sabato 29 novembre 2008

Clono muscolare

Clono muscolare, termine neurologico la cui etimologia (klonos) significa movimento inconsulto, ma che indica un movimento ritmico e ripetuto del muscolo. La frequenza delle oscillazioni cloniche ( contrapposte spesso alle contrazioni toniche) è di sei o sette al minuto secondo. Il fenomeno è il frutto di una eccitazione riflessa provocata dallo stiramento, prolungato ed esagerato del muscolo; oppure di una facilitazione dei riflessi di adattamento muscolare in soggetti sani e normali neurologicamente, ma ansiosi o, ancora e più frequentemente, di una lesione delle cellule nervose della corteccia cerebrale (neurone centrale) che mandano il comando del movimento volontario alle cellule nervose del midollo spinale e da qui al muscolo.

La mancanza dei controlli dovuti alle zone superiori del sistema cerebrale ( che appaiono lese) libera, attraverso un aumento del tono muscolare generalizzato, i riflessi tendinei di stiramento e permette l'automatismo del clono. Questa è la ragione per cui il clono si può avere frequentemente nei soggetti spastici, nei quali tutti i riflessi osteotendinei sono ipereccitabili ed è sufficiente il lieve stiramento dovuto alla contrazione riflessa (successiva allo stiramento del muscolo colpito dal martelletto del neurologo) per eccitare nuovamente i fusi neuromuscolari e prosrocare una successiva contrazione.