lunedì 6 aprile 2009

SINDROME ISCHEMICA

SINDROME ISCHEMICA, insieme di fenomeni che si manifestano in un qualunque territorio anatomico del nostro corpo allorché l'irrorazione di sangue arterioso vi è ridotta o abolita. Se il deficit di flusso s'instaura rapidamente si parla di forma acuta, se s'instaura lentamente di forma cronica. La sindrome ischemica acuta si ha quando il flusso arterioso diminuisce improvvisamente sotto il punto critico (il che si verifica allorché il lume dell'arteria è ostruito per circa il 70 per cento), sia per l'arresto in un punto del vaso di un embolo (vedi embolia arteriosa), sia per una trombosi arteriosa a rapida evoluzione, sia ancora per un trauma (frattura ossea, oppure lacerazione dell'arteria); insorge all'arto colpito un dolore lancinante, a colpo di frusta, che si irradia in un secondo tempo, sempre restando molto intenso, all'intero arto. Quest'ultimo appare dapprima di un pallore cadaverico, poi ricoperto qua e là da marezzature bluastre: risulta freddo alla palpazione al di sotto del punto dell'ostruzione. I polsi periferici scompaiono, i muscoli ischemizzati perdono forza. All'estremità compaiono dapprima vescicole della pelle e in un secondo tempo circoscritte zone nerastre che sono espressione della sofferenza e della morte dei tessuti: l'esito finale della sindrome è infatti la gangrena. Per la cura, vedi obliterazione arteriosa acuta.