sabato 29 dicembre 2007

Balanite

Balanite: Infiammazione del glande. Se la infiammazione si estende al prepùzio si ha la balanopostite. Infiammazione generalmente banale (da irritazione locale), si accompagna sovente alle comuni malattie veneree. È, curabile con disinfezioni locali e antibiotici.

Autoplastica - Autopsia

Autoplastica: dal greco autós, stesso e plèsso, plasmare. Operazione di chirurgia plastica che comporta il trapianto di tessuti prelevati dallo stesso individuo sul quale è praticata.

Autopsia: dal greco autopsia, comp. di autós, stesso, e ópsis, vista. - Sezionamento di un cadavere allo scopo di stabilire le cause che hanno provocato la morte, o anche (in anatomia patologica) per conoscere le modificazioni degli organi negli ammalati. Viene eseguita con operazioni metodiche, consistenti nella ispezione dei singoli organi.

domenica 23 dicembre 2007

Epatite infettiva

EPATITE infettiva: dal greco épar, fegato. Infiammazione acuta del fegato da infravirus, recentemente studiata da C. Frugoni e M. Coppo. Dopo una prima fase a carattere febbrile, si manifesta in genere con l'itterizia e la comparsa di segmenti biliari nelle urine. Di solito ha decorso benigno, lasciando immunità; è contagiosa, e talvolta epidemica.

lunedì 10 dicembre 2007

Penicillina

Penicillina: - Sostanza del gruppo degli antibiotici, dotata di particolari proprietà terapeutiche, la cui spiccata azione battericida si esplica a condizione che i germi siano in fase proliferativa (in questo la penicillina si differenzia dalle sostanze antisettiche, che sono attive sui germi in fase di quiescenza). Si ricava da colture di speciali funghi (Penicillium notatum e Penicillium chrysogenum). Scoperta per caso da A. Fleming nel 1932, la penicillina fu isolata nel 1940 da E. B. Chain e H. W. Florey, i quali ne sperimentarono l'azione « in vivo ». Con la penicillina vengono curati il tetano, la polmonite, la difterite, la meningite, la blenorragia, ecc.

Spermatozoo

Spermatozoo (o spermio): - Cellula sessuale maschile, dall'aspetto caratteristico a spillo, con una testa, un collo, e un filamento terminale a flagello detto coda. Gli spermatozoi si producono nei tubuli seminiferi del testicolo (spermatogenesi); dopo la eiaculazione in vagina, gli spermatozoi procedono verso l'utero per raggiungere la cellula germinale femminile (uovo), per fecondarla. Furono scoperti nel 1677 da L. Ham.

Sperma

Sperma: [dal greco spèrma, spérmatos, seme, der. da spèirein, seminare]. - Liquido organico che viene emesso attraverso il pene durante il coito e nell'orgasmo venereo (eiaculazione). È un miscuglio bianco, opalescente, viscoso, dall'odore caratteristico, costituito da un liquido che risulta dai prodotti di secrezione del testicolo, delle vescichette seminali, della prostata.

domenica 9 dicembre 2007

Contagio Malattia

Contagio: [dal latino contagium, der. da contingere, toccare, contaminare]. - Trasmissione di una malattia infettiva da un malato a una persona sana. Può essere diretto (per contatto) o indiretto (per mezzo di oggetti, ecc.).

Coscia

Coscia: [dal latino coxa]. - Segmento dell'arto interiore situato fra l'anca e il ginocchio. È formato da un solo osso, il femore, rivestito da vari muscoli: il sartorio, il quadricipite femorale, il pettineo, gli adduttori, l'otturatore e il bicipite femorale. Cosciale era detta, in passato, la parte dell'armatura che rivestiva la coscia.

Coma

Coma: [deriva dal greco koma, sonno]. - Stato di completa perdita della coscienza, della motilità e della sensibilità, mentre le funzioni vegetative sono totalmente o parzialmente conservate. Il coma può essere conseguenza o complicazione di malattie o traumi. Si può avere un coma infettivo, coma meningitico, coma traumatico, coma da insolazione, coma da raffreddamento, da corrente elettrica ad alta tensione, demenziale, eclamptico, da stenosi pilorica, tossico da veleni esogeni. Seguono, per maggiore frequenza: coma da emorragia cerebrale o meningea, da trombosi cerebrale, da embolia cerebrale; coma uremico; coma diabetico e ipoglicemico. II trattamento del coma varia da caso a caso; comporta sempre, però, cure di sostegno del cuore.

Cuore polmonare

Cuore polmonare: - Particolare alterazione del cuore dovuta ad un ostacolo nella circolazione polmonare, costituito per lo più da ipertensione in dipendenza di malattie croniche polmonari (enfisema, asma, ecc.), di malattie delle arterie del polmone a carattere ostruttivo, di malattie della gabbia toracica (cifoscoliosi, toracoplastiche, ecc.).

Può manifestarsi in forma acuta, subacuta e cronica. I sintomi principali sono costituiti dalla dispnea e cianosi. Le alterazioni cardiache sono a carico del ventricolo destro. L'alterazione, giunta allo stadio di insufficienze, è poco influenzabile terapeuticamente ed il compenso è difficilmente ottenibile.

Cuore

Cuore: [deriva dal latino cor, cordis, cuore, anima]. - Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell'apparato circolatorio. È situato davanti alla colonna vertebrale, nello spazio mediastinico anteriore, tra i due polmoni, dietro lo sterno, appoggiato in basso sul diaframma. Ha forma conica, con base rivolta in alto a destra e all'indietro, ed apice diretto in avanti in basso a sinistra; è costituito da quattro cavità: due superiori (atri) e due inferiori (ventricoli), distinti in destri e sinistri, e divisi tra di loro dal setto interalriale e dal setto interveniricolare.

Ogni atrio comunica con il ventricolo dello stesso lato mediante un orifizio atrioventricolare fornito di valvole che permettono il passaggio del sangue soltanto dall'alto verso il basso (valvola bicuspide o mitrale a sinistra, valvola tricuspide a destra). Nell'atrio destro sboccano gli orifizi delle due vene cave; nell'atrio sinistro sboccano le quattro vene polmonari. Il ventricolo sinistro comunica con l'arteria aorta, mentre quello destro comunica con l'arteria polmonare, ed i rispettivi orifizi sono forniti di valvole semilunari che impediscono il riflusso di sangue verso il cuore. La parete cardiaca è costituita da tessuto muscolare (miocardio), rivestito da una guaina sierosa (pericardio), e le cavità interne sono tappezzate c'a una tunica endoteliale e connettivale (endocardio).

Il tessuto muscolare cardiaco è simile a quello dei muscoli scheletrici, ma è differentemente classificato, col nome di tessuto muscolare miocardico. Il sistema specifico di conduzione degli impulsi cardiaci è costituito da centri (o nodi) e da fasci inclusi nello spessore del miocardio e preposti alle funzioni dell'automatismo cardiaco. All'innervazione del Cuore provvede il plesso cardiaco con fibre simpatiche e parasimpatiche. L'irrorazione è garantita dalle due arterie coronarie (anteriore e posteriore) che, provenienti dall'aorta, si distribuiscono a tutto l'organo.

L'azione del cuore (ciclo o rivoluzione cardiaca) si svolge ritmicamente attraverso le fasi della presistole (contrazione degli atri) che coincide in parte con la diastole (dilatazione dei ventricoli), alla fine della quale avviene la sistole (contrazione dei ventricoli), mentre quasi contemporaneamente avviene una nuova dilatazione degli atri. Segue una fase di riposo completo detta perisistole. Il sangue passa pertanto dalle vene negli atri, dagli atri nei ventricoli, e viene infine sospinto nelle arterie che lo portano a tutti gli organi. Il cuore si adatta automaticamente alle maggiori richieste di lavoro, aumentando la sua gittata per minuto, attraverso un duplice meccanismo di aumento del volume di sangue immesso in circolo ad ogni rivoluzione cardiaca, e di accelerazione del ritmo.

Caratteristica peculiare dell'attività cardiaca è infine l'automatismo, per cui un cuore, avulso dall'organismo dopo la morte e conservato in particolari condizioni, mantiene per qualche tempo la propria capacità funzionale. Dagli antichi, il cuore era ritenuto sede del coraggio e centro della vita affettiva e spirituale. Da ciò una ricca serie di locuzioni in cui il cuore è inteso come sede della sensibilità e dell'amore.


Cuoio capelluto

Cuoio capelluto. - Rivestimento cutaneo del cranio, ricoperto di capelli e ricco di ghiandole sebacee, di notevole spessore e aderente intimamente allo strato muscolare sottostante.

Diatesi

Diatesi: [dal greco diàthesis, disposizione]. - In medicina, predisposizione costituzionale, per lo più ereditaria, indicante, con l'aggiunta di un qualificativo, la speciale capacità reattiva dell'organismo a determinati stimoli, sufficienti a suscitare reazioni abnormi o anche malattie. Si distinguono: diatesi emorragica, diatesi urica, diatesi allergica, diatesi ossalica, diatesi essudativa, eccetera.

Diatermia

Diatermia: [dal greco diàthermos, caldo in profondità]. - Metodo fisico di cura che consiste nel fare attraversare una parte del corpo da correnti alternate ad altissima frequenza, capaci di effetti terapeutici in alcune malattie (sciatiche, nevralgie, ecc.).

Diastole

Diastole: [dal greco diastole, dilatazione]. - In medicina, fase di dilatazione delle cavità atriali e ventricolari del cuore, per la ricezione del sangue durante il ciclo cardiaco. È contrario di sistole.

Dilatazione dell'arteria all'arrivo dell'onda sanguigna.

Diartrosi

Diartrosi: [deriva dal greco diarthróo, articolare]. - Nome generico di articolazione scheletrica. Nelle diartrosi le ossa sono unite mediante elementi interposti; le superfici a contatto sono rivestite di cartilagine e avvolte dalla capsula articolare.

Ne fanno parte: l'enartrosi, l'artrodia, la condiloartrosi, l'articolazione a sella, il ginglimo laterale e angolare, v. anche ARTICOLAZIONE.

Diarrea

Diarrea: [deriva dal greco diarréo, scorrere attraverso]. - Flusso abbondante di feci liquide o semiliquide, accompagnato spesso da dolori. È causata da eccessi alimentari, intossicazioni, perfrigerazioni addominali, cause nervose, ovvero da particolari malattie generali (tifo, colera, ecc.) o locali (tumori, t.b.c. intestinale, ecc.).

Teratoma

Teratoma: Tumore benigno (detto anche embrioma), solitamente congenito, formato da vari tessuti, allo stato di differenziazione organoide più o meno evoluta. I teratomi possono presentarsi in qualsiasi parte del corpo, e generalmente, sono presenti alla nascita o si manifestano subito dopo. Si asportano chirurgicamente.

Teratologia

Teratologia: [comp. del greco téras, tératos, mostro, e logos, discorso]. - Branca della biologia che studia le mostruosità o le anomalie morfologiche degli individui. Si tende oggi ad interpretare le alterazioni teratologiche come causate da incidenti di sviluppo che colpiscono l'embrione, e pertanto limitate ai singoli individui e non trasmissibili come variazioni ereditarie. Un ramo della teratologia che studia le anomalie vegetali (fitoteratologia) riveste particolare interesse per l'orticoltura e la frutticoltura.

Tubercolosi

Tubercolosi: [da tubercolo, deriva dal latino luberculum, piccolo tumore, dim. di tuberi] Malattia infettiva dell'uomo e degli animali, provocata da uno schizomicete parassita (Mycobac-terium tuberculosis) noto col nome di bacillo di Koch, di cui si conoscono tre varietà (varietas hominis, varietas bovis e varietas avium). Si tratta di un'infezione nota fino dalla remota antichità e tuttora diffusa soprattutto tra i popoli più civili. Il bacillo penetra nell'organismo per contagio diretto da malato a sano, ma anche per via indiretta, date le sue grandi capacità di sopravvivenza nell'ambiente, aggredendo di preferenza i polmoni, i reni, la laringe, le linfoghiandole, la milza, gli organi genitali, le meningi.

Fattori predisponenti sono l'esposizione al contagio, la trascuratezza nell'igiene, l'alimentazione insufficiente, le attività professionali che si svolgono in ambiente chiuso o polveroso, e tutte le altre condizioni capaci di influire genericamente sulle resistenze dell'organismo. Infatti l'organismo umano non soggiace passivamente all'assalto del microbo, ma oppone una resistenza più o meno valida, che fa si che solo in un numero ristretto di casi, e in presenza di fattori predisponenti, si abbia il passaggio dallo stato di infezione « tubercolare » (che è diffusissima tra i popoli, giungendo a toccare il 99% della popolazione) allo stato, assai più raro, di malattia tubercolare vera e propria. Particolare importanza hanno le forme polmonari, quelle ossee, quelle intestinali, e le diffusioni generalizzate o miliari. Varie sono le forme cliniche, che possono colpire qualsiasi organo o apparato.

A seconda della via di penetrazione del germe, la prima infezione tubercolare si può localizzare sulla cute (complesso primario cutaneo), oppure nell'apparato gastroenterico (complesso primario intestinale), oppure, più frequentemente, nel polmone (complesso primario polmonare). Le lesioni del complesso primario rimangono spesso localizzate, il processo regredisce e la guarigione è completa, con cicatrizzazione e calcificazione; ovvero, il processo viene delimitato, ma conserva una latente possibilità di riaccendersi e diffondersi. In alcuni casi, per nuove infezioni esogene (o per reinfezione endogena), si instaura la tubercolosi post-primaria.

Le diverse forme cliniche dipendono dalle vie di infezione e diffusione: nel polmone si hanno forme essudative (infiltrati, lobiti, tubercolosi nodulari diffuse, broncopolmoniti), ovvero forme produttive [tubercolosi miliare; forme croniche stazionarie o evolute). Nella cute si hanno forme verrucose, il lupus volgare, la tubercolosi gommosa colliquativa, la tubercolosi ulcerosa, l'eritema indurato di Bazin, ecc.

Nelle ossa, frequente è la localizzazione delle vertebre, che perdono la loro resistenza e cedono al carico, deformandosi in modo caratteristico (morbo di Porr). La terapia generale prevede riposo, buona alimentazione, aria pura, collasso-terapia, e si basa sui farmaci tubercolo-statici (acido paramminosalicilico o PAS, isomia-zide, streptomicina, cicloserina); si ricorre talvolta ad interventi chirurgici (ad es., asportazione del rene o del polmone colpiti). In tutti i paesi civili sono state prese da lungo temno inroo-nenti misure cautelative contro il diffondersi della malattia (terapia dei malati, profilassi, diagnosi precoce, immunizzazione con il vaccino BCG di Calmette-Guérin.


Stomaco

Stomaco: [deriva dal greco stomachos, gola, stomaco]. - Porzione del tubo digerente, interposta tra l'esofago e l'intestino tenue nella parte superiore della cavità addominale, dove occupa gran parte dell'epigastro e quasi interamente l'ipocondrio sinistro. Si tratta di una dilatazione del canale digerente, a forma di sacco allungato a direzione verticale, lungo c. 25 cm. e largo 12, della capacità media di 1300 cmc. Comunica con l'esofago per mezzo del cardias, e con l'intestino tenue mediante il piloro che per la sua struttura viene anche detto valvola pilorica. E costituito da una tunica esterna sierosa, da una tunica mediana muscolare formata di fibre lisce, e dalla mucosa interna che secerne il succo gastrico (contenente pepsina e acido cloridrico). Ha la funzione di raccogliere e trattenere i cibi ingeriti, sottoponendoli all'azione dei suoi fermenti digestivi: le contrazioni delle fibre lisce, provocando i cosiddetti movimenti peristaltici, servono a rimescolare gli alimenti durante l'importante fase della digestione, e a sollecitare il passaggio nel duodeno, forzando la valvola pilorica.

Salmonellosi

Salmonellosi: - Denominazione generica delle malattie infettive provocate da salmonelle. Si tratta per lo più di affezioni che comportano disturbi gastroenterici, spesso accompagnati da lesioni infiammatorie o da fenomeni settici.

Salmonella

Salmonella: [deriva dal nome del medico inglese D. E. Salmon]. - Genere di batteri aerobi, gram-negativi, con numerose specie, alcune delle quali aventi azione patogena sull'uomo (come la salmonella typhosa, apportatrice del tifo addominale, e le salmonella parathyphi, che provocano il paratifo).

Aorta

Aorta: [deriva dal greco aorte, der. di aeiro, sollevare]. - Arteria principale degli animali superiori e dell'uomo: nasce dal ventricolo sinistro, si dirige in alto (aorta ascendente), si curva in basso (arco dell'aorta), e discende (aorta discendente) sino al bacino dove si divide nelle due arterie iliache all'altezza della IV vertebra lombare, dopo aver dato origine lungo il suo decorso a tutte le altre arterie del corpo, ad eccezione delle polmonari.

Valvole Aortiche: Dette anche valvole semilunari o valvole arteriose; si trovano all'inizio dell'aorta, con l'apertura in direzione del canale aortico. Ostacolano il rifluire del sangue nel cuore durante la fase diastolica.

Aortite: Processo infiammatorio (acuto o cronico) dell'aorta, dovuto a fenomeni tossici e ad infezioni acute. Causa assai frequente di aneurismi.

Antibiotici

Antibiotici: [deriva dal greco comp. di anti e biosis, vita]. - Da anlibiosi, termine coniato verso la fine del XIX sec. per indicare una relazione attivamente antagonista di un organismo verso un altro, in opposizione alla relazione di simbiosi (o parassitismo). Furono poi detti antibiotici, particolari sostanze elaborate da alcuni micro-organismi (batteri, muffe, actinomiceti, ecc.), capaci di impedire la vita e lo sviluppo di altri microrganismi patogeni: fenomeno già noto e di prevista utilità terapeutica sin dai tempi di Pasteur, ma solo recentemente portato a pratica utilità con la produzione di un antibiotici (penicillina), scoperto dal Fleming nel 1929, largamente impiegato durante la II Guerra Mondiale e presto seguito da una serie di altri prodotti ad alta ed altissima attività antibiotica.

Vi sono antibiotici prodotti da batteri (bacitracina, gramicidina, polimixina, tirocidina, subtilina, ecc.); da funghi (griseofulvina, penicillina, micodicina); da actinomiceti (cloramfenicolo, aureomicina, streptomicina, streptotricina, griseina, actinomicina); da alghe, da protozoi, da altri animali invertebrati. Gli antibiotici trovano largo impiego specialmente nella cura delle malattie infettive.

Farmaci Antiallergici

Farmaci Antiallergici: Farmaci usati per combattere quelle malattie di natura allergica o presunta tale. Sono Antiallergici: l'adrenalina, l'efedrina, la atropina, i sali solubili di calcio, gli antistaminici e altri farmaci detti desensibilizzanti.

Astenia

Astenia: [dal greco asthéneia, comp. di a priv., e sthénos, forza]. - Mancanza di forze; debolezza generale (soprattutto muscolare e nervosa) nei casi di convalescenza, esaurimento nervoso, e disturbi a carico di molti organi interni (cuore, fegato, ecc.).

Anemia

Anemia: [dal greco anaimia, comp. di an priv. e aima, sangue]. Malattia del sangue (emopatia) caratterizzata da diminuzione del numero di globuli rossi (oligo-citoemìa) o dell'emoglobina (oligo-cromoemia). Le diverse forme esistenti di anemia si prestano a vari criteri di classificazione. Relativamente alla causa che le ha prodotte, si dicono secondarie quelle anemia che dipendono da cause conosciute (tumore, emorragia, malaria, gravidanza, intossicazioni, ecc.) e che sono pertanto un sintomo della malattia fondamentale che le ha causate; primarie od essenziali sono invece le anemia di cui non è nota la causa.

Relativamente al valore globulare (che esprime la quantità di emoglobina contenuta in ogni globulo rosso), le anemia si suddividono in ipocromiche, normocromiche ed ipercromiche secondo che il valore globulare stesso risulti inferiore, pari o superiore ad 1. I sintomi più generali e comuni dell'anemia sono: la sudorazione abbondante, la spossatezza, il pallore. La cura è diversa secondo le cause: nelle forme di anemia secondaria si dovrà combattere la causa principale. Negli altri casi il più delle volte si dovrà ricorrere ad una buona nutrizione, alla vita all'aperto, ed a ricostituenti a base di arsenico, ferro, estratti epatici, ecc.

L'anemia perniciosa è una grave forma di anemia ipercromica (che presenta, cioè, una colorazione dei globuli rossi superiore a quella normale) dovuta ad alterazione degli organi ematopoietici (midollo, milza, ecc.) come conseguenza della mancanza, nell'organismo ammalato, di una sostanza (principio intrinseco di Castle) secreta dalle ghiandole dello stomaco e del duodeno. Si cura con estratti di fegato animale e con la vitamina B12.

L'anemia infantile, dovuta a privazioni, rachitismo, scrofola, oppure a disturbi digestivi, si cura con trattamento ferruginoso ed alimentazione adeguata (purè di lenticchie, tuorli di uovo, ecc.).


Sclerodermia

Sclerodermia: [dal greco sklerós, duro, e dèrma, pelle]. - Malattia caratterizzata da indurimento sclerotico della cute, talora esteso anche ai tessuti sottostanti, e persino ai visceri. Se limitata alle dita delle mani prende nome di sclerodattilia.

Di etiologia non ancora ben nota, è da alcuni considerata una sindrome dipendente da vari fattori morbosi. Il decorso è generalmente cronico, e può assumere varie forme cliniche.

Terapia: ormonica (ACTH, derivati del cortisone, testosterone) e vitaminica.

Sclera

Sclera: (o sclerotica) [dal greco sklerós, duro]. - Sezione della tunica esterna dell'occhio, che si continua in avanti con la cornea. È una membrana fibrosa, povera di vasi e di nervi, opaca, biancastra, con sfumature azzurrognole nei bambini o giallastra negli anziani.

Ricoperta dalla capsula di Tenone, dà inserzione ai muscoli dell'occhio e, in corrispondenza del polo posteriore, consente il passaggio al nervo ottico e ai vasi del globo oculare.

Sclerectasia è detta la sua anormale dilatazione.

Ginocchio

Ginocchio: (deriva dal latino genuculumj) - Articolazione fra coscia e gamba, formata da un osso della coscia (femore), dalle due ossa della gamba (tibia e perone) e dalla rotula: elementi collegati saldamente fra loro da una capsula articolare, da due menischi e da vari legamenti.

Gli arti inferiori possono andare soggetti a deformazioni che comportano la proiezione della gamba in fuori (ginocchio valgo) o l'incurvatura dell'arto a concavità interna (ginocchio varo).

Artrosi

Artrosi: [dal greco àrthron, articolazione]. - Malattia delle articolazioni, detta anche degenerativa primaria o artrite deformante; appare solitamente in età avanzata. E possibile che restino colpite più articolazioni contemporaneamente; quasi sempre si tratta delle anche, delle ginocchia e della colonna vertebrale. Fra le cause principali dell'artrosi si annoverano: l'usura fisiologica della cartilagine diartrodiale e alcuni disturbi di genere vario e complesso (circolatori, traumatici, carenzali, ecc.). Assai frequente, nell'artosi, è la sclerosi dei vasi sinoviali profondi. La malattia ha decorso febbrile, piuttosto lento e progressivo; i sintomi consistono in crepitìi ossei, dolori provocati e spontanei, ipertensione arteriosa, ecc. La cura è assai varia ( antireumatici, ormoni, diatermia, ultrasuoni, ecc.).

Dentatura

Dentatura: - Organo della masticazione, proprio dei Vertebrati forniti di mascella. Nell'uomo è costituita da due arcate di denti infissi nelle apposite cavità dell'osso mascellare e della mandibola, circondati dalla mucosa gengivale. I denti sono costituiti da una radice e da una corona, separati da una strozzatura detta colletto; la corona è ricoperta da una sostanza fortemente mineralizzata (smalto) sotto la quale si trova la sostanza propria del dente (dentina); radice e colletto sono rivestiti da un tessuto simile a quello osseo (cemento), mentre nella cavità interna della dentina trovasi un sistema connettivale ricco di vasi e nervi, detto polpa. I denti della prima dentizione (denti caduchi o denti decidui o denti di latte), che compaiono tra il sesto e il dodicesimo mese e si completano verso i tre anni, sono in numero di 20 e si distinguono dai permanenti per il volume minore, il colore bianco cretaceo e la facile usura. I denti permanenti, che compaiono tra i sette e i dodici anni e si completano dopo il ventesimo anno, sono 32, distinti tanto superiormente che inferiormente, a destra come a sinistra, in 2 incisivi, 1 canino, 2 premolari e 3 molari (il terzo molare è volgarmente detto dente del giudizio).

DENTE. - Organo peculiare dei Vertebrati forniti di mascella (Gnatostomi), destinato alla triturazione e alla masticazione dei cibi. I denti offrono, negli animali, una grande varietà di caratteri minori. Per i denti nell'uomo, vedi DENTATURA.

Mascella

Mascella: (dal latino maxilla, dim. di mala, mascella). - Ognuna delle due parti in cui si divide il massiccio osseo della faccia, in relazione all'apparato dentario. La mascella superiore si compone di tredici ossa, delle quali uno (il vomere) impari e mediano. Le altre sono tutte ossa pari (mascellare superiore, lacrimale, cornetto inferiore, ecc.). La mascella inferiore prende il nome di MANDIBOLA .

Nervo Mascellare: - Ramo finale del nervo trigemino: nasce dal ganglio di Gasser, ed esce dal cranio attraverso il grande foro rotondo, per poi penetrare nella fossa pterigo-mascellare.

Seno Mascellare:- Cavità di notevole ampiezza che si trova nello spessore dell'osso mascellare superiore. Rivestito di una fitta mucosa, il seno mascellare rende più leggero l'osso, senza diminuirne la resistenza: è in comunicazione con la fossa nasale corrispondente.

Mandibola

(dal tardo latino mandibula, deriva da mandere, mangiare). - Osso impari mediano della mascella inferiore, costituito da un corpo orizzontale a forma di ferro di cavallo, sul quale sono scavati gli alveoli dentari, e da parti verticali dette rami. Ciascun ramo presenta un'apofisi posteriore destinata all'articolazione temporo mandibolare, ed una anteriore che accoglie il muscolo temporale.