mercoledì 10 dicembre 2008
FRATTURE traumatiche e spontanee
FRATTURA, soluzione di continuo di un osso in rapporto a una sollecitazione di tipo meccanico. Le fratture si possono produrre a carico di qualsiasi osso dello scheletro e si dividono in 2 grandi categorie: traumatiche e spontanee. Le prime si producono in un osso sano a seguito di un trauma che ne ha vinto la resistenza, mentre le seconde si verificano in un osso che già per cause intrinseche, generali o locali (osteoporosi, tumori, ecc.), presenta una diminuita resistenza, per cui un trauma, anche lievissimo, non raramente passato inosservato, ne determina la rottura. I traumi possono a loro volta essere diretti o indiretti e produrre fratture da torsione, da flessione, da schiacciamento. Si distinguono poi fratture complete, che colpiscono l'osso a tutto spessore dividendolo in due o più frammenti, e incomplete, nelle quali la linea di frattura si arresta a un certo punto per cui si parla anche di infrazioni. Tipiche queste ultime nei bambini, il cui tessuto scheletrico molto elastico si comporta come un virgulto, incurvandosi e dando luogo solo aduna frattura della corticale esterna, definita dai traumatologhi frattura a legno verde.
FRAGILITA' CAPILLARE, difetto vasi capillari
FRAGILITA' CAPILLARE, difetto della resistenza dei vasi capillari, cioè delle, fini diramazioni formanti una rete che congiunge il sistema arterioso con quello venoso. Quando l'integrità della parete dei capillari non è normale, si determinano emorragie cutanee, nasali, gengivali, congiuntivali, uterine, secondo i casi. Le capillaropatie emorragiche si distinguono in due gruppi. Nel primo si ha esclusivamente un'alterazione dei capillari: ad esso appartengono lo scorbuto (da mancanza di vitamina C), il morbo di Rendu-Osler e la malattia di Schbnlein-Henoch.
MALATTIA DI FAVILLE o sindrome peduncolare
MALATTIA DI FAVILLE: o sindrome peduncolare, malattia di interesse neurologico dovuta ad una lesione di alcuni fasci di fibre nervose (fascicolo longitudinale posteriore, vie piramidali non incrociate) situati nella zona di passaggio tra il midollo spinale ed il cervello, detta peduncolo-cerebrale. La lesione può essere dovuta ad un tumore, ad una emorragia, ad un'infezione o ad un fenomeno degenerativo.
I sintomi sono una paralisi della metà opposta del corpo, compreso il viso (emiplegia) e l'incapacità di muovere simultaneamente i due occhi guardando dal lato opposto a quello della lesione. La prognosi è più o meno favorevole in rapporto alla causa della lesione. Talora può essere utile una terapia chirurgica.
I sintomi sono una paralisi della metà opposta del corpo, compreso il viso (emiplegia) e l'incapacità di muovere simultaneamente i due occhi guardando dal lato opposto a quello della lesione. La prognosi è più o meno favorevole in rapporto alla causa della lesione. Talora può essere utile una terapia chirurgica.
FOTOFOBIA, intolleranza per la luce
FOTOFOBIA, intolleranza per la luce. Costituisce un mezzo di difesa in molte affezioni oculari. 2 un sintomo presente in genere negli stati irritativi delle palpebre e dell'occhio; compare anche in talune forme di iperalgesia del sistema simpatico e del nervo trigemino e nelle infiammazioni delle meningi.
FOTODERMATOSI, o dermatosi da raggi luminosi, o lucite
FOTODERMATOSI, o dermatosi da raggi luminosi, o lucite, affezioni cutanee nelle quali il fattore luce ha importanza diretta. Rappresentano la reazione ad uno stimolo luminoso troppo intenso o prolungato. La causa è da ascriversi all'azione di quei particolari raggi ultravioletti che hanno lunghezza d'onda intorno ai 3000 angstrom.
Questi raggi provocano un effetto vasodilatatorio sul derma, seguito da alterazioni vitali della cute. A seconda della gravità della manifestazione si ha, prima, l'eritema solare: arrossamento, vivace limitato alle parti esposte, seguito da desquamazione e pigmentazione.
Questi raggi provocano un effetto vasodilatatorio sul derma, seguito da alterazioni vitali della cute. A seconda della gravità della manifestazione si ha, prima, l'eritema solare: arrossamento, vivace limitato alle parti esposte, seguito da desquamazione e pigmentazione.
FOTOALLERGIA, allergia alla luce, ipersensibilità
FOTOALLERGIA, allergia alla luce, cioè ipersensibilità alle radiazioni solari luminose. La sintomatologia più comune è l'orticaria, che insorge allorché le radiazioni provocano nella pelle formazione di istamina, la sostanza alla quale sono dovute le reazioni allergiche. Tuttavia anche la cosiddetta febbre del fieno ( crisi di starnuti, lacrimazione, ecc.) può essere scatenata dall'esposizione alla luce solare, in assenza di pollini che ne sono invece la causa consueta. La terapia è quella dell'allergia in generale, e dell'orticaria o della febbre del fieno in particolare.
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