lunedì 6 aprile 2009

SOFFIO CARDIACO

SOFFIO CARDIACO, rumore anomalo, simile ad un soffio o a un sibilo, udibile dal medico con uno strumento chiamato stetoscopio o fonendoscopio, registrabile graficamente in tracciati (fonocardiogramma), o elettronicamente su dischi o nastri capaci di amplificarlo e riprodurlo esattamente. Ascoltando un cuore sano con lo strumento, è possibile udire un rumore normale in rapporto con le sistoli e diastoli cardiache. In particolare, ogni valvola cardiaca ha un suo timbro musicale, un focolaio di ascoltazione elettivo: si ascolta l'aorta appoggiando lo stetoscopio in corrispondenza del secondo spazio intercostale sul bulbo destro dello sterno: la polmonare al bordo sinistro dello sterno nella stessa sede; la mitrale alla punta del cuore; la tricuspide sul bordo esterno dell'apofisi stiloidea dello sterno in basso sul torace.

Quando una valvola è alterata da patologia congenita o acquisita, in corrispondenza del suo focolaio di ascoltazione compare un soffio, che sostituisce il rumore normale del gioco valvolare chiamato tono. Il soffio può cadere nella fase sistolica dell'attività cardiaca, o in quella diastolica. Cioè può coprire il primo tono normale (sistolico) o il secondo tono (diastolico). Ovviamente esistono anche doppi soffi, cioè soffi sistolici e diastolici abbinati.

Ogni soffio ha caratteristiche acustiche peculiari: può essere breve, esteso, più o meno acuto, grave, raspante, pigolante (di gabbiano), a getto di vapore, continuo, come di locomotiva, ecc. Il soffio può essere localizzato su un solo focolaio di ascoltazione, oppure propagato e irradiato attorno al focolaio. Spesso si ascolta meglio un soffio facendo mutare posizione al malato (seduto sul letto e inclinato in avanti, oppure in posizione di fianco), facendogli compiere uno sforzo, come correre, far ginnastica, alzarsi e sedersi o sdraiarsi ripetutamente sul letto.