lunedì 13 aprile 2009
TRAUMATISMI VULVARI E VAGINALI
TRAUMATISMI VULVARI E VAGINALI, lesioni di origine traumatica interessanti la vulva e la vagina. I più frequenti e comuni sono quelli legati al parto (vedi traumi da parto). Dal punto di vista ginecologico il più banale traumatismo è quello della lacerazione imenale conseguente al primo coito (deflorazione). Questo può però essere anche grave per anomalie di conformazione della donna, per sproporzione del rapporto pene-vulva, per coito passionale e violento, in casi di stupro, per anomalie di atteggiamento coitale. La rottura dell'arteria circovallare può portare anche ad emorragie mortali. All'origine di una lacerazione imenale possono altresì esservi: caduta a gambe larghe o a cavalcioni, uso improprio dei più disparati oggetti in corso di masturbazione (specie quando nella fase orgasmica questa diviene incontrollata), ferite da impalamento (per caduta dall'alto sulle sbarre di un cancello, su una sedia, su un cassetto, sulla canna della bicicletta, ecc).
TRAUMATISMI NEONATALI
TRAUMATISMI NEONATALI, lesioni dovute a modificazioni anormali del meccanismo del parto, oppure a manovre ostetriche indifferibili, richieste dai tempi di espulsione del feto (forcipe, ventosa, qualche volta parto cesareo). Si possono produrre fratture del cranio, della colonna vertebrale, della clavicola, del femore e dell'omero, paralisi dei nervi brachiali, offesa del nervo frenico con disturbi diaframmatici, lesione degli organi interni (fegato e milza, emorragie delle ghiandole surrenali), cefaloematoma, emorragia dello sternocleidomastoideo, granuloma lipofagico .
TRAUMA PSICHICO
TRAUMA PSICHICO, termine psicanalitico con il quale Freud descrive il timore profondo che si accompagna aduna malattia e che provoca una nevrosi Traumi sono «le impressioni vissute in giovane età e poi dimenticate» (Freud), cosicché i sintomi nevrotici appaiono essere «le conseguenze di determinate esperienze ed impressioni che appunto per questo riconosciamo come traumi eziologici... Un trauma nell'infanzia può essere immediatamente seguito dall'insorgenza di una nevrosi infantile caratterizzata da tentativi di difesa con formazione di sintomi» (Freud).
PARALISI DEL MUSCOLO TRAPEZIO
PARALISI DEL MUSCOLO TRAPEZIO, interessa appunto il trapezio o cucullare, che è un'ampia massa muscolare che investe la parte posteriore del collo e postero-superiore del tronco. In conseguenza della paralisi, si determinano abbassamenti della spalla, proiezione in avanti della clavicola e dislocazione della scapola, che risulta allontanata dalla linea mediana. L'esame elettrodiagnostico rende precisa la diagnosi; per la terapia vedi paralisi e poliomielite anteriore acuta.
TRANCE alterazioni della coscienza
TRANCE, provoca caratteristiche elettroencefalografie proprie dello stato di veglia e alterazioni della coscienza che assomigliano al sonno. Viene perduta la consapevolezza del proprio Io e, al momento del ritorno allo stato normale di coscienza, compare amnesia del precedente stato. Suggestione e isterismo possono essere causa di questo stato anormale. Stati di trance diffusi a interi gruppi possono verificarsi nel corso di riti tribali che caratterizzano le popolazioni molto primitive, ma sono possibili anche nei paesi industrializzati (esempi di suicidi collettivi da parte di sette religiose).
TRACOMA, o congiuntivite granulosa
TRACOMA, o congiuntivite granulosa, affezione contagiosa caratterizzata dalla presenza di granulazione sulla congiuntiva palpebrale e da lesioni corneali. L'evoluzione si trascina per anni e si conclude spesso con la cecità. La malattia conosciuta sin dall'antichità, si presenta soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L'assenza di igiene e la promiscuità sono le cause prime del contagio. L'agente patogeno pare appartenga alla classe delle rickettsie. L'evoluzione inizia con lieve lacrimazione e sensazione di pesantezza alle palpebre. Le congiuntive sono iperemiche e, soprattutto nella parte tarsiale superiore, presentano granulazione chiare, giallastre, sul fondo rosso vivo della iperemia.
Segue il periodo florido della malattia: il paziente accusa fotofobia intensa e lacrimazione; le palpebre sono semichiuse e i follicoli sono divenuti nel frattempo assai numerosi, così da invadere tutta la congiuntiva tarsiale superiore e spesso anche quella inferiore.
Segue il periodo florido della malattia: il paziente accusa fotofobia intensa e lacrimazione; le palpebre sono semichiuse e i follicoli sono divenuti nel frattempo assai numerosi, così da invadere tutta la congiuntiva tarsiale superiore e spesso anche quella inferiore.
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