sabato 7 febbraio 2009
OZENA, o rinopatia atrofica ozenatosa
OZENA, o rinopatia atrofica ozenatosa, affezione caratterizzata da atrofia della mucosa e dello scheletro delle cavità nasali e da secrezione nasale che si rapprende in croste verdastre che tappezzano le pareti delle cavità nasali ed emanano un odore fetido, tipico, intenso ed insopportabile; l'ozena acquista importanza da un punto di vista sociale, tanto è vero che costituisce motivo di esenzione dal servizio militare e financo di annullamento di matrimonio. La malattia ha carattere familiare, è frequente nella razza gialla, sconosciuta invece nella razza nera; colpisce più di frequente la donna e compare di solito nella pubertà; peggiora durante la gravidanza e si arresta soltanto nell'età senile.
OVARITE SCLEROCISTICA
OVARITE SCLEROCISTICA, o ovarite microcistica, o ovarite policistica, o ovarite scleromicropolicistica, quadro morboso caratterizzato da un aumento in toto delle ovaie (la lesione è essenzialmente bilaterale), maggiore o minore, a seconda dei casi; a carico delle ovaie l'albuginea (la tunica di rivestimento) si ispessisce facendosi dura e grinzosa (con un ispessimento congiuntivo sotto-epiteliale detto falsa albuginea) e sotto di essa fanno rilievo superficiale numerosi follicoli cistici. Anatomopatologicamente la sezione delle ovaie mostra un ammasso di piccole cavità cistiche: una quantità vistosa di follicoli che si dilatano contemporaneamente, nel con- testo di una sclerosi connettivale, la quale turba l'evoluzione normale dei follicoli, donde la loro degenerazione di tipo cistico. La causa dell'ovarite sclerocistica è tuttora dibattuta.
TUMORI DELLE OVAIE
TUMORI DELLE OVAIE: le ovaie sono tra gli organi più colpiti da tumori benigni e, soprattutto, maligni: il cancro delle ovaie rappresenta il venti per cento di tutte le neoplasie dell'apparato genitale femminile e si calcola che ogni anno siano diagnosticati 15 nuovi casi di tumore ovarico ogni 100.000 donne. I tumori ovarici sono suddivisi in due grandi gruppi: i tumori germinali, cioè insorti dalle strutture tipiche dell'organo sessuale femminile, e i tumori cistici, derivati dalle cellule epiteliali che rivestono l'ovaia. I primi sono in parte benigni e in parte maligni e sono sovente funzionanti, cioè accompagnati da sintomi di eccessiva femminilizzazione o, al contrario, da segni di mascolinizzazione; i secondi sono di gran lunga più importanti per la loro prevalenza numerica sui primi e per la facilità con cui, anche se inizialmente benigni, tendono a recidivare e ad assumere andamento clinico maligno.
OTOSPONGIOSI
OTOSPONGIOSI, più spesso conosciuta sotto il termine inesatto di otoselerosi, affezione imputabile ad un processo distrofico della capsula labirintica che porta alla fissazione della staffa nella finestra ovale del labirinto. L'eziopatogenesi è del tutto oscura e sono state avanzate le ipotesi più disparate; sicuro è invece il fattore ereditario e, poiché la malattia colpisce prevalentemente la donna, ben conosciuti sono alcuni fattori coadiuvanti connessi alla sua vita sessuale: la malattia compare solitamente all'inizio della pubertà e si aggrava ad ogni gravidanza e particolarmente con l'allattamento. Il termine di otospongiosi si riferisce alla fase anatomopatologica più caratteristica dell'affezione, che è preceduta da una fase osteoide e termina con una fase otosclerotica; nella fase otospongiotica l'osso assume infatti un aspetto spugnoso; la sede dei focolai otospongiotica è quanto mai costante ed è localizzata al bordo della finestra ovale: è per questo che ne consegue la fissazione della staffa al bordo stesso della finestra ovale
OTORREA, secrezione proveniente dal condotto uditivo
OTORREA, secrezione proveniente dal condotto uditivo esterno, che può essere sierosa, come nell'eczema del condotto uditivo, mucosa, di origine quasi sempre tubarica, mucopurulenta e purulenta, quale si osserva nei processi infiammatori acuti e cronici dell'orecchio medio. L'otorrea può variare sia quantitativamente che qualitativamente: scarsa o abbondante, densa o fluida, inodora o fetida; può inoltre avere carattere continuo od intermittente; può infine accompagnarsi a liquorrea nelle fratture della base cranica (cranio-oto-liquorrea).
OTORRAGIA, emorragia proveniente dal condotto uditivo
OTORRAGIA, emorragia proveniente dal condotto uditivo esterno; può comparire per una forma infiammatoria dell'orecchio, come nell'otite esterna bolloso-emorragica, o può essere, più spesso, sintomo di una frattura cranica con interessamento della rocca petrosa, del condotto uditivo interno e della cassa timpanica.
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