domenica 13 aprile 2008

Esami del sangue per la pancreatite

Esistono esami del sangue specifici per la pancreatite?
Sì, è molto importante eseguire il dosaggio degli enzimi pancreatici. Il dosaggio (nel sangue e nelle urine) dell'amilasi, enzima pancreatico che entro poche ore dall'esordio della pancreatite acuta è enormemente elevato nel sangue e dopo 48 ore, anche se i segni clinici della pancreatite persistono, tende a ritornare ai valori normali, è particolarmente utile, soprattutto se eseguito precocemente. Anche il dosaggio delle lipasi è importante e, in genere, si mantengono elevate più a lungo delle amilasi. Sarà utile eseguire il dosaggio del calcio nel sangue, il dosaggio della glicemia, la conta dei globuli bianchi (molto spesso aumentati soprattutto per un aumento dei granulociti), e gli esami che indicano la compromissione del fegato o delle vie biliari, e cioè la bilirubina, la fosfatasi alcalina e la velocità di sedimentazione dei globuli rossi.

La pancreatite acuta è contagiosa?

No, normalmente la pancreatite non è una malattia contagiosa. In quei rarissimi casi in cui la pancreatite è dovuta a infezioni virali (epatite, mononucleosi), si potrà contrarre l'infezione, ma non la pancreatite, che è una complicanza della malattia infettiva.

La pancreatite può influire sull'attività sessuale?
Sì, soprattutto se tra le cause della pancreatite vi è l'abuso alcoolico, cui possono seguire una riduzione della libido e quindi una ridotta attività sessuale.

Che dieta deve seguire un paziente con pancreatite cronica?
Il paziente con pancreatite cronica dovrà seguire essenzialmente una dieta povera in grassi: la riduzione dei grassi comporterà un rapido miglioramento dell'aspetto delle feci, che perderanno l'aspetto traslucido e diventeranno più formate. La dieta dovrà essere pertanto ricca in carboidrati e proteine.

Intervento chirurgico pancreatite

La pancreatite può richiedere l'intervento chirurgico?
Sì. La pancreatite acuta, come pure la pancreatite cronica, possono talora risolversi salo con l'intervento chirurgico. L'intervento è indicato anche nel caso che, alla base della pancreatite cronica, vi siano anomalie anatomiche o fenomeni ostruttivi sia nel pancreas che nelle vie biliari, oppure quando l'ingrossamento della testa del pancreas, comprimendo il duodeno impedisce il deflusso della bile. L'indicazione all'intervento chirurgico è presente anche in caso di complicanze come le pseudocisti.

Vivere senza pancreas

Si può vivere senza pancreas?
Si può asportare una gran parte del pancreas, fino al 90%, in caso di pancreatite acuta, pancreatite cronica, tumore ecc., senza che vengano alterate le normali funzioni del pancreas, grazie alla grande attività compensatoria delle altre cellule pancreatiche. In taluni pazienti, affetti da pancreatite cronica di vecchia data, la funzione pancreatica può essere anche praticamente nulla, ma il paziente può vivere grazie all'assunzione di sostanze sostitutive (enzimi pancreatici, insulina).

Pancreatite cronica diabete

Il paziente con pancreatite cronica ha meno appetito?
Non è detto. In qualche caso il paziente con pancreatite cronica mangia più del normale, forse per compensare quanto non è stato assorbito a livello intestinale per la cattiva funzione pancreatica. Più spesso però il paziente si alimenta di meno, soprattutto per la sintomatologia dolorosa che lo accompagna in genere quasi costantemente.

Mangiare eccessivamente può essere pericoloso per un individuo che soffre di pancreatite?
L'eventuale danno causato dall'eccessiva introduzione alimentare può dipendere sia dalla quantità che dalla qualità dei cibi introdotti e da quello che il paziente beve durante i pasti. Infatti al paziente con pancreatite cronica è assolutamente vietato bere alcool, in quanto l'alcool può indurre una crisi dolorosa e riacutizzare una pancreatite cronica, come pure è controindicato mangiare cibi grassi, salumi, panna, gelato, cioè cibi che richiedono una immediata immissione nel duodeno del succo pancreatico con conseguente scatenamento di una violenta crisi dolorosa. Anche il semplice eccesso quantitativo può però essere dannoso, in quanto la distensione gastrica, attraverso meccanismi diversi, stimola la secrezione pancreatica e può indurre una crisi dolorosa pancreatica molto violenta.

Un paziente con pancreatite cronica può essere diabetico?
Sì, certamente. Una delle manifestazioni più frequenti e più comuni della pancreatite cronica è il diabete e, tranne i casi in cui la pancreatite cronica esordisce con la crisi dolorosa o con una sintomatologia di mal digestione, il diabete può essere l'unica manifestazione clinica presente anche per parecchio tempo.

Malattie del pancreas

Quali sono le malattie del pancreas e le loro cause più frequenti?
Occorre anzitutto ricordare che il pancreas è un organo ghiandolare situato profondamente nella parte alta e centrale dell'addome, in stretto rapporto col duodeno, con le vie biliari, con lo stomaco e con la milza; esso è composto di vari tipi di cellule che producono le une ormoni, in primo luogo insulina (la sua carenza assoluta o relativa dà il diabete), le altre enzimi digestivi. Le malattie più importanti sono quelle di tipo infiammatorio, le pancreatiti acute e croniche, e i tumori. Sono ancor oggi insufficienti le conoscenze circa la genesi dei tumori, mentre per le pancreatiti si è accertato che grande responsabilità ha l'uso di alcool, causa di molte pancreatiti acute e di gran parte di quelle croniche. Per le forme acute entrano assai spesso in gioco le malattie biliari, soprattutto calcolosi e infiammazione della cistifèllea e del coledoco, talora come complicanza degli interventi chirurgici correttivi; altri fattori causali sono gli agenti virali (gli stessi virus dell'epatite, il virus della parotite epidemica) o certi medicamenti (diuretici tiazidici, alfametildopa, corticosteroidi, contraccettivi, paracetamolo). Anche l'eccesso di ormone paratiroideo, che favorisce la deposizione dei calcoli non solo nel rene ma anche nel pancreas, può dar luogo a pancreatiti croniche. »