lunedì 16 giugno 2008

Acrodinia Infantile tumefazione faccia naso prurito crisi sudorali

ACRODINIA INFANTILE, tumefazione freddo-umida e cianotica delle estremità; spesso cointeressa faccia e naso con prurito e crisi sudorali ; si registrano incostanti turbe nervose come esaurimento fisico, irritabilità, tremori, tachicardia. Compare solitamente dopo un catarro oculonasale pseudoinfluenzale. Ha un'evoluzione, con interessamento progressivo, della durata di parecchi mesi; si accompagna a deperimento. La guarigione è completa. Attribuita in un primo tempo a carenze alimentari o a intossicazioni, l'acrodinia è messa attualmente in rapporto con un virus neurotropo (che ha particolare tendenza a localizzarsi sul sistema nervoso e neurovegetativo ).

Come si previene. Bisogna seguire un'alimentazione congrua, irrobustire l'organismo con soggiorni prolungati all'aria aperta, somministrare vitamine e tonici del sistema nervoso.

Acrocianosi - disturbo funzionale della circolazione

ACROCIANOSI, disturbo funzionale della circolazione periferica che si manifesta per solito alle mani, talora anche alle orecchie e ai piedi; le zone colpite appaiono fredde, umide, di un colorito rosa-violaceo. Il fenomeno sarebbe determinato da ristagno di sangue nei capillari venosi delle estremità per effetto di una instabilità vasomotoria dovuta presumibilmente a cause ormoniche o neurovegetative. L'acrocianosi prevale nel sesso femminile e nell'adolescenza, specie all'epoca della pubertà: scompare in età adulta o in seguito a gravidanze. Esordisce e tende ad aggravarsi nei mesi freddi: i soggetti colpiti sono predisposti ai geloni. L'osservazione al microscopio ( capillaroscopia ) dei margini dell'unghia mette in evidenza i capillari venosi dilatati al massimo.

Acondroplasia - anomalia di sviluppo dello scheletro

ACONDROPLASIA, anomalia di sviluppo dello scheletro di tipo congenito, ereditario e sistematico, appartenente al gruppo delle osteodisplasie, che si manifesta per un rallentamento, o arresto di svi­luppo, delle cartilagini fertili che presiedono all'al­lungamento delle ossa e pertanto alla crescita in al­tezza dell'individuo. La precoce scomparsa di que­ste cartilagini determina un disturbo di crescita del­lo scheletro che si manifesta, in grado maggiormen­te spiccato, in corrispondenza di omeri, e femori, nelle ossa della base del cranio e nel bacino. Le cau­se non sono note. La malattia si manifesta già alla nascita, e l'acondroplasico è un nano sproporziona­to, tozzo, col naso infossato. Molte volte le dita so­no tutte della stessa lunghezza o quasi (isodattilia), in altri casi divergenti ( mano a tridente ). Il bacino si presenta piatto e stretto. La malattia può colpire entrambi i sessi. La diagnosi è eminentemente ra­diologica. Il nanismo da acondroplasia non va con­fuso con quello dipendente da un alterato funzio­namento della ipofisi ed è quindi di natura ormo­nica.

Acne - brufoli - eruzione o sfogo giovanile della cute

ACNE, eruzione o sfogo giovanile della cute, con formazione dei cosiddetti brufoli sul viso; è una malattia infiammatoria dei follicoli pilosebacei con alterazione e rottura dei follicoli stessi. L'organo, o meglio l'apparato colpito è dunque quello delle ghiandole che producono sebo e che si trovano su quasi tutta la superficie del corpo, ma che sono particolarmente numerose sulle guance, sulla fronte, sul mento, dorso e petto. Sono queste stesse le zone dove fiorisce l'acne giovanile.

La causa prima dell'acne è la formazione esagerata di sebo che rompe all'interno la parete ghiandolare e si mette a contatto con il derma (la parte più profonda della pelle ) ; poiché il sebo ha una componente chimica molto irritante (acidi grassi) ecco svilupparsi, per ogni follicolo ghiandolare che si rompe, una infiammazione, cioè un punto rosso che talora si riempie di pus. Non sempre, tuttavia, e non tutti i follicoli si rompono, ma restano gonfi e tesi perché pieni di sebo (grasso) che si colora di nero per la polvere: si ha così il comedone, o punto nero, che il soggetto si affretta a spremere, facendo uscire una specie di vermiciattolo di sostanza grassa. Ala quale è la causa profonda, cioè interna, dell'acne? Si pensa ad un fattore di ormoni sessuali: infatti, l'acne non compare prima dello sviluppo sessuale e peggiora, nella donna, nel periodo appena precedente la mestruazione, cioè quando l'ormone femminile va scomparendo dal sangue; durante la gravidanza, quando l'ormone femminile (follicolina) è in circolo abbondante, non si ha mai l'acne.

Oltre ai fattori ormonali hanno importanza quelli digestivi e dietetici: particolarmente dannosi risultano gli zuccheri e i farinacei (pasta, pane, patate), che nel corpo si trasformano anch'essi in zuccheri. Infine i fattori nervosi: le tensioni, l'ansia, l'affaticamento nervoso indubbiamente peggiorano un'acne o la fanno comparire. In conclusione, i soggetti colpiti sono gli adolescenti, di ambo i sessi, a pelle tendenzialmente sebacea ( grassa ), ad alimentazione non controllata, e a tensione nervosa maggiore della media. I sintomi con i quali la malattia si presenta sono i comedoni, cioè i punti neri, le follicoliti (i punti rossi), le pustole, e nelle forme mal curate, le cicatrici, che hanno la caratteristica di essere infossate, oppure le cisti, che assumono anche volume notevole e deformano l'estetica del viso o delle parti colpite. In base a questi fenomeni la diagnosi è piuttosto facile. Il decorso è influenzato molto dall'età, per cui verso i venti anni la forma tende ad attenuarsi, ma non è sempre così, se vengono mantenuti gli errori dietetici o le condizioni di vita sfavorevoli già ricordati.

Intossicazione da acido solforico

Ha come sintomi, se l'acido (un liquido incolore e inodore) viene ingerito, dolore e bruciore della lingua e della bocca, dolori di stomaco, vomito con sangue, diarrea; si producono causticazioni della bocca, dell'esofago, dello stomaco (a carico dell'esofago possono residuare, a causa delle cicatrici susseguenti alle causticazioni, gravi restringimenti che compromettono il passaggio dei cibi ). Bisogna somministrare subito all'intossicato bevande alcaline neutralizzanti, per esempio 15-20 g di comune magnesia in mezzo litro d'acqua. Può essere adoperato anche il latte. Controindicato è il bicarbonato di sodio che, sviluppando acido carbonico, rischierebbe di peggiorare le condizioni dello stomaco.

Controindicati sono anche la lavanda.gastrica e la somministrazione di emetici, cioè farmaci che provocano il vomito. Inalato allo stato di goccioline o di vapori, l'acido solforico provoca forte irritazione del naso, della faringe, dei bronchi, tosse, edema della laringe e polmonare con difficoltà di respirazione. In questo caso l'intossicato deve essere trasportato all'aria libera, evitandogli qualunque sforzo, e poi, tenuto a letto in assoluto riposo.

In caso di edema polmonare possono essere opportuni un salasso (500-700 ce) oppure l'ossigenoterapia; controindicata la respirazione artificiale. Può prodursi, infine, un'intossicazione cronica nei lavoratori esposti a inalare i vapori (dell'acido solforico si fa grande uso nelle industrie metallurgiche, delle pelli, tessili, alimentari, dei concimi chimici, dei colori) con: faringite, catarro bronchiale, congiuntivite.

Acidosi - sostanze acide nel sangue

ACIDOSI, stato anormale dell'organismo condizionato da un accumulo di sostanze acide nel sangue e da una perdita più о meno imponente di sostanze alcaline. Possono essere interessati: l'apparato respiratorio (oppressione respiratoria, aumentata frequenza del numero dei respiri, fame d'aria, singhiozzo, odore dell'alito, fino al cosiddetto respiro di Kussmaul, rappresentato da alternanza di respiri superficiali e profondi ) ; il sistema nervoso (cefalea, sensazioni alterate, vertigini, eccitazione psichica, insonnia, sonnolenza, convulsioni, coma); l'apparato digerente (vomito, diarrea, fermentazioni intestinali, dolori addominali, singhiozzo). I sintomi iniziali sono spesso male interpretati о sottovalutati.

Oltre certi limiti e quando non sia curata, l'acidosi conduce spesso a morte. Quando si presentano i primi sintomi sono necessarie prove di laboratorio (ricerca dell'acetone e dei corpi chetonici nell'urina, determinazione di alcune costanti sanguigne, ecc.). Il sangue in condizioni normali mantiene rigorosamente il suo equilibrio acidobasico, e la reazione del sangue deve essere leggermente alcalina. Lo squilibrio presentato dal sangue in senso acidotico è dapprima compensato dai meccanismi regolatori dell'organismo ma, in un secondo tempo, compaiono i sintomi progressivi. La causa più grave è imputabile al diabete mellito (l'organismo non è in grado di utilizzare gli idrati di carbonio e si ha una combustione incompleta dei grassi e delle proteine).

Ma vi sono numerose altre cause: i vomiti ciclici acetonemici dei bambini, l'acidosi gravidica, l'acetonuria premestruale, le acidosi che compaiono nelle malattie infettive acute, nelle gravi alterazioni del fegato, dell'apparato respiratorio e cardiaco, nel digiuno e nella dieta povera d'idrati di carbonio. Altre "varietà di acidosi possono comparire inoltre nelle intossicazioni da ossido di carbonio, nelle insufficienze renali e surrenali, nelle disidratazioni gravi. Contro l'acidosi è opportuno somministrare alimenti vegetali con prevalenza di succhi di frutta, che apportano all'organismo acidi organici trasformati poi in carbonati alcalini; inoltre sono raccomandabili l'abolizione dei grassi e la riduzione marcata delle proteine. Nella terapeutica si adotteranno le sostanze alcaline (senza però eccedere), i sali di cloro e di potassio, la cocarbossilasi.

Il malato, nei casi più gravi, va tenuto al caldo senza eccedere e vanno evitati barbiturici e sedativi. In ospedale le cure generali sono indirizzate a ipodermoclisi, plasma endovenoso (se l'ammalato .è in stato di shock), somministrazione di elettroliti e di glucosio, lavande gastriche secondo i suggerimenti che derivano dalla gravità del caso. Le cure specifiche sono in rapporto alle cause dell'acidosi.

Come si previene. Ricerca delle cause e cura in rapporto ad esse ( vedi 'alcalosi ). In caso di comparsa di disturbi lievi premonitori, nei quali i sintomi sono molto sfumati, fare un esame delle urine con ricerca dell'acetone; bisogna ricorrere al medico e puntualizzare la malattia determinante.