martedì 21 aprile 2009
TULAREMIA, malattia infettiva acuta
TULAREMIA, malattia infettiva acuta caratterizzata da: un periodo di incubazione, variabile da tre a cinque anni; un inizio acuto, con febbre elevata, sudorazione eccessiva, brividi, malessere generale, comparsa di una papula con tendenza all'ulcerazione e con ingrossamento ghiandolare viciniore (adenopatia satellite), oppure di una congiuntivite; seguono ulcerazioni multiple, esantema maculopapuloso diffuso, ingrossamento del fegato e della milza; un periodo di stato, con temperatura elevata, che dura tre o quattro settimane, in cui facoltativamente appaiono ulcerazioni mucose multiple e sono raramente possibili complicazioni come gastroenteriti, pleuriti, polmoniti, ascessi polmonari, meningiti purulente; un periodo di defervescenza, in cui la febbre cade lentamente e residuano incostantemente cicatrici in sede di pregresse ulcerazioni, scleriti cicatriziali, indurimenti linfoghiandolari, sinoviti.
TUBULONEFROSI, o nefropatia tubulare cronica
TUBULONEFROSI, o nefropatia tubulare cronica, malattia che compromette la funzione dei tubuli escretori presenti nei reni; può manifestarsi con sintomi attenuati (modificazione della diuresi, reperto urinario patologico e prognosi benigna), o con sintomi gravi (riduzione della diuresi fino alla scomparsa, sintomi d'insufficienza renale acuta con marcata tendenza a deficit renale permanente), nonché in una terza forma cronica (a decorso progressivo con evoluzione verso l'insufficienza renale progressiva). Il quadro, che si ricava dall'esame delle urine, è vario: di solito si repertano urine scarse con presenza di cilindri, emazie, diminuzione dell'urea (cui fa riscontro aumento dell'iperazotemia sanguigna), aumento di acido urico e presenza di aminoacidi.
TUBERCULIDI
TUBERCULIDI, termine che comprende un gruppo di manifestazioni cutanee in cui si ritengono probabili i rapporti fondamentali per affermare la loro natura tubercolare. Tra queste manifestazioni sono da ricordare: l'esantema tubercolare, a carattere eritematoso, che si osserva talora nel corso della tubercolosi primaria infantile; la cosiddetta tubercolosi miliare della pelle; gli esantemi tubercolinici, cioè gli eritemi che insorgono nei tubercolotici, in seguito alla pratica di intradermoreazione alla tubercolina.
TUBERCOLOSI LARINGEA
TUBERCOLOSI LARINGEA, affezione specifica, secondaria di solito ad equivalente manifestazione polmonare; da un punto di vista clinico la forma può essere miliare, infiltrativo-ulcerativa, vegetante, luposa; la forma più frequente è quella infiltrativo-ulcerativa, che può essere diffusa a tutto l'organo, ma più spesso è circoscritta alla regione aritnoidea o alle corde vocali. La sintomatologia è costituita soprattutto dalla disfonia, che può essere accompagnata da dispnea e soprattutto da disfagia dolorosa con otalgia.
TUBERCOLOSI, o tbc, o tisi, malattia infettiva, contagiosa, acuta o cronica
TUBERCOLOSI, o tbc, o tisi, malattia infettiva, contagiosa, acuta o cronica, universalmente diffusa, che può localizzarsi in vari organi con aspetti clinici polimorfi; i sintomi sono riportabili a quelli delle infiammazioni croniche; in altri casi localizzazioni, sintomi e decorso possono essere generalizzati, o a localizzazione pluriviscerale o comunque interessare le zone più disparate. Agente responsabile è un bacillo acido e alcol-resistente (carattere che ha in comune il solo bacillo della lebbra) col- tivabile con accorgimenti speciali e su terreni adatti, scoperto da Robert Koch nel 1882. Successivamente a tale data furono scoperti il bacillo della tubercolosi bovina (che ha-un'azione patogena variabile secondo le varie regioni), il bacillo della tubercolosi aviaria (praticamente non dannoso per l'uomo) e altri bacilli apatogeni denominati paratubercolari (isolati nel latte, nelle condutture, nei rubinetti, in certi suoli).
OCCLUSIONE TUBARICA
OCCLUSIONE TUBARICA, termine che indica una salpinge diventata impervia, in cui cioè il lume non è più percorribile a causa di una o più ostruzioni. Questa formulazione ha valore assoluto, ma si riferisce soprattutto alla possibilità di transito di spermatozoo ed uovo. Il diametro dell'uovo umano, che è maggiore di quello dello spermatozoo, è di circa 180 micron: qualsiasi causa che restringa il lume di una salpinge al di sotto di tale diametro causerà quindi sterilità. Può perciò essere causa di sterilità anche una stenosi (dal greco stenòs = stretto), cioè il restringimento del lume tubarico, che è infatti assimilato all'occlusione tubarica sotto la definizione di ostruzione incompleta. Parlando dell'occlusione tubarica ci si riferisce più precisamente, alle ostruzioni totali, cioè complete.
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