martedì 7 aprile 2009

STENOSI POLMONARE, rara cardiopatia congenita

STENOSI POLMONARE, rara cardiopatia congenita rappresentata dal restringimento dell'ostio valvolare dell'arteria polmonare, a causa del quale l'ossigenazione di tutto il sangue che ritorna al cuore, dopo aver ceduto ossigeno ai tessuti, è precaria. Il malato ha di conseguenza disturbi di tipo, asfittico-respiratorio: crisi di difficoltà di respiro a riposo e, assai più, in seguito al minimo sforzo; crisi di tosse cardiaca stizzosa. Al torace, sul focolaio di ascoltazione dell'arteria polmonare (secondo spazio intercostale sinistro), si avverte un caratteristico soffio sistolico. Nel tentativo di pompare con maggiore energia attraverso il pertugio polmonare ristretto, il cuore destro si sfianca e si dilata. Per dimostrare una sicura presenza di stenosi della polmonare occorre ricorrere al cateterismo cardiaco, con angiografia selettiva. Naturalmente l'ingorgo del cuore destro e la cattiva ossigenazione polmonare comportano forme broncopolmonitiche reattive, agevolate dalle turbe emodinamiche e dalla stasi congestizia.

STENOSI PILORO-DUODENALE DELL'ADULTO

STENOSI PILORO-DUODENALE DELL'ADULTO, presenta, nelle fasi iniziali, vomito postprandiale che nelle forme più conclamate, diventa costante, abbondante e anche tardivo; di conseguenza, lo stomaco si difende dall'eccessivo riempimento con contrazioni dolorose che si avvertono attraverso la parete addominale (onde peristaltiche). Si rende indispensabile ricercare le cause, che possono essere addebitate all'ulcera gastroduodenale, ad un tumore antro-pilorico, ad affezioni infiammatorie o neoplastiche del pancreas. Alla radiografia e alla endoscopia gastrica, si rendono evidenti la distensione, talvolta enorme, dello stomaco e segni contrastanti di atonia e di iperperistaltismo. La terapia è in rapporto alle cause determinanti. In un primo tempo si ottiene qualche effetto con la somministrazione di farmaci antispastici. Si rendono necessari anche interventi chirurgici.

STENOSI MITRALICA, malattia del cuore

STENOSI MITRALICA, malattia del cuore causata da restringimento della valvola bicuspide (simile ad una mitra), che separa l'atrio sinistro dal ventricolo sinistro. E piuttosto raro il verificarsi di una stenosi mitralica pura; più spesso la stenosi si associa ad insufficienza della stessa valvola, cioè ad un'imperfetta chiusura che determina un rigurgito del sangue dal ventricolo all'atrio durante la fase di contrazione dei ventricoli (sistole) quando il sangue dovrebbe essere tutto immesso dal ventricolo sinistro all'aorta ed al grande circolo. Si parla in questo caso di steno-insufficienza mitralica o meglio di malattia mitralica.

A seguito del restringimento della valvola mitrale si ha un ostacolo al passaggio del sangue dall'atrio al ventricolo con un conseguente aumento di pressione nell'atrio che col tempo si dilata. L'aumento della pressione si trasmette poi al circolo polmonare (ipertensione venosa polmonare) e si ha una dannosa stasi polmonare. In una fase ancora più avanzata l'aumento di pressione si trasferisce anche al territorio arterioso polmonare, di qui al ventricolo destro e poi all'atrio sinistro ed infine anche al fegato ed al rene.

STENOSI LARINGEA, restringimento del lume laringeo

STENOSI LARINGEA, restringimento del lume laringeo conseguente sia a condropericondriti (durante il decorso di malattie infettive o in seguito a roentgenterapia), che a traumi accidentali, od operatori. La sintomatologia è rappresentata da dispnea e da disfonia; la dispnea tende a peggiorare fino a richiedere la tracheotomia. La terapia, esclusivamente chirurgica, consiste nell'asportazione del tessuto cicatriziale e nella ricalibrazione del lume laringeo.

STENOSI ISTMICA DELL'AORTA, o coartazione dell'aorta

STENOSI ISTMICA DELL'AORTA, o coartazione dell'aorta, condizione patologica cui è interessato l'arco dell'aorta, che appare severamente ristretto in corrispondenza del cosiddetto istmo aortico, là dove in genere, nella vita prenatale, va a saldarsi il dotto di Botallo, che successivamente si oblitera. Più spesso questo tipo di stenosi si può instaurare nell'adulto; a volte, invece è congenito neonatale. A vista d'occhio l'arco aortico, dopo l'emergenza dei grossi vasi, appare improvvisamente ristretto per più di un terzo del suo calibro. Gli effetti sulla emodinamica circolatoria sono tutti rapportabili all'insufficiente irrorazione arterosa in corrispondenza della parte a valle della strettoia, cioè nei distretti inferiori del corpo, che ricevono pochissimo sangue. I disturbi circolatori sono in rapporto alla pressione elevata che raggiunge invece il sangue nelle zone irrorate dalle arterie prima della strettoia, cioè nelle regioni alte del corpo, in particolare in quella cranio-encefalica. Di conseguenza i portatori di stenosi istimica dell'aorta avvertono ronzii, appannamenti del campo visivo, vertigini.

STENOSI ESOFAGEA, riduzione di ampiezza del lume esofageo

STENOSI ESOFAGEA, riduzione di ampiezza del lume esofageo, che può essere provocata da cause interne, esterne o parietali; la stenosi da causa interna è dovuta di solito a corpi estranei o a processi specifici o neoplastici ad accrescimento endocavitario; la stenosi da causa esterna può essere provocata da neoplasie della tiroide o da processi insorti a carico di organi a sede toracomediastinica; la stenosi da causa parietale, eccetto i rari casi di stenosi congenita, è dovuta agli esiti cicatriziali di processi infiammatori acuti e cronici, specifici od aspecifici, primo fra tutti l'esofagite corrosiva acuta.