domenica 6 aprile 2008

Patologia intestinale

La patologia intestinale colpisce più l'uomo o la donna?
Le enterocoliti colpiscono indifferentemente l'uomo e la donna; alcune forme prediligono certe età: per esempio le enteriti segmentarie (morbo di Crohn) prediligono le età tra i 20 e i 40 anni, mentre le colonpatie (malattie del colon) funzionali e la colite ulcerosa compaiono in genere dopo i 20 anni e sono raramente presenti nella vecchiaia

Periodi alterni di diarrea e di stitichezza

Che cosa vuol dire avere periodi alterni di diarrea e di stitichezza?
Avere periodi alterni di stitichezza, o costipazione, e di diarrea vuol dire avere alterate le normali funzioni dell'intestino crasso e del retto. Non necessariamente si tratta di una patologia vera e propria; talvolta è solo un fenomeno legato a turbe di natura psicosomatica, che si risolve spontaneamente o con l'aiuto della psicoterapia. In altri casi, invece, l'alternarsi di stipsi e diarrea è il primo avvisò di una vera lesione intestinale.

Quando un soggetto può dire di avere la diarrea?
La diarrea è caratterizzata da un accelerato transito intestinale con emissione di feci molli, semiliquide o liquide; il numero delle scariche è per lo più superiore alle 1 o 2 giornaliere normali. Un soggetto può quindi dire di avere la diarrea quando il proprio alvo presenta queste caratteristiche. In talune forme di diarrea sono presenti componenti patologiche (sangue, muco, pus, grassi, residui alimentari non digeriti), diverse in rapporto ai fattori che le hanno causate. La diarrea vera va distinta dalla pseudodiarrea, in cui materiale fecale solido, diluito da essudato sieroso o sieromucoso, è evacuato dopo un transito rallentato e non accelerato.

La diarrea può essere di origine psicosomatica?
Alcune forme di diarrea cronica sono di natura psicosomatica; si parla infatti di
diarrea funzionale o colon irritabile. Sono in genere presenti in questi casi segni di labilità neurovegetativa, neuropsichica su sfondo costituzionale. Più grave invece è la componente psicosomatica nel provocare la diarrea in corso di colite ulcerosa. Gli aspetti psicologici più frequentemente riscontrati nei pazienti con colite ulcerosa sono la frustrazione o l'ambivalenza tra l'aspirazione a realizzare un compito e il timore di esserne incapace (per esempio nella donna i conflitti relativi alla maternità); da questi conflitti possono derivare conseguenze somatiche capaci di rendere la mucosa vulnerabile a fattori diversi, che possono poi provocare lesioni anatomiche.

Disturbi intestinali

I soggetti ansiosi hanno più facilmente disturbi intestinali?
I soggetti con instabilità emotiva a tendenza ansiosa sono colpiti più frequentemente di altri da disturbi intestinali; questi disturbi, abbastanza comuni, spesso non riconoscono cause organiche ma dipendono da un'abnorme stimolazione parasimpatica del colon o da eccessiva risposta di questo agli impulsi colinergici. Le espressioni soggettive tipiche sono dolori addominali e turbe dell'alveo con alternarsi di stipsi e diarrea. Fattori psicosomatici possono avere un ruolo anche in quadri di patologia più grave dell'intestino tenue e del retto; per esempio la colite ulcerosa insorge spesso in soggetti con peculiari caratteristiche psichiche (immaturità affettiva, tendenza depressiva ed egocentrica, scarsa adattabilità sociale); turbamenti emotivi possono dare l'avvio alla malattia o provocare recrudescenze. In questi casi si è osservato che la psicoterapia ha spesso effetto favorevole.

Irregolarità delle funzioni intestinali

Cosa vuol dire avere irregolarità delle funzioni intestinali?
L'intestino, lungo tutto il suo tratto, svolge funzioni di digestione, di assorbimento, di secrezione e di trasporto di sostanze che, una volta elaborate, in parte vengono utilizzate dall'organismo, e in parte vengono eliminate con le feci. L'alterazione di una o più funzioni intestinali comporta la comparsa di sintomi di varia natura, che vanno da dolori crampiformi dell'addome sino a diarrea
0 stipsi con nausea e vomito. Le funzioni intestinali possono essere alterate da cause organiche, ma talvolta riconoscono anche cause di natura psicosomatica; gli stress psicoemotivi, per esempio, sono responsabili di un'eccessiva stimolazione parasimpatica e possono scatenare processi d'irritazione del colon.

Che cos'è la colite?

La colite è un'infiammazione del colon, che è la porzione più lunga dell'intestino crasso. Quest'ultimo ha due funzioni fondamentali: modifica le caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze già in parte elaborate nello stomaco; regola il transito di tali sostanze lungo l'intestino e inoltre l'evacuazione delle feci. Queste funzioni si realizzano grazie alle attività assorbenti, secretorie e motorie dell'intestino stesso. Modificazioni di queste attività dovute a cause di varia natura possono provocare quadri di colite, che talvolta sono associati o secondari a enteriti. L'intestino crasso è dotato anche di una flora batterica, cioè di batteri che hanno la funzione di digerire e degradare i residui proteici degli alimenti. Un'esaltazione o un impoverimento della flora batterica può causare alterazioni delle normali funzioni.

Che cos'è l'enterite?

L'enterite è una infiammazione dell'intestino tenue, provocata da varie cause e con un andamento clinico che può essere acuto, subacuto o cronico. Data la lunghezza dell'intestino tenue, circa tre metri nell'uomo, e date le sue funzioni, digestione e assorbimento, è molto facile che si instaurino dei processi flogistici a carico della mucosa intestinale, che si traducono clinicamente in quadri caratterizzati da dolori addominali, nausea, vomito e diarrea.