sabato 7 febbraio 2009

OTORRAGIA, emorragia proveniente dal condotto uditivo

OTORRAGIA, emorragia proveniente dal condotto uditivo esterno; può comparire per una forma infiammatoria dell'orecchio, come nell'otite esterna bolloso-emorragica, o può essere, più spesso, sintomo di una frattura cranica con interessamento della rocca petrosa, del condotto uditivo interno e della cassa timpanica.

OTOMICOSI, o micosi auricolare

OTOMICOSI, o micosi auricolare, dermite del condotto uditivo esterno a decorso subacuto o cronico, causata da funghi del genere Penicillus e Aspergillus; l'affezione è favorita dalla scarsa pulizia del condotto e dalla presenza di secrezione nel condotto stesso; i funghi si annidano nell'epitelio e ne provocano dapprima il rigonfiamento e quindi la desquamazione ed il distacco con la formazione di miceli, cioè ammassi di cellule epiteliali, ife fungine e spore. La sintomatologia è costituita da vivo prurito, senso di occlusione dell'orecchio e talora lieve dolore; l'esame obiettivo otologico dimostra nello stadio iniziale la presenza delle colonie di funghi sulle pareti del condotto, mentre in uno stadio successivo il condotto appare ostruito da un unico ammasso di miceli, asportato il quale la cute del condotto e la membrana timpanica si presentano notevolmente arrossate.

OTOEMATOMA versamento ematico padiglione auricolare

OTOEMATOMA, versamento ematico interessante il padiglione auricolare nella sua metà superiore e situato tra pericondrio e cartilagine; può essere spontaneo in rari casi ed in soggetti affetti da diatesi emorragica, generalmente invece è l'effetto di un trauma esercitatosi tangenzialmente sul padiglione; il trauma, frequente soprattutto nei pugili, provoca il distacco dalla cartilagine del pericondrio intimamente aderente alla cute della faccia esterna del padiglione, e la rottura dei vasi del pericondrio dà origine alla raccolta ematica. La tumefazione ha colorito rosso-violaceo, consistenza elastica ed è scarsamente dolente. La terapia è chirurgica e consiste nello svuotamento della raccolta, seguito da fasciatura compressiva; indispensabile una protezione antibiotica volta a prevenire la facile suppurazione della raccolta che può dare luogo a pericondrite del padiglione auricolare.

OTODINIA

OTODINIA, sensazione dolorosa localizzata all'orecchio e causata da una lesione dell'orecchio stesso; l'otodinia può essere spontanea, come nell'otite media acuta, o provocata, come nella foruncolosi del condotto uditivo; può essere localizzata in sede superficiale o profonda, può essere circoscritta o irradiarsi alle regioni vicine; può infine avere carattere continuo o intermittente, parossistico o pulsante; è comunque sempre sintomo di una affezione dell'orecchio.

OTITE infiammazione orecchio

OTITE, processo infiammatorio aspecifico acuto o cronico dell'orecchio medio. Le forme acute possono essere catarrali o purulente. L'otite catarrale è di origine tubarica e può avere carattere trasudativo quando è provocata da ostruzione tubarica o carattere infiammatorio-essudativo, quando è conseguente ad un processo infiammatorio della tuba stessa. L'otite media catarrale acuta trasudativi è nella maggioranza dei casi legata a brusche variazioni della pressione atmosferica, mentre l'otite media catarrale acuta essudativa è sempre secondaria ad un processo infiammatorio rinofaringeo che si propaga alla tuba ed attraverso questa al cavo timpanico; in ambedue i casi si ha un versamento sieroso o siero-ematico nella cavità dell'orecchio medio mentre la membrana timpanica si presenta iperemica, ispessita e retratti; la sintomatologia è caratterizzata da otodinia, autofonia ed ipoacusia tipicamente trasmissiva; rare le vertigini; la terapia è antibiotica, sulfamidica e corticosteroidea per via generale e per via aerosolica; può rendersi necessaria la paracentesi timpanica, mentre appare sconsigliabile il cateterismo tubarico.

OSTRUZIONE TUBARICA

OSTRUZIONE TUBARICA, sindrome che si manifesta con l'occlusione delle trombe di Eustachio, la cui causa può essere sia meccanica che infiammatoria; ambedue le cause possono sussistere contemporaneamente. La tuba allo stato normale è chiusa perché le sue pareti collabiscono, e si apre soltanto durante i movimenti della deglutizione per la contrazione dei muscoli peristafiliní, per cui l'aria penetra nell'orecchio medio; questa aerazione della cassa timpanica non sì realizza quando l'orifizio tubarico rinofaringeo è compresso o tumefatto; l'aria contenuta nella cassa rimane allora isolata e viene gradualmente riassorbita dai vasi della mucosa della cassa timpanica per cui il timpano, sotto l'azione della pressione atmosferica, si ritrae verso il promontorio del labirinto, mentre i vasi della cassa si dilatano e si distendono finché si verifica una trasudazione di siero attraverso le pareti vascolari, fino a costituire una vera e propria ascite dell'orecchio.