venerdì 27 marzo 2009
PERICARDITI, infiammazioni del sacco sieroso che riveste il cuore
PERICARDITI, infiammazioni del sacco sieroso che riveste il cuore (pericardio). Esistono vari tipi e forme di pericardite, acute o croniche. Esse si differenziano per l'agente causale diverso che le determina: pericardite acuta benigna, probabilmente di origine virale; pericardite reumatica acuta; pericardite tubercolare, complicanza di pleuriti specifiche; pericardite batterica, da germi in genere purulenti; pericardite uremica, complicanza di grave insufficienza renale nelle nefropatie evolutive; pericardite metainfartuale, che concomita ad infarto miocardico per contiguità; pericardite allergica, manifestazione collaterale di forme allergiche; pericardite da stasi, con versamento libero in pericardio nelle cardiopatie scompensate; pericardite traumatica, susseguente a violenti traumi della gabbia toracica che interessino anche il cuore; pericardite da invasione di tumori viciniori (polmoni) o da metastasi migrate in pericardio; pericardite delle malattie del sangue, per formazione di emorragie nel contesto del sacco pericardico; pericarditi rare, nel corso di malattie complesse dette collagenosi (pericardite nella panarterite nodosa, nell'erithematodes). I sintomi di tutte le pericarditi sono affini. Ma la gravità della malattia è in rapporto con la quantità di versamento libero in pericardio.
PERICARDITE ADESIVO - COSTRITTIVA CRONICA
PERICARDITE ADESIVO - COSTRITTIVA CRONICA, ulteriore evoluzione delle pericarditi (. Ogni processo infiammatorio del sacro pericardico comporta la formazione di liquido di versamento. Questo è più o meno denso, in rapporto al contenuto di fibrina. Durante la diffusione nel pericardio, il liquido può arrivare ad incollare i fogli del pericardio stesso come un vero e proprio mastice. Allora si formano delle aderenze, o sinechie, più o meno spesse, più o meno compatte, perché trasformate in tante fibre calcificate (cotenne aderenziali), Queste incollature danno alla malattia il suo tipico nome di pericardite adesivo-costrittiva cronica. Portano più alla cronicizzazione le forme tubercolari della pericardite, e successivamente le forme da reumatismo articolare acuto. Il cuore è come ingabbiato all'interno delle cotenne, e quindi imbrigliato nella sua funzione sistolico-diastolica contrattile. A soffrirne sono soprattutto i grossi vasi del cuore, strozzati alla radice dalle aderenze. Le grosse vene del collo, infatti, si inturgidiscono e pulsano abnormemente (polso venoso paradosso).
PERFORAZIONE DEL SETTO NASALE
PERFORAZIONE DEL SETTO NASALE, perforazione che può essere spontanea, come nella malattia di Hajek (vedi ulcera perforante del setto nasale), o provocata da ripetute cauterizzazioni per varici del setto nasale o da intervento di resezione sottomucosa del setto nasale; non ne consegue tanto una certa difficoltà nella respirazione nasale, quanto il fastidio della presenza di un fischio durante l'inspirazione; la terapia è chirurgica.
TUMORI DEL PENE
TUMORI DEL PENE: l'organo genitale maschile esterno è sede non rara di neoformazioni benigne, quali papillomi e condilomi in forma di escrescenze rosee di aspetto villoso, spesso legate a infezioni veneree e a cattiva igiene locale. Ma sul pene non sono rari anche tumori maligni, quasi sempre con le caratteristiche del carcinoma spinocellulare: essi sono eccezionali nelle persone circoncise, raggiungono il 5 per cento di tutti i cancri in Europa ed America, sono quasi quattro volte più numerosi nei popoli asiatici, il che fa ritenere che nella loro insorgenza abbiano un ruolo fattori razziali e soprattutto abitudini igieniche (la circoncisione consente una più facile e frequente pulizia della parte). Il carcinoma del pene, localizzato soprattutto sul glande e sul prepuzio, è facilmente diagnosticabile per il suo aspetto di ulcera a bordi e fondo duri biancastri: se curato in tempo (con bisturi o raggi), consente 1'80 per cento di probabilità di guarigione definitiva, mentre se curato tardi, quando ormai il membro è profondamente infiltrato, nemmeno l'amputazione dell'organo consente possibilità di cura superiori al 20 per cento; nei casi avanzati l'amputazione da sola non è sufficiente: occorre anche asportare le ghiandole linfatiche vicine.
SINDROME DI PENDE
SINDROME DI PENDE, o sindrome ipertimica costituzionale, condizione morbosa non riconosciuta da tutte le scuole di endocrinologia, rappresentata da eccessivo volume e attività del timo sin dalla nascita (il timo, ghiandola situata dietro lo sterno non è in genere oggi più considerato una vera ghiandola endocrina, tuttavia svolge un'importante attività nelle fasi dello sviluppo ed ha un ruolo molto importante nel sistema di difesa immunologica) e caratterizzata da macrosomia (grossezza e statura superiore alla norma) e da scarsa differenziazione delle forme (aspetto infantile e scarso sviluppo genitale alla pubertà e anche dopo). La causa sarebbe costituita dall'azione di blocco delle gonadostimuline ipofisarie determinata dall'eccessiva attività timica. La diagnosi si pone essenzialmente in base a pneumomediastino (tecnica radiografica con cui si può rilevare l'aumento di volume del timo) integrato da stratigrafia (radiogrammi dei vari strati esaminati).
PEMFIGO OCULARE, rara malattia della congiuntiva
PEMFIGO OCULARE, rara malattia della congiuntiva caratterizzata da un processo infiammatorio che provoca la formazione di bolle, seguite da una retrazione progressiva del sacco congiuntivale. È un'affezione tenace, che evolve per anni a poussées, per concludersi infine con la xerosi congiunti-vale e corneale, la cecità e poi la morte. Può essere affezione isolata della congiuntiva, o associarsi più spesso a manifestazioni bollose della pelle e delle mucose (di quella orale e di tutte le altre), con sintomi polmonari e disturbi intestinali. Si osserva a tutte le età, ma predilige l'età senile. Interessa sempre i due occhi. Debutta con l'apparizione sulla con- giuntiva tarsale di piccole bolle, che sono poco evidenti poiché schiacciate dalla pressione delle palpebre. Dopo 2 o 3 giorni la vescicola si ulcera e la congiuntiva si retrae provocando spesso la deformazione del bordo palpebrale con deviazione delle ciglia, che tormentano ulteriormente il paziente, sfregando contro la cornea già irritata. Inizia così la retrazione cicatriziale di tutto il sacco congiunti- vale, che viene percorso da pieghe di trazione tendenti a ridurre lo spazio e a provocare aderenze tra la congiuntiva del tarso (parte posteriore delle palpebre) e quella del globo, con limitazione dei movimenti oculari.
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