mercoledì 7 maggio 2008

L'Italia invecchia

Dal 1965 ad oggi, i dati statistici segnalano un netto e progressivo decremento della natalità in Italia. E gli anni '80 saranno probabilmente ricordati come i primi, ad eccezione dei periodi di guerra, in cui si sia registrato un calo della popolazione non legato a fenomeni migratori, ma al prevalere delle morti sulle nascite. Contemporaneamente, si è progressivamente spostata in avanti l'età media dei decessi: nel 1950 era di circa 50 anni, oggi intorno ai 75, nei prossimi anni toccherà i 75-80. A questo fatto concorrono numerosi elementi: dalle mutate condizioni di vita alla diversa mentalità anche in campo demografico.

È anche indubbio che questa tendenza richiederà un adattamento della società alle mutate condizioni: diviene infatti necessario assicurare anzitutto un dignitoso livello di vita agli anziani, moltiplicando le iniziative atte ad evitare un loro isolamento dal mondo circostante. In secondo luogo, si porrà il problema della scuola e delle strutture scolastiche: se non si manifesta un'inversione di tendenze, infatti, si creerà nel tempo una esuberanza di insegnanti, di personale, di aule non più impiegate e nascerà la necessità di un loro utilizzo alternativo.

È anche prevedibile che dopo una transitoria soluzione del problema del lavoro e della disoccupazione giovanile, esso si trasformerà nel senso che diverrà necessario coprire posti di lavoro rimasti vuoti; si porrà quindi la questione di una eventuale immigrazione straniera in Italia, con tutte le conseguenze che una tale apertura dei confini comporta. Sono questi solo alcuni dei vari motivi per cui oggi, da molti, si auspica un recupero dei livelli di natalità ai valori degli anni scorsi: è comunque indubbio che tale obiettivo potrà essere raggiunto solamente attraverso un progressivo sviluppo delle strutture sociali atte ad assicurare a tutti un buon livello qualitativo di vita.

martedì 6 maggio 2008

Terza età

L'età avanzata comporta una serie di problemi particolari, attinenti o meno a quello della salute, che pur rimane di prevalente importanza. Importanza che deriva non solo dal rappresentare la base di un benessere soggettivo che è condizione di tutti gli altri momenti della vita, ma anche di uno stato di indipendenza o per lo meno di autonomia, la perdita delle quali è il problema cruciale nella vita dell'anziano. La perdita dell'autonomia e della sicurezza, in ogni caso, è ciò che più negativamente caratterizza la vecchiaia e, in modo particolare, la vecchiaia nel nostro tipo di civiltà, urbana ed industriale.

Vi è certamente, con l'avanzare dell'età, un declino delle forze fisiche ed anche psichiche: più marcato ed ineluttabile per le prime che per le seconde, a patto che all'anziano sia concesso di mantenersi mentalmente attivo e partecipe degli eventi del suo ambiente e del suo tempo.
Si dice questo per introdurre un elemento di relatività nel processo di decadimento senile che, se anche avviene ed in maniera obiettivamente imponente a livello di molte funzioni e strutture, non sempre compromette in maniera sensibile quello che è il comportamento di tutto l'insieme dell'organismo.

Per essere più esatti, il ridursi a circa la metà (rispetto ai valori della giovinezza) della funzione cardiaca e di quella renale non significano una vistosa menomazione: esso avviene gradualmente ed impercettibilmente, accompagnando in modo armonico il graduale ridursi di prestazioni che l'età comporta, senza creare alcun dramma per il soggetto, a meno che alterate condizioni di salute non mettano criticamente in evidenza tale declino.

Menopausa obesità e malattie cardiovascolari

Con il termine menopausa (che in senso stretto significa ultima mestruazione) si indicano di solito correntemente tutti quei sintomi e quelle manifestazioni connessi con il termine del periodo fertile della donna. Le manifestazioni più frequentemente lamentate sono l'affaticamento, la facile irritabilità, la cefalea, l'incapacità di prender sonno; comune è anche uno stato di depressione psichica, variabile nella sua entità da semplici forme transitorie a gravi quadri che richiedono un vero e proprio trattamento medico.

Non tutte le donne lamentano invece dolori articolari, vertigini e palpitazioni, formicolii agli arti, soprattutto alle mani. Non si deve poi dimenticare che in almeno il 20 per cento dei casi il periodo critico (detto anche climaterio) passa in modo del tutto asintomatico. Ma anche in questi casi non manca, solitamente, una delle conseguenze tipiche della menopausa: l'ingrassamento. Esso è variabile, ma pressoché costante, e rappresenta uno dei principali fattori di rischio della donna ormai avviata verso il periodo senile.

Infatti, a questa età, anche per le donne i pericoli di malattie cardiovascolari (infarto compreso) raggiungono i livelli di probabilità degli uomini. E come per questi ultimi, lo stretto controllo metabolico e delle abitudini alimentari diviene indispensabile per evitare lesioni irreversibili delle pareti arteriose.

lunedì 5 maggio 2008

Orologio della vita - sana vecchiaia

Per una sana vecchiaia è quindi necessaria una nuova igiene, che consideri più attentamente e più «strutturalisticamente» l'organismo e, di conseguenza, veda la salute come una stretta ed armonica interdipendenza tra le diverse strutture e le diverse funzioni. La medicina per prima dovrà quindi rispettare tale armonia evitando, quando non strettamente necessario, di comprometterla con l'azione tossica dei farmaci o con la mutilazione di parti del corpo che concorrono all'armonico funzionamento dell'assieme.

Quello di evitare farmaci ed interventi chirurgici non indispensabili è un capitolo non meno importante degli altri, cui si sta accennando, nel formulare un programma di vita capace di conferire la maggior quota di salute possibile nell'età avanzata e che parta da basi nuove che non consistano più nella semplice difesa da grossolana aggressioni quali un evento infettivo o una marcata carenza alimentare.

Si pensi che la più parte degli interventi chirurgici avviene a carico di tessuti linfatici (tonsille palatine ed appendice) che solo la ricerca più recente ha cominciato a mettere in luce in tutta la loro enorme portata funzionale. Si è già parlato delle difese immunologiche, cui è affidata la protezione dell'organismo dalle infezioni e dalle atipie cellulari, cioè dal cancro. È il tessuto linfatico che produce i linfociti che producono a loro volta gli anticorpi, cui spetta il compito di inattivare sia i virus ed i batteri, sia le cellule tumorali che probabilmente si formano di continuo nell'organismo, ma che fortunatamente vengono quasi sempre fermate in tempo da questi presìdi difensivi. Ora, asportare una parte anche minima di questo tessuto linfatico, espone fatalmente al pericolo che si indeboliscano le difese immunitarie dell'organismo o che, cosa non meno grave, esse non funzionino più con quella efficienza e rapidità che le varie situazioni richiederanno.

Proverbi salute e medicina

  • La dieta cura meglio del bisturi
  • Malato non è colui che è a letto, ma colui che è al suo capezzale.
  • Per il malato non buone parole, ma rimedi efficaci.
  • È molto facile per i sani consolare i malati.
  • Il malato non si rallegra nemmeno per un letto d'oro.
  • Curatevi quando siete ancora in buona salute
  • Vivi ragionevolmente e non avrai bisogno del medico.
  • Pasto lungo vita corta, pasto corto vita lunga.
  • Se vuoi vivere a lungo e rimanere in buona salute, mangia come un gatto e bevi come un cane.

Paralisi grave trombosi cerebrale emiplegico

Non è affatto vinta, invece, l'emiplegia, cioè la paralisi grave di una parte del corpo, la destra o la sinistra, conseguente il più delle volte a una trombosi cerebrale. Anzi, nei Paesi industrializzati l'ictus cerebrale è sempre più frequente e l'emiplegia rappresenta ormai una malattia socialmente significativa.
Ebbene, nella cura dell'emiplegico — e prima ancora nel trattamento delle emiparesi, che sono le forme meno gravi di immobilizzazione muscolare — la riabilitazione trova oggi il suo campo più vasto di intervento, almeno per quanto riguarda l'età adulta.. Nei congressi medici dedicati al recupero degli emiplegici viene solitamente adottata una classificazione dei risultati ottenuti che può essere molto utile anche al profano per capire che cosa implica nella pratica questo tipo di intervento.