CALLO, o callo cutaneo, ispessimento circoscritto dell'epidermide, di consistenza dura, generalmente affondato nel derma. Si forma sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi, sulla faccia dorsale delle dita dei piedi. E', dovuto allo strofinamento continuo. Mentre i calli delle mani hanno origine dal lavoro svolto dall'individuo, quelli dei piedi possono avere origini diverse: malformazioni congenite delle dita (dita che si sovrappongono), insufficiente convessità del metatarso, scarpe troppo strette, il camminare in modo poco corretto.
I calli dei piedi si curano con l'uso di scarpe ortopediche per correggere le convessità metatarsali, indossando scarpe più comode, camminando in modo più appropriato. I callifughi non hanno vere proprietà curative perché non intervengono sulla causa del callo, possono quindi servire solo per alleviare il disturbo.
giovedì 27 novembre 2008
Infiammazione tessuti oculari, callosi,
Callosi, infiammazione e alterazioni che si verificano nei tessuti oculari a causa della presenza di un corpo estraneo intraoculare contenente rame o suoi derivati. Il rame è un metallo assai poco tollerato dai tessuti viventi e nell'occhio provoca alterazioni il cui pronostico è sempre assai grave per la funzione visiva. Dette alterazioni sono soprattutto a carico della cornea, dove si manifestano con la presenza di un cerchio verdastro pulverulento dai riflessi cangianti alla periferia corneale e di una pseudo-cataratta, a forma di girasole, dovuta al deposito di polvere di rame verdastra sulla superficie della lente cristallinica.
Calcolosi, o litiasi calcoli nelle vie biliari
Calcolosi, o litiasi, formazione di concrezioni solide (dette calcoli) nelle vie o canali biliari, pancreatici, salivari, a livello dei reni, delle vie escretrici urinarie (bacinetti renali, ureteri, vescica, uretra) e nell'intestino. Per la calcolosi epatica, vedi colelittasi. La calcolosi intestinale o litiasi intestinale consiste nella formazione, nelle feci, di calcoli, talora numerosi e di grandezza variabile (in certi casi si formano detriti simili a sabbia).
Affezione di inconsueta osservazione, la si riscontra nella stitichezza cronica o in concomitanza di coliti. La espulsione di calcoli intestinali, specie se essi sono alquanto voluminosi, può essere preceduta da dolori addominali. La terapia si identifica con quella della colite ( vedi) e cioè deve essere oltre che medicamentosa anche dietetica; sono inoltre vantaggiose cure con acque minerali (cloruro-sodiche e oligominerali).
La calcolosi pancreatica, detta anche litiasi pancreatica, consiste nella formazione di calcoli, costituiti da sali di calcio, che si localizzano nei canali escretori del pancreas. Ciò determina ristagno dei succhi pancreatici, ricchi in enzimi, da cui dipende una sintomatologia del tipo della colica addominale con dolori che, dalla regione gastrica, si irradiano a sinistra e posteriormente terizzata dall'incuneamento di calcoli lungo i dotti escretori delle ghiandole salivari, con conseguente ristagno a monte della saliva, per effetto della quale la ghiandola stessa diventa tumefatta e dolente, spontaneamente o alla palpazione.
I dolori si acuiscono ( colica salivare) alla visione del cibo, stimolo questo che fisiologicamente eccita la secrezione salivare. Unico mezzo per rimuovere il calcolo è quello chirurgico, una volta che si è individuata la sua posizione, ciò che si compie con assoluta precisione mediante l'esame radiografico, dopo aver iniettato in corrispondenza del punto di sbocco del condotto salivare un mezzo di contrasto opaco ai raggi X. La calcolosi salivare colpisce in modo elettivo il sesso maschile, fatto questo che non trova una esauriente spiegazione. Per la calcolosi renale, vedi ne rolitiasi.
Affezione di inconsueta osservazione, la si riscontra nella stitichezza cronica o in concomitanza di coliti. La espulsione di calcoli intestinali, specie se essi sono alquanto voluminosi, può essere preceduta da dolori addominali. La terapia si identifica con quella della colite ( vedi) e cioè deve essere oltre che medicamentosa anche dietetica; sono inoltre vantaggiose cure con acque minerali (cloruro-sodiche e oligominerali).
La calcolosi pancreatica, detta anche litiasi pancreatica, consiste nella formazione di calcoli, costituiti da sali di calcio, che si localizzano nei canali escretori del pancreas. Ciò determina ristagno dei succhi pancreatici, ricchi in enzimi, da cui dipende una sintomatologia del tipo della colica addominale con dolori che, dalla regione gastrica, si irradiano a sinistra e posteriormente terizzata dall'incuneamento di calcoli lungo i dotti escretori delle ghiandole salivari, con conseguente ristagno a monte della saliva, per effetto della quale la ghiandola stessa diventa tumefatta e dolente, spontaneamente o alla palpazione.
I dolori si acuiscono ( colica salivare) alla visione del cibo, stimolo questo che fisiologicamente eccita la secrezione salivare. Unico mezzo per rimuovere il calcolo è quello chirurgico, una volta che si è individuata la sua posizione, ciò che si compie con assoluta precisione mediante l'esame radiografico, dopo aver iniettato in corrispondenza del punto di sbocco del condotto salivare un mezzo di contrasto opaco ai raggi X. La calcolosi salivare colpisce in modo elettivo il sesso maschile, fatto questo che non trova una esauriente spiegazione. Per la calcolosi renale, vedi ne rolitiasi.
CALCINOSI sali di calcio nella cute
CALCINOSI, processo morboso caratterizzato dalla deposizione di sali di calcio nella cute: i sali sono del tipo carbonato e fosfato. Vi è da distinguere una forma localizzata, che colpisce cioè solo alcune regioni del corpo, in genere mani, gomiti, ginocchia; ed una forma che ha il nome di calcinosi universale, appunto perché si diffonde a tutto il corpo.
E questa la forma più grave. Si estende alla cute degli arti e, del tronco, poi alle aponeurosi ( tendini) e infine anche ai muscoli. Non si sa ancor oggi quale sia la causa, ed è per ciò detta anche calcinosi idiopatica. Colpisce di preferenza soggetti giovani, particolarmente le donne tra i 20 e i 30 anni, o addirittura bambini. Il sintomo evidente consiste nella comparsa di grossi nodi, irregolari di forma, ma in genere rotondeggianti o allungati nelle zone descritte: tali nodi non sono altro che i depositi di carbonati e fosfati di calcio.
L'affezione è molto grave e rende invalido progressivamente l'individuo. Esami clinici non sono necessari, in quanto non si verificano nel sangue variazioni evidenziabili. La cura può dare buoni risultati solo se iniziata precocemente: si usano preparati detti chelanti, dal nome greco che significa bloccanti, cioè farmaci che non permettono al calcio di fissarsi sulla pelle. Il migliore è l'acido etilendiamino-tetracetico. La dieta non ha importanza. Tra le complicazioni, ricordiamo le infiammazioni e le ulcerazioni dei grossi nodi calcificati. La malattia può anche condurre alla morte.
E questa la forma più grave. Si estende alla cute degli arti e, del tronco, poi alle aponeurosi ( tendini) e infine anche ai muscoli. Non si sa ancor oggi quale sia la causa, ed è per ciò detta anche calcinosi idiopatica. Colpisce di preferenza soggetti giovani, particolarmente le donne tra i 20 e i 30 anni, o addirittura bambini. Il sintomo evidente consiste nella comparsa di grossi nodi, irregolari di forma, ma in genere rotondeggianti o allungati nelle zone descritte: tali nodi non sono altro che i depositi di carbonati e fosfati di calcio.
L'affezione è molto grave e rende invalido progressivamente l'individuo. Esami clinici non sono necessari, in quanto non si verificano nel sangue variazioni evidenziabili. La cura può dare buoni risultati solo se iniziata precocemente: si usano preparati detti chelanti, dal nome greco che significa bloccanti, cioè farmaci che non permettono al calcio di fissarsi sulla pelle. Il migliore è l'acido etilendiamino-tetracetico. La dieta non ha importanza. Tra le complicazioni, ricordiamo le infiammazioni e le ulcerazioni dei grossi nodi calcificati. La malattia può anche condurre alla morte.
CALCIFICAZIONI AORTICHE
CALCIFICAZIONI AORTICHE, processi che si strutturano su aorte anomale e dilatate (ectasie dell'aorta), in preda cioè ad arteriosclerosi elettivamente localizzata all'inizio dell'aorta. All'interno dell'importante tronco arterioso, la degenerazione della parete arteriosa intima comporta infiltrazioni di sali di calcio. Ciò conferisce all'aorta un aspetto più consistente, anelastico, ben visibile anche ai raggi X. Il radiologo, infatti, segnala in questo caso il cosìddetto « colpo d'unghia », una semi-luna calcificata in corrispondenza del cappuccio aortico. La sintomatologia nelle calcificazioni aortiche è sotto forma di cardiópalmo, o di crisi dolorosa sotto forma di angina di petto.
CALCEMIA tasso di calcio presente nel sangue
CALCEMIA, quantità o tasso di calcio presente nel sangue. Nel soggetto adulto i valori fisiologici di calcio nel siero (cioè nella parte liquida del sague) sono pari a 9-11 milligrammi per cento centimetri cubici. Variazioni in più (ipercalcemia) o in meno (ipocalcemia) del calcio ematico sono un prezioso indice di situazioni patologiche.
Ipercalcemia si verifica nell'iperpara tiroidi smo ( eccesso di attività secretivi delle paratiroidi, piccole ghiandole a secrezione interna, che, in numero di quattro, sono poste posteriormente ai due lobi tiroidei), nella somministrazione eccessiva (iperdosaggio) di vitamina D, nelle malattie' che comportano distruzione o riassorbimento del tessuto osseo (cosiddette malattie osteolitiche), quali il mieloma multiplo o plasmocitoma, le metastasi alle ossa da tumori maligni, la sarcoidosi.
L'ipocalcemia rappresenta un sintomo dell'ipoparatiroidismo (deficiente attività delle ghiandole paratiroidí), di carenza di vitamina D, come nel rachitismo e nell'osteomalacia, nell'insufficienza renale, nelle forme da difettoso assorbimento ( sindromi da malassorbimento) caratteristiche di sprue, ileiti, morbo celiaco, insufficienza pancreatica, gravi pancreatici con necrosi del pancreas, itterizia, ecc. Quando la calcemia scende al disotto di 7 milligrammi per cento si manifesta tetania (vedi). La terapia delle modificazioni in eccesso o in difetto del calcio ematico varia a seconda della condizione morbosa' responsabile.
Ipercalcemia si verifica nell'iperpara tiroidi smo ( eccesso di attività secretivi delle paratiroidi, piccole ghiandole a secrezione interna, che, in numero di quattro, sono poste posteriormente ai due lobi tiroidei), nella somministrazione eccessiva (iperdosaggio) di vitamina D, nelle malattie' che comportano distruzione o riassorbimento del tessuto osseo (cosiddette malattie osteolitiche), quali il mieloma multiplo o plasmocitoma, le metastasi alle ossa da tumori maligni, la sarcoidosi.
L'ipocalcemia rappresenta un sintomo dell'ipoparatiroidismo (deficiente attività delle ghiandole paratiroidí), di carenza di vitamina D, come nel rachitismo e nell'osteomalacia, nell'insufficienza renale, nelle forme da difettoso assorbimento ( sindromi da malassorbimento) caratteristiche di sprue, ileiti, morbo celiaco, insufficienza pancreatica, gravi pancreatici con necrosi del pancreas, itterizia, ecc. Quando la calcemia scende al disotto di 7 milligrammi per cento si manifesta tetania (vedi). La terapia delle modificazioni in eccesso o in difetto del calcio ematico varia a seconda della condizione morbosa' responsabile.
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