sabato 23 aprile 2011

Eco-doppler alle gambe

Eco-doppler alle gambe Arriva l'esame salvavita

L'esame permette di somministrare tempestivamente terapie per favorire la circolazione e prevenire dolori, gonfiori, irritazioni e problemi respiratori

Bologna, 21 aprile 2011 - La gamba si gonfia e fa male. Qualche volta la pelle si arrossa, apparentemente senza motivo. Ma una causa c’è: una sorta di 'tappo' alla circolazione all’interno delle vene, che dà il via a una difficoltà circolatoria delle gambe, ed è figlio della trombosi venosa profonda.

Peggio ancora se un coagulo si sposta e dall’interno di una vena delle gambe va a chiudere i vasi dei polmoni. In questo caso si rischia l’embolia polmonare, che si manifesta con fortissime difficoltà a respirare o con un dolore al torace che ricorda l’infarto. In certi casi può esserci un problema di circolazione che va trattato per tempo.

Fondamentale è l’esecuzione di un esame eco-doppler, indolore, che attraverso una sonda appoggiata in corrispondenza della gamba permette di visualizzare su uno schermo il flusso del sangue all’interno dei vasi e quindi di rilevare eventuali stop anche parziali alla circolazione. "Essenziale la diagnosi, perché la prognosi di questi pazienti cambia in maniera sostanziale laddove si attui una terapia adeguata, che nella fattispecie è una terapia anticoagulante" spiega Giancarlo Agnelli, direttore di Medicina interna e vascolare all’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia.

''In questo senso vanno ricordati gli anticoagulanti di nuova generazione come apixaban, che fa parte di una nuova famiglia di medicinali, testati inizialmente per prevenire il tromboembolismo venoso in condizioni particolarmente a rischio, ovvero nell’ambito della chirugia ortopedica. Si è poi passati alla terapia della trombosi venosa profonda e quindi alla profilassi dell’ictus da fibrillazione atriale''.

Proprio gli ineterventi ortopedici, come ad esempio quelli che si realizzano per posizionare una protesi d’anca, rappresentano elementi di rischio. Per questo si mette in atto una prevenzione mirata che punti a mantenere il sangue fluidificato proprio quando è necessario sottoporsi ad un’operazione. A rischio sono poi le persone avanti negli anni, chi soffre di tumore, gli individui sottoposti a prolungata immobilizzazione, come chi deve portare un gesso per lungo tempo o chi ha avuto una paresi.

Particolare attenzione debbono poi prestare tutte le donne adulte, in particolare durante la gravidanza e subito dopo il parto. Il consiglio del medico è fondamentale per affrontare al meglio queste situazioni e mettere in atto le opportune misure preventive.