sabato 2 agosto 2008

Aracnodattilia lunghezza anormale dita mani e piedi

Aracnodattilia, lunghezza anormale delle dita delle mani e dei piedi, incostantemente associata ad ipermobilità articolari e a gravi alterazioni dell'occhio. Le mani lunghe e sottili suscitano l'impressione degli arti del ragno; i muscoli sono flaccidi. È una malattia a trasmissione ereditaria diretta. L'aracnodattilia è riconosciuta alla nascita; i soggetti colpiti sono particolarmente fragili; dopo la pubertà le malformazioni sono assai meno evidenti.

Come si previene. Bisogna effettuare ricerche genetiche e evitare ulteriori concezioni. Vedi anche abrachia.

Sindrome di Aran-Dechenne atrofia muscolare anteriore progressiva

Sindrome di Aran-Dechenne, o atrofia muscolare anteriore progressiva, malattia che colpisce dapprima i muscoli della mano, poi quelli della spalla e che propaga lentamente, ma progressivamente, l'indebolimento e l'atrofia ad ambedue le braccia. La causa è sconosciuta, anche se si può ritenere che l'eredità abbia qualche influenza. Colpisce di preferenza i maschi tra i quaranta e i sessanta anni. I sintomi sono inizialmente poco evidenti: all'inizio si ha una lieve diminuzione della consistenza muscolare della eminenza tenar ( cioè di quella parte di muscolo che forma un rigonfiamento sotto il pollice) e la comparsa di piccoli movimenti superficiali di questi stessi muscoli (fibrillazione). Tali sintomi sono provocati dalla degenerazione delle cellule nervose che innervano questi muscoli. La malattia ha una evoluzione molto lenta, durando anche più di venti anni, con momenti di pausa spontanei. Non vi è una terapia specifica, anche se talvolta può essere utile il complesso vitaminico B.

Aracnoidite opto-chiasmatica, malattia che colpisce la regione opto-chiasmatica

Aracnoidite opto-chiasmatica, malattia che colpisce la regione opto-chiasmatica, di cui non sono ancora state chiarite le cause e che si differenzia da tutte le altre lesioni di quella regione. Bisogna ricordare che la regione opto-chiasmatica è costituita dal chiasma, che è l'incrociamento delle fibre dei nervi ottici che provengono dai due globi oculari, e dalla porzione intracranica dei due nervi ottici e dai loro rivestimenti meningei. In questa malattia non viene colpito il sistema nervoso centrale, non si trovano alterazioni radiologiche e i sintomi sono soprattutto oculari.

Si possono avere alterazioni assai variabili del campo visivo, che spesso possono simulare un tumore, da cui sono differenziabili per il decorso assai più lento. Spesso si verifica precoce riduzione della vista, in contrasto con quanto accade per i tumori che hanno sede in quella regione. È una malattia oscura come causa e perciò non è curabile.

Aracnodattilia lunghezza anormale delle dita delle mani e dei piedi

Aracnodattilia, lunghezza anormale delle dita delle mani e dei piedi, incostantemente associata ad ipermobilità articolari e a gravi alterazioni dell'occhio. Le mani lunghe e sottili suscitano l'impressione degli arti del ragno; i muscoli sono flaccidi. È una malattia a trasmissione ereditaria diretta. L'aracnodattilia è riconosciuta alla nascita; i soggetti colpiti sono particolarmente fragili; dopo la pubertà le malformazioni sono assai meno evidenti.
come si previene. Bisogna effettuare ricerche genetiche e evitare ulteriori concezioni. Vedi anche abrachia.

venerdì 1 agosto 2008

Antracosi, pneumoconiosi inalazione della polvere di carbone

Antracosi, pneumoconiosi professionale dovuta all'inalazione della polvere di carbone, caratterizzata da alterazioni del tessuto polmonare. Secondo taluni essa può esser distinta in una antraco-silicosi, cui sono particolarmente esposti i minatori ( per inalazione di polveri miste di carbone e silicio) ed una forma di antracosi, pura, dovuta all'azione di polveri di carbone non inquinate da silice libera; a questa seconda forma clinica sono esposti gli addetti ai reparti di polvere nera nell'industria della gomma, alla lavorazione degli elettrodi di carbone, alla macinazione della grafite.

L'inalazione della polvere di carbone causa la progressiva sostituzione del normale tessuto polmonare con un denso tessuto fibroso e la comparsa di noduli che si diffondono su tutto il campo polmonare; ne consegue un quadro sintomatologico proprio delle pneumoconiosi, con difficoltà di respiro, sviluppo di bronchite cronica, formazione di enfisema polmonare e comparsa di successiva compromissione del sistema cardio-circolatorio (cuore polmonare). È da rilevare che nei soggetti adulti, specie negli abitanti delle città, si osserva abitualmente un annerimento diffuso dei polmoni, senza che ciò pregiudichi la attività fisiologica o determini conseguenze patologiche a carico dell'apparato respiratorio. La cura e la prevenzione sono le stesse necessarie per qualsiasi altra forma di pneumoconiosi.

Antrace o pustola maligna, o carbonchio, malattia infettiva acuta

Antrace, o pustola maligna, o carbonchio, malattia infettiva acuta che inizia con una lesione cutanea isolata (la pustola maligna); successivamente compare una adenite, e più avanti l'infezione generalizzata. La malattia è causata da un grosso microbo a forma di bastoncello, il bacillus anthracis, che giunge all'uomo attraverso i contatti con animali infetti, o per manipolazione di pelli di animali morti di pustola maligna. Ne deriva che gli individui più esposti sono i vaccari, i conciatori, i cernitori di lana e i macellai. L'infezione può essere contratta anche con l'uso di spazzole e striglie per cavalli. Una volta formatesi la pustola e l'adenite (cioè la ghiandola infiammata) quest'ultima va in suppurazione; da questo focolaio partono col sangue le infezioni successive, cioè altri ascessi; compare una febbre elevatissima, che conduce alla morte anche in poche settimane. Gli esami clinici sono necessari: accertamento del bacillo al microscopio e prova di inoculazione su cavia o topo. La cura deve essere pronta e adeguata: dosi di penicillina o altri antibiotici a largo spettro, rinforzati da sulfamidici.

Come si previene. La prevenzione è indispensabile nei soggetti esposti al rischio professionale: evitare il contatto con animali infetti o materiale da essi proveniente; istruire il personale esposto al contagio. La malattia deve essere denunciata per legge.