martedì 26 aprile 2011

Giappone: test sulla salute degli operai della centrale nucleare di Fukushima

Il 25 aprile il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese ha richiesto alla Tokyo Electric Power Company (Tecpo) e alle sue aziende partner di effettuare test urgenti sulla salute dei lavoratori che stanno operando nella centrale nucleare di Fukushima.

Prima di questo, Takeshi Tanigawa, professore di medicina che ha svolto test periodici sulla salute dei lavoratori a Fukushima, ha annunciato ai media giapponesi che tra le persone da lui testate, 50 hanno presentato sintomi di ipertensione e raffreddore, mentre altri 30 hanno dichiarato di avere sofferto di grandi pressioni psicologiche.

Yara, maxi schermo per i funerali Forse le esequie a giugno

In Comune si accenna già ad un minimo di organizzazione per i funerali di Yara Gambirasio, che non sono ancora stati fissati perchè il cadavere della ragazzina resterà all'istituto di Medicina legale di Milano almeno fino al 27 maggio.
L'organizzazione per ora concordata dal sindaco Diego Locatelli con la famiglia Gambirasio prevede che all'interno della palestra dove Yara si allenava, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi celebri la Messa, in presenza dei più stretti familiari, dei rappresentanti delle istituzioni e di altre persone legate alla famiglia. Si tratta di una misura di sicurezza, per evitare che la palestra di Brembate Sopra, che non è enorme, si riempia oltre misura.
La scelta di non fare entrare chiunque in palestra durante la messa del vescovo comporterà una certa organizzazione anche per l'area esterna, in particolare il parcheggio più grande del centro sportivo di Brembate Sopra. L'intenzione sarebbe quella di far realizzare riprese televisive all'interno da trasmettere al di fuori della palestra tramite uno o più megaschermi, per consentire a molte persone di assistere al momento dell'addio a Yara.
Chiaramente non si prevede l'arrivo a Brembate Sopra di soli amici, conoscenti e parenti della famiglia Gambirasio e della piccola uccisa. L'organizzazione del Comune e della protezione civile dovrà prepararsi a far fronte ad una sorta di pellegrinaggio, forse non solo dal Nord Italia.
L'organizzazione si muove, i tempi restano incerti. Il 27 maggio scadrà il periodo accordato dal pubblico ministero al medico legale Cristina Cattaneo per le analisi sul corpo di Yara. Attorno a quella data, quindi, potrebbe esserci il nulla osta del pm per i funerali. E alcuni giorni necessari comunque per l'organizzazione dei funerali porterebbero alle esequie entro la prima settimana di giugno. Questa l'ipotesi più verosimile, sempre che i medici legali non decidano ancora una volta di chiedere una proroga per le analisi scientifiche.

OSPEDALE DI SCAFATI Donna incinta morta, 7 avvisi di garazia: omicidio colposo

I provvedimenti riguardano sei medici dell'ospedale Scarlato, dove la donna è deceduta, e il ginecologo che l'aveva in cura. I medici sono dei reparti di Rianimazione, Medicina e del pronto soccorso. Stessa accusa per tutti
SALERNO. I carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore notificano sette informazioni di garanzia emesse dalla procura della Repubblica, per la morte all'ospedale Scarlato di Scafati della giovane di 23 anni, incinta di due gemelli e all'ottavo mese di gravidanza.

I provvedimenti riguardano sei medici dell'ospedale stesso, dove la donna è morta, e il ginecologo che l'aveva in cura. I medici indagati prestano servizio nei reparti di Rianimazione, Medicina e al pronto soccorso dell'ospedale Scarlato. Per tutti l'accusa avanzata dagli inquirenti è di omicidio colposo.

I carabinieri in queste ore stanno anche interrogando nove infermieri della struttura

Intossicati dalle erbe selvatiche

Ha rischiato davvero tanto la famiglia che, la giornata di pasqua, ha mangiato erbe tossiche invece che vegetali commestibili. Michele Rossi, 64 anni di Tremosine, il suo genero Danilo Antonioli, 48 anni di Tignale, e i due figli, di otto e due anni, hanno iniziato ad accusare forti dolori allo stomaco.
La madre dei ragazzi, nonchè moglie del 48enne e figlia del 64enne, ha portato tutti dalla guardia medica, sottolineando che i malesseri erano iniziati quando i quattro avevano mangiato erbe e radice raccolte nel bosco sopra a Tremosine.
I sanitari che hanno visitato la famiglia hanno disposto l'immediato ricovero in ospedale. I due adulti sono stati ricoverati a Gavardo, mentre i due fratellini sono stati trasferiti nel reparto di pediatria dell'ospedale Civile di Brescia. Per gli adulti c'è stato l'immediato ricovero in rianimazione e la lavanda gastrica. Rianimazione anche per i piccoli che lunedì pomeriggio hanno lasciato la terapia intensiva per essere trasferiti in corsia. Stanno decisamente meglio.
I quattro avevano mangiato il veratro, un'erba che contiene digitale, una sostanza che abbassa il battito cardiaco spesso usata anche in medicina per curare alcune cardiopatie. Quando non è fiorito il vegetale può essere scambiato per un asparago.

Giallo di Yara, nuovi prelievi nel campo di Chignolo

È tornata a Chignolo d'Isola, Cristina Catta­neo, l'esperta dell'Istituto di medicina legale di Milano che dovrà fare chiarezza sulla morte di Yara Gambirasio (nel tondo).
Nei giorni scorsi, l'anatomopatologa ha effet­tuato un nuovo sopralluogo nel campo dove, esattamente due mesi fa, è stato ritrovato il cadavere della tredicenne di Brembate di So­pra. Sono stati prelevati altro terriccio ed es­senze vegetali. È probabile che si stiano cercan­do riscontri agli esami effettuati finora per capire, al di là delle cause del decesso, non ancora stabilite, se il delitto si sia consumato in quel luogo, come al momento tutto por­terebbe a pensare.
ESAMI COMPLESSI
I resti di Yara erano stati sco­perti il pomeriggio del 26 febbraio scorso da un appas­sionato di modellismo, che stava facendo volare il suo aeroplanino nel campo in­colto che si trova alle spalle dell'area industriale di Chi­gnolo d'Isola. Sono dieci chilo­metri, un quarto d'ora d'au to, dalla palestra di Brembate, l'ultimo luogo dove la ragazzina è stata vista viva la sera del 26 novembre 2010. Erano le 18.45, minuto più minuto meno, e Yara aveva salutato le istruttrici di ginnastica ritmica e le compa­gne di squadra dicendo che si era fatto tardi e che doveva tornare a casa. Nei settecento metri che separano l'abitazione dei Gambirasio dal centro sportivo è avvenuto il presunto rapi­mento. Gli esami medici, per i quali la Procura di Bergamo ha concesso alla dottoressa Catta­neo 90 giorni di tempo (la relazione definitiva sarà consegnata entro il 27 maggio), dovranno dunque accertare le cause della morte e il luogo dove questa è avvenuta. Sembrano esserci po­chi dubbi, invece, sul "quando": quasi sicura­mente la giovane è stata uccisa poco dopo la sparizione, visto che nello stomaco sono stati trovati i resti del suo ultimo pranzo

L'articolo di Maddalena Berbenni su CronacaQui in edicola il 26 aprile

SALUTE: GARATTINI, NO A MEDICINE ALTERNATIVE IN OSPEDALE A SPESE SSN

(ASCA) - Roma, 26 apr - Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri', sul numero del settimanale 'Oggi' in edicola domani, critica duramente la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia.

''Da qualche decennio - sostiene - la vera medicina cerca di passare dalle impressioni alle prove, per evitare che gli ammalati vengano trattati senza la ragionevole sicurezza di ricevere interventi che indurranno un giovamento.L'altra medicina e' invece completamente senza prove. L'agopuntura e' tutta in discussione anche per le molteplici modalita' con cui puo' essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi e' nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia. Mentre i prezzi dei farmaci rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale sono frutto di negoziazioni, i prodotti omeopatici e fitoterapici hanno facolta' di fissare il prezzo che vogliono''.

Secondo Garattini, ''La via delle due medicine e' anche un attentato a un bene prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilita' nel tempo e' legata al rimborso dei trattamenti basati sull'evidenza. E' bene che i politici riflettano sulla necessita' di privilegiare la razionalita' anziche' rincorrere tutto cio' che puo' portare consensi e voti''.

sabato 23 aprile 2011

Cosa mangiare a cena per dimagrire

Cosa bisogna mangiare a cena per dimagrire? Se desiderate dimagrire e mantenere il peso forma in maniera stabile, iniziate a considerare in maniera più attenta e consapevole il momento della cena. La cena, ultimo pasto della giornata, nell’alimentazione quotidiana rappresenta un punto fondamentale della dieta. Igredienti e orario per cenare sono due fattori da tenere in considerazione se desideriamo dimagrire. Per dimagrire velocemente e conquistare il peso forma infatti anche l’ora in cui effettuare la cena rappresenta una strategia da non dimenticare: i monaci tibetani non ingeriscono nulla dopo le 16 del pomeriggio. Ovviamente le usanze occidentali sono differenti, però è bene ricordare che una corretta cena presuppone alimenti leggeri e facilmente digeribili, un piatto nutriente ma cotto in maniera salutare.

A fine giornata il metabolismo è rallentato: i grassi non vengono bruciati con la stessa velocità ed efficacia, per questo rispetto alla colazione, quando la giornata inizia ed è bene rifornire il corpo delle energie necessarie, è opportuno privilegiare alimenti leggeri e salutari.
I cibi pesanti possono complicare la digestione e aumentare in maniera radicale le calorie: se durante la giornata siete costretti a rimanere sul posto di lavoro, cercate di portarvi il pranzo in ufficio e soprattutto fate l’onesto tentativo di non arrivare al momento della cena con lo stomaco drasticamente vuoto e in preda a un brontolio fin troppo noto.
Secondo la medicina tradizionale cinese l’ora migliore per cenare si situa dalle sette alle nove di sera: cenare presto facilita la digestione, evita un sovraccarico al fegato, nonché il fastidioso insorgere di disturbi del sonno.
Evitate di ripetere lo stesso pasto del pranzo: le proteine non sono un obbligo, anzi se a pranzo avete consumato pesce o carne, scegliete un piatto di cereali integrali o pasta per la sera e viceversa.
D’inverno sono ottime le zuppe, specialmente per dimagrire, così come d’estate ottima è un’insalata mista, con formaggio o pesce oppure, massimo due volte la settimana, carne, preferibilmente alla piastra.
Se desiderate dimagrire a cena evitate insaccati e fritti: gli alimenti da preferire sono cereali integrali, riso, oltre a frutta e verdura.
Anche uno yogurt, specie come dessert, può essere ottimo per terminare la cena con un pizzico di dolce bontà.
Il consumo di proteine aiuta a bruciare i grassi, mentre i cereali integrali come l’avena, grazie alla vitamina B, calmano il sistema nervoso e possono conciliare il sonno.

Uranio nel poligono di Quirra

Ora c’è anche la conferma del Politecnico di Torino. Nel poligono interforze di Quirra si è utilizzato uranio, ritrovato nei resti dell’agnello deforme a due teste analizzato nei laboratori dell’ateneo piemontese. Gli studiosi avrebbero riscontrato che “con ogni probabilità le ossa dell'agnello hanno visto una parziale contaminazione con uranio impoverito”.

Oggi dovrebbero essere riesumate, su ordine del Procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, le prime tre delle venti salme di persone morte per tumori al sistema emolinfatico: due sono di militari, l’altra di un pastore. Si tratta per la maggior parte di allevatori o di loro parenti, tutti residenti nei comuni intorno al poligono di Quirra.Saranno poi prese in consegna dal direttore della Scuola di specializzazione in medicina legale dell’Università di Milano, Marco Grandi, il quale dovrà fare i prelievi sui tessuti delle salme, spediti poi al fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini. Sarà lui a verificare la presenza o meno di particelle “alfa”, emesse dall’uranio impoverito una volta decaduto. L’eventuale loro presenza sarà la conferma che nel Poligono è stato usato il pericoloso componente.

Intanto, nei giorni scorsi, il procuratore Fiordalisi ha ordinato il sequestro di 375 ettari del Poligono, una porzione importante della base, nel cui interno ci sono anche falde acquifere. Questo di fatto comporta lo stop alle esercitazioni, o ad altre attività militari, mentre ci sarebbe un primo iscritto nel registro degli indagati: si tratta di un ex-colonnello, ora in pensione, comandante dell’ufficio inquadramento del Poligono, dal quale dipendevano i soldati di leva, come lo era anche un teste, ascoltato qualche settimana fa.
L’accelerazione nelle indagini della Procura è arrivata dopo che il militare di leva avrebbe parlato con gli inquirenti di esplosioni di munizioni esauste nel poligono, arrivate da tutte Italia, secondo quanto riferito dal testimone. Tra le carte sequestrate dagli agenti del Questura di Nuoro anche documenti nei quali si riferisce di esplosioni al napalm, un prodotto altamente pericoloso ed usato sia nella guerra in Vietnam che nei conflitti in Iraq e Afghanistan.

Il lavoro della Procura prosegue, pur nella necessaria discrezione che un’indagine del genere comporta. Resta il fatto che le popolazioni della costa sud orientale della Sardegna e dell’immediato entroterra sono in attesa di risposte certe ai dubbi che da troppo tempo li assalgono, circa l’attività del Poligono e su ciò che effettivamente veniva fatto. È evidente che la sola autocertificazione delle ditte o dei militari che utilizzavano il Poligono non poteva essere sufficiente a scongiurare eventuale uso di armi contenti sostanze o elementi dannosi per l’uomo e per l’ambiente.

Eco-doppler alle gambe

Eco-doppler alle gambe Arriva l'esame salvavita

L'esame permette di somministrare tempestivamente terapie per favorire la circolazione e prevenire dolori, gonfiori, irritazioni e problemi respiratori

Bologna, 21 aprile 2011 - La gamba si gonfia e fa male. Qualche volta la pelle si arrossa, apparentemente senza motivo. Ma una causa c’è: una sorta di 'tappo' alla circolazione all’interno delle vene, che dà il via a una difficoltà circolatoria delle gambe, ed è figlio della trombosi venosa profonda.

Peggio ancora se un coagulo si sposta e dall’interno di una vena delle gambe va a chiudere i vasi dei polmoni. In questo caso si rischia l’embolia polmonare, che si manifesta con fortissime difficoltà a respirare o con un dolore al torace che ricorda l’infarto. In certi casi può esserci un problema di circolazione che va trattato per tempo.

Fondamentale è l’esecuzione di un esame eco-doppler, indolore, che attraverso una sonda appoggiata in corrispondenza della gamba permette di visualizzare su uno schermo il flusso del sangue all’interno dei vasi e quindi di rilevare eventuali stop anche parziali alla circolazione. "Essenziale la diagnosi, perché la prognosi di questi pazienti cambia in maniera sostanziale laddove si attui una terapia adeguata, che nella fattispecie è una terapia anticoagulante" spiega Giancarlo Agnelli, direttore di Medicina interna e vascolare all’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia.

''In questo senso vanno ricordati gli anticoagulanti di nuova generazione come apixaban, che fa parte di una nuova famiglia di medicinali, testati inizialmente per prevenire il tromboembolismo venoso in condizioni particolarmente a rischio, ovvero nell’ambito della chirugia ortopedica. Si è poi passati alla terapia della trombosi venosa profonda e quindi alla profilassi dell’ictus da fibrillazione atriale''.

Proprio gli ineterventi ortopedici, come ad esempio quelli che si realizzano per posizionare una protesi d’anca, rappresentano elementi di rischio. Per questo si mette in atto una prevenzione mirata che punti a mantenere il sangue fluidificato proprio quando è necessario sottoporsi ad un’operazione. A rischio sono poi le persone avanti negli anni, chi soffre di tumore, gli individui sottoposti a prolungata immobilizzazione, come chi deve portare un gesso per lungo tempo o chi ha avuto una paresi.

Particolare attenzione debbono poi prestare tutte le donne adulte, in particolare durante la gravidanza e subito dopo il parto. Il consiglio del medico è fondamentale per affrontare al meglio queste situazioni e mettere in atto le opportune misure preventive.

Anoressia e alcolismo: arriva dagli USA la drunkoressia

Digiuni forzati seguiti dall’assunzione di grandi quantità di alcol.
Si chiama “drunkoressia” l’ultima tendenza, in voga soprattutto fra le giovanissime dei college americani, giunta anche in Europa, che si basa sul mix di anoressia, bulimia e alcolismo.

Il “bilanciamento delle calorie” ovvero il digiuno prolungato che può andare dalle 24 alle 48 ore, prima dell’assunzione di dosi massicce di cocktails superalcolici, si sta manifestando come una mania che rischia di diventare una vera e propria patologia fra gli adolescenti.

A tal proposito l’Associazione dei Consumatori, Codici, sottolineando la pericolosità di tale fenomeno ne lancia l’allarme, anche a seguito dei dati divulgati dall’ISTAT che considera l’alcolismo, per le giovani generazioni, un problema in continuo aumento. Inoltre, almeno il 3% degli italiani e 200mila donne, soffrirebbero di disordini e malattie legate all’alimentazione.

Questo disturbo consiste nella riduzione delle calorie, attraverso l’astensione dai pasti oppure il vomito forzato (bulimia), a cui corrisponderebbe, la possibilità di equilibrare tali carenze caloriche con quelle contenute negli alcolici.

Anche se questo comportamento non è ancora stato riconosciuto dalla medicina ufficiale come patologia, la drunkoressia possiede tutti i tratti per diventare tale. Infatti, i rischi dell’anoressia e della bulimia si unirebbero ai danni del consumo eccessivo di alcol, sottoponendo soprattutto il fegato a una lenta e inesorabile distruzione, con forme di tumore, cirrosi, epatite alcolica e steatosi (fegato grasso).

Ma anche altri organi, come l’esofago, i denti, il sistema cardiovascolare, i reni, il cuore e il sistema nervoso, subirebbero gli effetti letali di tali comportamenti.

Queste manifestazioni, comuni soprattutto fra le giovani donne, andrebbero valutate opportunamente alla luce dei modelli che la società dell’immagine ci impone, considerando che il valore di ogni individuo non è dato dall’aspetto estetico ma da quello interiore che è l’unico che può migliorare col passare degli anni.

Chirurgia plastica: Divampa la polemica dopo una puntata di Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso

A seguito dell'intervista rilasciata alla nostra testata dal Dottor Gualdi, relativa ad una puntata di “Pomeriggio Cinque” riguardante la chirurgia plastica, la Dott. Dvora Ancona replica a quanto dichiarato dal collega: ”Ancora una volta spiace vedere come in Italia le novità in campo scientifico siano sempre demonizzate, per questo non stupisce che questa nostra “arretratezza culturale” generi la fuga dei cervelli verso paesi più “open minded” che non pensano solo al proprio orticello e alla propria casta.
(in foto: Dott. Dvora Ancona)

Il trattamento Madonna Lift, è un trattamento di ringiovanimento del contorno occhi alternativo alla blefaroplastica, ed è stato riconosciuto come una metodica valida a livello internazionale. A conferma di ciò, le numerose pubblicazioni, tra cui quella sulla prestigiosa rivista Journal of Plastic Dermatology nel gennaio 2010, la Bibbia della dermatologia americana, e i diversi congressi internazionali in cui sono stata invitata a presentare tale metodica come ad esempio il congresso mondiale di Laser nell’aprile del 2010 a Phoenix,nonché i risultati di migliaia di pazienti, famose e non, soddisfatte di avere la palpebra sollevata senza sottoporsi a un intervento invasivo come la blefaroplastica. Il trattamento è stato ideato da me. Sono laureata in medicina e chirurgia e dal 1997 al 1999 ho vissuto in Israele dove ho lavorato nei più prestigiosi ospedali e negli USA dal 2004 al 2008 dove ho collaborato e collaboro tutt’ora con uno dei più affermati dermatologi americani. Ho conseguito corsi di specializzazione in Italia e all’estero,e attualmente sono anche docente del master in medicina estetica all’Università di Pavia e ci tengo a sottolineare che il Madonna Lift è stato sperimentato da diversi specialisti, tra cui il dermatologo americano Bruce Katz, dello studio Juva di New York, gemellato con lo studio Juva di Milano, considerato a New York uno dei massimi esperti nel campo della dermatologia. Il laser impiegato è un frazionato CO2, che sfrutta le proprietà del laser ad anidride carbonica, viene considerato internazionalmente il “gold standard” nella chirurgia dermatologica. Il Laser emana energia in un raggio scannerizzato che crea minuscoli microspot che vengono distribuiti sulla superficie cutanea, secondo una precisa matrice di emissione, per “punti”, da qui il nome Dot in inglese (punto) intervallati, minimizzando il danno termico cutaneo. I microspot emessi dal sistema provocano un immediato Shrinkage (contrazione) del collagene con conseguente Skin Tightening (tensione del tessuto) e stimolano i fibroblasti alla produzione di neocollagene. Grazie a questa contrazione, si mette in tensione il tessuto cutaneo, mentre l’anidride carbonica stimola i fibroblasti e quindi la pelle viene rinnovata, resa più fresca e elastica. Nel 2008 è stata fatta una mia prima documentazione scientifica a tal riguardo è stato riconosciuto come trattamento alternativo per il ringiovanimento degli occhi con più di 1000 casi trattati. Ancora una volta spiace vedere come in Italia le novità in campo scientifico siano sempre demonizzate, per questo non stupisce che questa nostra “arretratezza culturale” generi la fuga dei cervelli verso paesi più “open minded” che non pensano solo al proprio orticello e alla propria casta. Ma quello che fa più tristezza è il constatare come le donne siano ancora una volta penalizzate in un paese dove purtroppo il predominio maschile è radicato da secoli. Sono sicura che se questo trattamento fosse stato presentato da un uomo non ci sarebbero stati strascichi e polemiche inutili, ma siccome è stata una donna a farlo, apriti cielo… Una persona che ha successo nel suo campo suscita invidia se poi è una donna all’invidia si aggiunge anche la cattiveria e la perfida voglia di attaccarla e screditarla».

Dvora Ancona

Ospedale Rapallo: sette ore di attesa per un responso

Il consigliere regionale Armando Ezio Capurro stigmatizza l’episodio riportato dai giornali in merito al fatto che ieri ha visto protagonista una signora di Recco rimasta in attesa ben 8 ore al pronto intervento di Rapallo prima di essere accompagnata con una ambulanza al pronto soccorso di Lavagna per le cure del caso.

“Nonostante il nuovo ospedale sia ancora in fase di rodaggio – afferma Capurro – episodi del genere, che a quanto sembrerebbe vedono interessati anche alcuni turisti, non dovrebbe mai accadere”.

Nei giorni scorsi Capurro aveva scritto una lettera al direttore della Asl 4 Cavagnaro per sapere se tutti i posti letto di medicina e di cure intermedie previsti nel nosocomio di Rapallo sono stati attivati.

“In occasione della mia interpellanza che sarà discussa in consiglio regionale giovedì prossimo – conclude Capurro – relativa al trasferimento a Rapallo del servizio di day surgery dell’ospedale di Santa Margherita, ormai chiuso, intendo chiedere chiarimenti all’assessore Montaldo circa quanto é accaduto”

Rimedi disfunzione erettile: vardenafil orodispersibile

Oggi esistono diversi rimedi per la disfunzione erettile, presunti rimedi naturali e medicinali come il cialis e il viagra che però necessitano di un po' di tempo prima di fare effetto. Un nuovo medicinale, il vardenafil orodispersibile 10 mg, potrebbe essere una soluzione alternativa per la cura della disfunzione erettile. Il vardenafil orodispersibile assomiglia ad una mentina, è contenuto in una confezione discreta, agisce rapidamente e può essere assunto senza acqua a stomaco pieno o vuoto.
Il vardenafil orodispersibile è un farmaco che va incontro alle esigenze di molti uomini, circa tre milioni di italiani, che presentano un problema di disfunzione erettile. Questo nuovo medicinale per l'impotenza in alcuni casi ha un tempo d'azione molto veloce, circa 10 minuti, anche se in certi individui possono essere necessari dai 30 ai 60 minuti. Il farmaco è già disponibile nelle farmacie italiane e del resto d'Europa in confezione da quattro compresse, come per il viagra e il cialis necessità però di prescrizione medica.
Da un'indagine è emerso che gli uomini colpiti da disfunzione erettile hanno bisogno di un medicinale che sia di rapida efficacia, con una metodologia di assunzione discreto e soprattutto sicuro con limitati effetti collaterali. Il vardenafil orodispersibile sembra poter rispondere a tutte queste esigenze, l'assorbimento è veloce e non c'è passaggio epatico.
Francesco Montorsi, Professore Ordinario di Urologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Direttore del Programma Strategico di Ricerca Urologica ed Andrologica presso l'Istituto Scientifico San Raffaele, evidenzia che su 100 pazienti che si rivolgono a uno specialista di urologia 15 hanno meno di 40 anni. Negli ultimi anni si è registrato un incremento dei casi di disfunzione erettile giovanile, un problema che nella maggior parte delle situazioni ha una forte componente psicologica. Secondo l'esperto, il vardenafil orodispersibile potrebbe soddisfare appieno anche le esigenze di questa categoria di pazienti.
In questi giorni (Aprile 2011) sono stati presentati a Milano i risultati di un'indagine nazionale condotta da Doxa Pharma. Stando ai dati raccolti circa il 30 per cento degli uomini vive con ansia le prestazioni sessuali e il 22 per cento dice di sentirsi insicuro di fronte a donne sempre più esigenti. Un intervistato su cinque ha dichiarato di non essere soddisfatto per nulla dalla propria vita sessuale. La dr.ssa Raffaella Michieli, segretario nazionale della Societa' Italiana di Medicina Generale (SIMG), spiega che queste situazioni sono estremamente frequenti. La disfunzione erettile riguarda il 13 per cento degli uomini tra i 40 e i 70 anni, ma ben uno su due ha avuto difficoltà di erezione almeno una volta nella vita.

Papillomavirus: il vaccino anche per i maschi

A più di tre anni dall’introduzione della vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV), l’agente patogeno responsabile dell’insorgenza del carcinoma della cervice uterina, la seconda causa di morte per tumore nelle giovani donne, le tre più importanti società scientifiche che si occupano di patologie maschili lanciano la sfida: estendere la vaccinazione anche ai maschi.
Non si tratta di questioni di equità sociale, ma la Società italiana di Andrologia (SIA), la Società italiana di Urologia (SIU), la Società italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità ritengono la vaccinazione “maschile” un utile strumento per contrastare molte patologie HPV-correlate, non solo tumorali e non solo femminili.
Risulta, infatti, che l’HPV sia responsabile non solo del cancro del pene, dell’ano, del tratto orofaringeo ma anche di alcune delle principali malattie sessualmente trasmissibili, quali le verruche genitali e le condilomatosi.
La massima frequenza di infezione si riscontra in età giovanile (20-35 anni) e l’uso dei profilattici non sembra avere un’azione protettiva completa poiché il contagio può avvenire più diffusamente attraverso il contatto cutaneo.
Per questo, la prima “Conferenza di Consenso sulle patologie da Papilloma umano nel maschio” ha indicato i 12 anni come l’età giusta per la vaccinazione, come già avviene per le femmine.
Non resta che attendere il mese di maggio, quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) darà la sua approvazione per aprire la nuova frontiera della vaccinazione anti-HPV.

“L’ANGIOPLASTICA CAROTIDEA” E LA “CHIRURGIA DEL GINOCCHIO” A “VIVERE MEGLIO” – SABATO 23 APRILE 2011

Sabato 23 aprile 2011, alle ore 8.30 , vigilia di Pasqua con “Vivere Meglio”, il talk show dedicato alla medicina, al benessere psicofisico e alla qualità della vita. Il programma, ideato e condotto da Fabrizio Trecca, offre tante rubriche con ospiti autorevoli e filmati esplicativi, utili ai telespettatori per meglio comprendere i vari temi, sempre trattati con assoluto rigore scientifico.Oggi si parla di “angioplastica carotidea”, con il dottor Fausto Castriota, Responsabile del Laboratorio di Cardioangiologia Diagnostica e Interventistica al Maria Cecilia Hospital a Cotignola, vicino Ravenna.
“Una storia per Vivere Meglio”, ospita oggi, Maurizio, che attraverso la sua malattia alla corde vocali e la cura ha scoperto di avere delle doti artistiche di gran valore. Oggi, infatti è un affermato tenore.
E ancora il naturopata Carlo Marini, direttore tecnico D&D Wellness a Roma, che presenterà lun massaggio davvero efficace per i telespettatori meno giovani.
Argomento della seconda parte, del programma, una tecnica davvero innovativa, “la navigazione preoperatoria e non solo nella chirurgia del ginocchio”.
In studio il dottor Nicola Ursino, Responsabile dell’Unità Casco -chirurgia articolare sostitutiva in clinica ortopedica – presso l’Istituto Galeazzi di Milano.
A seguire , Alessandra Pozzi, Responsabile Nazionale dell’associazione “Europa dei diritti”, che farà conoscere al pubblico un nuovo diritto del cittadino.
In chiusura, l’esperto Osvaldo Murri che ci presenta il vino Gutturnio.
Come sempre, Il pubblico da casa potrà partecipare attivamente al programma, chiamando il numero 06-5741453 oppure inviando una e-mail a: viveremeglio@mediaset.it.

Yara, nuovo sopralluogo della Cattaneo nel campo di Chignolo

BREMBATE SOPRA — Un blitz improvviso e del tutto inatteso. A due mesi dal ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che ha effettuato l’autopsia sul corpo della ragazzina, è tornata nel campo di Chignolo d’Isola.

Martedì l’esperta scienziata forense è arrivata in via Bedeschi per prelevare nuovi campioni di terriccio e sostanze arboree nel campo in cui è stata ritrovata Yara.

I reperti individuati nel nuovo sopralluogo saranno ulteriormente confrontati con quelli già a disposizione dell’Istituto di medicina legale di Milano. Bocche cucite, come sempre, sui contenuti delle nuove analisi.

Si capirà qualcosa in più quando la Cattaneo, fra circa un mese, presenterà la sua relazione scientifica al pubblico ministero titolare delle indagini, Letizia Ruggeri.

Il personal trainer meglio del botox

Altro che vestiti all'ultima moda o prodotti di bellezza supercostosi. Per sentirsi più belle basta avere un personal trainer che, nell'immaginario femminile delle 1.500 donne italiane fra i 20 e i 50 anni intervistate dall'Istituto Piepoli per il progetto Sorelle d'Italia 2010 voluto dalla rivista Elle, batte di gran lunga anche il chirurgo plastico, con una preferenza del 30% contro 10 (mentre la medicina estetica raggiunge il 13%).
Insomma, avevano ragione le nostre nonne quando ci dicevano che per apparire bisogna soffrire, ma in questo caso la sofferenza di cui si parla non c'entra nulla con quella prodotta dalla siringa del botox bensì con la fatica di una seduta in palestra, guardata a vista da un allenatore che ti piega, ti modella e ti rende tonica ma non ti spezza. Vero, molte donne ricorrono all'aiutino estetico perché convinte che più l'età avanza e più il corpo vada in pezzi, ma in questo caso l'equazione non sembra funzionare granchè, visto che non solo il 22% delle intervistate ha confidato di accettare senza inquietudini il tempo che passa e il 39% di farlo anche se con un pizzico di preoccupazione, ma anche il 34% ammette che si tratta di un processo inevitabile contro il quale non si può fare nulla, mentre solo il 4% si dice disposta a tutto per allontanare la scadenza.
Quanto alla fascia d'età, sono le 30-40enni le più inclini a pensare positivo sul tema dell'età (66%), anche se le cinquantenni seguono poco distante con il 61%. Ideato con l'obiettivo di capire ed aiutare le donne nel loro processo evolutivo, lo studio ha anche evidenziato come oggi si tenda a piacere di più a se stesse (61%) che agli uomini (10%), anche se l'immagine femminile che viene proposta su giornali, tv e pubblicità viene considerata svilente dal 50% del campione, fastidiosa dal 38% e frustrante dal 31%, mentre solo il 17% la giudica seducente.
Buone notizie, infine, dalla percezione del peso che ognuna ha di sé con il 75% che si considera complessivamente normopeso, mentre il 15% si giudica magra e solo il 10% in lieve sovrappeso.

Abuso sessuale nei bambini. Dal ministero una guida per medici e professionisti sanitari

“La rilevazione, la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dell’abuso sessuale sulle bambine e sui bambini sono attività complesse, ulteriormente complicate dalla mancanza di definizioni condivise e da considerevoli difficoltà di semeiotica medica. Inoltre la problematicità del fenomeno, che coinvolge l’area sociale, psicologica, legale e medica, porta spesso a letture interpretative molto differenziate. Segni e sintomi psicologici, comportamentali e fisici devono essere quindi valutati da operatori con adeguata formazione e competenza tecnica”. Per questo il Gruppo di lavoro per l'abuso e il maltrattamento dell'infanzia del ministero della Salute, coordinato da Maria Rosa Giolito dell'Asl To2 di Torino, in collaborazione conl’Associazione Culturale Pediatri (Acp), la Società Italiana di Ginecologia dell'infanzia e dell'Adolescenza (Sigia), la Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla) e Società Italiana di Pediatria (Sip), ha realizzato “L'abuso sessuale nei bambini prepuberi. Requisiti e raccomandazioni per una valutazione appropriata”, pubblicazione dedicata a tutti i professionisti che lavorano con i bambini per offrire strumenti diversi per un corretto approccio ai minori con sospetto di abuso sessuale.

Quando ci si occupa di violenza sui minori, infatti, è imprescindibile una presa in carico multidisciplinare e multi professionale. Che deve tenere conto anche della necessità di evitare ulteriori inutili se non traumatiche visite al bambino/a. “L’obiettivo della guida – ha spiegato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nella presentazione del volume – è quello di supplire alla carenza di una specifica formazione universitaria”. “La crescente complessità della pratica medica – aggiunge Fazio - pone i professionisti di fronte alla necessità non solo di riconsiderare costantemente le conoscenze disciplinari, ma di collocare la propria competenza all’interno della rete di saperi che definiscono le condizioni di malattia e salute. Questo è particolarmente evidente nel caso dell’abuso sessuale, nella valutazione del quale gli autori di questa guida illustrano il ruolo fondamentale, ma non dirimente, dell’esame medico”.

Il volume offre in primo luogo un percorso diagnostico finalizzato a ridurre il rischio di errori che si possono irrimediabilmente ripercuotere sulla valutazione. “Ma il limitato valore diagnostico dell’esame medico, in una condizione caratterizzata dalla aspecificità dei reperti obiettivi presente in oltre il 90% dei minori vittime di abuso sessuale, rende indispensabile una valutazione nella quale confluiscano competenze diverse, multidisciplinari e multi professionali”. Questo aspetto viene affrontato nel testo con una proposta strutturata di organizzazione delle informazioni raccolte. La sezione Cartella clinica e repertazione fornisce un modello attraverso il quale documentare le tappe del percorso diagnostico, i diversi contributi alla sua realizzazione, i dati disponibili e le lacune informative. Assicurando così materialità e solidità alla Segnalazione all’autorità giudiziaria, affrontata nell’ultima sezione.

Pasqua a Milano: Rimedi Naturali consiglia il Grani&Braci

Qui gioco in casa... i lettori assidui di questo blog sanno che il ristorante Grani&Braci di Milano è il mio ristorante preferito e che ci vado almeno una volta a settimana.

Non sarò lì a Pasqua ma comunque voglio raccomandarlo a chi rimarrà a Milano.

A Pasqua e Pasquetta il Grani&Braci e gli altri ristoranti del Gruppo Ethos saranno aperti a pranzo e a cena con menu alla carta senza sovrapprezzo da godersi in compagnia di amici e parenti.

Un assaggio delle proposte?

Torta salata pasquale di pasta sfoglia con ricotta, biete, uova e pecorino romano, ravioli di ricotta e spinaci agli asparagi, zafferano e provolone, scottadito di agnello al sesamo su letto di champignon freschi e porri stufati.

Ricordate, inoltre, che il ristorante Grani&Braci ha ideato un nuovo menu dedicato ai celiaci che da oggi possono gustare un'ampia selezione di sfiziosi piatti senza glutine e non contaminati.

Dall'antipasto al dolce, con la possibilità di accompagnare il pasto con una buona birra gluten free, anche i celiaci possono godersi una serata o un pranzo al ristorante in assoluta sicurezza e con l'imbarazzo della scelta grazie alla grande varietà dei piatti in menu.

Buona Pasqua!

Montalcini, a 102 anni mi sento più artista

"Non sono scienziata, mi sento piuttosto un'artista". Un'affermazione che potrebbe anche non stupire i lettori di questo blog, abituati a leggere di connubi tra arte e scienza, se non fosse che a farla è stata la ricercatrice per eccellenza Rita Levi Montalcini, il premio Nobel che compie oggi 102 anni.

In un colloquio tra la professoressa e otto studiose, ieri sera al centro della maratona web 'a rete unificata' dal titolo Rita101+, la senatrice a vita ha raccontato che l'arte è scritta nei suoi geni forse più della scienza: "Mia sorella gemella, morta tre anni fa, era molto diversa da me. - ha detto - Era una persona eccezionale e una vera artista. Mio fratello era un bravo architetto. Non ho affrontato la vita come uno scienziato - ribadisce dunque il premio Nobel in uno stralcio del colloquio tenuto con altre otto studiose in occasione del convegno biennale sulla NGF "Katzir Conference" in Israele, e ieri sera trasmesso sul web in esclusiva mondiale (concessione della Fondazione Ebri) - ma come un artista".

La maratona online per spegnere le 102 candeline ha raggiunto in collegamento webcam via skype centinaia di ricercatori e ricercatrici che ogni giorno operano in Italia e all'estero. Come nell'edizione precedente di Rita101+ sono stati loro a raccontare le storie di impegno e passione, nonostante le difficoltà di mezzi e di investimenti. A rendere omaggio al premio Nobel per la medicina anche Margherita Hack, in collegamento telefonico.

Rita101+ è andata infatti in diretta, per il secondo anno consecutivo, 'a rete unificata', dalle 21 a mezzanotte su Rita101.tv, su Altratv.tv e su oltre 200 portali: dalle micro web tv italiane alle web tv e web radio universitarie, fino ai micro media iperlocali, blog e videoblog. L'appuntamento è iniziato sul web già dalle 20.30, per l'anteprima 'Aspettando Rita'. Nel corso della serata, collegamenti con laboratori di ricerca negli Stati Uniti, in Giappone, nord-Europa, nord-Africa e con gruppi d'ascolto di ricercatori dall'università di Siena, Pavia, Catania. Collegamenti in webcam via Skype con L'Aquila e Messina hanno intrattenuto gli ascoltatori variamenti collegati.
Ma non è ancora finita.

L'iniziativa Rita101+ ideata e coordinata da Altratv.tv e Ipazia Promos a cui hanno aderito istituzioni e network editoriali tra i quali, ad oggi, Nòva24, Wired, Current, Ustation, Raduni, Anso, Rainews24.it, Tg3web, La7.it, L'Unita.it, l'Espresso.it, Agoravox, Accademia dei Lincei, Treccani, Sapere.it, Tiscali.it continuerà a raccogliere sul web le storie delle ricercatrici anche nei prossimi mesi, fino al 23 settembre 2011, data prevista per la 'Notte dei ricercatori' in Europa, sarà possibile segnalare la propria storia compilando il forum disponibile sul sito. I risultati del monitoraggio saranno presentati nel corso di una nuova diretta che si terrà in occasione dell'appuntamento in programma a settembre.

La dieta della luce: principi di medicina cinese contro l'imperativo occidentale del "sacrificio"

Invece di dietologi, adesso si sente parlare di naturopati; invece di dieta, di principi del benessere.

Anche nel campo dell'alimentazione e della forma fisica arriva a salvarci la filosofia orientale, che contamina i nostri rigidi e talvolta devianti schemi culturali con i principi più spirituali e lungimiranti provenienti da laggiù.

Nel campo dell'alimentazione, i principi della medicina cinese si insinuano nelle crepe di uno dei più terrificanti imperativi delle società occidentali: quello di soffrire per raggiungere la forma fisica. Da noi il culto del cibo e della sovrabbondanza alimentare si accompagna infatti perversamente a quello del corpo snello e scattante.

Una contraddizione in termini che genera un altro principio, unica soluzione all'ossimoro precedente: quello dell'autocontrollo, prigione delle nostre menti, che ci impedisce di goderci la vita.

Molto più coerentemente, la cultura orientale punta al benessere fisico e spirituale, e tutto va in quella direzione: i valori ricercati nei cibi sono la leggerezza e la capacità di far star bene, così che il piacere e la ricerca della salute psico-fisica coincidono.

Il principio della cronobiologia e della cronodieta è perseguire la forma fisica NON allenandosi a rafforzare la capacità di rinuncia e di resistenza, ma aiutando il corpo a fare meglio ciò che tenderebbe a fare da solo con i cibi ingeriti: le radiazioni luminose hanno a che fare con la produzione nel nostro corpo della serotonina, che a sua volta ha a che fare con l'assunzione delle sostanze ingerite.

Ci sarebbero quindi orari consigliati per mangiare perché la digestione è facilitata, ma anche perché si considera che la nostra mente in quelle ore sia automaticamente più predisposta a consumare senza eccedere. Il pranzo e la cena andrebbero consumati nel range orario tra le 12 e le 20, orario in cui il corpo massimizza la capacità di nutrirsi e digerire. Tra le 4 del mattino e le 12 invece la funzione più efficiente è la disintossicazione: in questa fascia è quindi consigliato bere molta acqua.

Precisato che naturalmente una dieta dimagrante va pianificata da un medico, la diffusione di questo tipo di filosofie alimentari è il segno che il principio del sacrificio nell'alimentazione danneggia le nostre esistenze e porta risultati scarsi: questo non significa ovviamente che dobbiamo eccedere col cibo, ma che cambiare impostazione mentale e porsi un obiettivo più generale di benessere sarebbe più sensato.

Medicina naturale, a Urbino “Stasera parliamo di…”

Urbino (PU)- “Stasera parliamo di…” è il ciclo di incontri (ingresso libero) promosso dall’Istituto di Medicina Naturale relativo alla prevenzione ed educazione alla salute, temi quanto mai attuali e di notevole importanza.
Il calendario degli appuntamenti di aprile 2011 che si terranno in via dei Gelsi, 2 – Località Gadana:
Incontro di psicodramma. Un'integrazione tra gioco e analisi, coordinata da operatori a orientamento psicoanalitico, particolarmente adatto a: operatori sociali, insegnanti, genitori e tutti coloro che usano la conversazione e il confronto.
Martedì 26 aprile 2011 - ore 20.30
Relatori:
Dott.ssa Silvia Carganico (psicoterapeuta a indirizzo psicoanalitico) e Dott.ssa Chiara Pierpaoli (psicologa)
Info: 0722 351420, numero verde 800 968697, e-mail orizzonti@istitutomedicinanaturale.it

Medicina, violenta ripetutamente la moglie: 2 anni e 6 mesi la condanna

Dovrà scontare 2 anni e 6 mesi di reclusione per ripetutimaltrattamenti e violenza sessuale sulla moglie, il tunisino 43 enne che ieri è stato tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso lo scorso 23 febbraio dalla Procura . L’uomo, dopo aver abbandonato il tetto coniugale, aveva fatto perdere le sue tracce: ma ieri pomeriggio è stato rintracciato dai Carabinieri all’Interporto.
GLI ABUSI - I ripetuti abusi ai danni della coniuge, denunciati dalla vittima ai Carabinieri di Medicina, sono stati commessi fra aprile e maggio del 2007. Le successive indagini portarono alla condanna dell’uomo, che però dopo l’allontanamento dall’abitazione familiare non aveva lasciato tracce. Sparito dal comune di Medicina, dove risiedeva con la moglie, il suo ultimo domicilio censito era presso un’abitazione di San Lazzaro di Savena in cui però non dimorava più da diverso tempo.

A Cuneo un confronto tra agopuntura, omeopatia e medicina tradizionale

Agopuntura, omeopatia, medicina convenzionale… che differenza c’è? Quali trattamenti sono efficaci? Dove si nascondono eventuali pericoli? Come si sperimenta un farmaco? Se ne è parlato giovedì 21 aprile nel corso del convegno “Salute e Medicine: Fra scienza e superstizione” organizzato dall’ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) di Confartigianato Cuneo in collaborazione con il CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Relatore dell’incontro, che ha visto una buona partecipazione di pubblico, è stata la Dott.ssa Marta Annunziata, coordinatrice del gruppo CICAP Piemonte e responsabile nazionale dei Gruppi Locali.

“Si è rivelato un appuntamento molto interessante, – commenta Elio Sartori, presidente provinciale ANAP di Confartigianato Cuneo – come del resto lo sono tutte le attività organizzate dall’ANAP. La nostra associazione è costantemente impegnata per offrire ai soci numerose occasioni di crescita e aggregazione, per dimostrare che, nonostante la pensione, abbiamo ancora molta voglia di imparare e metterci in discussione”.

Egitto, martedì equipe medica da Mubarak: l’ha ordinato la procura

IL CAIRO – Il capo del dipartimento di medicina legale Ahmed el Sebai si recherà a Sharm el Sheikh martedì prossimo per verificare lo stato di salute dell’ex rais Hosni Mubarak. Lo riferisce l’agenzia Mena, spiegando che El Sebai sarà accompagnato da un cardiologo e da uno specialista di terapia intensiva e dovrà presentare un rapporto al procuratore generale, che ha disposto la missione a Sharm per verificare se è possibile trasferire Mubarak.
L’ex rais è ricoverato all’ospedale internazionale di Sharm dalla scorsa settimana, quando è stato sottoposto a un provvedimento di custodia cautelare di quindici giorni.

mercoledì 13 aprile 2011

Nettuno News www.nettunonews.info

Sito dedicato alla città di Nettuno, vengono pubblicate quotidianamente le ultime notizie riguardanti Nettuno e paesi limitrofi, come Anzio, Aprilia e Latina. Sono presenti informazioni di medicina e testi appartenenti al patrimonio culturale del comune di nettuno www.nettunonews.info . E' possibile sottoscrivere il FEED e la newsletter per ricevere le notizie al proprio indirizzo email o nel lettore RSS. E' annessa la pagina ufficiale di Facebook che conta migliaia di iscritti.

martedì 11 gennaio 2011

ASSIDERAMENTO [dal lat. med. assiderare, der. di sidus, astri, costellazione].

ASSIDERAMENTO [dal lat. med. assiderare, der. di sidus, astri, costellazione]. - Complesso di fenomeni conseguenti alla prolungata espo­sizione del corpo a basse temperature, caratte­rizzato da progressiva diminuzione della circo­lazione periferica, depressione, prostrazione che può condurre a morte. Terapia: respirazione artificiale, cardiocinetici, bagni a temperatura crescente (da 18` a 300, in parecchie ore).

ASSUEFAZIONE

ASSUEFAZIONE. - In farmacologia, l'ASSUEFAZIONE del­l'organismo ad un farmaco a motivo della sua continua somministrazione, diminuisce il grado di efficacia del farniaco stesso postulando la ne­cessità di ricorrere a dosi sempre maggiori di esso. Talvolta l'ASSUEFAZIONE annulla del tutto l'azione del farmaco.

ASTIGMATISMO [dal gr. a priv., e stigma, punto]

ASTIGMATISMO [dal gr. a priv., e stigma, punto]. - Difetto dell'occhio o di uno strumen­to ottico, dovuto ad imperfezione nella curva dell'occhio o della lente, tale da far sì che un punto luminoso non dia un punto come imma­gine, ma una linea o una macchia confusa. Ciò avviene perché i raggi luminosi non convergono tutti nello stesso punto. L'ASTIGMATISMO si corregge con apposite lenti.

ATREPSIA - Malattia dei neonati

ATREPSIA [comp. di a priv., e del gr. thrép­sis, nutrizione]. - Malattia dei neonati che de­periscono per la perdita della capacità di assi­milare il cibo. Si manifesta con tipico aspet­to senile, cute secca e rugosa, eritemi, ulce­razioni, ecc. La morte sopravviene per inani­zione.

ATRESIA - Mancanza della normale aper­tura (canale o orifizio) di alcune formazioni anatomiche

ATRESIA - Mancanza della normale aper­tura (canale o orifizio) di alcune formazioni anatomiche (es. esofago, pupilla, ano, uretra, vagina). Nel caso di canali il neonato non può sopravvivere, nel caso di orifizi si procede al­l'immediata apertura chirurgica.

ATROPINA Alcaloide di sapore amaro

ATROPINA [da Atropa, nome lat. della bella­donna]. - Alcaloide di sapore amaro e di azio­ne violenta che si estrae dalle radici di bella­donna e da altri vegetali. L'A., isolata nel 1833 dal fisico Mein, è usata in dosi opportune (in­feriori a 5 milligrammi) come analgesico. Il solfato di ATROPINA in soluzione acquosa, è impiegato in oculistica per dilatare la pupilla e facilitare l'esame dell'occhio. Gli avvelenamenti da ATROPINA si riconoscono immediatamente per la subitanea dilatazione delle pupille e si combattono con iniezioni di morfina, pilocarpina, ecc.

ATTINOTERAPIA [dal gr. aktís, raggio, e terapia].

ATTINOTERAPIA [dal gr. aktís, raggio, e terapia]. - Metodo di cura di alcune malattie (rachitismo, affezioni tubercolari non polmona­ri, ecc.) con i raggi solari o più specialmente con i raggi ultravioletti prodotti da lampade ad arco fra elettrodi di mercurio.

ANGIOCOLITE Infiammazione acuta o cronica delle vie biliari

ANGIOCOLITE [dal gr. anghéion, vaso, e colé, bile]. - Infiammazione acuta o cronica delle vie biliari, dovuta al bacterium coli o ad altri germi particolari. Di solito è associata alla colecistite, prendendo il nome di angiocolecistite.

ANGIOMA Tumore di vasi sanguigni

ANGIOMA [dal gr. ángheion, vaso]. - Tumore che consiste essenzialmente di vasi sanguigni (emangioma, voglia di vino) o linfatici (linfan­gioma). Può trovarsi superficialmente, nel cuoio capelluto, cute, ecc. o all'interno (fegato, cer­vello, ecc.). La cura è chirurgica.

RIMEDI ANTAGONISTICI. - Sostanze farma­cologicamente attive

RIMEDI ANTAGONISTICI. - Sostanze farma­cologicamente attive che pur non agendo chimicamente l'una nei confronti dell'altra, tuttavia agiscono in senso contrario sullo stesso elemento anatomico, neutralizzandosi reciprocamente (atropina, cloralio, oppio, stricnina, ecc.).

AMENZA - Stato confusionale-allucinatorio acuto

AMENZA [dal lat. antentia, der. da a priv. e mens, mente: «insania»]. - Stato confusionale-allucinatorio acuto da cause tossiche o infetti­ve, ed indipendente da fattori costituzionali spe­cifici, ad inizio solitamente brusco, con o senza idee deliranti, poi stato oniroide, seguito da confusione mentale, eccitazione sensoriale, allu­cinazioni, disorientamento, eccitamento motorio, delirio variabile o sintomi catatonici e stupo­rosi. Si accompagna a febbre e decadimento generale, ecc.; la prognosi è abbastanza favore­vole se la cura è tempestiva.

ASSIMILAZIONE [der. dal lat. assimilare, render simile].

ASSIMILAZIONE [der. dal lat. assimilare, render simile]. - Processo mediante il quale l'or­ganismo animale e vegetale trasforma sostanze estranee in sostanze proprie all'organismo stesso. L'organismo animale assimila, previa digestione, gli alimenti e l'ossigeno dell'aria; parimenti l'organismo vegetale delle piante verdi assorbe dal terreno sostanze minerali, e l'azoto dell'aria mediante la fotosintesi clorofilliana. Nell'organi­smo animale il sangue è il veicolo delle sostan­ze che vanno a formare i tessuti, dopo essere state trasformate in maltosi, glucosi, acidi gras­si, glicerina ed amminoacidi.

Allergologia - trattamento delle allergie

L'allergologia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle allergie, patologie immunitarie caratterizzate da ipersensibilità verso particolari sostanze, e delle malattie ad esse correlate.Le competenze del medico interessano per ovvi motivi anche il campo dell'immunologia.La storia dell'immunologia nasce nel 1906 con la definizione del concetto di allergia da parte del medico austriaco Clemens von Pirquet, data in cui insieme al collega Béla Schick identificò la cosiddetta malattia da siero.Il termine indicava una reazione avversa alla somministrazione di un antigene.Attualmente con allergia si intende soltanto un particolare tipo di reazione di ipersensibilità, che rientra comunque nella classificazione oggi accettata, e fornita nel 1963 da Philip Gell e Robin Coombs.Secondo la definizione di von Pirquet, «allergia» significava infatti "reazione modificata" del sistema immune, e poteva applicarsi tanto alla malattia da siero (oggi classificata ipersensibilità di tipo III mediata da complessi antigene-anticorpo), quanto alla reazione alla tubercolina (oggi classificata Ipersensibilità di tipo IV cellulo-mediata), mentre il termine «allergia» nella Classificazione di Gell e Coombs viene riservato solo alle reazioni di Ipersensibilità di Tipo I o immediata.

Angiologia - patologie che colpiscono i vasi sanguigni e quelli linfatici

L'angiologia è quella branca della medicina che studia l'anatomia e le patologie che colpiscono i vasi sanguigni e quelli linfatici. La parola deriva dal greco angios ("vaso") e logos ("studio").Tra le patologie che colpiscono i vasi arteriosi ci sono l'aneurisma, l'aterosclerosi e la dissecazione dell'aorta, la trombosi e l'embolia. Tra quelle che colpiscono i vasi venosi ci sono le vene varicose, l'insufficienza venosa cronica e la trombosi venosa, mentre i vasi linfatici sono interessati principalmente da casi di linfedema primario o secondario.L'angiologia si occupa anche della modifica dei fattori di rischio nel caso di valori alti di colesterolo e pressione sanguigna. Lo studio del sistema venoso si chiama flebologia.

Cardiologia - studio e diagnosi delle malattie cardiovascolari acquisite

La cardiologia è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite.La cardiologia è una disciplina che negli anni più recenti si è molto evoluta e al suo interno si sono sviluppate specialità come l'emodinamica e l'elettrofisiologia.Va inoltre segnalato che il miglioramento terapeutico medico e chirurgico delle Cardiopatie congenite ha permesso la sopravvivenza di numerosi bambini che diventati adulti hanno determinato il crearsi di una nuova branca della Cardiologia che è quella dedicata al Cardiopatici Congeniti Adulti.Chi si occupa di tale branca della medicina, come medico specialista, viene chiamato cardiologo.Oltre che della cura di malattie cardiovascolari, scompensi, anomalie, il cardiologo si occupa della prevenzione cardiovascolare e della riabilitazione del paziente sottoposto ad intervento cardiochirurgico.Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte al mondo (50 % del totale dei paesi sviluppati e 25% nei paesi in via di sviluppo).Fra le malattie cardiache più diffuse ritroviamo l' Angina stabile acuta e l'Infarto miocardico acuto.

venerdì 7 gennaio 2011

Muscolo orbicolare della bocca muscolo ellittico

È un esteso muscolo ellittico che va dal margine inferiore delle narici alla rima labiale superiore, dal solco mento-labiale alla rima labiale inferiore e lateralmente si ferma a livello della commessura labiale. È formato da due parti:una Esterna ed una Interna
Parte Esterna
Accoglie fasci che provengono da molti muscoli mimici soprattutto dal canino, buccinatore, triangolare, incisivi e zigomatico. È costituito da due semicerchi con il centro sulla commessura e l'apice a livello della linea mediana delle labbra; superiormente manda fasci fino ad attaccarsi al contorno posteriore della cartillagine del setto nasale memranoso e questi fasci prendono il nome di muscolo depressore del setto.
Parte Interna
È un unico anello che circonda la rima labiale.
Contraendosi il muscolo orbicolare della bocca regola l'apertura della rima labiale.

muscoli incisivi:uno superiore ed uno inferiore

Vi sono due muscoli incisivi:uno superiore ed uno inferiore.

  • Superiore

si attacca al giogo alveolare dell'incisivo laterale superiore (o II incisivo superiore) in corrispondenza della fossa incisiva del mascellare; si porta in basso e lateralmente fino alla commessura labbiale. Contraendosi porta in alto e medialmente la commessura labbiale

  • Inferiore

origina dal giogo alveolare dell'incisivo laterale inferiore e si porta in alto e lateralmente per inserirsi alla cute della commessura labbiale. Con la sua aziuone porta in basso e medialmente la commessura labbiale.

Muscolo Buccinatore

È un muscolo esteso che entra a far parte della costituzione della guancia. Ha un'estesa origine: dalla faccia esterna del processo alveolare del mascellare superiore ed inferiore a livello dei denti molari, dalla tuberosità mascellare, dall'uncino pterigoideo, lateralmente al lembo alveolare retro dentale inferiore. Da questa estesa origine i suoi fasci si portano in avanti ed in alto ed in basso fino alla commessura labiale, qui i suoi fasci si incrociano e molti entrano a far parte del muscolo orbicolare della bocca. Il muscolo è ricoperto dalla fascia buccinatoria che in avanti diventa sottilissima fino a scomparire. La fascia buccinatoria forma a livello dell'uncino pterigoideo una robusta formazione fibrosa: il rafe pterigoideo che prosegue in basso fino ad attaccarsi alla faccia interna del ramo della mandibola dietro avanti ed in basso al foro mandibolare. Con la sua azione porta indietro la commessura labiale, fa aderire le guance ai denti favorendo la masticazione.

muscolo orbicolare dell'occhio

Questo muscolo si può dividere in tre porzioni: Orbitaria, Palpebrale e Lacrimale.
Parte orbitaria
È un anello ellittico che si dispone attorno all'occhio. Si diparte dal legamento parpebrale verso l'alto per farvi ritorno dal basso dopo aver fatto un giro attorno all'occhio, inoltre si attacca anche al sacco lacrimale. In corrispondenza dell'angolo laterale della palpebra invia alcuni fasci muscolari che entrano a far parte del muscolo zigomatico.
Parte palpebrale
È contenuta nello spessore delle palpebre. Dal legamento palpebrale mediale si dipartono fasci sia in alto che in basso che terminano nel rafe palpebrale laterale, costituendo la parte superiore ed inferiore della porzione palpebrale dell'Orbicolare dell'occhio.
Parte lacrimale
È la più profonda delle tre. Si diparte dal contorno posteriore della fossa del Sacco lacrimale: la cresta lacrimale superiore. Da qui continua in avanti ed in fuori per inserirsi nella cute della commessura palpebrale mediale.
Con la sua azione il muscolo Orbicolare dell'occhio chiude le palpebre, convoglia le lacrime verso l'angolo interno dell'occhio e, agendo sul sacco lacrimale, ne facilita il riflusso.

muscoli della testa muscoli del cranio epicranica, orbitaria, buccale, nasale ed auricolare

I muscoli della testa sono quell'insieme di muscoli del cranio che si dividono in epicranica, orbitaria, buccale, nasale ed auricolare. Si ritrovano poi due particolari tipi di muscoli: i mimici (o pellicciai) che sono quell'insieme di muscoli che permettono cambiamenti dell'espressione facciale e quelli scheletrici (che nel cranio prendono il nome di muscoli masticatori perché permettono la masticazione), essi genericamente determinano un movimento di un osso; nel caso dei muscoli della testa si ritrova l' unica articolazione mobile l' articolazione temporo mandibolare, tra l'Osso temporale e la Mandibola.

Questa regione ha come limiti:
Anteriore, una linea orizzontale che passa per la glabella e decorre sul contorno superiore dell' arcata Sopracciliare.
Laterali, una linea che decorre dal margine laterale dell'arcata sopracciliare sopra la linea temporale superiore e termina sul processo mastoideo dell'osso temporale.
Posteriore, il limite posteriore corrisponde alla linea nucale superiore.

tessuto muscolare cardiaco elementi cellulari detti cardiomiociti

Il tessuto muscolare cardiaco è composto da particolari elementi cellulari detti cardiomiociti, i cardiomiociti non sono sincizi come nel caso delle fibre muscolari striate ma elementi cellulari più piccoli e generalmente mononucleati con nucleo disposto centralmente ma striatura analoga alle fibrocellule scheletriche. La forma del cardiomiocite è cilindrica ma le cellule spesso si biforcano alle estremità formando una rete tridimensionale. Alle estremità delle cellule sono presenti delle interdigitazioni di membrana e dei complessi giunzionali di struttura simile ai desmosomi detti fasciae adaerentes e giunzioni gap, che hanno la funzione di collegare i cardiomiociti e di trasmettere la forza della contrazione da una cellula all'altra, le zone di connessione tra cellula e cellula sono dette strie intercalari o scalariformi. Le giunzioni gap, che consentono la conduzione dell'impulso,rendono i cardiomiociti un sincizio funzionale.
Nei cardiomiociti la contrazione non è volontaria ma spontanea, cosicché la funzione del sistema nervoso autonomo che innerva il cuore è esclusivamente legata alla modulazione della frequenza della contrazione che è trasmessa da una particolare formazione detta nodo seno-atriale ed è trasmessa all'intero miocardio dal sistema di conduzione del cuore.
Nei cardiomiociti il reticolo sarcoplasmatico assume una struttura leggermente diversa rispetto a quella presente nel tessuto muscolare striato scheletrico; mancano, infatti, le cisterne terminale e fenestrata centrale ma sono presenti tubuli longitudinali che tramite delle estroflessioni si affrontano ai tubuli T (che in questo caso sono posti nella regione della linea z) formando le diadi del reticolo.

Tessuto muscolare liscio o involontario

Il tessuto muscolare liscio costituisce la muscolatura dei visceri e dei vasi sanguigni, la cui contrazione è involontaria. Questo tipo di tessuto muscolare ha le seguenti particolarità :
contrazione lenta e prolungata
contrazione indipendentemente dalla volontà e mediata dal sistema nervoso autonomo o da ormoni
contrazione che avviene per tutto il muscolo contemporaneamente: questa è la caratteristica più importante del muscolo liscio. Il muscolo si comporta proprio come se si trattasse di un'unica fibra, anche se nella realtà ci sono più fibre che si susseguono l'una all'altra. In questo caso si dice che questo tipo di tessuto si comporta come un sincizio funzionale.


Fibrocellule lisce isolate
È costituito da fibrocellule muscolari lisce, ricchissime nel loro citoplasma di miofibrille, che sono le unità elementari per la contrazione muscolare. Tali miofibrille, a differenza di quanto avviene nel tessuto muscolare striato non sono in registro, al contrario sono disposte in tutte le direzioni, da ciò si comprende la mancanza della striatura trasversale che caratterizza il tessuto.
La fibrocellula liscia ha forma allungata, fusata, con la parte centrale, contenente il nucleo, più larga rispetto alle estremità che appaiono rastremate. Le fibrocellule si organizzano in fasci e si dispongono sfasate con la zona perinucleare che si dispone a contatto con le sottili estremità delle cellule attigue. Manca in questo tipo cellulare un vero e proprio reticolo sarcoplasmatico ma è presente il reticolo endoplasmatico. I tubuli T sono assenti ma si notano introflessioni di membrana denominate caveolae. Inoltre al microscopio elettronico si individuano delle zone dense dette corpi densi che hanno funzioni analoghe a quelle della linea z del tessuto muscolare striato. Poiché non tutte le fibrocellule lisce sono innervate tra esse si rilevano giunzioni gap o serrate (complessi giunzionali che tramite canali ionici mettono in comunicazione il citoplasma di due cellule) necessarie alla conduzione dell' impulso contrattile da una cellula all'altra. Questo tipo di tessuto è presente, come accennato, nei vasi sanguigni, nello stomaco, nell'intestino, nella vescica, nell'utero ed in altri organi interni.

tipi di fibre muscolari: lente e veloci (o rapide)

Dal punto di vista funzionale possiamo dire che esistono 2 tipi di fibre muscolari: lente e veloci (o rapide). Le prime sono anche dette fibre rosse perché i muscoli in cui prevalgono si presentano di colore rosso scuro, a causa dell'abbondanza in questo tipo di fibre di mioglobina e dell'elevato livello di capillarizzazione. Si presentano inoltre ricche di mitocondri, sia subsarcolemmali che intermiofibrillari.Hanno la caratteristica di avere una maggior quantità di alfa actinina e delle altre proteine a costituire linee Z ed un'"impalcatura" sarcomerica più abbondante. Le fibre veloci sono invece dette bianche perché i muscoli in cui prevalgono si presentano più chiari rispetto a quelli prevalentemente "rossi". Presentano quindi scarsa mioglobina e capillarizzazione, oltre ad minor numero di mitocondri, mentre presentano abbondanti granuli di glicogene. Le fibre bianche hanno inoltre maggior diametro e dimensioni maggiori delle rosse, come anche le loro giunzioni neuromuscolari. Dal punto di vista enzimatico possiamo distinguere, in base all'attività ATPasica:

  • fibre di tipo 1 : corrispondono alle fibre rosse, sono caratterizzate da bassa attività ATPasica. Si contraggono lentamente e poco intensamente e tollerano maggiormente la fatica (sono dunque in grado di mantenere la contrazione per un periodo piuttosto lungo). Presentano grandi quantità di enzimi mitocondriali e producono ATP prevalentemente tramite la glicolisi aerobica e la fosforilazione ossidativa ad essa associata.
  • fibre di tipo 2: corrispondono in generale alle fibre bianche, sono caratterizzate da elevata attività ATPasica. Si contraggono rapidamente ed intensamente ma tollerano poco la fatica. Presentano grandi quantità di enzimi glicolitici e producono prevalentemente ATP tramite la glicolisi anaerobica.

Le fibre di tipo 2 si suddividono a loro volta in:

  • tipo A: sono fibre che possiamo definire "intermedie" presentando caratteristiche strutturali e metaboliche intermedie tra le 2B e le 1.
  • tipo B:sono quelle a più elevata attività glicolitica.
  • tipo X: sembrano essere ancora indifferenziate, dando poi origine alle 2A o 2B

tessuto muscolare striato o scheletrico

Il tessuto muscolare striato o scheletrico è uno dei tessuti piu importanti nel nostro corpo È formato da elementi cellulari lunghi e sottili, polinucleati, detti fibre muscolari striate o fibrocellule ( vedi anche fibrocellula), con una lunghezza variabile da 1 mm ad un massimo di 12 cm nel muscolo sartorio, il diametro va da un minimo di 10 micron ad un massimo di 100-105 micron (il diametro medio oscilla tra i 10 e i 50 micron). Si tratta di elementi cellulari derivanti dalla fusione di cellule progenitrici dette mioblasti, da ciò è chiaro come le fibrocellule siano, in realtà, dei sincizi più che delle cellule.
La fibra muscolare scheletrica ha forma vagamente cilindrica, in essa si rilevano numerosi nuclei (anche centinaia) posti a ridosso del sarcolemma (si denomina così la membrana cellulare delle cellule muscolari) e, soprattutto, caratteristica della fibrocellula scheletrica è la striatura trasversale che appare ben evidente al microscopio ottico.
Prima di affrontarci (la striatura trasversale appunto) è bene comprendere la natura delle fibrille che riempiono il citoplasma della fibrocellula: nelle fibrocellule le miofibrille sono composte dall'associazione di due tipi di filamenti detti filamenti spessi e filamenti sottili.
I filamenti spessi sono composti prevalentemente dalla proteina miosina, questa proteina presenta una testa globosa ed una coda filamentosa. Molte proteine di miosina si associano a formare un filamento spesso disponendosi con le code che guardano verso il centro e le teste poste all'estremità e sporgenti verso l'esterno a formare dei ponti trasversali. I ponti trasversali si ripetono periodicamente e flettendosi prendono parte attiva nella contrazione muscolare provocando lo scorrimento reciproco dei filamenti (sottili e spessi).
I filamenti sottili sono prevalentemente composti dalla proteina actina, l'actina ha struttura globulare ma polimerizza formando strutture filamentose che associate ad altre proteine costituiscono i filamenti sottili.

tessuto osseo - tessuto connettivo - sostegno organismo

Il tessuto osseo è un tipo particolare di tessuto connettivo, che svolge funzione di sostegno strutturale dell'intero organismo. La sua caratteristica principale è quella di possedere una matrice extracellulare calcificata, che fornisce al tessuto stesso notevoli doti di compattezza e di resistenza. La matrice contiene inoltre fibre, specialmente elastiche, che conferiscono al tessuto un certo grado di flessibilità, e ovviamente da cellule denominate osteoblasti. In base all'organizzazione della matrice, il tessuto osseo può essere diviso in due sottotipi: tessuto osseo lamellare e tessuto osseo non lamellare.
il tessuto osseo non lamellare, è presente nei volatili, mentre nei mammiferi rappresenta la versione immatura del tessuto osseo, ed è presente solo durante lo sviluppo dell'organismo, per essere poi rimpiazzato dal tessuto lamellare durante la crescita. In questo tipo di tessuto la matrice calcificata non è organizzata in strutture definite, ma si presenta disordinata ed irregolare
il tessuto osseo lamellare è presente invece nell'organismo adulto, ed caratterizzato dall'alto grado di organizzazione dei componenti della matrice, che sono disposte in strati, definiti appunto lamelle, altamente ordinati. Può a sua volta essere suddiviso in due tipi, a seconda del tipo di organizzazione delle lamelle: tessuto osseo spugnoso e tessuto osseo compatto.
nel tessuto osseo spugnoso, le lamelle vanno a costituire strutture ramificate definite spicole; per questo motivo, all'esame ottico appare come una massa spugnosa ricca di cavità intercomunicanti
nel tessuto osseo compatto invece, le lamelle si organizzano a formare strutture concentriche, definite osteoni, addossate le une alle altre a lasciare un'unica lacuna centrale.

tessuto adiposo - organo adiposo

Il tessuto adiposo, che più propriamente andrebbe chiamato organo adiposo, è un particolare tipo di tessuto connettivo. Ha un colorito giallo ed una consistenza molliccia, ed è costituito da cellule adipose, dette adipociti, che possono essere singole o riunite in gruppi nel contesto del tessuto connettivo fibrillare lasso. Se le cellule adipose sono molte, e per questo sono organizzate in lobuli, allora costituiscono il tessuto adiposo che è una varietà di tessuto connettivo lasso. Questo tessuto è presente in molte parti del corpo e, in particolare, sotto alla pelle, venendo a costituire il pannicolo adiposo (lat. panniculus diminutivo di pannus, cioè panno) cioè striscia o strato di tessuto di grasso sottocutaneo particolarmente abbondante. Per il 50% è accumulato nel tessuto connettivo sottocutaneo dove svolge sia un'azione di copertura, che un'azione meccanica che un'azione coibente. Il 45% lo ritroviamo nella cavità addominale dove forma il tessuto adiposo interno. Il 5% lo ritroviamo nel tessuto muscolare come grasso di infiltrazione che ha la funzione di agevolare e facilitare la funzione del tessuto muscolare. Questo sottotipo di tessuto è costituito dalle cellule adipose multiloculari (al contrario dei normali adipociti non hanno un'unica goccia lipidica ma tante piccole gocce che aumentano la superficie di combustibile esposta al citosol e lo rendono quindi più disponibile per il metabolismo cellulare), è molto scarso nell’uomo adulto e appare brunastro se osservato al microscopio ottico, sia per la presenza massiccia di mitocondri che per l'elevata vascolarizzazione.

Tessuto connettivo lasso

È il tessuto connettivo propriamente più diffuso. Si distingue per l'abbondanza della sostanza amorfa rispetto alla componente fibrosa e su quella cellulare e per il maggior numero di nuclei cellulari rispetto al connettivo denso. Per il tipo di fibre che lo compongono può essere ulteriormente classificato come:
fibroso (fibre collagene tipo I),
reticolare (fibre collagene di tipo III),
elastico (fibre elastiche).
Il tessuto connettivo lasso reticolare è particolarmente diffuso negli organi emopoietici e linfoidi, nella muscolatura lisce e in alcune ghiandole; tra le sue fibre sono presenti numerosi macrofagi e fibroblasti. Uno speciale tipo di tessuto connettivo lasso è il tessuto mucoso, diffuso nell'embrione e in particolare costituente della gelatina di Wharton, ovvero la sostanza amorfa del cordone ombelicale. Tale tessuto si definisce mucoso a causa della sua consistenza, dovuta all'abbondante quantità di acido ialuronico. Possiede poche fibre collagene o reticolari, scarsi macrofagi ma numerosi fibroblasti stellati. Se colorato, presenta intensa basofilia. Il tessuto connettivo lasso forma la tonaca propria e la tonaca sottomucosa delle mucose, avvolge molti organi e si inoltra in essi con setti che ne suddividono il parenchima in lobi e lobuli, costituisce inoltre lo stroma, la tonaca intima e la tonaca avventizia delle arterie, la tonaca media e avventizia delle vene assieme al tessuto muscolare liscio. Connette gli organi e ne riempie gli spazi liberi, circonda muscoli (epimisio, perimisio) e nervi (endonevrio, perinevrio).

Tessuto connettivo denso

Si distingue per l'abbondanza della componente fibrosa raccolta in fasci, rispetto alla matrice e alla componente cellulare. Per il tipo di fibre che lo compongono può essere ulteriormente suddiviso in fibroso (fibre collagene tipo I) o elastico (fibre elastiche), e per la disposizione delle fibre può essere distinto in regolare, se esse assumono andamento ordinato, o irregolare se non assumono una disposizione ordinata. La funzione del tessuto connettivo denso è prevalentemente meccanica, l'orientamento e la qualità delle sue fibre determinano infatti le sue diverse proprietà, come la resistenza alla trazione o la deformabilità.
Tessuto connettivo denso irregolare: è un connettivo caratterizzato da numerose fibre collagene che si aggregano in fasci molto densi fra loro, talvolta accompagnati da reti di tessuto elastico. Le cellule sono poche, vi sono perlopiù fibroblasti e rari macrofagi, scarsa la sostanza amorfa. Si riscontra nel derma, nella capsula fibrosa di organi quali milza, fegato, testicolo, linfonodi, forma la guaina dei tendini e dei nervi più importanti e il periostio.
Tessuto connettivo denso regolare: è un connettivo caratterizzato da fibre collagene fittamente stipate ed orientate tutte nella stessa direzione, concorde a quella della trazione che il tessuto deve sopportare. Scarsa la sostanza amorfa, pochissime le cellule, che sono quasi esclusivamente fibroblasti disposti nei sottili interstizi delle fibre collagene. Come nel denso irregolare, alle fibre collagene possono essere associate reti di tessuto elastico. Forma tendini, legamenti, aponeurosi, stroma corneale. Nei tendini e nei legamenti le fibre raggiungono la disposizione più ordinata e sono orientate tutte nella stessa direzione con i fasci legati da tessuto connettivo lasso, nelle aponeurosi le fibre sono disposte in strati ordinati in più direzioni, nello stroma corneale invece questi strati sono orientati perpendicolarmente l'uno all'altro.
Tessuto connettivo denso elastico: è un connettivo caratterizzato dalla prevalenza delle fibre elastiche sulle fibre collagene, vi sono fibroblasti interposti tra i fasci di fibre elastiche, a loro volta avvolti da fibre reticolari. Forma i legamenti gialli delle vertebre, le corde vocali, le lamine fenestrate delle arterie maggiori.

glicoproteine - fibronectina e fibre collagene

Le glicoproteine, in quantità inferiori alle due categorie precedenti, tra le quali spicca la fibronectina, che, grazie all'interazione stabilizzatrice dei glicosaminoglicani solfati, si lega alle fibre collagene.
A causa della scarsa densità delle macromolecole che la costituiscono, è la sostanza amorfa trasparente ed invisibile al microscopio a fresco. È leggermente PAS-positiva per il suo contenuto in glicoproteine (è intensamente PAS-positiva nella cartilagine, nelle membrane basali e nell'osso dove la concentrazione di glicoproteine è maggiore), può però essere colorata con il metodo Alcian blu e con i coloranti basici come l'anilina, che danno luogo a fenomeni di metacromasia. La metacromasia è dovuta alla presenza dei glicosaminoglicani acidi della matrice, ed è tanto più elevata quanto più questi sono solforati (condrotin-solfato, chetaran-solfato, eparan-solfato). La sostanza amorfa contiene elevate quantità d'acqua, che però difficilmente si presentano come liquido interstiziale o tissutale libero, ma sono legate alle molecole della matrice, determinandone l'idratazione. L'acqua legata alla matrice, in cui sono disciolti gas ed altre sostanze, diffonde a partire dai capillari sanguigni e funziona come mezzo di dispersione e scambio tra la circolazione sanguigna e il tessuto connettivo permettendone il nutrimento. Si dice quindi che la sostanza amorfa sia l'elemento con funzione trofica del tessuto connettivo. È possibile riscontrare nella matrice amorfa grandi quantità di liquido interstiziale libero in caso di infiammazione. Oltre alla sua funzione trofica, la disposizione delle molecole della matrice influenza l'orientamento delle fibre in essa contenute, e con la sua complessa trama ostacola la diffusione di microrganismi ed agenti patogeni.

proteoglicani costituiti da glucosaminoglicani

I proteoglicani sono costituiti da numerosi glucosaminoglicani associati trasversalmente ad una proteina che funge da catena centrale, è in questo stato che si trova la maggior parte dei glicosaminoglicani della matrice, fatta eccezione per l'acido ialuronico che, per la sua elevata viscosità non si lega, contribuendo a formare, tra le altre cose, il liquido sinoviale. Il peso molecolare di un proteoglicano varia da 1 a 10 milioni di dalton, di cui l'80-95% è composto da glicosaminoglicani e il 5-20% da proteine. Sono sintetizzati nell'apparato di Golgi che lega uno specifico tetrasaccaride (xilosio-galattosio-galattosio-acido glucuronico) ai residui di serina della proteina centrale, per poi aggiungere un monosaccaride alla volta all'estremità libero del tetrasaccaride. Alcuni dei proteoglicani più importanti sono l'aggrecano, presente nella matrice cartilaginea, il sindecano, il versicano, il neurocano, la decorina e il β-glicano. I proteoglicani possono inoltre unirsi intorno ad una molecola di acido ialuronico centrale, formando delle strutture di ordine superiore definite aggregati (o complessi) proteglicanici, che sono fra le molecole organiche più grandi esistenti in natura, con peso di decine milioni di Da per diversi μm di lunghezza, dimensioni paragonabili a quelle di un batterio. I proteoglicani a causa della loro struttura, della viscosità e della permeabilità costituiscono degli ottimi filtri molecolari che possono diffondere alcune sostanze di basso peso molecolare, intrappolarne altre più voluminose, impediscono l'attacco di cellule del sangue a causa della loro carica negativa, possono fungere da recettori sulla membrana plasmatica o più comunemente nel glicocalice.