giovedì 26 marzo 2009

PEMFIGO, grave dermatosi a bolle che colpisce sia la cute che le mucose

PEMFIGO, grave dermatosi a bolle che colpisce sia la cute che le mucose. Le prime localizzazioni sono alla bocca, poi le bolle si estendono al contorno degli occhi, al cuoio capelluto, al collo, alle ascelle; infine alla regione ombelicale, agli inguini, ai genitali e alla faccia interna delle cosce. La natura del pemfigo è ancora sconosciuta. Si sono sostenute varie teorie, causali, poi tutte abbandonate: infezioni, disturbi del metabolismo, degli ormoni, del sistema nervoso. Recentemente si segue la ipotesi di autoanticorpi diretti contro la pelle. Dalla malattia, che interessa entrambi i sessi, è colpita prevalentemente l'età adulta. La lesione fondamentale è la bolla, cioè una grossa vescicola sollevata sulla pelle a contenuto liquido inizialmente chiaro, poi torbido per il pus, e infine rosso per il sangue. La bolla compare su cute sana, non dà prurito; quando si apre, la cute abrasa può essere dolente. Ogni bolla dura circa una settimana, poi si scolla e la cute sottostante è facilmente scollabile a sua volta (segno di Nikolsky). Più bolle si possono unire e formare ampie superfici di pelle scollata. Le mucose più colpite sono la faccia interna delle guance, le labbra, il palato. Le lesioni possono anche scendere verso l'esofago, il faringe, il laringe, e infine al retto. Col passare dei mesi cominciano i primi disturbi generali: la febbre, l'inappetenza, l'anemia e il decadimento generale.

TUMORI DELLA PELLE

TUMORI DELLA PELLE: il rivestimento cutaneo, con la sua ampia superficie e la sua esposizione ad agenti lesivi esterni di varia natura, è sede molto frequente di tumori. Questi sono per lo più benigni e'comprendono i nevi, le verruche, gli angiomi, i dermatoflbromi, gli adenomi originati dalle ghiandole sudoripare o sebacee: si tratta sempre di neoformazioni abbastanza ben delimitate, sovente pigmentate in nero, bruno o rosso, pianeggianti o di poco rilievo sul piano cutaneo, a crescita limitata nel tempo, che possono essere lasciate a sè o estirpate con un facile intervento chirurgico guaritore. Più rari, per fortuna, sono i tumori maligni della pelle, sostanzialmente appartengono a quattro gruppi: i carcinomi spinocellulari, originati dall'epidermide e formati da cellule fornite di microscopiche spine; i carcinomi basocellulari, o basaliomi, formati da piccole cellule rotondeggianti degli strati basali dell'epidermide; i melanomi, originati dalle cellule cutanee capaci di fabbricare il pigmento nero della cute (melanina); infine gli adenocarcinomi, originati dalle ghiandole sebacee o sudoripare.

MALATTIA DI PELLEGRINI STIEDA

MALATTIA DI PELLEGRINI STIEDA: o malattia di Kóhler-Pellegrini-Stieda, formazione di calcificazioni lamellari disposte nelle parti molli del ginocchio parallelamente al condilo mediale del femore. La causa è traumatica ed è rappresentata dalla deposizione di sali di calcio in seguito a strappo tendineo-legamentoso. I sintomi sono rappresentati da dolori e limitazione ai movimenti attivi e passivi dell'articolazione del ginocchio. La diagnosi è radiologica e si basa appunto sulla comparsa di sottili strisce calcificate sparse subito medialmente al condilo interno del femore, separate da un'esile linea trasparente. La terapia consiste nella rimozione delle calcificazioni, qualora dolori e limitazione funzionale assumano particolare rilievo.

PELLAGRA, malattia dovuta alla carenza di vitamina

PELLAGRA, malattia dovuta alla carenza di vitamina PP (preventiva della pellagra), o niacina, o acido nicotinico. Questa vitamina è presente praticamente in tutti gli alimenti, ad eccezione dei grassi; ne sono particolarmente ricchi la carne, il pesce, la farina di frumento integrale. Ma talvolta essa si trova in forma non assorbibile in certi cibi, come nel caso del mais, o granoturco, e pertanto le carenze gravi di vitamina PP si riscontrano soprattutto là dove il mais è l'alimento principale: la pellagra era diffusa in passato in alcune regioni della Lombardia e del Veneto, in cui la polenta costituiva il vitto quasi esclusivo. I sintomi della malattia variano notevolmente, ma possono essere riassunti nella triade dermatite-diarrea-demenza. La sintomatologia a carico dell'apparato digerente è spesso la prima a comparire: lingua infiammata, gonfia e scarlatta (glossite, lingua di bue) infiammazione della bocca, o stomatite, inappetenza, dolori addominali e diarrea. La pelle si infiamma (dermatite), diventa di colore rosso-scuro o porpora, poi è soggetta a desquamazione, nelle parti scoperte o esposte a traumi; la sintomatologia è aggravata dall'esposizione al sole e al calore radiante e colpisce soprattutto viso, collo, mani, piedi.

SINDROME DI PELGER

SINDROME DI PELGER: anomalia della formula sanguigna che si rende evidente nella numerazione dei globuli bianchi, i quali si presentano insufficientemente segmentati. L'esame del midollo osseo (mielogramma) mette in evidenza anormale colorazione dei mielociti (cellule giovani che danno origine ai polinucleati); possono coesistere immaturità, epilessia, psicosi, diminuita difesa contro le malattie infettive. La sindrome, frequente in Olanda e negli Stati Uniti, ha origine sconosciuta.

martedì 24 marzo 2009

PEDICULOSI, manifestazione cutanea di un'infestazione da pediculi

PEDICULOSI, manifestazione cutanea di un'infestazione da pediculi (pidocchi). I pidocchi si distinguono per l'appartenenza a tre diverse famiglie: pidocchi del capo, del corpo, e del pube; sono tra loro diversi per aspetto e si distribuiscono, come s'è visto, ogni famiglia in una zona diversa del corpo umano. Sono insetti ematofagi (cioè si nutrono del sangue umano, che succhiano pungendo la cute col loro rostro). Sopravvivono solo se sono sulla cute umana. Nella pediculosi del capo il pidocchio vive tra i capelli, ma scende anche ai sopraccigli e alla barba; la femmina depone le uova (lendini) che si attaccano tenacemente alla base del capello; le uova si aprono al 6° giorno. L'infezione colpisce prevalentemente i bambini e più le donne che gli uomini (perché in genere questi hanno capelli più corti). 1 sintomi sono il prurito intenso e le conseguenze del grattamento scatenato dal prurito: infezioni, pustole, eczemi. La cura prevede il taglio dei capelli a zero, successivamente pomate allo Aolo, o insetticida in polvere. Nella pediculosi del corpo, il pidocchio si localizza soprattutto alle spalle, tra le due scapole, al ventre, alla cintura, alla faccia anteriore delle cosce; mai alle mani e ai piedi. Le uova sono depositate nei vestiti (orli, pieghe, costure) a contatto con la pelle.