mercoledì 22 febbraio 2012

Digiunare (ma non troppo) fa bene al cervello


Meno cibo per proteggere il cervello dalle malattie neurodegenerative: Alzheimer e Parkinson. È la proposta dei ricercatori statunitensi del National Institute on Ageing di Baltimora (Usa). Digiunare, ma in maniera programmata, sembra innescare un meccanismo virtuoso per il cervello, aiutando a tenere lontane forme di declino cognitivo. Un taglio alla dieta quotidiana di circa 500 calorie, l’equivalente di qualche verdura e un po' di tè, per due giorni su sette ha effetti benefici, spiega Mark Mattson che ha condotto la ricerca sugli animali. I risultati sono stati presentati durante l'assemblea annuale dell'Associazione Americana per l'Avanzamento della Scienza (Aaas) e confermano quello che altri studi hanno appurato: la restrizione calorica può far vivere più a lungo, il 40% in più.

Cosa accade al cervello? - Il digiuno per periodi di tempo regolari potrebbero aiutare a ritardare l'insorgenza delle malattie . ''Lo suggeriscono i nostri esperimenti sugli animali", dice Mattson che ha anche individuato come. "Le cellule del cervello sono messi sotto stress lieve, in maniera analoga agli effetti dell'attività fisica sulle cellule muscolari" quando sono stimolate dalla mancanza di calorie. "Ridurre l'apporto calorico potrebbe aiutare il cervello, ma tagliando in questo modo l'assunzione di cibo non è detto sia il metodo migliore per innescare questa protezione. È probabile che sia meglio continuare a periodi intermittenti di digiuno, in cui si mangia quasi nulla, e quindi avere periodi in cui si mangia quanto si vuole'' precisa Mark Mattson.

L'anoressia nervosa


L'anoressia nervosa è, secondo la classificazione internazionale delle malattie (ICD), uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, insieme alla bulimia. Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione.

Le sue origini nosografiche sono molto antiche. Coinvolge nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine, ormonali e metaboliche. I trattamenti possibili sono ancora in fase di studio, le cure farmacologiche attuali possono dare solo un modesto beneficio alla persona.

L'anoressia nervosa è una malattia e non deve essere confusa con il sintomo chiamato anoressia la cui presenza invece è indice di un differente stato patologico dell'individuo.

martedì 26 aprile 2011

Giappone: test sulla salute degli operai della centrale nucleare di Fukushima

Il 25 aprile il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese ha richiesto alla Tokyo Electric Power Company (Tecpo) e alle sue aziende partner di effettuare test urgenti sulla salute dei lavoratori che stanno operando nella centrale nucleare di Fukushima.

Prima di questo, Takeshi Tanigawa, professore di medicina che ha svolto test periodici sulla salute dei lavoratori a Fukushima, ha annunciato ai media giapponesi che tra le persone da lui testate, 50 hanno presentato sintomi di ipertensione e raffreddore, mentre altri 30 hanno dichiarato di avere sofferto di grandi pressioni psicologiche.

Yara, maxi schermo per i funerali Forse le esequie a giugno

In Comune si accenna già ad un minimo di organizzazione per i funerali di Yara Gambirasio, che non sono ancora stati fissati perchè il cadavere della ragazzina resterà all'istituto di Medicina legale di Milano almeno fino al 27 maggio.
L'organizzazione per ora concordata dal sindaco Diego Locatelli con la famiglia Gambirasio prevede che all'interno della palestra dove Yara si allenava, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi celebri la Messa, in presenza dei più stretti familiari, dei rappresentanti delle istituzioni e di altre persone legate alla famiglia. Si tratta di una misura di sicurezza, per evitare che la palestra di Brembate Sopra, che non è enorme, si riempia oltre misura.
La scelta di non fare entrare chiunque in palestra durante la messa del vescovo comporterà una certa organizzazione anche per l'area esterna, in particolare il parcheggio più grande del centro sportivo di Brembate Sopra. L'intenzione sarebbe quella di far realizzare riprese televisive all'interno da trasmettere al di fuori della palestra tramite uno o più megaschermi, per consentire a molte persone di assistere al momento dell'addio a Yara.
Chiaramente non si prevede l'arrivo a Brembate Sopra di soli amici, conoscenti e parenti della famiglia Gambirasio e della piccola uccisa. L'organizzazione del Comune e della protezione civile dovrà prepararsi a far fronte ad una sorta di pellegrinaggio, forse non solo dal Nord Italia.
L'organizzazione si muove, i tempi restano incerti. Il 27 maggio scadrà il periodo accordato dal pubblico ministero al medico legale Cristina Cattaneo per le analisi sul corpo di Yara. Attorno a quella data, quindi, potrebbe esserci il nulla osta del pm per i funerali. E alcuni giorni necessari comunque per l'organizzazione dei funerali porterebbero alle esequie entro la prima settimana di giugno. Questa l'ipotesi più verosimile, sempre che i medici legali non decidano ancora una volta di chiedere una proroga per le analisi scientifiche.

OSPEDALE DI SCAFATI Donna incinta morta, 7 avvisi di garazia: omicidio colposo

I provvedimenti riguardano sei medici dell'ospedale Scarlato, dove la donna è deceduta, e il ginecologo che l'aveva in cura. I medici sono dei reparti di Rianimazione, Medicina e del pronto soccorso. Stessa accusa per tutti
SALERNO. I carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore notificano sette informazioni di garanzia emesse dalla procura della Repubblica, per la morte all'ospedale Scarlato di Scafati della giovane di 23 anni, incinta di due gemelli e all'ottavo mese di gravidanza.

I provvedimenti riguardano sei medici dell'ospedale stesso, dove la donna è morta, e il ginecologo che l'aveva in cura. I medici indagati prestano servizio nei reparti di Rianimazione, Medicina e al pronto soccorso dell'ospedale Scarlato. Per tutti l'accusa avanzata dagli inquirenti è di omicidio colposo.

I carabinieri in queste ore stanno anche interrogando nove infermieri della struttura

Intossicati dalle erbe selvatiche

Ha rischiato davvero tanto la famiglia che, la giornata di pasqua, ha mangiato erbe tossiche invece che vegetali commestibili. Michele Rossi, 64 anni di Tremosine, il suo genero Danilo Antonioli, 48 anni di Tignale, e i due figli, di otto e due anni, hanno iniziato ad accusare forti dolori allo stomaco.
La madre dei ragazzi, nonchè moglie del 48enne e figlia del 64enne, ha portato tutti dalla guardia medica, sottolineando che i malesseri erano iniziati quando i quattro avevano mangiato erbe e radice raccolte nel bosco sopra a Tremosine.
I sanitari che hanno visitato la famiglia hanno disposto l'immediato ricovero in ospedale. I due adulti sono stati ricoverati a Gavardo, mentre i due fratellini sono stati trasferiti nel reparto di pediatria dell'ospedale Civile di Brescia. Per gli adulti c'è stato l'immediato ricovero in rianimazione e la lavanda gastrica. Rianimazione anche per i piccoli che lunedì pomeriggio hanno lasciato la terapia intensiva per essere trasferiti in corsia. Stanno decisamente meglio.
I quattro avevano mangiato il veratro, un'erba che contiene digitale, una sostanza che abbassa il battito cardiaco spesso usata anche in medicina per curare alcune cardiopatie. Quando non è fiorito il vegetale può essere scambiato per un asparago.