venerdì 6 febbraio 2009
OSTEOPECILIA
OSTEOPECILIA, malattia contrassegnata dalla disseminazione, nel tessuto osseo, di piccoli addensamenti di sostanza che possono presentarsi sia sotto forma di chiazze che di strie radiopache. Le alterazioni si riscontrano nel bacino, nelle ossa lunghe, nelle mani e nei piedi. Si tratta di affezione ereditaria che può colpire tanto i maschi quanto le femmine e decorrere, senza alcun sintomo apprezzabile, sia da parte del paziente che in seguito a riscontro clinico. L'alterazione, che si riscontra con estrema rarità, non compromette né la solidità, né la fisiologia delle ossa e non presenta apprezzabili evoluzioni, nessuna componente infiammatoria, né tantomeno di natura neoplastica. La diagnosi è sempre di carattere fortuito: avviene nel corso di un esame radiologico fatto per altre cause e non comporta alcun intervento terapeutico.
OSTEOPATIA SCLEROSANTE INFANTILE, o iperosteosi diafisaria progressiva
OSTEOPATIA SCLEROSANTE INFANTILE, o iperosteosi diafisaria progressiva, o malattia di Camurati-Engelmann, malattia che presenta quali sintomi: facile stanchezza, tendenza alle, cadute, senso di malessere agli arti inferiori, epatosplenomegalia. Femori e tibie sono aumentati di volume mentre le masse muscolari, delle cosce e delle gambe, sono amiotrofiche (ridotte di volume) e con reazioni mioelettriche normali. Non sono evidenziabili alterazioni delle costanti sanguigne ivi comprese calcemia, fosforemia e fosfatemia. Alla radiografia le ossa appaiono simmetricamente ingrandite, a forma fusata e a colonna. La malattia, la cui origine è sconosciuta, colpisce i bambini prima dell'età scolare e ha un'evoluzione benigna.
OSTEOPATIA IPERTROFIZZANTE PNEUMICA, o malattia di Pierre-Marie
OSTEOPATIA IPERTROFIZZANTE PNEUMICA, o malattia di Pierre-Marie, ingrossamento delle ossa degli arti, e precisamente della parte superficiale di esse, o periostio. La manifestazione più evidente e caratteristica di questa affezione è rappresentata dalle cosiddette dita a bacchetta di tamburo, o dita ippocratiche, cioè ingrossate a clava nell'ultima falange, con incurvamento delle unghie a vetro d'orologio. Di solito questa affezione si accompagna a malformazioni congenite di cuore, a vizi valvolari cardiaci, a malattie broncopolmonari croniche quali per esempio le bronchiectasie o l'ascesso polmonare. La terapia deve essere indirizzata a combattere la malattia polmonare o cardiaca in atto. Il meccanismo d'insorgenza di questo fenomeno patologico non è stato ancora oggi del tutto chiarito, ma probabilmente consiste in un aumentato afflusso di sangue nei vasi capillari delle dita, che spiegherebbe l'ipertrofia dei tessuti.
OSTEOMIELITE, infezione dell'osso e del midollo osseo
OSTEOMIELITE, infezione dell'osso e del midollo osseo, con formazione di pus, dovuta a stafilococchi o streptococchi, meno frequentemente ad altri microbi. L'infezione può giungere all'osso per via sanguigna, avendo come punto di partenza un foruncolo, una tonsillite, un'otite, un'infezione della pelle, oppure può derivare da una lesione purulenta vicina (per esempio: osteomielite d'un dito consecutiva ad un patereccio), o infine può penetrare dall'esterno attraverso una ferita, una frattura esposta, ecc. L'osteomielite può anche sopravvenire come complicazione di malattie infettive quali la febbre tifoide, i paratifi, la brucellosi, ecc. I casi sono più frequenti nell'adolescenza; le ossa più colpite sono quelle degli arti.
OSTEOMA OSTEIDE, tumore osseo benigno
OSTEOMA OSTEIDE, tumore osseo benigno formato da strutture che ricordano quelle dell'osso immaturo, in fase di accrescimento. Di osservazione non molto frequente, preferisce maschi nel secondo decennio di vita e colpisce soprattutto le ossa degli arti; ha per solito piccole dimensioni (ma vi è una varietà voluminosa) e si manifesta con dolori, specie notturni, (che cedono alla somministrazione di aspirina) e con aumento locale della temperatura. La diagnosi è facilitata dal tipico aspetto radiologico, ma va accertata con l'esame microscopico di un frammento del tumore. La terapia è quella comune a tutti i tumori benigni dello scheletro: asportazione della neoformazione e riempimento della cavità operatoria con frammenti di osso sano.
OSTEOMALACIA scomparsa parziale dei sali di calcio
OSTEOMALACIA, malattia delle ossa provocata dalla scomparsa parziale o totale dei sali di calcio che ne sostengono l'impalcatura dando loro solidità. A differenza che nell'osteoporosi la trama lamellare della struttura resta invariata e il depauperamento avviene a spese del calcio. Possono essere colpite tutte le ossa, ma a risentirne maggiormente, compromettendo la stabilità di tutto il corpo, sono quelle di sostegno, come la colonna vertebrale, il bacino e gli arti inferiori. Le cause possono essere le più diverse ma in generale all'origine dell'osteomalacia vi sono la carenza di calcio nell'organismo, legata sia all'apporto alimentare (sottonutrizione dei paesi poveri, ipovitaminosi) sia, nella donna, a ripetute gravidanze e ad allattamenti prolungati. Ha im- portanza anche la mancanza di sole e quindi di raggi ultravioletti, che esercitano un'importante funzione nella fissazione del calcio .
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