sabato 7 febbraio 2009
SINDROME DI PAGET-SCHROETTER
SINDROME DI PAGET-SCHROETTER, occlusione della vena ascellare e della vena succlavia, denominata anche tromboflebite dell'arto superiore: in genere la trombosi (formazione di un coagulo sanguigno all'interno dei vasi) prevale sulla flebite (infiammazione della vena), come avviene del resto in tutte le malattie venose che colpiscono i vasi profondi. In questa localizzazione dell'arto superiore (statisticamente più frequente al braccio destro) viene spesso — e spesso a torto — chiamato in causa il fattore sforzo ( lavoro, sport, ecc.). Sta di fatto che si tratta di una malattia molto rara, prevalente in soggetti giovani o di mezza età, di sesso maschile. Esordisce, in pieno benessere, con senso di pesantezza al braccio, che appare gonfio rispetto all'altro ed è diffusamente dolente: il gonfiore rende difficoltosi sia i movimenti delle dita della mano che quelli di tutto il braccio, che risulta in ultimo visibilmente aumentato di volume. Il colore della pelle assume qua e là una sfumatura bluastra. Verso la spalla si rende evidente un reticolo venoso che sta a significare il tentativo del circolo venoso di aggirare l'ostacolo percorrendo rami venosi secondari e superficiali.
MALATTIA DI PAGET
MALATTIA DI PAGET, o osteite deformante, condizione morbosa caratterizzata da alterazioni scheletriche relative a più ossa, che appaiono tipicamente ispessite e deformate. La malattia si verifica abitualmente nell'età matura e nella vecchiaia ed ha andamento cronico. La natura del processo sembra di tipo infiammatorio non bene identificato, oppure legata a disordini endocrini specie a carico delle paratiroidi, oppure a carico del diencefalo e dell'ipofisi (che controllano molti metabolismi). Ma la frequente osservazione di casi di familiarità ha indotto a considerare come probabile anche una causa di ordine genico, con ereditarietà a carattere recessivo.
PACHIMENINGITE
PACHIMENINGITE, termine neurologico con il quale si descrive un'infiammazione con versamento della meninge fibrosa (dura madre). Si distingue una pachimeningite traumatica, in cui la emorragia si organizza in un tessuto membranoso senza ulteriore fuoruscita di sangue, ed una pachimeningite emorragica idiopatica, che a sua volta si presenta secondo due aspetti: uno essudativo fibrinoso, con molte cellule di infiltrazione e pochi capillari, ed uno fibrinoso emorragico in cui vi è un'abbondante proliferazione di capillari sanguigni. Abitualmente la distinzione tra le varie forme non viene fatta, poiché i sintomi non lo permettono. La causa della malattia sta nella rottura di qualche piccolo capillare sanguigno al di sotto della dura madre o nel suo spessore (sede sottodurale o endodurale). Il sangue che esce non si riassorbe, ma stimola la proliferazione di altri capillarí.
PACHIDERMIA LARINGEA
PACHIDERMIA LARINGEA, processo infiammatorio circoscritto della mucosa laringea, il cui epitelio di rivestimento si ispessisce presentando fenomeni di metaplasia piatta: in questo caso si parla anche di pachidermia rossa, o semplice (vedi laringite); se si aggiungono fenomeni di corneificazione, si parla allora di pachidermia bianca per l'aspetto biancastro della mucosa (vedi leucoplasia laringea), mentre se il processo di corneificazione si manifesta con una spiccata irregolarità della superficie mucosa, la pachidermia viene definita come verrucoide (vedi verruca laringea).
PACHIDERMIA, o stato ipertrofico della cute
PACHIDERMIA, o stato ipertrofico della cute, fenomeno morboso causato da un ispessimento della cute e del sottocutaneo della regione occipitale: colpisce prevalentemente il sesso maschile, dall'età giovanile in poi. Si manifesta con grosse pieghe cutanee simili a vortici o a righe longitudinali o trasversali. Spesso interessa il cuoio capelluto (pachidermia vorticellata).
INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA OZONO
INTOSSICAZIONE PROFESSIONALE DA OZONO: intossicazione provocata dall'inalazione di rilevanti quantità di ozono, gas d'uso comune, per le sue proprietà ossidanti, in molte attività lavorative (sterilizzazione dell'aria e delle acque, decolorazione, produzione di profumi artificiali, essiccamento del legno). La sintomatologia di tale affezione è caratterizzata da astenia, cefalea, dolori e senso di oppressione retrosternale, lacrimazione, dispnea, tosse, riniti; nelle forme più gravi si possono avere casi di parziale paralisi respiratoria e, più raramente, anche di edema polmonare. Per contatto l'ozono liquido provoca fenomeni eczematosi alle aree di cute interessata. La diagnosi si avvale dell'anamnesi lavorativa; la terapia di riposo assoluto, di ossigeno- terapia, di somministrazione di aspirina e bromuri.
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