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sabato 5 aprile 2008

Sintomi polmonite e pleurite

Come insorge una polmonite? Quali sono i segni che ne indicano la presenza?
Spesso si manifesta dapprima un raffreddore o una qualsiasi infezione delle vie aeree superiori. Di solito, entro una settimana dalla comparsa del raffreddore, l'ammalato può presentare un rapido peggioramento, con un brusco aumento della temperatura corporea, sino a 38,5-39,5 °C, a volte di più, a volte di meno. Può anche esserci un violento brivido iniziale. Al tempo stesso si manifesta, di solito, dolore pleurico dalla parte del polmone colpito. La respirazione diviene molto frequente e il paziente ha la sensazione di essere seriamente ammalato. All'inizio può comparire una tosse secca, dolorosa, ma presto incomincia l'eliminazione dell'escreato. Spesso si sviluppa sulle labbra un herpes simplex.

Quali sono le caratteristiche dell'espettorato (sputo) nella polmonite?
L'espettorato dell'ammalato di polmonite è di colore rugginoso. I movimenti accentuano il dolore; per lo stesso motivo la respirazione risulta superficiale, giacché i respiri profondi accentuano le fitte dolorose. Il malato appare inoltre angosciato, con un certo affanno respiratorio (dispnea) e con un colorito bluastro al volto, alle labbra e ai lobi delle orecchie.

Il paziente con pleurite presenta un'alterazione del timbro della voce?
Sì. Se l'infiammazione dei foglietti : accompagna a un versamento pleurico, sarà all'ascoltazione una trasmissione de la voce di tipo belante (egofonia), oppure una trasmissione più chiara (bror cofonia) attraverso la parete toracica.
dovuta alla presenza di particelle di sangue alterato proveniente dalla zona del tessuto polmonare infiammato e quind infarcito di sostanze di degenerazione de tessuto stesso. L'espettorato è spesso viscoso e difficile da espellere; in alcun casi può anche essere purulento o leggermente striato di sangue.

Com'è il volto di una persona con la polmonite?
Fin dall'inizio il volto dell'ammalato appare congestionato. Il paziente è alla continua ricerca di aria, soffre per i dolori al torace; la cianosi alle labbra, al volte e alle estremità delle dita è in continue aumento, perché il paziente trattiene l'anidride carbonica a causa della riduzione della ventilazione polmonare.

venerdì 4 aprile 2008

Dispnea e affanno

Cos'è la dispnea, che comunemente viene chiamata affanno?
La dispnea è il disturbo più comune per il quale si richiede l'aiuto del medico. Prima di tutto è importante riconoscere che cosa la dispnea non è. Non è tachipnea, che significa respiro rapido, né iperpnea, cioè respirazione più frequente e profonda in proporzione all'aumento del metabolismo. La dispnea è un fenomeno soggettivo, che si riferisce alla consapevolezza della necessità di aumentare lo sforzo respiratorio; si verifica quando il bisogno di ossigeno è superiore alla capacità dei polmoni di fornirlo, cosicché la respirazione è difficile, laboriosa e scomoda.

Che significato ha l'affanno nelle malattie polmonari?
La dispnea (affanno) è sempre espressione di una grave compromissione della funzione respiratoria e deve in ogni caso allarmare chi ne sia affetto, infatti l'affanno è il sintomo che denuncia un'insufficienza più o meno grave del respiro.

martedì 1 aprile 2008

Disturbi stenosi mitralica

La dispnea da sforzo è uno dei sintomi più precoci; frequente è anche la dispnea notturna, favorita dalla posizione di riposo assunta dal soggetto, che porta a una rapida ridistribuzione del sangue dalla periferia ai polmoni, con un aumento della pressione in questa zona. Col tempo il soggetto tenterà di dormire assumendo una posizione semi-seduta; altri disturbi riguardano le turbe del ritmo, quali flutter e fibrillazione atriali, tachicardia sinusale o con un significato compensatorio. Altri sintomi sono rappresentati da facile esauribilità e da ipotensione arteriosa, legate alla ridotta quota di sangue che viene espulsa dal ventricolo sinistro durante la sua contrazione.



Quando è indicata la terapia chirurgica?

La terapia chirurgica è indicata nei pazienti in cui sono presenti i sintomi, anche per sforzi moderati, e in quelli che presentano i segni della stenosi anche a riposo, che sono cioè in classe funzionale, terza o quarta. L'intervento chirurgico, effettuato a cuore chiuso o a cuore aperto, tende a correggere le alterazioni (apertura delle commissure fuse tra loro) e viene fatto dopo l'esecuzione di esami idonei a mettere in evidenza la gravità dell'alterazione (esame radiografico e cateterismo delle cavità cardiache). L'infezione reumatica in corso rappresenta una controindicazione all'intervento.

In che cosa consiste la terapia chirurgica della stenosi mitralica?

La terapia chirurgica della stenosi mitralica consiste in un intervento che viene definito di commissurolisi o commissuro-tomia, o di sostituzione della valvola. La commissurolisi o commissurotomia consiste in una dilatazione dell'anello valvolare stenotico. Questo tipo d'intervento si può fare a cuore aperto o a cuore chiuso; è indicato nella stenosi mitralica pura, cioè non accompagnata da alterazioni di altro genere a carico della valvola mitralica o di altre valvole cardiache. La sostituzione valvolare che consiste nel sostituire la valvola alterata mitralica e stenotica con una protesi artificiale, per esempio la valvola a palla di Starr-Edwards, o con una protesi biologica, mediante innesto di valvole aortiche di maiale o umane, viene impiegata in stenosi gravi con valvola calcificata o in presenza di altri difetti a carico della valvola stessa, ad esempio insufficienza della mitrale, coesistente con stenosi della stessa.

domenica 30 marzo 2008

Dispnea (respirazione frequente e affannosa)

La dispnea è un sintomo frequente, relativamente precoce, dell'insufficienza cardiaca. Questa dispnea all'inizio compare solo in occasione di sforzi più o meno intensi, successivamente si manifesta anche dopo attività fisiche sempre meno rilevanti e impegnative.