sabato 29 novembre 2008

Cleptomania

Cleptomania, termine psichiatrico che descrive la tendenza di quei soggetti che rubano, non per avere un vantaggio economico, ma per esservi spinti da una tensione interiore difficilmente controllabile con la volontà. Per il. cleptomane conta il furto in se stesso, il fatto di rubare, non la cosa rubata. Si tratta di un atto quasi automatico che ha una motivazione inconscia. Le ipotesi sulle cause della cleptomania sono molte. Alcuni studiosi hanno pensato che essa possa essere messa in rapporto con il bisogno di possesso che ha il bambino (il quale si rassicura accumulando oggetti e non cedendoli ad altri, anche se inutili). In questo caso là cleptomania indicherebbe una regressione verso momenti più infantili dello sviluppo psicologico. L'osservazione che il cleptomane possa avere nell'atto di rubare una soddisfazione sessuale, ha indotto alcuni studiosi ad immaginare che il fatto fosse legato con la sessualità, forse con un vissuto masocbista.

In altri termini il piacere sessuale nascerebbe dalla possibilità di essere scoperti e puniti (masochismo) per il fatto di rubare. Altri pensano che la cleptomania sia una forma di sadismo, consistente nel trarre piacere dal danno provocato agli altri con il furto. Altri ancora pensano che nella cleptomania vi possa essere un rapporto con l'autoerotismo masturbatorio: si ruba per ottenere il frutto proibito (masturbazione) o per punirsi ( attraverso il timore di essere scoperti) dei pensieri autoerotici. Anche la psicanalisi non ha una visione precisa ed unitaria del fenomeno. Per Alexander l'oggetto rubato ha un significato sessuale, in quanto rappresenta in qualche modo nella fantasia del cleptomane (ma a livello inconscio) il pene del padre: La sua asportazione realizzerebbe il desiderio di castrare il genitore.