Sono più colpite dall'ulcera gastroduodenale le casalinghe oppure le donne che lavorano?
Fra le casalinghe appaiono più predisposte al rischio dell'ulcera gastroduodenale quelle con maggiore numero di figli, con difficoltà socioeconomiche o con problemi di tipo affettivo con gli altri membri della famiglia. Per le donne inserite nel mondo del lavoro avranno influenza anche altri fattori quali tipo e ambiente di lavoro, rapporti di lavoro, situazioni familiari.
La costante preoccupazione dei genitori sul modo di allevare i figli può in qualche modo favorire la comparsa di un'ulcera gastroduodenale?
Normalmente no. Però le situazioni variano da caso a caso, non tanto per quanto riguarda il numero dei figli quanto piuttosto per la partecipazione emotiva della madre ai loro problemi. Oggi questo aspetto è diventato particolarmente importante per la difficoltà presentata da molti genitori a capire le situazioni in cui vivono i figli.
I disturbi del ciclo mestruale possono facilitare l'insorgenza di lesioni ulcerose? Es. l'uso della « pillola »?
Di solito no. Sembrerebbe che gli ormoni femminili svolgano una funzione protettiva come dimostrerebbe la minore incidenza dell'ulcera gastroduodenale nelle donne ancora in età feconda.
L'ulcera gastroduodenale può modificare il carattere? Un ammalato di ulcera diventa più nervoso, aggressivo, intollerante?
Esiste qui una specie di circolo vizioso: da un lato, il paziente con ulcera diventa spesso più nervoso e aggressivo a causa dei suoi disturbi, dall'altra, l'individuo già nervoso con tendenza all'introversione è più facilmente esposto all'ulcera. Di importanza fondamentale sono l'ambiente familiare e anche quello di lavoro che possono « spezzare » questa specie di circolo ed evitare, o almeno attenuare, il rischio dell'ulcera gastroduodenale.
Chi soffre di ulcera riesce a dormire normalmente?
No; soprattutto chi soffre di ulcera duodenale è spesso svegliato (verso le 2-3 di notte) da un dolore che può essere sopito mangiando qualche cosa.
lunedì 7 aprile 2008
Emorragia dalla bocca
Che cosa significa avere un'emorragia dalla bocca?
L'emorragia dalla bocca, o ematemesi, può essere causata da diverse malattie. Le emorragie più abbondanti sono quelle secondarie a rottura delle varici esofagee (dilatazione delle vene esofagee), sintomatiche di ipertensione portale (ad esempio in corso di cirrosi epatica). Tra le altre cause sono da ricordare le ulcere, i tumori, localizzati nella porzione alta del tubo gastroenterico (esofago, stomaco, duodeno). Bisogna ricordare inoltre la possibilità che una abbondante emorragia dalla bocca può essere dovuta a una gastrite erosiva, causata ad esempio dall'ingestione di poche compresse di aspirina.
L'emorragia dalla bocca, o ematemesi, può essere causata da diverse malattie. Le emorragie più abbondanti sono quelle secondarie a rottura delle varici esofagee (dilatazione delle vene esofagee), sintomatiche di ipertensione portale (ad esempio in corso di cirrosi epatica). Tra le altre cause sono da ricordare le ulcere, i tumori, localizzati nella porzione alta del tubo gastroenterico (esofago, stomaco, duodeno). Bisogna ricordare inoltre la possibilità che una abbondante emorragia dalla bocca può essere dovuta a una gastrite erosiva, causata ad esempio dall'ingestione di poche compresse di aspirina.
domenica 6 aprile 2008
Terapia coliti
Esiste una terapia radicale delle coliti?
La risposta a questa domanda presume una definizione precisa del termine di colite. Colite significa infiammazione del colon: sono pertanto coliti la colite ulcerosa, la colite granulomatosa, la colite amebica, varie coliti batteriche e via dicendo. Non è quindi corretto l'uso del termine colite per quei frequenti disturbi funzionali, del colon in particolare e dell'intestino in genere, che comunemente si indicano come coliti, ma che niente hanno di infiammatorio. L'esatta denominazione di questo quadro è "sindrome del colon (o dell'intestino) irritabile". Per questa sindrome può esistere una terapia radicale quando si riconosce un definito fattore eziologico (per esempio l'abuso di lassativi). Il più delle volte la
eziopatogenesi della malattia è multifattoriale e quindi complessa, e la terapia difficilmente ha valore risolutivo.
Il malato può condurre una vita normale?
malato deve avere riguardo per alcuni fattori spesso implicati nella genesi e nel mantenimento dei disturbi, quali la dieta, il ritmo di vita, gli stress, e via dicendo. Di solito questo malato è in grado di continuare la sua attività lavorativa.
Qual è la terapia migliore per le enteriti? Esistono novità farmacologiche nel settore?
La terapia migliore per le enteriti implica, come sempre, il riconoscimento della causa che le sostiene. Se si riesce a pervenire a questo riconoscimento, la terapia può essere definitivamente efficace. Quando ciò non avviene, e questo può anche dipendere dal fatto che la causa è ancora sconosciuta, la terapia può essere solamente sintomatica.
La risposta a questa domanda presume una definizione precisa del termine di colite. Colite significa infiammazione del colon: sono pertanto coliti la colite ulcerosa, la colite granulomatosa, la colite amebica, varie coliti batteriche e via dicendo. Non è quindi corretto l'uso del termine colite per quei frequenti disturbi funzionali, del colon in particolare e dell'intestino in genere, che comunemente si indicano come coliti, ma che niente hanno di infiammatorio. L'esatta denominazione di questo quadro è "sindrome del colon (o dell'intestino) irritabile". Per questa sindrome può esistere una terapia radicale quando si riconosce un definito fattore eziologico (per esempio l'abuso di lassativi). Il più delle volte la
eziopatogenesi della malattia è multifattoriale e quindi complessa, e la terapia difficilmente ha valore risolutivo.
Il malato può condurre una vita normale?
malato deve avere riguardo per alcuni fattori spesso implicati nella genesi e nel mantenimento dei disturbi, quali la dieta, il ritmo di vita, gli stress, e via dicendo. Di solito questo malato è in grado di continuare la sua attività lavorativa.
Qual è la terapia migliore per le enteriti? Esistono novità farmacologiche nel settore?
La terapia migliore per le enteriti implica, come sempre, il riconoscimento della causa che le sostiene. Se si riesce a pervenire a questo riconoscimento, la terapia può essere definitivamente efficace. Quando ciò non avviene, e questo può anche dipendere dal fatto che la causa è ancora sconosciuta, la terapia può essere solamente sintomatica.
Esami del sangue sono utili per la diagnosi di enterocolite
Gli esami del sangue sono utili per la diagnosi di enterocolite?
Ai fini diagnostici gli esami del sangue non sempre forniscono immediatamente informazioni utili; talvolta sono negativi, altre volte invece possono essere in parte alterati come fatto secondario alla malattia stessa. È senz'altro più utile, nelle forme acute, l'esame delle feci.
Quali esami del sangue possono essere alterati in corso di enterocolite?
Gli esami del sangue più comunemente alterati sono: la velocità di sedimentazione; l'esame emocromocitometrico (globuli rossi, globuli bianchi, emoglobina); gli elettroliti (sodio, potassio, calcio) e le proteine plasmatiche. Se è associata una patologia di altri organi si possono avere alterazioni di esami più specifici.
Ai fini diagnostici gli esami del sangue non sempre forniscono immediatamente informazioni utili; talvolta sono negativi, altre volte invece possono essere in parte alterati come fatto secondario alla malattia stessa. È senz'altro più utile, nelle forme acute, l'esame delle feci.
Quali esami del sangue possono essere alterati in corso di enterocolite?
Gli esami del sangue più comunemente alterati sono: la velocità di sedimentazione; l'esame emocromocitometrico (globuli rossi, globuli bianchi, emoglobina); gli elettroliti (sodio, potassio, calcio) e le proteine plasmatiche. Se è associata una patologia di altri organi si possono avere alterazioni di esami più specifici.
Enterocoliti ascessi intestinali malattie di fegato
Le enterocoliti possono provocare ascessi intestinali?
Alcune forme di enterocoliti, soprattutto quelle ulcerose, possono provocare, per la perforazione di ulcera nel mesentere o in sacche peritoneali, la formazione di ascessi con febbre anche elevata; la loro apertura in organi contigui può provocare la formazione di fistole.
Un soggetto che soffre di colite può subire alterazioni a carico del fegato?
È descritta una discreta associazione tra alcune forme di colite e le malattie di fegato; in particolare nella colite ulcerosa e nel morbo di Crohn è possibile che a causa di un'alterazione del sistema immunitario vengano implicati nella malattia più organi: uno dei bersagli preferiti è il fegato. Rimane da chiarire se venga prima la malattia di fegato o prima la colite; comunque, entrambe le lesioni sono di natura infiammatoria con una componente autoimmune.
Nelle enterocoliti acute si può avere confusione mentale?
Nelle enterocoliti acute con gravi perdite di liquido (diarrea, vomito) le alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico possono causare, soprattutto nei bambini, disturbi neurologici con forti cefalee, convulsioni, e in taluni casi, per effetto delle sostanze tossiche liberate in circolo possono comparire segni di tipo meningeo.
In corso di enterocolite si possono gonfiare le gambe?
Nelle forme più gravi, con imponente diarrea e vomito, si possono formare edemi agli arti inferiori per alterazione dell'equilibrio idroelettrolitico e soprattutto per dispersione di proteine.
Alcune forme di enterocoliti, soprattutto quelle ulcerose, possono provocare, per la perforazione di ulcera nel mesentere o in sacche peritoneali, la formazione di ascessi con febbre anche elevata; la loro apertura in organi contigui può provocare la formazione di fistole.
Un soggetto che soffre di colite può subire alterazioni a carico del fegato?
È descritta una discreta associazione tra alcune forme di colite e le malattie di fegato; in particolare nella colite ulcerosa e nel morbo di Crohn è possibile che a causa di un'alterazione del sistema immunitario vengano implicati nella malattia più organi: uno dei bersagli preferiti è il fegato. Rimane da chiarire se venga prima la malattia di fegato o prima la colite; comunque, entrambe le lesioni sono di natura infiammatoria con una componente autoimmune.
Nelle enterocoliti acute si può avere confusione mentale?
Nelle enterocoliti acute con gravi perdite di liquido (diarrea, vomito) le alterazioni dell'equilibrio idroelettrolitico possono causare, soprattutto nei bambini, disturbi neurologici con forti cefalee, convulsioni, e in taluni casi, per effetto delle sostanze tossiche liberate in circolo possono comparire segni di tipo meningeo.
In corso di enterocolite si possono gonfiare le gambe?
Nelle forme più gravi, con imponente diarrea e vomito, si possono formare edemi agli arti inferiori per alterazione dell'equilibrio idroelettrolitico e soprattutto per dispersione di proteine.
Colite in un soggetto anziano
Che significato può avere una colite improvvisa in un soggetto anziano?
In un soggetto anziano, con in atto un processo arteriosclerotico generalizzato, una colite improvvisa con dolore addominale intenso, febbre e diarrea talvolta ematica, deve sempre far pensare a una colite ischemica. Si tratta di una colite acuta, conseguente a scarso afflusso di sangue all'intestino per occlusione trombotica di una delle branche dell'arteria mesenterica inferiore o della vena corrispondente. L'entità della sintomatologia dipende naturalmente dalla grandezza del vaso occluso, dalla durata dell'ischemia e dalla possibilità d'instaurazione di circoli sanguigni collaterali. Oltre a questa evenienza anche nel soggetto anziano vi sono probabilità d'insorgenza di enterocoliti di varia natura.
In corso di colite vi possono essere sintomi extraintestinali?
Sintomi extraintestinali sono frequentemente riscontrati in corso di enterite segmentarla (morbo di Crohn) e di colite ulcerosa. I sintomi extraintestinali di possibile riscontro sono: dolori articolari, con reazione di tipo reumatoide, ma normalmente con negatività del fattore reumatoide; manifestazioni oculari (iriti, congiuntiviti); quadri cutanei di vario tipo con comparsa di esantemi o di eritemi (in taluni casi è stata descritta l'associazione con eritema nodoso). Una spiegazione a questo fenomeno deriva dal fatto che probabilmente in queste condizioni si ha un'alterazione del sistema immunitario che investe diversi apparati, determinando quadri di patologia multisistemica, vale a dire con interessamento di un diverso numero di organi.
Il prurito anale può essere un sintomo d'infestazione parassitaria intestinale?
Il prurito anale e perianale intenso, soprattutto notturno, è il sintomo fondamentale di alcune infestazioni parassitarie. In particolare compare in corso di ossiuriasi, in quanto il parassita, ripieno di uova, si stacca dalla mucosa intestinale, emigra all'esterno dell'ano, specie di notte, vi depone le uova, che restano aderenti alla cute della regione perianale. Con l'aiuto della temperatura e dell'umidità del letto, la maturazione delle uova avviene in circa mezz'ora provocando prurito intenso, tanto che talvolta sono osservabili lesioni da grattamento. Il prurito anale può comparire tuttavia anche in corso di infiammazione emorroidaria o di ragadi anali.
In un soggetto anziano, con in atto un processo arteriosclerotico generalizzato, una colite improvvisa con dolore addominale intenso, febbre e diarrea talvolta ematica, deve sempre far pensare a una colite ischemica. Si tratta di una colite acuta, conseguente a scarso afflusso di sangue all'intestino per occlusione trombotica di una delle branche dell'arteria mesenterica inferiore o della vena corrispondente. L'entità della sintomatologia dipende naturalmente dalla grandezza del vaso occluso, dalla durata dell'ischemia e dalla possibilità d'instaurazione di circoli sanguigni collaterali. Oltre a questa evenienza anche nel soggetto anziano vi sono probabilità d'insorgenza di enterocoliti di varia natura.
In corso di colite vi possono essere sintomi extraintestinali?
Sintomi extraintestinali sono frequentemente riscontrati in corso di enterite segmentarla (morbo di Crohn) e di colite ulcerosa. I sintomi extraintestinali di possibile riscontro sono: dolori articolari, con reazione di tipo reumatoide, ma normalmente con negatività del fattore reumatoide; manifestazioni oculari (iriti, congiuntiviti); quadri cutanei di vario tipo con comparsa di esantemi o di eritemi (in taluni casi è stata descritta l'associazione con eritema nodoso). Una spiegazione a questo fenomeno deriva dal fatto che probabilmente in queste condizioni si ha un'alterazione del sistema immunitario che investe diversi apparati, determinando quadri di patologia multisistemica, vale a dire con interessamento di un diverso numero di organi.
Il prurito anale può essere un sintomo d'infestazione parassitaria intestinale?
Il prurito anale e perianale intenso, soprattutto notturno, è il sintomo fondamentale di alcune infestazioni parassitarie. In particolare compare in corso di ossiuriasi, in quanto il parassita, ripieno di uova, si stacca dalla mucosa intestinale, emigra all'esterno dell'ano, specie di notte, vi depone le uova, che restano aderenti alla cute della regione perianale. Con l'aiuto della temperatura e dell'umidità del letto, la maturazione delle uova avviene in circa mezz'ora provocando prurito intenso, tanto che talvolta sono osservabili lesioni da grattamento. Il prurito anale può comparire tuttavia anche in corso di infiammazione emorroidaria o di ragadi anali.
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