CHIARI ostruzione delle vene sovraepatiche

Sindrome di BUDD CHIARI, malattia estremamente grave e fortunatamente rara, caratterizzata dalla trombosi e di conseguenza dall'ostruzione delle vene sovraepatiche e della grande vena nella quale esse confluiscono, ossia la vena cava inferiore, in cui scorre il sangue venoso proveniente dalla parte inferiore del corpo e diretto al cuore destro. Colpisce indifferentemente sia l'uomo che la donna, per solito in età matura.

Si manifesta con dolori addominali di varia intensità, con ingrandimento del fegato (epatomegalìa) e più tardivamente con presenza di liquido nell'addome (ascite); nelle forme acute c'è anche la febbre; nelle forme croniche, il decorso è più lento e più insidioso, i sintomi descritti in precedenza si evidenziano con maggiore gradualità e vi si aggiunge la comparsa sia di vene turgide sulla superficie dell'addome e del torace (espressione del tentativo del sangue venoso di aggirare l'ostacolo), sia di un gonfiore esteso ad entrambi gli arti inferiori che interessa quasi sempre anche i genitali (indizio certo dell'ostruzione della vena cava inferiore). Sono i sintomi stessi a condurre alla diagnosi. L'eventuale compromissione della funzione epatica, che tende col tempo ad aggravarsi (negli stadi finali compare anche ittero, per passaggio della bile in circolo) dà un'ulteriore conferma diagnostica.

BRUXISMO contrazione muscoli mandibola

BRUXISMO, forzata ed inconscia contrazione dei muscoli elevatori della mandibola. E', quasi sempre notturna, può però verificarsi anche durante il giorno quando l'attenzione del soggetto sia particolarmente concentrata, ad esempio nel lavoro od in una lettura molto interessante. E' causata da fatti riflessi a partenza dalle terminazioni nervose del territorio dentale e può essere provocata anche da stimoli minimi, quale un contatto occlusale prematuro, un cambiamento di posizione durante il sonno, la percezione di un rumore insolito o un semplice sogno. Può però avere origine anche da stimolazioni non riflesse ma direttamente centrali (cerebrali). Colpisce prevalentemente soggetti ansiosi o in stato di ipertensione psichica oppure individui con turbe dell'occlusione dentale.

Questo stato di contrazione dei muscoli masticatori porta ad una pressione delle due arcate dentali fra di loro da cui deriva una lieve sintomatologia dolorosa, sia a carico dei muscoli masticatori che di tutti gli elementi dentali. Questa sensazione di indolenzimento è più intensa al mattino al risveglio. La diagnosi si basa sulla osservazione dello stato di abrasione dei denti più forte del normale per il loro ingranaggio forzato e sulla storia clinica tata in due sensi: nel cercare di vincere lo stato d'ansia e di iperemotività con tranquillanti e con la psicoterapia e nel riportare alla norma le condizioni dell'articolato. Consigliabile anche nei casi più resistenti alla terapia delle docce di scarico notturno da applicare sulle arcate dentali. Le conseguenze del bruxismo consistono per lo più nell'insorgenza di una parodontopatia.