sabato 12 aprile 2008

Emoperitoneo

Cos'è l'emoperitoneo?
L'emoperitoneo è il versamento di sangue libero nella cavità peritoneale. Può derivare dalla rottura di una ciste ovarica, di una tuba in caso di gravidanza tubarica, dalla rottura di milza sponta nea da malattia emorragica sistemica dalla rottura di un aneurisma dell'aorta addominale o di uno dei suoi rami. Tra le cause traumatiche sono da ricordare la puntura a scopo bioptico del fegato e della milza, la frattura traumatica di fegato o di milza. Il paziente può manifestare rapidamente segni associati di anemia acuta, shock ipovolemico e addominale acuto (dolore e difesa addominale), oppure segni progressivi ed inizialmente modesti. La terapia è chirurgica d'urgenza

venerdì 11 aprile 2008

Sintomi di una peritonite e dolori

Quali sono i sintomi di una peritonite ?
I sintomi principali sono rappresentati localmente dal dolore e dalla contrattura della parete addominale.

Quali caratteri presenta il dolore nella peritonite?
Il dolore è spontaneo ed aggravato, sino a divenire insopportabile, dalla palpazione dell'addome.

Quali sono i sintomi generali?
I sintomi generali sono rappresentati da ipotensione, tachicardia, pallore, cute fredda e sudata, in altre parole dal quadro iniziale di shock.

Che cosa si intende indicare con il termine shock?
Con la parola shock si intende indicare un quadro generale di insufficienza circolatoria acuta, con cause di natura molte variabile. Lo shock è quindi un quadro di insufficienza cardiocircolatoria acuta determinato da uno squilibrio tra il volume di sangue circolante e la capacità della rete vasale; ciò può avvenire con la diminuzione del sangue circolante o «ipovolemia», sia in senso relativo, sia in senso assoluto (quando la massa circolante di sangue è realmente ridotta nella sua totalità). A questi si può aggiungere il cosiddetto shock cardiogeno, quando è la pompa cardiaca ad essere insufficiente per mantenere una normale condizione circolatoria.

Frequenza peritoniti

Sono frequenti le peritoniti?
Sì, perché rappresentano un evento acuto dipendente da numerose cause. Le peritoniti acute iniziali sono frequenti, ma contrariamente a parecchi anni fa non sono solitamente pericolose dato l'enorme sviluppo della terapia antibiotica e il progresso delle tecniche chirurgiche, sempre che la diagnosi sia corretta e precoce.

Sono processi primitivi o secondari ad altre patologie?
Sono sempre, tranne in rari casi rappresentati dalla peritonite pneumococcica, processi secondari.

Sono più colpiti i maschi o le femmine?
Si ha un'equa distribuzione di frequenza in ambedue i sessi.

Qual è l'età maggiormente colpita?
Sono più frequenti le peritoniti del vecchio e del bambino, però tutte le età possono essere colpite.

Come incomincia una peritonite?
La peritonite inizia con il dolore che spesso è localizzato sul focolaio di partenza della malattia, ma che rapidamente si estende a tutto l'addome. Il dolore iniziale è spesso violento, a coltellata, insopportabile, ma può a volte insorgere subdolamente, modesto, per accrescersi con il passare del tempo.

Infiammazione peritoneo

Come si presenta il peritoneo colpito dal processo infiammatorio?
Il peritoneo, in corso di peritonite acuta, perde la sua normale lucentezza; si ha comparsa di un essudato e di una intensa iperemia (aumento del flusso di sangue) della rete capillare sottosierosa.

Vi sono alterazioni dei visceri contenuti nel cavo addominale?
Tra le alterazioni dei visceri la più evidente è la distensione dell'intestino per paralisi della sua muscolatura.

Quali caratteri presenta l'essudato?
I caratteri dell'essudato, cioè del materiale relativamente fluido provocato da un processo infiammatorio, variano in rapporto con la natura e l'azione patogena dei batteri. La quantità può non essere proporzionale alla gravità: ad esempio peritoniti gravissime, rapidamente mortali, possono causare minimi fenomeni essudativi.

Agenti patogeni nel cavo peritoneale

Quali sono le vie di penetrazione degli agenti patogeni nel cavo peritoneale?
Le vie di penetrazione degli agenti patogeni sono costituite da ferite penetranti nell'addome, che producono contaminazione dall'esterno della cavità; rottura, traumatica o patologica, di visceri endo-peritoneali, con passaggio di contenuto infetto nel cavo peritoneale, ad esempio per perforazione di ulcera gastrica o bulbare, per perforazione della colecisti ecc.; diffusione dai visceri circostanti infetti, ad esempio da un flemmone appendicolare non perforato; trasporto ematico, per esempio durante batteriemie (infezioni batteriche nel sangue) iniziate in altra sede.

Plicature del peritoneo

Come si presenta il peritoneo anatomicamente?
Anatomicamente il peritoneo si presenta come una membrana esile, lucida, quasi trasparente, fragile e facilmente esposta a lesioni di vario tipo.

Com'è fatto il peritoneo?
Il peritoneo è composto da due foglietti, parietale e viscerale: il parietale riveste la parete addominale, mentre il viscerale ricopre tutti gli organi contenuti nell'addome; il loro punto d'incontro è rappresentato dalle « plicature ».

Perché si parla di plicature del peritoneo?
Le plicature peritoneali (meso, grande epiploon e piccolo epiploon gastroepatico) fissano i visceri alla parete posteriore e li collegano tra di loro; nelle plicature sono contenuti i vasi sanguigni, i nervi e le ghiandole linfatiche che derivano dai visceri.

Quante cavità esistono nel peritoneo?
Due sono le cavità peritoneali: grande cavità e piccola cavità, o retrocavità degli epiploon, collegate fra di loro attraverso il forame di Winslow.