lunedì 1 dicembre 2008
Sindrome di DANDY-WALKER
Sindrome di DANDY-WALKER, idrocefalo con atassia dovuta a sofferenza del cervelletto, che compare nel periodo presenile. Il liquido cefalo-rachidiano prodotto nel sistema nervoso centrale (liquor) non può circolare normalmente, perché due fori, attraverso i quali deve uscire dall'interno della massa cerebrale per raggiungere gli spazi tra il cervello e le meningi (fori di Luschka e di Magendie), sono otturati. A ciò consegue un aumento della pressione del liquor all'interno dei ventricoli cerebrali (che sono cavità comunicanti, contenute in ciascuno dei due emisferi) con compressione del tessuto nervoso e dilatazione delle cavità ventricolari (idrocefalo).
DALTONISMO, condizione di incapacità di distinguere i colori
DALTONISMO, condizione di incapacità congenita di vedere e di distinguere i colori. La malattia viene trasmessa dal cromosoma (vedi i cromosomi sessuali in cromosomiche, malattie) ed è molto frequente nel maschio (frequenza di circa l'8 per cento nel maschio e del 2 per cento nella femmina); il maschio ha una frequenza così elevata in quanto eredita il gene (cioè il carattere specifico) per la normale visione dei colori dal solo cromosoma X e non dal cromosoma Y: pertanto se il cromosoma X avrà il gene per la visione colorata alterato si produrrà daltonismo, mentre nella femmina (che dispone di 2 cromosomi X entrambi portatori di gene per la visione dei colori) basterà che un gene sia normale perché non si verifichi il difetto (in quanto il gene del daltonismo è recessivo rispetto a quello della visione normale); da ciò risulta chiaro che una donna daltonica (cioè tale in conseguenza di un difetto relativo ad entrambi i cromosomi X) trasmetterà sicuramente il daltonismoa tutti i figli maschi, mentre un uomo daltonico, accoppiandosi con una donna normale, non trasmetterà la malattia a tutti i figli maschi, ma soltanto alla metà di essi (secondo la probabilità statistica).
DACRIOLITIASI, formazione di calcoli nel sacco lacrimale
DACRIOLITIASI, formazione di calcoli nel sacco lacrimale per la persistenza di una dacriocistite cronica trascurata; può portare alla incuneazione del calcolo nella via di deflusso verso il naso (dotto naso-lacrimale) e alla formazione di una cisti irriducibile, la cui successiva sepsi può portare alla dacriocistite acuta con tutte le conseguenze che ne derivano.
DACRIOCISTITE, infiammazione del sacco lacrimale
DACRIOCISTITE, infiammazione del sacco lacrimale provocata da una infezione che proviene dalle fosse nasali o, più spesso, da una infezione delle lacrime in seguito alla stagnazione provocata da un ostacolo al loro deflusso nella fossa nasale corrispondente. Inizia come forma cronica e si presenta con una tumefazione della regione lacrimale alla cui pressione il liquido muco-purulento in essa contenuto defluisce, parte nel naso e parte, dal punto lacrimale inferiore, nel sacco congiuntivale. L'occhio è generalmente un po' irritato per una infiammazione cronica secondaria.
Il tutto può protrarsi per anni, fino al momento in cui a causa di un raffreddore o di una malattia influenzale o per una sepsi portata dal contatto con le dita non pulite, si trasforma in una dacriocistite acuta. A questo punto la tumefazione aumenta, diviene dolente e arrossata, non è più riducibile con la pressione del dito e può, in un tempo successivo, fistolizzarsi all'esterno. La terapia, inizialmente medica antibiotica, deve, alla risoluzione del fatto acuto, divenire chirurgica per ovviare in modo definitivo alla malattia, altrimenti tutto il fenomeno tende a ripetersi e ogni volta a interessare una estensione maggiore
Il tutto può protrarsi per anni, fino al momento in cui a causa di un raffreddore o di una malattia influenzale o per una sepsi portata dal contatto con le dita non pulite, si trasforma in una dacriocistite acuta. A questo punto la tumefazione aumenta, diviene dolente e arrossata, non è più riducibile con la pressione del dito e può, in un tempo successivo, fistolizzarsi all'esterno. La terapia, inizialmente medica antibiotica, deve, alla risoluzione del fatto acuto, divenire chirurgica per ovviare in modo definitivo alla malattia, altrimenti tutto il fenomeno tende a ripetersi e ogni volta a interessare una estensione maggiore
DACRIOADENITE, infiammazione acuta della ghiandola lacrimale
DACRIOADENITE, infiammazione acuta della ghiandola lacrimale. Si osserva isolata o in corso di parotite acuta o di malattia esantematica dell'infanzia. Inizia con dolore irradiato alla tempia, con tumefazione rotondeggiante e arrossamento della palpebra superiore nella sua parte esterna. Guarisce in genere con trattamento antibiotico, raramente suppura e fistolizza. Ne esistono forme croniche di natura tubercolare e un'altra bilaterale di natura sarcoidosica (sindrome di Heerfordt).
DACRIOADENITE, infiammazione acuta della ghiandola lacrimale
DACRIOADENITE, infiammazione acuta della ghiandola lacrimale. Si osserva isolata o in corso di parotite acuta o di malattia esantematica dell'infanzia. Inizia con dolore irradiato alla tempia, con tumefazione rotondeggiante e arrossamento della palpebra superiore nella sua parte esterna. Guarisce in genere con trattamento antibiotico, raramente suppura e fistolizza. Ne esistono forme croniche di natura tubercolare e un'altra bilaterale di natura sarcoidosica (sindrome di Heerfordt).
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