È tornata a Chignolo d'Isola, Cristina Cattaneo, l'esperta dell'Istituto di medicina legale di Milano che dovrà fare chiarezza sulla morte di Yara Gambirasio (nel tondo).
Nei giorni scorsi, l'anatomopatologa ha effettuato un nuovo sopralluogo nel campo dove, esattamente due mesi fa, è stato ritrovato il cadavere della tredicenne di Brembate di Sopra. Sono stati prelevati altro terriccio ed essenze vegetali. È probabile che si stiano cercando riscontri agli esami effettuati finora per capire, al di là delle cause del decesso, non ancora stabilite, se il delitto si sia consumato in quel luogo, come al momento tutto porterebbe a pensare.
ESAMI COMPLESSI
I resti di Yara erano stati scoperti il pomeriggio del 26 febbraio scorso da un appassionato di modellismo, che stava facendo volare il suo aeroplanino nel campo incolto che si trova alle spalle dell'area industriale di Chignolo d'Isola. Sono dieci chilometri, un quarto d'ora d'au to, dalla palestra di Brembate, l'ultimo luogo dove la ragazzina è stata vista viva la sera del 26 novembre 2010. Erano le 18.45, minuto più minuto meno, e Yara aveva salutato le istruttrici di ginnastica ritmica e le compagne di squadra dicendo che si era fatto tardi e che doveva tornare a casa. Nei settecento metri che separano l'abitazione dei Gambirasio dal centro sportivo è avvenuto il presunto rapimento. Gli esami medici, per i quali la Procura di Bergamo ha concesso alla dottoressa Cattaneo 90 giorni di tempo (la relazione definitiva sarà consegnata entro il 27 maggio), dovranno dunque accertare le cause della morte e il luogo dove questa è avvenuta. Sembrano esserci pochi dubbi, invece, sul "quando": quasi sicuramente la giovane è stata uccisa poco dopo la sparizione, visto che nello stomaco sono stati trovati i resti del suo ultimo pranzo
L'articolo di Maddalena Berbenni su CronacaQui in edicola il 26 aprile