sabato 11 ottobre 2008

Che cos'è la SINDROME DI AVELLIS o sindrome bulbare ?

SINDROME DI AVELLIS o sindrome bulbare posteriore, lesione della parte alta del midollo spinale che si continua verso la massa cerebrale con il mesencefalo, detta bulbo. t causata da una lesione. vascolare, infiammatoria o tumorale che colpisce, nella zona posteriore del bulbo, la parte in.. terna del nervo accessorio spinale. Ne consegue un'emiparesi del. velo pendulo, della faringe e della laringe, che provoca disartria, difficoltà di deglutizione e anestesia del faringe e della laringe. Nella forma francamente bulbare (centrale e non periferica del nervo spinale) si ha anche una concomitante lesione delle vie che conducono la sensibilità della, parte opposta del corpo ( vie spinotalamiche), che causa un'anestesia termodolorifica del tronco e degli arti. Nel bulbo è colpito il nucleo ambiguo. Se la lesione di tale nucleo è bilaterale, le corde vocali paralizzate si avvicinano tra loro e nell'inspirazione chiudono la glottide provocando un principio di soffocamento cui seguono anche disturbi cardiaci.

INCIDENTE AUTOMOBILISTICO Soccorso

INCIDENTE AUTOMOBILISTICO, può avere conseguenze più gravi del prevedibile quando i soccorritori del traumatizzato, che in genere non sono medici né infermieri, vogliono fare più del necessario. Le prime cure e le modalità di trasporto hanno un'importanza determinante per l'avvenire del ferito. Bisogna dunque sapere ciò che occorre fare, con calma e sangue freddo, e ciò che non si deve fare per troppo zelo. Si estragga l'infortunato dall'automobile cercando di non piegare la schiena né flettere il capo, nell'eventualità che vi siano fratture della colonna vertebrale, e lo si trasporti sul margine della strada per evitare ulteriori incidenti. Lo si adagi in posizione orizzontale, non supino, ma prono o sul fianco, per facilitare la respirazione ed evitare l'ostruzione delle vie respiratorie da materiale estraneo, come sangue e vomito. Contrariamente a quanto in genere si crede, non sulle emorragie, bensì sul mantenimento della respirazione devono concentrarsi le prime cure, perciò se la respirazione è molto stentata si provveda alla respirazione artificiale. Altri provvedimenti d'urgenza sono: tamponare in qualche modo una ferita che perda sangue; mettere con grande delicatezza gli arti fratturati in posizione comoda, su un cuscino o qualcosa di simile. Il ferito in stato di shock, riconoscibile per l'incoscienza, il pallore, la sudorazione, il polso debole e frequente, sarà tenuto assolutamente immobile, con le gambe un po' sollevate. Le fratture della colonna vertebrale, sospettabili per il dolore alla schiena e al collo e per l'incapacità di movimenti del tronco, richiedono la massima cura nello spostamento del ferito: un soccorritore sosterrà la testa, un altro le gambe, un terzo il tronco, tenendo queste parti rigidamente in linea. Se si presume che ci sia una frattura del cranio (fuoruscita di sangue dal naso, dalla bocca, dalle orecchie), massima immobilità e impacchi freddi sul capo. Praticamente tutto deve ridursi a ciò, in attesa dell'ambulanza. Se questa non potesse arrivare si ricorrerà ad un mezzo di fortuna, ossia ad un'automobile,ma esclusivamente in mancanza dell'ambulanza: è molto meglio attendere che effettuare un trasporto immediato ma inadatto, responsabile di sofferenze che potrebbero causare un collasso. Il trasporto sull'ambulanza è importantissimo per il futuro del traumatizzato. Nell'attesa non si permetta mai all'infortunato di sedersi o di camminare, non si diano alcoolici o stimolanti, e non lo si lasci senza sorveglianza. Infine è un errore portare il ferito ad un pronto soccorso qualsiasi per l'ossessione della premura: è meglio percorrere alcuni chilometri in più ma giungere ad un ospedale attrezzato per il complesso di cure, trasfusioni, interventi, di cui sovente il traumatizzato ha bisogno.

AUTOEROTISMO, sensazioni e emozioni sessuali

AUTOEROTISMO, la ricerca nella propria persona di sensazioni o di emozioni chiaramente sessuali o riconducibili a un significato sessuale. L'autoerotismo caratterizza la sessualità infantile. Fu il sessuologo Havelock Ellis a ideare questo neologismo per definire l'inizio della sessualità infantile, durante il quale le pulsioni vengono soddisfatte dal bambino con il proprio corpo. I tre primi stadi di questa sessualità corrispondono a tre zone erogene: orale, anale, genitale. In queste prime fasi dell'erotismo l'individuo considera se stesso oggetto del proprio amore: questo investimento della « libido » nell'« Io » si chiama narcisismo, ma non va confuso tuttavia con l'autoerotismo che, senza sceglierne alcuna in particolare, si accontenta di qualunque parte del corpo. Il termine autoerotismo ,è anche sinonimo di masturbazione.

AUTISMO INFANTILE acquisizioni psichiche

AUTISMO INFANTILE, mancate acquisizioni psichiche in rapporto alla realtà. L assente il sorriso nei primi mesi di vita; il bambino non dimostra alcun interessamento al mondo esterno con dolorosa delusione dei genitori; non appare la parola e inoltre è prèsente una scarsa reazione ai suoni. I giocattoli sono manipolati secondo impulsi propri, con esclusione dei suggerimenti dei parenti. Si ha una ripetizione stereotipata di gesti, come guardare le proprie mani divaricando le dita. Talvolta agitazione, angoscia immotivata ed esplosioni di ira. Lo sviluppo intellettuale subisce un ritardo sempre più grave, man mano che passano i mesi e gli anni. Si fanno cure psicologiche, se possibile un minimo di collaborazione; si somministrano medicamenti agenti sulla psiche.

AUTISMO, fenomeno che caratterizza un tipo di pensiero diverso

AUTISMO, fenomeno che caratterizza un tipo di pensiero diverso, non conforme, soggettivo, rispetto a quello consueto. Con esso il soggetto risponde, spesso inconsapevolmente, ai desideri che la realtà gli impedisce di realizzare. Con ciò i fatti obiettivi vengono deformati o negati. Si parla di autismo infantile per descrivere una cattiva organizzazione dell'affettività dovuta ad un inadeguato rapporto con i genitori. Si può dunque dire che è autistico il pensiero che non deriva dai dati della esperienza, ma da una fantasia che appaga desideri profondi. In alcuni casi il soggetto è in grado di valutare e di accettare il proprio pensiero autistico, come più conveniente di quello reale (fuga nella fantasia). Può accadere che il pensiero autistico sia sgradevole o persecutorio. Il distacco dalla realtà è variamente graduato, ma può giungere a trascurare persino l'alimentazione.

AURA, momento che precede una crisi epilettica

AURA, momento che precede una crisi epilettica (può spesso mancare), consistente in un complesso di sensazioni premonitrici che anticipano l'attacco ed avvertono il malato del suo arrivo. Talora si può trattare di dolore, tal'altra di sensazione di freddo, di gonfiore, di animaletti che si muovono nello stomaco, ecc. Spesso l'aura epilettica consi­ste in allucinazioni visive (il malato vede avvici­narsi gli oggetti circostanti, che si ingrandiscono fino a toccarlo; in questo momento perde la co­scienza), gustative, in disturbi del pensiero, in mo­vimenti improvvisi ed incontrollabili, anche abba­stanza organizzati (come quelli di correre senza meta). La presenza dell'aura epilettica dimostra che l'epilessia è focale e sintomatica, non generalizzata e idiopatica. L'aura epilettica può pre­cedere la crisi di pochi istanti o anche di qualche giorno. Se la sua durata è brevissima, il malato non ha il tempo di sedere o di proteggersi dalla crisi che verrà.