La prima massiccia applicazione delle tecniche della riabilitazione avvenne negli Stati Uniti tra il 1930-40 nella cura dei poliomielitici sfuggiti alla morte durante la fase acuta del male. In America la poliomielite era considerata fino all'avvento dei vaccini antipolio (il Salk e poi il Sabin attorno agli anni Sessanta) come un vero e proprio flagello sociale. Ma attraverso le tecniche della riabilitazione (o terapie fisiche) si raggiunsero ben presto risultati insperati. Nel 1952, durante un Congresso di medicina fisica svoltosi a Londra, furono comunicati a questo proposito dati molto significativi: su 100 poliomielitici la riabilitazione motoria era arrivata nel 40 per cento dei casi a una completa regressione della paralisi; nel 30 per cento i risultati erano stati buoni e tali, comunque, da permettere un completo recupero sociale; nei casi restanti i risultati erano stati modesti.
Contrariamente a quanto si crede, la riabilitazione del poliomielitico è importante non solo per quanto riguarda gli arti inferiori, che sono notoriamente i più colpiti dalla terribile infezione, ma anche per la mobilità della colonna vertebrale e per la funzionalità respiratoria. Si tratta comunque — almeno per i Paesi evoluti, dove da anni viene attuato un sistematico programma di immunizzazione — di una applicazione fortunatamente superata: in buona parte del mondo, infatti, la poliomielite può dirsi ormai debellata.
lunedì 5 maggio 2008
Pelle salute e malattie
Per essere belli bisogna essere sani: questa categorica affermazione è stata ormai accettata anche dalla scienza ufficiale. II corpo è una macchina complessa i cui meccanismi devono funzionare perfettamente perché il suo aspetto sia gradevole. Chi si sente in buona salute riesce ad ottenere un equilibrio psico-fisico che gli permette di affrontare più serenamente la società e la famiglia.
L'involucro esterno dell'organismo, e cioè la pelle, è la prima spia di qualcosa che non va. Essa dovrebbe essere liscia e vellutata al tatto, senza irregolarità o ispessimenti dovuti ad accumuli irregolari di grassi. La circolazione deve essere attiva, nutrire e rigenerare le cellule; non ci devono essere desquamazioni e la pigmentazione deve essere regolare. Derché la pelle possa essere n queste condizioni ideali è oerò necessario regolare il funzionamento di tutto il corpo.
L'involucro esterno dell'organismo, e cioè la pelle, è la prima spia di qualcosa che non va. Essa dovrebbe essere liscia e vellutata al tatto, senza irregolarità o ispessimenti dovuti ad accumuli irregolari di grassi. La circolazione deve essere attiva, nutrire e rigenerare le cellule; non ci devono essere desquamazioni e la pigmentazione deve essere regolare. Derché la pelle possa essere n queste condizioni ideali è oerò necessario regolare il funzionamento di tutto il corpo.
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circolazione,
malattia,
pelle,
salute
lunedì 28 aprile 2008
Lifting eliminare le rughe del viso chirurgia estetica
Le rughe e la pelle flaccida già preoccupavano il Cardinale Richelieu che tentava di mitigare i segni della vecchiaia trazionando e legando forzatamente i capelli sulla nuca. Oggi, per i progressi conseguiti dalla chirurgia estetica, sempre più frequentemente si ricorre alla ritidoplastica (detta anche melo-plastica, o face-lifting, o stiramento della pelle del viso), intervento che trova giustificazione nell'importanza che anche nel mondo del lavoro si annette ad una gradevole presenza.
Non esiste età definita per questo intervento, in quanto è da considerarsi maggiormente lo stato della cute del viso, piuttosto che l'età a sé stante; il face-lifting deve essere effettuato preferenzialmente in quell'epoca della vita nella quale iniziano a comparire le rughe e la flaccidità della cute, mentre la pelle conserva ancora integra la sua elasticità.
A questo intervento possono ricorrere uomini e donne; tuttavia, il risultato migliore si ottiene in queste ultime che meglio si prestano a nascondere le piccole cicatrici davanti l'orecchio con pettinature adatte. Il face-lifting si effettua praticando bilateralmente una incisione della cute entro i capelli della regione temporale.
L'operazione del lifting. Il chirurgo pratica da entrambi i lati del viso un'incisione che parte dalla zona temporale, in mezzo ai capelli, scende fino al lobo dell'orecchio, per terminare nella zona mastoidea. A questo punto (disegno in mezzo) si procede allo scollamento della pelle. Subito dopo il chirurgo si preoccupa di fermare (emorragia.
Il lembo della pelle viene ora tirato verso la fronte e l'orecchio (disegno in basso) e l'eccesso viene eliminato. I punti vengono dati in una zona coperta dai capelli. Con questa operazione vengono cancellate le rughe del viso.
Non esiste età definita per questo intervento, in quanto è da considerarsi maggiormente lo stato della cute del viso, piuttosto che l'età a sé stante; il face-lifting deve essere effettuato preferenzialmente in quell'epoca della vita nella quale iniziano a comparire le rughe e la flaccidità della cute, mentre la pelle conserva ancora integra la sua elasticità.
A questo intervento possono ricorrere uomini e donne; tuttavia, il risultato migliore si ottiene in queste ultime che meglio si prestano a nascondere le piccole cicatrici davanti l'orecchio con pettinature adatte. Il face-lifting si effettua praticando bilateralmente una incisione della cute entro i capelli della regione temporale.
L'operazione del lifting. Il chirurgo pratica da entrambi i lati del viso un'incisione che parte dalla zona temporale, in mezzo ai capelli, scende fino al lobo dell'orecchio, per terminare nella zona mastoidea. A questo punto (disegno in mezzo) si procede allo scollamento della pelle. Subito dopo il chirurgo si preoccupa di fermare (emorragia.
Il lembo della pelle viene ora tirato verso la fronte e l'orecchio (disegno in basso) e l'eccesso viene eliminato. I punti vengono dati in una zona coperta dai capelli. Con questa operazione vengono cancellate le rughe del viso.
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chirurgia estetica,
lifting
Orecchie a sventola chirurgia plastica
Anche le malformazioni dell' orecchio sono di frequente riscontro. Colpiscono soprattutto il padiglione auricolare esterno che può apparire malconformato o addirittura essere mancante. Nel primo gruppo si annovera quella malformazione tipica delle orecchie ad ansa dette anche a sventola,), cosi spesso fonte di inibizioni e complessi nei bambini che si accingono ad andare a scuola.
La correzione di questa deformità è tra le più brillanti della chirurgia plastica e permette in pochi giorni un risultato perfetto senza che appaiano segni o tracce evidenti, in quanto la piccola incisione necessaria viene condotta sul retro dell'orecchio.
La correzione di questa deformità è tra le più brillanti della chirurgia plastica e permette in pochi giorni un risultato perfetto senza che appaiano segni o tracce evidenti, in quanto la piccola incisione necessaria viene condotta sul retro dell'orecchio.
Ipospadia
L'ipospadia è una malformazione congenita che colpisce in media un bambino ogni 1000 nati di sesso maschile; è un'anomalia dell'uretra caratterizzata da uno sbocco anomalo dell'uretra medesima e da un incurvamento con convessità dorsale del pene. A seconda di dove si trova il meato uretrale varia la gravità della malattia.
Il pene ipospadico è quasi sempre incurvato in avanti, incurvamento tanto più marcato quanto più lo sbocco uretrale è situato in basso. Esistono un'infinità di tecniche e di procedimenti per riparare questa anomalia; un trattamento corretto mira a permettere l'espletamento della funzione sessuale e non di quella urinaria che può compiersi senza disturbi anche dal meato ipospadico. Per prima cosa bisogna correggere l'incurvamento del pene asportando la corda fibrosa che provoca la deformazione e solo in un secondo tempo si ricostruisce l'uretra mancante con una uretroplastica.
La cura dell'ipospadia non è semplice e le numerose tecniche in uso confermano le difficoltà che si incontrano per rendere possibile un coito normale con eiaculazione dello sperma vicino al collo uterino.
Il pene ipospadico è quasi sempre incurvato in avanti, incurvamento tanto più marcato quanto più lo sbocco uretrale è situato in basso. Esistono un'infinità di tecniche e di procedimenti per riparare questa anomalia; un trattamento corretto mira a permettere l'espletamento della funzione sessuale e non di quella urinaria che può compiersi senza disturbi anche dal meato ipospadico. Per prima cosa bisogna correggere l'incurvamento del pene asportando la corda fibrosa che provoca la deformazione e solo in un secondo tempo si ricostruisce l'uretra mancante con una uretroplastica.
La cura dell'ipospadia non è semplice e le numerose tecniche in uso confermano le difficoltà che si incontrano per rendere possibile un coito normale con eiaculazione dello sperma vicino al collo uterino.
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Ipospadia
Angiomi
Gli angiomi, di assai frequente riscontro soprattutto nella prima infanzia, hanno stretta attinenza con la chirurgia plastica in quanto il chirurgo plastico procede alla loro asportazione ed alla ricostruzione della zona interessata. Per angioma si intende un processo malformativo, di solito congenito, non ereditario, che interessa soprattutto il tessuto mesenchimale vasoformatore, ad evoluzione diversa con potenzialità progressive e regressive spontanee.
Questa definizione spiega che si tratta di un disturbo che colpisce i piccoli vasi sanguigni i quali si ritrovano in gran numero e dilatati nella zona colpita; il carattere più appariscente è quello del vivace rossore.
Gli angiomi sono distinti in due gruppi fondamentali: i cosiddetti nevi teleangiectasici e gli angiomi veri. I primi, detti anche nei vascolari o voglie di vino, sono caratterizzati non solo dall'aumento di numero dei vasi sanguigni, ma anche di altri tessuti, annessi cutanei, derma, ossa. Solitamente si trovano in corrispondenza del viso, del collo, degli arti ed hanno la caratteristica di non oltrepassare mai i limiti topografici iniziali; solitamente rimangono piani, ma talora, verso i trenta, quarant'anni, possono accrescersi e trasformarsi in masse tuberose.
Gli angiomi veri, considerati da taluni tumori benigni, interessano invece soltanto il tessuto vascolare, sono per lo più di dimensioni limitate, si accrescono ed evolvono precocemente nello spazio di poche settimane o mesi; talvolta si arrestano nell'accrescimento andando incontro anche a fenomeni di involuzione spontanea. Il trattamento dei nei vascolari è chirurgico quando la forma è evoluta a tuberosa e prevede la loro asportazione e il riparo con tessuti di prossimità o di distanza; solo nella fase iniziale piana assai spesso è sconsigliato intervenire chirurgicamente, risultando preferibile ricorrere ad altre terapie (trattamento radioterapico).
Questa definizione spiega che si tratta di un disturbo che colpisce i piccoli vasi sanguigni i quali si ritrovano in gran numero e dilatati nella zona colpita; il carattere più appariscente è quello del vivace rossore.
Gli angiomi sono distinti in due gruppi fondamentali: i cosiddetti nevi teleangiectasici e gli angiomi veri. I primi, detti anche nei vascolari o voglie di vino, sono caratterizzati non solo dall'aumento di numero dei vasi sanguigni, ma anche di altri tessuti, annessi cutanei, derma, ossa. Solitamente si trovano in corrispondenza del viso, del collo, degli arti ed hanno la caratteristica di non oltrepassare mai i limiti topografici iniziali; solitamente rimangono piani, ma talora, verso i trenta, quarant'anni, possono accrescersi e trasformarsi in masse tuberose.
Gli angiomi veri, considerati da taluni tumori benigni, interessano invece soltanto il tessuto vascolare, sono per lo più di dimensioni limitate, si accrescono ed evolvono precocemente nello spazio di poche settimane o mesi; talvolta si arrestano nell'accrescimento andando incontro anche a fenomeni di involuzione spontanea. Il trattamento dei nei vascolari è chirurgico quando la forma è evoluta a tuberosa e prevede la loro asportazione e il riparo con tessuti di prossimità o di distanza; solo nella fase iniziale piana assai spesso è sconsigliato intervenire chirurgicamente, risultando preferibile ricorrere ad altre terapie (trattamento radioterapico).
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