venerdì 6 febbraio 2009

OSTEODISTROFIA

OSTEODISTROFIA, alterazione ossea che rende l'osso sfrangiato, frastagliato, rarefatto. Colpisce soprattutto la tibia (malattia di Osgood e Schlatter). La causa è ignota. Senza motivi palesi, e dopo un trauma anche minimo, insorge negli adolescenti, in prevalenza maschi, un dolore con lieve impaccio nella funzione dell'arto inferiore. Spesso si tratta di ragazzi che giocano volentieri al calcio, e sembra che abbia importanza specialmente l'iperestensione energica della gamba rispetto alla coscia che si verifica allorché si tocca la palla con l'esterno del piede, con quel particolare movimento detto comunemente shot. Un'altra caratteristica dell'osteodístrofia è quella di colpire prevalentemente i ragazzi robusti, muscolosi, che praticano gli sport (oltre al calcio, soprattutto la bicicletta ed il salto). Il decorso è benigno: in qualche mese, o al massimo in un anno, la malattia guarisce senza reliquiari

OSTEODISPLASIE, anomalie delle ossa

OSTEODISPLASIE, anomalie delle ossa che costituiscono un gruppo numeroso e articolato nelle più diverse forme, contrassegnate da alterazione generica di formazione del tessuto osseo, sia nel periodo fetale che in quello dell'accrescimento. Le osteodisplasie possono essere congenite e acquisite e complessivamente, a parte il fattore ereditario, della loro eziologia si sa ben poco. Esse coprono tutte le età della vita: dalla nascita, all'infanzia, all'adolescenza, fino all'età matura e alla vecchiaia. Si possono suddividere in tre grandi classi: osteodispalsie congenite, osteodisplasie dell'accrescimento, osteodisplasie dell'età adulta e senile.

OSTEOCONDROSI

OSTEOCONDROSI, necrosi di una zona ossea in un'estremità d'un osso lungo o anche d'un intero piccolo osso della mano o del piede. Le pressioni ed i movimenti sulla zona necrotica finiscono per frammentarla in detriti, i quali vengono riassorbiti e sostituiti da nuovo osso, dando luogo tuttavia, in alcuni casi, ad una deformazione. Discussa e tuttora incerta è la causa di queste lesioni: scartata l'origine infettiva, l'affezione è attribuita a fattori meccanico-traumatici che agiscono sulle ossa più esposte a sopportarne il carico, e specialmente a piccoli traumi ripetuti più che ad un trauma unico e violento. Naturalmente devono esserci condizioni locali predisponenti di diminuita resistenza.

OSTEOCONDROSARCOMA

OSTEOCONDROSARCOMA, termine che letteralmente significherebbe tumore maligno dello scheletro formato contemporaneamente da tessuto osseo e cartilagineo. In realtà gli osteocondrosarcomi sono osteosarcomi in cui, accanto ad aspetti preminenti di tumore maligno osseo, vi sono anche quadri di proliferazionemaligna di tessuto cartilagineo, non significativi ai fini diagnostici e prognostici: l'osteosarcoma infatti è molto più maligno del condrosarcoma.

OSTEOCONDROMA, tumore benigno

OSTEOCONDROMA, tumore benigno costituito da proliferazione contemporanea di tessuto osseo e cartilagineo. La massima parte degli osteocondromi è rappresentata da esostosi, cioè da escrescenze congenite o traumatiche delle strutture scheletriche, facilmente documentabili ad un esame radiografico. Poiché l'esperienza insegna che su queste neoformazioni benigne possono impiantarsi tumori maligni (condrosarcomi), è opportuno asportare chirurgicamente le esostosi, specie se esse mostrano tendenza all'accrescimento.

OSTEOCONDRITI DELL'ACCRESCIMENTO

OSTEOCONDRITI DELL'ACCRESCIMENTO, malattie da origine sconosciuta, caratterizzate da necrosi (alterazione strutturale che comporta la perdita di vitalità) asettica (non infettiva) delle epifisi (parti estreme) ossee; determinante è il diminuito apporto di sangue alle ossa. Si hanno, secondo le localizzazioni, appiattimenti e frammentazioni ossee, deformità, irregolarità, disfunzioni con ossa a wafer (che riproducono cioè l'aspetto di quei biscotti), dolori e funzione compromessa.