domenica 13 aprile 2008

Anemie ereditarie

L'anemia è ereditaria?
Non tutte le anemie sono ereditarie. Si devono distinguere vari tipi di anemie: esiste un gruppo di anemie sicuramente ereditarie, che si trasmettono da generazione a generazione e sono causate da difetti genetici. Le più frequenti anemie ereditarie sono le talassemie o anemie mediterranee, dovute a un difetto dei geni che controllano la produzione dell'emoglobina. Le talassemie possono essere trasmesse indifferentemente ai maschi o alle femmine e presentarsi in forme molto diverse. I soggetti portatori possono anche non accorgersi di avere l'anemia, ma i figli di due genitori portatori possono avere un'anemia grave. Altre forme di anemie ereditarie sono quelle dovute a difetti di enzimi contenuti nei globuli rossi: l'anemia più comune è quella da difetto di glucosio-fosfato deidrogenasi, che causa il favismo, cioè un'anemia emolitica che insorge bruscamente in seguito all'ingestione di fave. Questa forma di anemia è legata al sesso, vale a dire è trasmessa dalla femmina al maschio; la donna è solo portatrice per lo più asintomatica; l'uomo è invece malato. Esistono altre anemie emolitiche meno frequenti, dovute ad alterazioni della membrana dei globuli rossi, che si trasmettono ereditariamente, per esempio la sferocitosi, l'ovalocitosi e altre simili.

Irregolarità mestruali e anemia

Nella donna le irregolarità mestruali possono causare anemia?
Una delle cause più frequenti di anemia da carenza dì ferro è proprio l'irregolarità mestruale: flussi mestruali abbondanti e frequenti provocano perdite di sangue con conseguente carenza di ferro, che non sempre può essere riequilibrata dall'introduzione giornaliera di questo minerale attraverso gli alimenti. Per questo motivo è frequente nella donna il riscontro di anemia, che scompare una volta risolti i problemi mestruali. Bisogna anche considerare l'eventualità opposta, e cioè che una grave anemia possa causare disturbi mestruali nel senso di rallentamento dei flussi, riduzione della quantità fino alla scomparsa (amenorrea).

Disturbi visivi anemia trombi

L'anemia può dare disturbi visivi, senso di vertigine?
Questi disturbi dipendono dall'entità dell'anemia; in corso di grave anemia si possono avere sensazione di vertigine, talvolta sensazione di mancamento e in taluni casi anche l'impressione di vedere piccole macchie scure davanti agli occhi; quest'ultimo fenomeno è per lo più legato a complicanze dell'anemia da parte fattori che possono causare la formazione di piccoli trombi nei vasi sanguigni con fondo dell'occhio.

Anemia stato anemico pallore

Che cos'è l'anemia?
L'anemia può essere definita come una riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue, in relazione naturalmente al sesso e all'età dei soggetti. È noto infatti che l'uomo ha una concentrazione di emoglobina superiore a quella che si riscontra normalmente nella donna.

Il pallore è un segno di anemia?
Il pallore costituisce il segno più frequente e caratteristico dell'anemia; esso interessa la cute e le mucose. Il pallore può anche essere influenzato da fattori diversi dalla concentrazione di emoglobina, per esempio, dallo spessore della cute, dalla presenza di altre pigmentazioni, dal restringersi e dal dilatarsi dei vasi sanguigni della pelle; è quindi possibile che non esista sempre un'effettiva correlazione tra lo stato anemico e il pallore cutaneo del soggetto.

Esami diagnosi malattie del pancreas

Vi sono altri esami radiologici che permettono di fare una diagnosi di malattie del pancreas?
Sì, esami semplici come la radiografia dell'addome senza mezzo di contrasto, che permette di evidenziare le eventuali calcificazioni presenti lungo tutto il decorso del pancreas e anche di visualizzare l'eventuale distensione delle anse intestinali, dette anse sentinelle, che si distendono per una reazione agli enzimi pancreatici; la radiografia del tubo digerente, con particolare cura per la C del duodeno, che permette di vedere l'impronta della testa del pancreas sul duodeno stesso e l'immagine così detta del « tre rovesciato », oltre alle eventuali dislocazioni dello stomaco o di anse intestinali nel caso di pseudocisti (dilatazioni cistiche all'interno del pancreas), conseguenti alla pancreatite, che possono fuoriuscire dal pancreas e comprimere gli organi vicini; la duodenografia ipotonica, radiografia che permette di visualizzare la morfologia della testa del pancreas.

Colangiopancreatografia retrograda

Che cos'è la colangiopancreatografia retrograda?
È un esame che permette di visualizzare il dotto di Wirsung (dotto pancreatico maggiore) e i dotti pancreatici minori. Consiste nell'inoculare un mezzo di contrasto nel pancreas, previa intubazione fino al duodeno e imbocco della papilla e del dotto pancreatico che qui sbocca. Successivamente vengono scattate delle radiografie in cui si possono vedere la forma del pancreas, il dotto pancreatico, eventuali dilatazioni cistiche ecc.

Questo esame ha qualche complicanza?
Può, nei pazienti già sofferenti di pancreatite, riacutizzare la sintomatologia dolorosa: questo però non va inteso come complicanza ma come normale risposta del pancreas sofferente a questo stimolo. Viceversa, è più raro che la crisi pancreatica venga indotta in soggetti senza pancreatite. Una più temibile complicanza, nel caso che l'esame non venga fatto con accuratezza e soprattutto con adeguata sterilità, è l'infezione delle vie biliari e pancreatiche.