martedì 13 gennaio 2009

NEFRITE infiammazione dei reni

NEFRITE, o glomerulonefrite, infiammazione dei reni, e precisamente dei glomeruli renali. Per molto tempo si pensò che l'esposizione al freddo fosse la causa essenziale della nefrite: in realtà questo fattore climatico è importante, però solo come predisponente. La vera causa è un'infezione, che nella maggior parte dei casi ha, come porta d'ingresso, le tonsille. L'inizio della nefrite è infatti caratterizzato abitualmente da una tonsillite o da una faringite, prodotta dallo streptococco emolitico. Naturalmente soltanto alcune volte il mal di gola è seguito dalla nefrite, e non vi è neppure una corrispondenza fra gravità dell'infezione streptococcica e lesione dei reni: tonsilliti molto lievi possono presentare la complicazione renale, mentre tonsilliti violente e ascessi tonsillari possono rimanerne esenti. La nefrite è anche una classica complicazione della scarlattina (malattia dovuta appunto allo streptococco), ma non è detto che le scarlattine più gravi siano sempre seguite dall'infiammazione renale.

NECROSPERMIA, presenza nel liquido seminale (sperma) del maschio, di spermatozoi morti

NECROSPERMIA, presenza nel liquido seminale (sperma) del maschio, di spermatozoi morti (in piccola o grande quantità), e quindi inadatti alla loro specifica funzione fecondante: La necrospermia deve essere considerata non come una malattia a sè stante, ma come un sintomo di malattia del testicolo (lue, tubercolosi, tumori, ecc.). La cura è legata alla malattia responsabile di questa grave alterazione del liquido spermatico.

NECROSI OSSEA, processo necrotico

NECROSI OSSEA, processo necrotico che si produce in un determinato distretto osseo per insufficiente irrorazione sanguigna. Il processo può colpire qualsiasi segmento scheletrico e può verificarsi a qualsiasi età. Classico caso di necrosi è l'epifisite. Generalmente la necrosi ossea è asettica ma essa può venire infettata dai comuni germi piogeni e si trasforma allora in necrosi infiammatoria. Molto frequente è la forma post-traumatica, che interviene per una lesione vasale che, sopprimendo la circolazione in una determinata zona, determina la morte di quel distretto osseo. Questa evenienza si verifica non infrequentemente nelle fratture di collo di femore di tipo basicervicale, vale a dire subito sotto la testa femorale, la quale non ricevendo più l'alimentazione attraverso l'apporto del sangue che le proviene dall'alto, muore, diventando un corpo estraneo di cui si rende necessaria l'asportazione.

lunedì 12 gennaio 2009

NECROFILIA deviazione sessuale

NECROFILIA, deviazione sessuale consistente nell'attrazione verso cadaveri del sesso opposto; si accompagna spesso ad altre gravi manifestazioni patologiche. Secondo la psicanalisi, talvolta la necrofilia si manifesta esclusivamente in fantasie, suscettibili di essere sublimizzate: famoso l'esempio dello scrittore Edgar Allan Poe, maestro dell'orrido e del misterioso. Per quanto riguarda la genesi della necrofilia, si sostiene che la deviazione possa essere la conseguenza di impressioni traumatiche della prima infanzia, come ad esempio la vista del cadaverd di un genitore molto amato. Da altri si ritiene che il necrofilo (specie nei casi in cui violenta il cadavere di una persona da lui uccisa) cerchi di liberarsi, con impulsi distruttivi, da forze oscure, altrettanto distruttive, che minacciano la sua vita.

NECROBIOSI

NECROBIOSI, modificazione grave, abatterica, della struttura di un organo interno o di una sua parte per abolizione della circolazione. Il tessuto colpito subisce delle alterazioni regressive, viene escluso dalla funzione ed incapsulato e annientato dai tessuti vicini. Si può avere necrobiosi negli infarti cerebrali, splenici, renali, cardiaci, ecc.

NARCOLESSIA

NARCOLESSIA, termine neurologico con il quale si descrive una aumentata tendenza ad addormentarsi, dovuta (sembra) ad una inibizione attiva, probabilmente di origine epilettica, di alcuni centri nervosi situati nel tronco dell'encefalo e nell'ipotalamo, che normalmente esercitano una funzione di eccitazione (vigilanza) sulla corteccia cerebrale. Nei malati di narcolessia, durante le brevi crisi di sonno (non diverse da quelle del sonno normale), si ha un rilasciamento muscolare ed un blocco della parola dovuti all'azione attiva inibitoria di un'altra parte del sistema nervoso centrale, la formazione reticolare discendente. Durante i pochi minuti della crisi narcolettica il soggetto non può essere risvegliato nemmeno da forti stimoli. Al termine di essa non ricorda ciò che è accaduto. La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di Efedrina o di Simpamina.