venerdì 19 dicembre 2008

MALATTIA CONGENITA

MALATTIA CONGENITA, malattia dalla quale il bambino è già afflitto alla nascita; può essere ereditaria o acquisita. Quest'ultima può avere cause multiple contratte nel primo trimestre di vita intrauterina, ossia nel periodo fetale (radiazioni ionizzanti, prodotti chimici, malattie infettive), oppure in quello embrionale (anomalie morfologiche e viscerali dovute ad azioni tossiche, carenziali o infettive che agiscono a partire dal quarto mese di vita intrauterina) .

MALATTIA

MALATTIA, condizione patologica in base a cui un organismo vivente (animale o vegetale) reagisce con una successione dinamica di fenomeni difensivi ad una causa anormale, fino alle ultime conseguenze, che possono essere la guarigione (restitutio ad integrum), l'esito con postumi permanenti (cicatrici, anchilosi, retrazioni cicatriziali, menomazioni anatomiche funzionale e biologiche), o la morte. Nel corso di una malattia sono prese in considerazione le cause determinanti (quando è possibile stabilire un rapporto certo tra causa ed effetto), il periodo di incubazione, il momento dell'insorgenza, i sintomi nei periodi iniziali, di stato e terminali.

MALASSORBIMENTO

MALASSORBIMENTO, sindrome dovuta ad un diminuito e alterato assorbimento delle sostanze alimentari da parte dell'intestino tenue, associato o no a disturbi della digestione. La conseguenza è la perdita di princìpi nutritivi essenziali, che determina uno stato di denutrizione più o meno pronunciato. I sintomi sono molteplici e variabili, ma ve n'è uno costante o quasi, la diarrea cronica con steatorrea, cioè con emissione di feci abbondanti, di aspetto grigiastro e untuoso perché contenenti molti grassi. I dolori addominali sono moderati, l'addome in genere è voluminoso e teso, in contrasto con la magrezza del corpo, e sovente il fegato è ingrossato. Si hanno inoltre sintomi di carenza di minerali e di vitamine, per esempio di ferro e di vitamine del gruppo B, con infiammazione della lingua (glossite) e della bocca (stomatite), anemia, alterazioni della pelle; di calcio e di vitamina D, con tetania, dolori e deformità ossee e articolari, osteoporosi, fratture; della vitamina K, con emorragie; di potassio, con senso di stanchezza, crampi, disturbi cardiaci.

MALARIA, paludismo, o febbre palustre

MALARIA, paludismo, o febbre palustre, malattia infettiva prodotta da ematozoi (protozoi che vivono nel sangue e che sono inoculati in seguito a punture di zanzare), che può avere un andamento acuto (accessi febbrili preceduti da intensi brividi e seguiti da profuse sudorazioni che compaiono ad intermittenze regolari), cronico (coesistono con la febbre, anemia, subittero, ingrossamento del fegato e della milza, con probabile esito in cachessia palùstre) o intermittente. L'incubazione, molto variabile, dura da otto a quindici giorni e può essere anche più corta se l'inoculazione degli ematozoi è stata massiva; tuttavia sono descritti anche casi in cui il periodo d'incubazione è notevolmente più lungo (da due settimane a qualche mese).

Tabagismo e fumo di tabacco

Il fumo è un termine che caratterizza il consumo di tabacco in generale. E ' più spesso utilizzato per descrivere il comportamento delle persone tossicodipendenti al fumo di tabacco, rispetto al consumo occasionale.

Il fumo di tabacco è specificato talvolta in contrapposizione al fumo passivo, l'involontaria inalazione del fumo di tabacco.

Il Tabacco fumato è stato principalmente portato dagli americani . Nel 1556, André Thévet ha introdotto la pianta in Europa vicino a Angoulême. La prima illustrazione botanica è data da Nicolas Monarde tabacco nel 1571.

Il nome Nicotiana è onore del suo scopritore, il tabacco ha incontrato un grande successo presso la corte di Francia, dove ha prestato le virtù medicinali.

Cardinal de Richelieu ha introdotto una tassa sul tabacco, e Colbert ha stabilito un monopolio statale per la vendita nel 1674. Il fumo è diventato il marchio di raffinatezza in alta società. La sigaretta è stata introdotta in Francia nel 1825.

Il tabacco è consumato in diversi modi:

* Affumicato (sigarette, pipe, sigari, sigaretti, bidi, grosso rotolo, un progetto comune - vale a dire mescolato con la cannabis), in modo Narghilè. ;
* Pregiato (per inalazione);
* Stuck (da ammollo in bocca): Un "Machage" o mettendo una palla tra labbro e gomma. La svedese snus è un tabacco fermentate presentate in piccole bustine.

sabato 13 dicembre 2008

LEUCOPLASIA VULVARE

LEUCOPLASIA VULVARE, voce che deriva dal greco (leucòs = bianco, e plax = placca) e definisce una particolare modificazione della mucosa il cui epitelio si tramuta in chiazze, o strie, di aspetto madreperlaceo. La leucoplasia (o leuco-plachia) è la sola vera lesione precancerosa delle mucose. È in effetti benigna, e può non trasformarsi mai in cancro, ma il potenziale di trasformazione è così grande che è fatto praticamente obbligo di toglierla di mezzo ogni qualvolta capita di osservarla. Oltre che in sede vulvare la leucoplasia si manifesta anche sul collo uterino, a volte in forme tanto dissimulate che solo la colposcopia le può scoprire. Viceversa, la localizzazione vaginale è rarissima. La leucoplasia vulvare può colpire diverse sedi della vulva, ma generalmente preferisce la zona superointerna delle piccole e delle grandi labbra e la commessura vulvare posteriore. Non va confusa con la vitiligo, dermatosi banale ed abbastanza frequente della vulva, che è dovuta alla mancanza (o scomparsa) di pigmento in diverse zone, ma senza infiltrazione, in cui cioè la cute conserva la sua flessibilità ed elasticità. Le chiazze di vitiligo hanno una bianchezza lattea che risalta ancor più per confronto di vicinanza con la cute normopigmentata. La vitiligo, inoltre, è quasi sempre simmetrica. L'esame istologico della vitiligo, oltre a denunciare l'assenza del pigmento, dimostra una disposizione normale delle tuniche cutanee.