lunedì 6 aprile 2009
SINDROME DELL'ARTERIA TIBIALE ANTERIORE
SINDROME DELL'ARTERIA TIBIALE ANTERIORE, affezione tanto rara quanto seria che insorge per solito in pieno benessere dopo una marcia prolungata o dopo un esercizio faticoso delle gambe: esordisce con un dolore sempre più intenso al collo del piede e alla faccia antero-esterna della gamba; sopravviene poi arrossamento della pelle e gonfiore dei tessuti in questi sedi. L'esito più temibile è la paralisi in estensione del piede, che impedisce al paziente di flettere il piede stesso. La causa prima di questa sindrome consiste in una riduzione o interruzione di flusso dell'arteria tibiale anteriore, con danno conseguente al muscolo tibiale anteriore, le cui fibre in gran parte muoiono e vengono sostituite da tessuto fibroso: da qui la descritta menomazione dei movimenti del piede, per evitare la quale è di vitale importanza una diagnosi precoce della sindrome entro 24 ore dal suo esordio.
SINDROME DELLA COSTOLA CERVICALE
SINDROME DELLA COSTOLA CERVICALE, sindrome che, al pari di quella dello scaleno (vedi scaleno, sindrome dello), rientra tra le numerose forme raynaud-simili (vedi Raynaud, sindrome di). Si osserva in una piccola percentuale di soggetti portatori di una costola cervicale, ossia di una costola in più, connessa in forma di abbozzo, alla 7' vertebra cervicale: in un caso circa su dieci la costola cervicale esercita una compressione sul plesso brachiale (provocando dolore al braccio e formicolii alla mano del lato interessato) e sull'arteria succlavia (dando luogo a crisi vasospastiche caratterizzate dal fenomeno di Raynaud). La sindrome prevale nelle donne, in età media o giovanile.
SINDROME DELLA CODA DI CAVALLO
SINDROME DELLA CODA DI CAVALLO, è una sindrome che denunzia l'offesa dei nervi sacro-lombari. Compaiono paralisi flaccida della parte posteriore della gamba, dolori agli arti inferiori simulanti una sciatica bilaterale, ritenzione o incontinenza delle urine, frigidità e impotenza. Le cause possono essere molteplici come traumatismi della parte bassa della colonna vertebrale, cancro primitivo o secondario, morbo di Pot, aracnoidite cistica, radiculo-nevrite infettiva, sifilide neuro-meningea. La terapia è in rapporto alle cause determinanti.
SINDROME DA ASTINENZA, si verifica quando il soggetto tossicomane
SINDROME DA ASTINENZA, si verifica quando il soggetto tossicomane, cui viene interrotto l'uso della droga, presenta lacrimazione, rinorrea (abbondante secrezione nasale), crampi addominali, vomito, diarrea, ipertensione. Sono sintomi facoltativamente coesistenti anche: iperglicemia, prurito, angoscia, sintomi psicotici, agitazione psicomotoria. Tali sintomi compaiono in maniera differente secondo i tipi di droga usata. La sintomatologia tende a essere più imponente nei primi tre giorni e dura parecchi giorni. La sindrome di astinenza viene difficilmente superata; ragione per cui il tossicomane, gravemente sofferente, ritiene che l'uso della droga sia irrinunciabile e ricorre ai più differenti atti criminosi per poterla avere. Negli etilisti cronici la soppressione dell'alcol favorisce l'insorgenza di sintomi gravi (vedi delirium tremens). L'anfetamina, sostanza chimicamente correlata all'adrenalina, produce, in caso di sospensione, senso di abbattimento che può arrivare a uno stato psicotico simile alla paranoia o alla schizofrenia. Nell'astinenza da barbiturici prevalgono sintomi come tremori, vertigine, nausea, vomito, calo di peso, depressione, contrazioni muscolari, insonnia. Le benzadiazepine, usate in medicina come tranquillanti, anticonvulsivi, miorilassanti, difficilmente producono farmacodipendenza; gli individui che ne fanno uso continuato e indiscriminato, ne sentono solo un bisogno psicologico.
SINDROME D'ASSUEFAZIONE
INDROME D'ASSUEFAZIONE, per quanto concerne le droghe, secondo i concetti espressi dall'O.M.S. comporta: 1) un desiderio irrefrenabile e imperativo di continuare ad assumere la sostanza e di procurarsela a ogni costo; 2) tendenza ad aumentare le dosi (assuefazione); 3) dipendenza fisica o psichica in relazione alla sostanza impiegata; 4) insorgenza di effetti deteriori della droga sugli individui e sulla società.
SINDROME ASSOCIATA CORONAROCEREBRALE, o sindrome di Chini
SINDROME ASSOCIATA CORONAROCEREBRALE, o sindrome di Chini, sindrome che comporta il verificarsi contemporaneo, o lievemente dissociato nel tempo, di ischemia delle coronarie (cioè angina pectoris-infarto) e insufficienza nel territorio circolatorio encefalico. Il malato presenta così assommata la sintomatologia tipica dell'angina pectoris e dell'infarto con deficit di tipo neurologico, cioè forme di paresi e paralisi in rapporto con l'insulto circolatorio cerebrale più o meno transitorio. Si ha in sostanza una concomitanza di patologia arteriosa in sede diversa, cioè a livello delle coronarie e a livello cerebrale. Le condizioni morbose che portano più frequentemente alla sindrome associata coronarocerebrale sono senz'altro l'arteriosclerosi multidistrettuale e in secondo luogo la pressione elevata. L'evoluzione della malattia è legata soprattutto all'entità delle due parallele lesioni in sede coronarica e cerebrale. Per valutare la prima è opportuno eseguire sistematici tracciati elettrocardiografici; per controllare la seconda occorrono invece periodici tracciati elettroencefalografici.
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