Metodo di cura che prevede l'utilizzazione dell'argilla per determinate malattie. Le argille sono rocce sedimentarie provenienti dalla lenta erosione dei graniti. Le argille si inumidiscono facilmente formando paste impermeabili e plastiche; nell'essiccarsi si induriscono, si contraggono e si screpolano.
L'argilloterapia considera quattro tipi di argilla curativa: la sgrassante, ricca di magnesio e di calce, in grado di agire sulle piaghe infette e di decongestionare le emorroidi; la refrattaria, povera di ossidi alcalini, che serve soprattutto per ridare bellezza alla pelle e combatterne le impurità; la bentonite, agisce sulle infiammazioni delle pelle, su ascessi e foruncoli, calma le ulcere gastrointestinali; la caolinica, energico cicatrizzante e, come bevanda, efficace contro i disturbi dell'apparato digerente, i mali di gola e l'infiammazione delle gengive.
sabato 19 aprile 2008
Antroposofia
Dottrina teosofica promossa da Rudolf Steiner (1861-1925). Il corpo fisico materiale dell'uomo non è tutto l'essere umano; non è che il ricettacolo della sua entità psichica e spirituale, e quest'ultima acquisisce, grazie ai sensi corporali, la coscienza terrestre.
La salute dell'essere umano, secondo i concetti antroposofici, dipende dalle interdipendenze libere e armoniose fra i suoi costituenti superiori (anima e io) e i suoi costituenti inferiori (corpo fisico e corpo vitale) ; la malattia è dunque ancorata al fondo dell'essere umano e non in un qualcosa d'estraneo all'uomo che l'assalirebbe dal di fuori. Rimedi preparati da laboratori specializzati vengono prescritti da medici antroposofici secondo precise indicazioni filosofico-esoteriche codificate dalla scuola steineriana.
La salute dell'essere umano, secondo i concetti antroposofici, dipende dalle interdipendenze libere e armoniose fra i suoi costituenti superiori (anima e io) e i suoi costituenti inferiori (corpo fisico e corpo vitale) ; la malattia è dunque ancorata al fondo dell'essere umano e non in un qualcosa d'estraneo all'uomo che l'assalirebbe dal di fuori. Rimedi preparati da laboratori specializzati vengono prescritti da medici antroposofici secondo precise indicazioni filosofico-esoteriche codificate dalla scuola steineriana.
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Alchimia (Medicina alchimica)
L'alchimia (Alchemi), letteralmente «Terra Nera», non ha nulla a che vedere con l'arte di fabbricare oro a partire da sostanze non preziose. E invece una mistica della materia che cerca di penetrare i segreti divini nei rapporti delle sostanze fra di loro.
La ricerca alchimica consiste sempre nel separare il puro dall'impuro e la preparazione alchimica delle sostanze medicinali offre tutto il valore terapeutico contenuto in queste sostanze. Fra i ricercatori moderni dell'alchimia, Alexander von Bernus è senza dubbio il principale. Il liquore d'oro, il liquore di stagno, il liquore d'argento, ecc, preparati dai laboratori Saluna, sono in vendita regolarmente nelle farmacie tedesche.
La ricerca alchimica consiste sempre nel separare il puro dall'impuro e la preparazione alchimica delle sostanze medicinali offre tutto il valore terapeutico contenuto in queste sostanze. Fra i ricercatori moderni dell'alchimia, Alexander von Bernus è senza dubbio il principale. Il liquore d'oro, il liquore di stagno, il liquore d'argento, ecc, preparati dai laboratori Saluna, sono in vendita regolarmente nelle farmacie tedesche.
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Agopuntura cutanea
È una versione popolare di quella cinese: alla portata di tutti, non richiede particolari cognizioni scientifiche. Pietro Orlandini, recentemente scomparso, ne è il fondatore: ha ideato una rotella dentata (Rotodolor), in pratica la somma di molti aghi, che si lascia scorrere su e giù sulle parti dolenti. Appartiene al vasto campo delle terapie riflessogene locali, quali coppettazioni, massaggi, pomate revulsive, ecc.
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Medicine alternative
Le medicine alternative sono numerosissime, certamente più di cento. Di queste molte hanno solo un interesse storico-filosofico, in quanto con il passare del tempo si sono trasformate in teorie che poco hanno a che fare con la medicina operativa; altre hanno solo un vago sapore di curiosità, in quanto si tratta di pratiche mai giunte nel nostro Paese né in alcun altro Paese occidentale.
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Trasporto dei feriti
Il trasporto di un ferito rappresenta spesso una delle manovre più delicate che un soccorritore può essere chiamato a eseguire; non è infatti rara l'osservazione di lesioni anche.gravissime peggiorate da manovre inopportune. Non bisogna quindi mai sollevare un ferito, piegandogli brutalmente la testa o il collo (un certo numero di infortunati in stato di coma sono deceduti durante il trasporto in ospedale per soffocamento causato dalla scorretta posizione della testa). In linea di massima, qualsiasi ferito grave è da considerarsi in stato di shock e perciò va trasportato disteso, con gli arti inferiori sollevati e coperto; non gli si devono somministrare bevande, specie alcoliche, che potrebbero essere causa di soffocamento.
Nel caso che il ferito sia rimasto imprigionato in una macchina, non deve venire estratto attraverso il finestrino, poiché ogni torsione del corpo potrebbe causare complicanze gravissime; lo si dovrà estrarre sempre facendo forza lungo l'asse longitudinale del corpo ed evitando di esercitare flessioni sul capo e sulla colonna vertebrale.
Le modalità con cui deve essere spostato un ferito variano a seconda del numero dei soccorritori; se il soccorritore è solo, bisogna che sposti il ferito tirandolo per le ascelle; in questo modo sarà facile controllare la posizione della testa ed evitare pericolose flessioni della colonna vertebrale. Quando i soccorritori sono due si può far scivolare sotto l'infortunato un telo, spostandolo con una leggera trazione sul telo stesso.
Se i soccorritori sono più di due, il metodo migliore è quello di sollevare il ferito tenendolo in posizione orizzontale. Vi sono poi delle lesioni che impongono posizioni particolari; ad esempio i feriti al torace vanno spostati in posizione semiseduta; i feriti all'addome in posizione orizzontale con le ginocchia in flessione; i fratturati della colonna vertebrale immobilizzati su un piano rigido. Da ultimo, quando il ferito è in preda a vomito, va disteso su di un fianco, per evitare che soffochi ad opera del contenuto gastrico rigurgitato.
Nel caso che il ferito sia rimasto imprigionato in una macchina, non deve venire estratto attraverso il finestrino, poiché ogni torsione del corpo potrebbe causare complicanze gravissime; lo si dovrà estrarre sempre facendo forza lungo l'asse longitudinale del corpo ed evitando di esercitare flessioni sul capo e sulla colonna vertebrale.
Le modalità con cui deve essere spostato un ferito variano a seconda del numero dei soccorritori; se il soccorritore è solo, bisogna che sposti il ferito tirandolo per le ascelle; in questo modo sarà facile controllare la posizione della testa ed evitare pericolose flessioni della colonna vertebrale. Quando i soccorritori sono due si può far scivolare sotto l'infortunato un telo, spostandolo con una leggera trazione sul telo stesso.
Se i soccorritori sono più di due, il metodo migliore è quello di sollevare il ferito tenendolo in posizione orizzontale. Vi sono poi delle lesioni che impongono posizioni particolari; ad esempio i feriti al torace vanno spostati in posizione semiseduta; i feriti all'addome in posizione orizzontale con le ginocchia in flessione; i fratturati della colonna vertebrale immobilizzati su un piano rigido. Da ultimo, quando il ferito è in preda a vomito, va disteso su di un fianco, per evitare che soffochi ad opera del contenuto gastrico rigurgitato.
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