ANGINA PECTORIS, o angor, o angina di petto, o stenocardia, caratteristica, molestissima sensazione dolorosa (« come un ferro rovente appoggiato sul petto », secondo quanto spesso riferiscono i malati di cuore anginosi), con irradiazione caratteristica del dolore dalla regione precordiale (ove si avverte il battito del cuore poco sotto lo sterno): dallo sterno in alto lungo il collo, quindi al braccio sinistro, raggiungendo perifericamente il polso e le prime dita della mano sinistra.
Ma non infrequentemente altre sono le irradiazioni del dolore. E cioè: alle due braccia simmetricamente, in alto verso la mandibola, posteriormente alle scapole, alla spalla sinistra, al centro dello stomaco. Le cause dell'angina pectoris, in ordine di frequenza, sono: l'arteriosclerosi delle coronarie (coronaro sclerosi), le malattie dell'aorta, l'ipertensione, che fa ingrossare e ipertrofizzare il cuore (angina da discrepanza), i piccoli emboli che raggiungono le coronarie, l'abuso di fumo, il diabete, che porta precocemente ad usurare le coronarie e ad immiserire il loro lume, le malattie della cistifellea e del fegato (vedi colecistiti).
I sintomi sono rappresentati: dalle crisi dolorose al petto, che si presentano episodiche o si susseguono capricciosamente e imprevedibilmente; da una condizione di sofferenza penosissima del malato che si porta la mano al torace e al cuore, quasi lo sentisse in una stretta: dall'agitazione nervosa notevole; talvolta da tendenza al collasso; dalla sudorazione al volto; dalla depressione del tono dell'umore. Dal punto di vista sperimentale, la diagnosi corretta di angina pectoris si pone con l'elettrocardiogramma, attuato possibilmente durante la crisi, per constatare se il tracciato « legge » la sofferenza delle coronarie.
Ma una diagnosi più affinata, fuori dalla crisi, può essere attuata con l'elettrocardiogramma da sforzo e, ancor meglio, col cicloergoinetro: una specie di bicicletta su cui il coronaropatico pedala con sforzo, mentre si registra contemporaneamente un tracciato elettrocardiografico. Se le coronarie sono in disordine, durante le pedalate compaiono sul tracciato onde anomale.
giovedì 31 luglio 2008
Angina intestinale angina di petto affezione dolorosa
ANGINA INTESTINALE, in analogia alla cosiddetta angina di petto, corrisponde ad un'affezione dolorosa, localizzata in questo caso all'addome, dovuta ad insufficiente afflusso di sangue arterioso all'intestino. La causa più frequente è l'ostruzione arteriosclerotica parziale dei rami intestinali della aorta.
Prevale nei soggetti anziani: intorno e oltre i 60 anni. Fattore coadiuvante può essere il diabete. Il dolore è l'unico sintomo: ha carattere crampiforme, viene riferito allo stomaco o alla regione dell'ombelico, insorge tipicamente da mezz'ora a un'ora dopo i pasti (la digestione agisce da fattore scatenante, allo stesso modo dello sforzo fisico per il coronarico). Qualche volta si osservano anche nausea e vomito, più sovente diarrea a causa dell'inadeguato assorbimento dei cibi. Il dolore dura fino a due-tre ore gli antispastici non lo dominano. L'aortografia selettiva permette di visualizzare il danno vascolare (restringimento o interruzione di una o più arterie viscerali).
Un accorgimento da consigliare allo scopo di scongiurare le crisi dolorose è quello di raccomandare pasti frugali, frequenti, con cibi semplici, di facile digestione, non freddi. Utile è la somministrazione di farmaci vasoattivi prima di ogni pasto, anche se va tenuto ben presente che l'angina intestinale è l'espressione clinica di una compromissione vascolare già instaurata che richiede un trattamento arteriosclerotico globale.
Prevale nei soggetti anziani: intorno e oltre i 60 anni. Fattore coadiuvante può essere il diabete. Il dolore è l'unico sintomo: ha carattere crampiforme, viene riferito allo stomaco o alla regione dell'ombelico, insorge tipicamente da mezz'ora a un'ora dopo i pasti (la digestione agisce da fattore scatenante, allo stesso modo dello sforzo fisico per il coronarico). Qualche volta si osservano anche nausea e vomito, più sovente diarrea a causa dell'inadeguato assorbimento dei cibi. Il dolore dura fino a due-tre ore gli antispastici non lo dominano. L'aortografia selettiva permette di visualizzare il danno vascolare (restringimento o interruzione di una o più arterie viscerali).
Un accorgimento da consigliare allo scopo di scongiurare le crisi dolorose è quello di raccomandare pasti frugali, frequenti, con cibi semplici, di facile digestione, non freddi. Utile è la somministrazione di farmaci vasoattivi prima di ogni pasto, anche se va tenuto ben presente che l'angina intestinale è l'espressione clinica di una compromissione vascolare già instaurata che richiede un trattamento arteriosclerotico globale.
Angina infiammazione acuta della mucosa faringea
ANGINA, infiammazione acuta della mucosa faringea; al processo infiammatorio partecipano il rivestimento epiteliale del rinofaringe, dell'orofaringe e dell'ipofaringe, le numerose ghiandole mucipare disseminate sulla mucosa faringea e i follicoli linfoidi isolati o raggruppati nelle tonsille palatine, faringee e linguali. Una classificazione delle angine non può basarsi né sui dati batteriologici né sulla sede delle lesioni.
Si distinguono pertanto i seguenti tipi di angina acuta: angina eritematosa, angina eritematopultacea, angina pseudomembranosa, angina ulcero-necrotica, angina vescicolare e angina bollosa. L'angina eritematosa si manifesta con un arrossamento ed un aumento di volume delle tonsille; l'iperemia è diffusa ai pilastri ed alla mucosa faringea; l'eziologia è spesso virale, ma l'angina può anche essere la manifestazione di una malattia infettiva (parotite epidemica, rosolia, scarlattina, influenza, poliomielite) e quando l'origine è streptococcica, essa può precedere la comparsa di un reumatismo articolare acuto.
L'angina eritematosa può essere la manifestazione di un eritema nodoso o di un eri- tema polimorfo e dell'inizio di una mononucleosi infettiva, evolvendo in seguito nelle forme eritemato-pultacea, pseudomembranosa o ulcero-necrotica (angina monocitíca). La sintomatologia specifica dell'angina eritematosa, che si aggiunge a quella del quadro generale della malattia di cui essa rappresenta la manifestazione locale, è soprattutto , la spiccata disfagia dolorosa.
Si distinguono pertanto i seguenti tipi di angina acuta: angina eritematosa, angina eritematopultacea, angina pseudomembranosa, angina ulcero-necrotica, angina vescicolare e angina bollosa. L'angina eritematosa si manifesta con un arrossamento ed un aumento di volume delle tonsille; l'iperemia è diffusa ai pilastri ed alla mucosa faringea; l'eziologia è spesso virale, ma l'angina può anche essere la manifestazione di una malattia infettiva (parotite epidemica, rosolia, scarlattina, influenza, poliomielite) e quando l'origine è streptococcica, essa può precedere la comparsa di un reumatismo articolare acuto.
L'angina eritematosa può essere la manifestazione di un eritema nodoso o di un eri- tema polimorfo e dell'inizio di una mononucleosi infettiva, evolvendo in seguito nelle forme eritemato-pultacea, pseudomembranosa o ulcero-necrotica (angina monocitíca). La sintomatologia specifica dell'angina eritematosa, che si aggiunge a quella del quadro generale della malattia di cui essa rappresenta la manifestazione locale, è soprattutto , la spiccata disfagia dolorosa.
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Angina
Aneurisma dell'aorta - dilatazione dell'aorta
ANEURISMA DELL'AORTA, enorme dilatazione dell'aorta nei suoi vari tratti anatomici (aorta ascendente, aorta addominale, arco aortico, ecc.), che comporta turbe alla dinamica circolatoria arteriosa dell'importante arteria con minaccia di rottura. L'aneurisma aortico è causato soprattutto dalla degenerazione arteriosclerotica della più importante arteria del corpo umano, e dalla sifilide, che trova il suo punto di localizzazione elettivo sulla valvola aortica o sull'arco aortico. I sintomi sono legati alla sensazione soggettiva del malato di un qualche cosa che « batte all'interno violentemente », visibile ai raggi X, se l'aneurisma è in parte (come spessissimo accade) calcificato. L'ombra aneurismatica pulsa sul profilo dell'arco aortico o dell'aorta nel tratto ascendente o addominale, sincrona con le pulsazioni cardiache.
Come si previene. Curando all'origine la malattia arteriosclerotica nella sua globalità; impedendo all'infezione luetica il suo fatale e pericoloso evolvere dopo il primo stadio (sifiloma primario).
Come si previene. Curando all'origine la malattia arteriosclerotica nella sua globalità; impedendo all'infezione luetica il suo fatale e pericoloso evolvere dopo il primo stadio (sifiloma primario).
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aneurisma aorta
Aneurisma - dilatazione circoscritta a carattere permanente
ANEURISMA, dilatazione circoscritta a carattere permanente — a forma di fuso o di sacco — di un tratto di arteria, raramente congenita (localizzata per solito in questo caso ad un vaso cerebrale) ma più spesso acquisita e conseguente ad un indebolimento, dovuto a varie cause, della parete arteriosa, che viene sfiancata dalla pressione del sangue. L'arteria più frequentemente sede di aneurismi è l'aorta. Le malattie più spesso responsabili sono la sifilide (vedi) che provoca, nei suoi stadi finali oggi sempre più rari a vedersi, aneurismi localizzati al primo tratto dell'aorta, l'aorta toracica, e l'arteriosclerosi ( vedi) che, con l'aumento della vita media, è oggi la causa di gran lunga più importante di aneurismi, interessanti in questo caso generalmente l'aorta addominale.
Il sesso più colpito è quello maschile. Gli aneurismi luetici prevalgono nei soggetti tra i 40 e i 60 anni, mentre quelli arteriosclerotici s'instaurano in linea di massima dopo i 60 anni. Dopo l'aorta le arterie più colpite da aneurismi — in genere arteriosclerotici — sono quelle degli arti inferiori. La presenza di un aneurisma può non essere avvertita dal paziente anche per anni, fino a quando cioè non si rende evidente sotto forma di una tumefazione pulsante o per effetto di compressione su strutture o organi vicini. Gli aneurismi dell'aorta toracica possono causare dolori dietro allo sterno per erosione ossea, difficoltà alla deglutizione per compressione sull'esofago, turbe della respirazione per spostamento della trachea.
Gli aneurismi dell'aorta addominale possono dar luogo a dolori addominali per compressione nervosa, a dolori lombari per erosione vertebrale, a claudicatio intermittens per l'insufficienza del flusso arterioso che raggiunge gli arti inferiori. L'evenienza più drammatica è la rottura della sacca aneurismatica, che uccide il malato in pochi secondi. Una forma a sé è il cosiddetto aneurisma dissecante dell'aorta, in cui il sangue si fa strada nella parete dell'arteria scollandola per un certo tratto fino a romperla con conseguenze fatali per il paziente.
Il sesso più colpito è quello maschile. Gli aneurismi luetici prevalgono nei soggetti tra i 40 e i 60 anni, mentre quelli arteriosclerotici s'instaurano in linea di massima dopo i 60 anni. Dopo l'aorta le arterie più colpite da aneurismi — in genere arteriosclerotici — sono quelle degli arti inferiori. La presenza di un aneurisma può non essere avvertita dal paziente anche per anni, fino a quando cioè non si rende evidente sotto forma di una tumefazione pulsante o per effetto di compressione su strutture o organi vicini. Gli aneurismi dell'aorta toracica possono causare dolori dietro allo sterno per erosione ossea, difficoltà alla deglutizione per compressione sull'esofago, turbe della respirazione per spostamento della trachea.
Gli aneurismi dell'aorta addominale possono dar luogo a dolori addominali per compressione nervosa, a dolori lombari per erosione vertebrale, a claudicatio intermittens per l'insufficienza del flusso arterioso che raggiunge gli arti inferiori. L'evenienza più drammatica è la rottura della sacca aneurismatica, che uccide il malato in pochi secondi. Una forma a sé è il cosiddetto aneurisma dissecante dell'aorta, in cui il sangue si fa strada nella parete dell'arteria scollandola per un certo tratto fino a romperla con conseguenze fatali per il paziente.
Anetodermia cute lassa, non elastica - atrofia cutanea a chiazze
ANETODERMIA, definizione che significa cute lassa, non elastica; è una atrofia cutanea a chiazze piccole, di forma rotondeggiante o ovale, disseminate sul corpo, con cute flaccida. Si presenta più
facilmente sulle parti esterne delle braccia e delle gambe, sul torace, sulle cosce. L'origine della forma non è ben chiara, forse è secondaria, cioè dipende da fattori interni di tipo infettivo. Infatti, prima ché si formi l'atrofia della pelle, appare spesso una fase infiammatoria di arrossamento. L'anetodermia è di gran lunga più frequente nel sesso femminile; l'età più colpita è tra i 20 e i 30 anni. Inizia con una macchia arrossata grossa come una lenticchia, nel cui interno la cute comincia a raggrinzirsi, poi cede, mentre il bordo attorno rimane ancora rigido. L'atrofia è definitiva. A questo punto non esiste più alcuna cura possibile. Solo all'inizio, in fase infiammatoria, si può tentare con cure penicilliniche intense.
facilmente sulle parti esterne delle braccia e delle gambe, sul torace, sulle cosce. L'origine della forma non è ben chiara, forse è secondaria, cioè dipende da fattori interni di tipo infettivo. Infatti, prima ché si formi l'atrofia della pelle, appare spesso una fase infiammatoria di arrossamento. L'anetodermia è di gran lunga più frequente nel sesso femminile; l'età più colpita è tra i 20 e i 30 anni. Inizia con una macchia arrossata grossa come una lenticchia, nel cui interno la cute comincia a raggrinzirsi, poi cede, mentre il bordo attorno rimane ancora rigido. L'atrofia è definitiva. A questo punto non esiste più alcuna cura possibile. Solo all'inizio, in fase infiammatoria, si può tentare con cure penicilliniche intense.
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Anetodermia
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