TRICHINIASI, o trichinosi, malattia preceduta da un periodo d'incubazione che va da uno a dieci giorni, caratterizzata da nausea, malessere, debolezza, vomito e diarrea, febbre, dolori muscolari; successivamente compaiono febbre elevata, rigidità muscolare, edemi del viso, eruzioni cutanee, insonnia, sintomi meningei. L'esame del sangue mette in evidenza un aumento degli eosinofili (fino all'80 per cento della formula); vengono inoltre praticati all'inizio gli esami delle feci, la biopsia muscolare, l'intradermoreazione specifica.
Responsabile della malattia è la Trichina spiralis, verme che vive nell'intestino del porco e che viene assunto dall'uomo in seguito a ingestione di carne cotta male. Gli embrioni di tale parassita attraversano la parete dell'intestino e si arrestano nei vari muscoli, con danni straordinariamente gravi, specie se si fissano sul diaframma, sui muscoli intercostali e su quelli dell'occhio.
lunedì 13 aprile 2009
TREMORE DEL CARDIOPATICO, oscillazione più o meno ritmica di segmenti corporei
TREMORE DEL CARDIOPATICO, oscillazione più o meno ritmica di segmenti corporei (precipuamente delle dita delle mani), che varia per intensità, ritmo, ampiezza di escursione. Si manifesta in genere su base eretistico-nervosa, in quanto il cardiopatico tende a preoccuparsi molto della sua malattia e la vive intensamente, con paura, specie nelle ore notturne. Il tremore è intermittente, ed è evocato da situazioni altamente emotive.
TREMORE, movimento involontario
TREMORE, movimento involontario dovuto alla contrazione successiva di gruppi muscolari antagonisti, alla quale conseguono movimenti ritmici di alcune articolazioni. I tremori sono detti lenti quando le oscillazioni sono meno di 6, rapidi quando sono più di 6 al secondo. Il tremore è definito intenzionale quando compare nello stesso momento in cui si intende compiere un movimento; a riposo quando invece con il movimento scompare.
Le lesioni cerebrali che provocano tremore sono molte: il tremore parkinsoniano, molto evidente alle mani, è grossolano ed ha un ritmo di 5 contrazioni al secondo circa; il tremore senile ha la stessa frequenza ed ampiezza di quello parkinsoniano, ma coinvolge il capo e la mandibola; il tremore da sofferenza del cervelletto è intenzionale ed aumenta al termine del movimento; il tremore familiare compare durante la contrazione, ma scompare alla fine e viene diminuito dall'uso di alcol e sedativi; il tremore tossico, infine, provoca movimenti molto rapidi e di breve ampiezza. Il tremore dovuto al freddo è, invece, fisiologico.
Le lesioni cerebrali che provocano tremore sono molte: il tremore parkinsoniano, molto evidente alle mani, è grossolano ed ha un ritmo di 5 contrazioni al secondo circa; il tremore senile ha la stessa frequenza ed ampiezza di quello parkinsoniano, ma coinvolge il capo e la mandibola; il tremore da sofferenza del cervelletto è intenzionale ed aumenta al termine del movimento; il tremore familiare compare durante la contrazione, ma scompare alla fine e viene diminuito dall'uso di alcol e sedativi; il tremore tossico, infine, provoca movimenti molto rapidi e di breve ampiezza. Il tremore dovuto al freddo è, invece, fisiologico.
INTOSSICAZIONE ACUTA DA TREMENTINA
INTOSSICAZIONE ACUTA DA TREMENTINA, dipende dall'ingestione o dall'inalazione in elevata concentrazione o dall'assorbimento attraverso la cute di questa sostanza. I sintomi sono gravi e si manifestano con odore caratteristico dell'alito; sensazione urente in bocca, gola, esofago, stomaco; diarrea; insufficienza respiratoria. Sono prescrivibili paraffina (per via orale), ossigeno, barbiturici, caffeina, fleboclisi. Consigliabile, quando possibile, il ricovero immediato in ospedale.
TRAUMI DA PARTO, lesioni che si verificano a
TRAUMI DA PARTO, lesioni che si verificano a carico dell'apparato genitale femminile a causa del parto. Possono riguardare anche il bacino (impalcatura ossea), e naturalmente gli organi viciniori (vescica e intestino). Nel parto spontaneo una frattura delle ossa è ammissibile solo nei casi di osteomalacia (malattia pressoché scomparsa).
Nei parti operativi, pur rimanendo rara, la possibilità di tali lesioni è più frequente. Fratture delle ossa vere e proprie possono occorrere soprattutto quando si richiedano energiche trazioni sul forcipe, al fine di favorire la estrazione di un feto attraverso un bacino viziato. La lesione più frequente è la rottura o la disgiunzione della sinfisi pubica, eccezionalmente dell'articolazione sacro-iliaca.
I traumi da parto, tuttavia, riguardano soprattutto, in assoluto, le parti molli. Relativamente rara è la rottura dell'utero per uso improprio di ecbolici (abbastanza frequente in passato). Oggi quando tale evento si verifica, è nella maggior parte dei casi dovuto a cicatrici causate da precedenti operazioni sull'utero (metroplastica alla Strassmann, miomectomia, taglio cesareo, specie se praticato sul segmento inferiore).
Nei parti operativi, pur rimanendo rara, la possibilità di tali lesioni è più frequente. Fratture delle ossa vere e proprie possono occorrere soprattutto quando si richiedano energiche trazioni sul forcipe, al fine di favorire la estrazione di un feto attraverso un bacino viziato. La lesione più frequente è la rottura o la disgiunzione della sinfisi pubica, eccezionalmente dell'articolazione sacro-iliaca.
I traumi da parto, tuttavia, riguardano soprattutto, in assoluto, le parti molli. Relativamente rara è la rottura dell'utero per uso improprio di ecbolici (abbastanza frequente in passato). Oggi quando tale evento si verifica, è nella maggior parte dei casi dovuto a cicatrici causate da precedenti operazioni sull'utero (metroplastica alla Strassmann, miomectomia, taglio cesareo, specie se praticato sul segmento inferiore).
TRAUMI CRANICI
TRAUMI CRANICI, traumi che possono determinare una frattura della volta o della base del cranio, sovente con i sintomi della commozione cerebrale: incoscienza, pallore, abbassamento della temperatura corporea, lentezza del respiro, indebolimento del polso. Tipica della frattura cranica è poi la perdita di sangue dal naso e dalle orecchie. Come norma di primo soccorso, bisogna tenere il paziente sdraiato, immobile, ben coperto, con la testa un po' sollevata se il volto è arrossato, non sollevata se il volto è pallido; in caso di emorragia dall'orecchio, disporre il paziente sul fianco corrispondente alla parte che sanguina, per facilitare la fuoriuscita del sangue (non tamponare l'orecchio: coprirlo soltanto con garza); applicare sulle ferite al capo una leggera garza fissata con una benda, o un fazzoletto pulito, senza premere per non spingere in profondità qualche frammento osseo; si può anche applicare sul capo una borsa con ghiaccio.
La frattura del cranio potrà anche essere priva dei sintomi della commozione cerebrale; in tal caso l'infortunato sarà cosciente: non gli si permetta di sedersi, di camminare, non gli si diano alcolici né stimolanti, non lo si lasci senza sorveglianza.
La frattura del cranio potrà anche essere priva dei sintomi della commozione cerebrale; in tal caso l'infortunato sarà cosciente: non gli si permetta di sedersi, di camminare, non gli si diano alcolici né stimolanti, non lo si lasci senza sorveglianza.
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