sabato 11 ottobre 2008

BLEFAROSPASMO, occlusione tonica ed involontaria delle palpebre

BLEFAROSPASMO, occlusione tonica ed involontaria delle palpebre per contrattura del muscolo orbicolare, contenuto nello spessore delle stesse. Questa anomalia riconosce cause diverse: blefarospasmo, spesso osservato in giovani donne che presentino un comportamento psico-motorio predisponente, spesso monolaterale, guaribile con la psicoterapia. Assai raro però che la sua guarigione non sia seguita in questi soggetti dalla comparsa di una altra manifestazione isterica in un altro distretto. Blefarospasmo sintomatico, è una contrazione riflessa permanente per irritazione del nervo trigemino. In particolare è un sintomo da considerare di gran valore indicativo nei bambini, in cui può essere segno della presenza di una malattia sottogiacente e non altrimenti evidenziabile: corpi estranei cornea e, herpes corneale, trichiasi, cheratite acuta, congiuntiviti misconosciute, blefariti, ecc, o, in altre parti del corpo, affezioni dentarie e tonsillari, parassitosi intestinali. Il tic doloroso della faccia, una forma unilaterale assai dolorosa di blefarospasmo accompagnato da lacrimazione è un tipo particolare di nevralgia del trigemino, veramente temibile poiché può portare addirittura a tentativi di suicidio. Il blefarospasmo parkinsoniano si nota nel decorso del Parkinson post-encefalitico e nei vecchi arteriosclerotici; su un sottofondo di rigidità permanente delle palpebre e di tremore fibrillare dei muscoli mimici del viso, sopravvengono delle crisi di occlusione palpebrale, per esempio se si invitano i pazienti ad aprire gli occhi. Questo tipo di blefarospasmo è mitigato dai sedativi e dagli antiparkinsoniani.

BLEFAROCALASI, distrofia della palpebra superiore

BLEFAROCALASI, distrofia della palpebra superiore, quasi sempre bilaterale, caratterizzata dalla formazione di una piega della cute palpebrale eccessivamente lassa che ricade come una tenda al davanti dell'occhio. Si riscontra facilmente nei giovani durante l'età della pubertà o nell'elastoressi generalizzata, malattia congenita, che si manifesta con una esagerata lassezza di alcuni tessuti causata dall'alterazione delle fibre elastiche in essi normalmente contenute. Presso il sesso femminile la blefarocalasi può rendersi più evidente al momento delle mestruazioni o accentuarsi all'epoca della menopausa. L'esatta natura della blefarocálasi è sconosciuta: tuttavia pare essere soprattutto un segno di degerazione del tessuto elastico.
come si previene. Non esiste prevenzione possibile di questa malattia. Tuttavia si può combattere il suo aggravarsi evitando l'eccessivo affaticamene della vista, la prolungata esposizione del viso ai raggi solari, l'uso di cosmetici per il viso. Nelle donne è utile correggere le eventuali disfunzioni ormoniche. In alcuni casi è anche utile un delicato mas saggio. Nei casi estremi e più progressivi sarà indi cara la asportazione chirurgica della cute eccessiva.

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide delle palpebre

BLEFARITE, infiammazione dell'epidermide del bordo libero delle palpebre. È estremamente frequente ed ha una marcata tendenza alla cronicità ed alle recidive. La causa della blefarite non è unica. L'eredità neuro-artritica è un fattore predisponente, così come il rachitismo. Una cattiva igiene alimentare con epatismo, turbe digestive e stipsi, crea un terreno favorevole. Le dermatosi, come l'eczema e la foruncolosi, l'accompagnano frequentemente. Altre cause sono soprattutto i difetti di rifrazione, in particolare l'astigmatismo, l'uso di cosmetici o di alcune pomate antibiotiche e per ultime alcune cause specifiche, come la lebbra e la sifilide. I sintomi che l'accompagnano sono svariati. Arrossamento semplice, accompagnato frequentemente da squame o da pellicole furfuracee, alla base delle ciglia. Spesso si hanno formazioni di crosticine oppure di piccole ulcerazioni alla base delle ciglia. Il tutto accompagnato da sensazione di bruciore delle palpebre, di pesantezza. L'evoluzione è spesso disperatamente cronica.

Processi proliferativi di tipo tumorale BLASTOMA

BLASTOMA, termine di significato generico, che indica i processi proliferativi di tipo tumorale. Quasi sempre però il termine di blastoma ha un significato un poco più restrittivo e serve a definire tumori dotati di un certo grado di malignità; quando un tumore ha un nome che finisce con il suffisso di blastoma, è assai probabile che esso sia maligno (esempio, neuroblastoma, nefroblastoma, glíoblastoma)

BISESSUALITA

BISESSUALITA', presenza simultanea dei caratteri (somatici e, in minore o maggiore misura, anche psichici), tipici dei due sessi nello stesso individuo. Nell'accezione corrente, il termine bisessualità esprime la mescolanza di elementi maschili e femminili propria di ogni individuo. La psicanalisi ne ha fatto l'oggetto di osservazioni fondamentali in parte ancora valide. All'epoca di Freud si pensava che la differenziazione sessuale fosse dovuta alla quantità di ormoni maschili o femminili prodotti dalle ghiandole di uno stesso individuo. La endocrinologia non ha confermato questa tesi, anzi: essa ha provato per esempio che l'eccesso di ormoni dello stesso sesso provoca a volte, paradossalmente, l'apparizione di caratteri del sesso opposto.

BASALIOMA, tumore tipico della pelle

BASALIOMA, tumore tipico della pelle, insorto per la proliferazione delle cellule profonde (basali) della epidermide, cioè del rivestimento epiteliale della cute. Il basalioma non ha predilezioni di sesso, preferisce l'età matura e avanzata, si localizza più spesso sulle parti scoperte, specie al volto, dove si evidenzia come una piccola ulcerazione che non mostra alcuna tendenza alla guarigione spontanea o con applicazione di pomate cicatrizzanti. La diagnosi del basalioma è, per queste caratteristiche cliniche, assai facile e, per quanto il tumore sia sostanzialmente benigno ed abbia un decorso molto lento, impone una pronta terapia. Un tempo si usava sottoporre il basalioma ad una irradiazione locale (con il metodo della plesioterapia), ora questa pratica tende ad essere soppiantata dalla asportazione chirurgica dell'ulcera e di un poco della pelle sana vicina: questo intervento è nella massima parte dei casi risolutore, cioè comporta una completa e definitiva guarigione; solo in rari casi il basalioma mostra tendenze alla evoluzione infiltrativa in profondità e in tal caso invece che di basalioma si parla di carcinoma basocellulare.