ASFISSIA NEONATALE, complessa e seria sintomatologia per impedimento grave della respirazione. Si manifesta così: colorito cianotico, incoscienza, ipotonía muscolare, assenza di sensibilità, diminuzione della temperatura, dilatazione delle pupille.
Può essere causata da: malattie materne, anormali contrazioni uterine prima della espulsione del feto, ostruzione delle vie respiratorie, compressione del cordone ombelicale, emorragia cerebrale, shock, malformazioni cardiache e respiratorie, immaturità respiratoria. Trattamento ostetrico preventivo, ossigenoterapia, manovre di rianimazione, aspirazione delle vie aeree e del contenuto gastrico, somministrazione di sostanze stimolanti sono le cure urgenti indispensabili.
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giovedì 9 ottobre 2008
venerdì 4 aprile 2008
Crisi asmatica
Come si presenta un asmatico durante una crisi?
Il paziente improvvisamente, magari svegliandosi bruscamente dal sonno, o qualche volta gradualmente, dopo un periodo di irrequietezza, incomincia a respirare con maggiore frequenza ed avverte una sensazione sempre più intensa di affanno, di soffocazione, di fame d'aria, così da entrare in uno stato di angoscia che si riflette nell'espressione del volto. È pallido, talora cianotico, suda, impegna nello sforzo per respirare tutti i muscoli ausiliari della respirazione, cerca l'aria avvicinandosi alla finestra, ha tosse dapprima secca e stizzosa, che poi tende a dare esito a un'espettorato prima denso e vischioso e poi più fluido; con la comparsa dell'espettorazione più fluida diminuisce la sofferenza.
Cosa dovrebbe fare un asmatico durante una crisi?
L'asmatico durante l'attacco dovrebbe mantenersi il più possibile calmo, favorire la fuoriuscita dell'aria dai polmoni, emettendola attraverso le labbra socchiuse come se volesse « soffiare » per ravvivare un fuoco; inspirare, tirare cioè dentro il fiato, attraverso il naso il più piano possibile. Inspirazioni violente e scomposte, soprattutto se effettuate attraverso la bocca, servono a « gonfiare » più lo stomaco che i polmoni. Occorre tenere presente poi, che è sempre necessario l'intervento del medico per correggere una crisi asmatica di una certa entità.
Durante la crisi asmatica il soggetto cerca istintivamente di alzarsi e chinarsi in avanti, assumendo quella posizione che i medici chiamano genupettorale, per favorire la respirazione.
Quanto può durare una crisi asmatica?
L'accesso asmatico ha una durata e una intensità variabili; spesso si esaurisce in una, due ore; più raramente in meno di un'ora. In molti casi si protrae per molte ore e talvolta, con periodi di modesta attenuazione, per qualche giorno (stato di male asmatico); in questa situazione l'ammalato non riesce a riposare, si alimenta scarsamente ed appare in uno stato di grave e profonda depressione sia fisica che psichica.
Quali sono le sostanze responsabili della crisi asmatica?
I fattori principali sono gli allergeni, ma le sostanze attive responsabili direttamente delle broncocostrizioni sarebbero l'istamina, le sostanze a reazione lenta (SRS-A), la plasmachinina, la serotonina e l'acetolcolina tutte liberate da alcune cellule presenti nei bronchi, che reagiscono cosi allo stimolo allergico
Il paziente improvvisamente, magari svegliandosi bruscamente dal sonno, o qualche volta gradualmente, dopo un periodo di irrequietezza, incomincia a respirare con maggiore frequenza ed avverte una sensazione sempre più intensa di affanno, di soffocazione, di fame d'aria, così da entrare in uno stato di angoscia che si riflette nell'espressione del volto. È pallido, talora cianotico, suda, impegna nello sforzo per respirare tutti i muscoli ausiliari della respirazione, cerca l'aria avvicinandosi alla finestra, ha tosse dapprima secca e stizzosa, che poi tende a dare esito a un'espettorato prima denso e vischioso e poi più fluido; con la comparsa dell'espettorazione più fluida diminuisce la sofferenza.
Cosa dovrebbe fare un asmatico durante una crisi?
L'asmatico durante l'attacco dovrebbe mantenersi il più possibile calmo, favorire la fuoriuscita dell'aria dai polmoni, emettendola attraverso le labbra socchiuse come se volesse « soffiare » per ravvivare un fuoco; inspirare, tirare cioè dentro il fiato, attraverso il naso il più piano possibile. Inspirazioni violente e scomposte, soprattutto se effettuate attraverso la bocca, servono a « gonfiare » più lo stomaco che i polmoni. Occorre tenere presente poi, che è sempre necessario l'intervento del medico per correggere una crisi asmatica di una certa entità.
Durante la crisi asmatica il soggetto cerca istintivamente di alzarsi e chinarsi in avanti, assumendo quella posizione che i medici chiamano genupettorale, per favorire la respirazione.
Quanto può durare una crisi asmatica?
L'accesso asmatico ha una durata e una intensità variabili; spesso si esaurisce in una, due ore; più raramente in meno di un'ora. In molti casi si protrae per molte ore e talvolta, con periodi di modesta attenuazione, per qualche giorno (stato di male asmatico); in questa situazione l'ammalato non riesce a riposare, si alimenta scarsamente ed appare in uno stato di grave e profonda depressione sia fisica che psichica.
Quali sono le sostanze responsabili della crisi asmatica?
I fattori principali sono gli allergeni, ma le sostanze attive responsabili direttamente delle broncocostrizioni sarebbero l'istamina, le sostanze a reazione lenta (SRS-A), la plasmachinina, la serotonina e l'acetolcolina tutte liberate da alcune cellule presenti nei bronchi, che reagiscono cosi allo stimolo allergico
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Enfisema polmonare cure cause e sintomi
L'enfisema polmonare è un'alterazione anatomica e funzionale dei polmoni che sconvolge la normale struttura di tali organi rendendola inadatta alla respirazione e all'ossigenazione del sangue. In pratica, le pareti degli alveoli polmonari, le « cellette » nelle quali avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue, sono distrutte dalla malattia che ostruisce i bronchi più piccoli; nei polmoni si formano invece delle bolle d'aria che non si svuotano più.
Si può guarire dall'enfisema polmonare?
L'enfisema polmonare è un'alterazione anatomica e funzionale da considerarsi irreversibile. Pur tuttavia in molti casi l'enfisema polmonare, purtroppo inguaribile, può essere entro certi limiti compensato e grazie a tale compenso raolti portatori di enfisema polmonare riescono a sopravvivere.
Quali sono le cause dell'enfisema polmonare?
Le cause dell'enfisema polmonare sono in pratica tutti i fattori eziologici della bronchite cronica: fumo, freddo umido, lavoro in luoghi polverosi, inquinamento atmosferico (smog)
Quali sono i sintomi dell'enfisema polmonare?
La sintomatologia dell'enfisema polmonare è rappresentata da dispnea (affanno) prevalentemente espiratoria, cioè si verifica quando l'aria viene espulsa, da tosse spesso di tipo accessionale e seca talvolta da espettorazione mucosa o micropurulenta e da colorito cianotico de volto e delle mucose.
Si può guarire dall'enfisema polmonare?
L'enfisema polmonare è un'alterazione anatomica e funzionale da considerarsi irreversibile. Pur tuttavia in molti casi l'enfisema polmonare, purtroppo inguaribile, può essere entro certi limiti compensato e grazie a tale compenso raolti portatori di enfisema polmonare riescono a sopravvivere.
Quali sono le cause dell'enfisema polmonare?
Le cause dell'enfisema polmonare sono in pratica tutti i fattori eziologici della bronchite cronica: fumo, freddo umido, lavoro in luoghi polverosi, inquinamento atmosferico (smog)
Quali sono i sintomi dell'enfisema polmonare?
La sintomatologia dell'enfisema polmonare è rappresentata da dispnea (affanno) prevalentemente espiratoria, cioè si verifica quando l'aria viene espulsa, da tosse spesso di tipo accessionale e seca talvolta da espettorazione mucosa o micropurulenta e da colorito cianotico de volto e delle mucose.
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